| Anno | 2021 |
| Genere | Drammatico |
| Produzione | USA |
| Durata | 87 minuti |
| Regia di | Ricky D'Ambrose |
| Attori | Monica Barbaro, Brian d'Arcy James, Geraldine Singer, Madeline Hudelson Robert Levey II, Cynthia Mace, Mark Zeisler, Linnea Gregg, Gorman Ruggiero, Melinda Tanner. |
| MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 7 settembre 2021
Scoperta l'esistenza della morte, un bambino si chiude in uno stato di confusione e tristezza che coinvolge (e sconvolge) inevitabilmente tutta la famiglia. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Spirit Awards,
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CONSIGLIATO NÌ
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Jesse, figlio unico di Richard e Lydia Damrosch nasce nel 1987, due anni dopo la scomparsa a 38 anni di suo zio Joseph, fratello del padre. La causa del decesso è l'AIDS anche se la sua famiglia ha sempre detto che è morto per una malattia del fegato dovuta alle posate sporche. La sua vita e quella della sua famiglia viene raccontata nel corso di un ventennio nel corso del quale i genitori si separano, il padre entra in difficoltà economiche dopo il fallimento della sua tipografia e il suo rapporto con il nonno materno diventa sempre più conflittuale. L'infanzia e l'adolescenza di Jesse sono così caratterizzate da frequenti contrasti e dalla presenza della morte nella sua vita. Si rinchiude così in sé stesso, in un personale universo introspettivo e meditativo che è inaccessibile agli altri.
Dopo numerosi cortometraggi e documentari, Ricky D'Ambrose approda al lungometraggio con una vicenda che lo ossessionava da tempo.
Lo spunto parte dal funerale della sua bisnonna materna dove ha visto due sorelle incapaci di fare pace dopo aver litigato per molti anni. La cattedrale del titolo è in un libro che sta studiando il protagonista Jesse in cui ci sono i disegni e le piante dell'edificio. Lo spunto autobiografico si trasforma in una specie di operazione chirurgica nella costruzione di una saga familiare fintamente intima, nel quale D'Ambrose ripercorre un ventennio di storia privata che s'incrocia anche con quella dall'inizio degli anni '90 degli Stati Uniti, dalla Guerra del Golfo, alle Torri Gemelle ai discorsi di Bill Clinton fino all'immagine di Nancy Reagan che bacia la tomba del marito Ronald, il 40° presidente statunitense, morto nel 2004. Le tv e la radio sono un continuo sottofondo sonoro. La Storia, nella testa di Jeff, passa anche attraverso quelle voci indistinte che si mescolano con quelle familiari. A lui arriva soprattutto un sordo eco. Nella sua testa restano solo frammenti di memoria, immagini sfocate, lo spot del rullino Kodacolor Gold. Il tentativo poteva essere di realizzare una specie di Boyhood più diluito nel tempo. C'è infatti uno scarto tra quello che poteva essere un documentario familiare e la finzione. The Cathedral si porta però dietro tutti i segni della ricostruzione, a cominciare dalla presenza di Monica Barbara (Anna Valdez nelle serie Chicago Justice e Chicago P.D.) e Brian D'Arcy James (il ricercatore Matt Carroll in Il caso Spotlight e Andy Baker nella serie tv Tredici) in cui, nell'inganno della simulazione dell'improvvisazione di un immaginario film familiare in Super8, si sente tutto il peso della recitazione.
L'isolamento di Jeff, il suo sguardo esterno sul ventennio di storia statunitense e sulle vicende della propria famiglia, poteva avere un impatto diverso se sviluppato in maniera differente, lasciando emergere la sua silenziosa diversità senza comporla con i numerosi dettagli che occupano l'inquadratura, dal dettaglio di "Il giardino dei ciliegi" di Anton echov ai personaggi che guardano in macchina come in una foto alla luce sui pavimenti. Ma c'è soprattutto la voce-off che soffoca la storia riempendola di troppe informazioni e dettagli impedendo a The Cathedral di respirare da solo.