Anno | 2021 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Roberto Mariotti, Ilaria Jovine (II) |
MYmonetro | 4,09 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 maggio 2021
Una moderna vicenda umana fatta di maternità, passione politica e giornalismo indipendente. In Italia al Box Office Telling My Son's Land ha incassato 898 .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Nancy Porsia, giovane giornalista freelance, si reca per la prima volta in Libia nel 2011, quattro giorni dopo la morte di Gheddafi. Trasferitasi definitivamente nel Paese, per un lungo periodo è l’unica giornalista internazionale a raccontare il suo travagliato processo di democratizzazione, diventando uno dei massimi esperti del paese nordafricano. A causa della pubblicazione di una scottante inchiesta sulla collusione della Guardia Costiera Libica con il traffico di migranti, incinta di un bimbo per metà libico, nel 2017 è costretta a lasciare il paese. Dopo tre anni, la terra di suo figlio continua a essere pericolosa per la sua sicurezza, ma lei non si arrende a rimanerne lontana.
Forse solo chi ha seguito i suoi reportage dalla Libia su testate nazionali e internazionali sa chi è Nancy Porsia, la giornalista freelance al centro del buon documentario girato da Ilaria Jovine e da Roberto Mariotti dal titolo Telling My Son's Land. In realtà Nancy Porsia ha ricevuto un tardivo ma meritatissimo rilievo mediatico all'incirca un anno fa, allorché parlò di lei Roberto Saviano in una [...] Vai alla recensione »
L'immagine di un cielo blu e di un campo di grano giallo, con i suoi colori naturalmente evocativi della bandiera Ucraina, apre la pellicola "Telling My Son's Land", diretta da Ilaria Jovine e Roberto Mariotti, presentata a Roma lo scorso 20 maggio in una serata-evento e ospitata in molti Festival nazionali ed internazionali, quali il Biografilm Festival, Matera Film Festival, Mònde 2021, Sguardi Altrove [...] Vai alla recensione »
Nancy Porsia, giovane giornalista freelance, si reca per la prima volta in Libia nel 2011, quattro giorni dopo la morte di Gheddafi. Trasferitasi definitivamente nel Paese, per un lungo periodo è l'unica giornalista internazionale a raccontare il travagliato processo di democratizzazione, diventando uno dei massimi esperti del paese nordafricano. A causa della pubblicazione di una scottante inchiesta [...] Vai alla recensione »