| Anno | 2021 |
| Genere | Documentario, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 61 minuti |
| Regia di | Marco Speroni |
| Uscita | mercoledì 20 aprile 2022 |
| Tag | Da vedere 2021 |
| Distribuzione | OpenDDB |
| MYmonetro | 3,25 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 aprile 2022
Un uomo condannato a morte viene riconosciuto innocente e rilasciato dopo 22 anni nel braccio della morte. Ora deve affrontare una nuova sfida: sopravvivere alla libertà. In Italia al Box Office A Declaration of Love ha incassato 133 .
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CONSIGLIATO SÌ
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Mentre scorrono immagini subacquee, una voce maschile descrive l'orribile sensazione di sentirsi isolato, abbandonato dalla società, senza possibilità di riscatto. A seguire, chi parla, seguendo una lunga carrellata, svela alcuni sobborghi statunitensi e dettagli della propria biografia. Infine, a quella voce corrisponde il primo piano di un uomo coi capelli bianchi, visibilmente traumatizzato: è Curtis McCarty, che racconta sguardo in macchina la sua storia. Con precedenti di dipendenza, accusato senza prove dell'omicidio di una sua conoscente, avvenuto nel 1982, è stato fermato, sottoposto a violenza da parte della polizia, processato e nel 1985 condannato a ventidue anni da scontare nel penitenziario governativo dell'Oklahoma.
Diciannove li ha trascorsi nel braccio della morte ma nel 2007 è stato rilasciato, dopo essere stato scagionato dall'accusa che gli aveva procurato la condanna a morte, perché da un'indagine era emerso che il perito incaricato del suo caso aveva falsificato le prove. Eppure il tempo della detenzione e il carico di stress post traumatico non si possono cancellare e non lasciano indifferenti chi osserva.
Il death row, il braccio della morte è, oltre a un luogo, una situazione psicofisica che forse, cinematograficamente, può essere solo vagamente evocata dallo stato di chi spera nella salvezza quando si trova con la testa sott'acqua.
Prodotto da NACNE Production, il film si concentra su un caso individuale, l'esperienza di McCarty, esemplificazione delle aberrazioni di un sistema giudiziario basato su punizione e sostegno alla pena di morte come strumento che dissuada effettivamente dal crimine.
Film intervista con finale a sorpresa, A Declaration of Love al contrario evidenzia il percorso di presa di consapevolezza indicato dal titolo: comprensione e non condanna, riabilitazione e non tortura, amore come strategia preventiva verso ogni forma di violenza. Il protagonista insiste molto sul tradimento vissuto rispetto ai fondamenti della legge che da cittadino statunitense si aspettava, un ambito che è invece non esente da razzismo e pregiudizio sociale.
A mitigare parzialmente il senso di distruzione, di annientamento di un'esistenza, grazie alle parole di McCarty e agli scatti fotografici da lui realizzati, filtra nel film un senso di riscatto possibile, anche se fortemente limitato dalle circostanze, e quindi, con più evidenza, il peso di un sistema sbilanciato e distorto di valutazione e attribuzione delle pene. Notevole il lavoro di Federico Schiavi (anche montatore) sul sound design: il rumore rombante e distorto delle pale dei ventilatori rappresenta la perdita di lucidità, la discesa in una dimensione di prevaricazione subita e annichilimento di sé che è molto difficile, se non impossibile, riparare.
Periferie, volanti della polizia, eroinomani per le strade. Tra loro ce n'è uno, Curtis McCarty, che ha passato 19 anni nel braccio della morte, condannato per un crimine che non ha mai commesso. Marco Speroni gli punta addosso la cinepresa, in insistiti primissimi piani, quasi a voler estorcere, spingendo la mdp oltre la distanza di sicurezza, una verità ulteriore e latente nelle parole dell'ex detenuto. [...] Vai alla recensione »
Marco Speroni ha partecipato alla scorsa edizione del Biografilm Festival con A declaration of love, in concorso nella sezione Biografilm Italia. Il film ripercorre la vicenda terribile di Curtis McCarty, che nel 1985 è stato condannato per un omicidio mai commesso. Nel corso del tempo è riemersa la verità non tanto sull'uccisione della ragazza, quanto sul comportamento ritenuto illecito del chimico [...] Vai alla recensione »
A declaration of love, il documentario di Marco Speroni in programma al Biografilm Festival, è un ritratto schietto e scevro di retorica dedicato alla vita di Curtis McCarty, condannato a morte nel 1985 per un omicidio mai commesso. Nel 2007, dopo 22 anni di prigionia, di cui 19 trascorsi nel braccio della morte del Penitenziario di Stato dell'Oklahoma, Curtis viene riconosciuto innocente, in seguito [...] Vai alla recensione »