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Grazie a Dio, la video recensione

Un film sorretto da una lucida esigenza, senza costruzione melodrammatica o retorica pamphlettistica. Recensione di Giancarlo Zappoli, legge Francesco Buttironi.
di A cura della redazione

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mercoledì 2 ottobre 2019 - Video recensione

Alexandre vive a Lione con la famiglia. Un giorno viene a sapere che il prete che abusava di lui quando era un piccolo scout officia sempre a contatto con i bambini. Inizia allora la sua personale battaglia con l'aiuto di altre due vittime per raccontare le responsabilità del prete.
Venuto a conoscenza del caso Preynat, Francois Ozon è stato incerto se realizzare un documentario o un film di fiction. La scelta della fiction ha dato al regista una libertà di trattamento ma anche la responsabilità di un rispetto di fatti e persone. La sceneggiatura non si lascia mai attrarre dal facile 'j'accuse'.

Non c'è ombra di costruzione melodrammatica o di retorica in questo film sorretto da una lucida esigenza: dare voce a uomini che da bambini hanno subito ciò che un bambino non dovrebbe mai subire.
A cura della redazione

In occasione dell'uscita al cinema di Grazie a Dio, Francesco Buttironi interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.


RECENSIONE

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