| Titolo originale | Das freiwillige Jahr |
| Anno | 2019 |
| Genere | Drammatico |
| Produzione | Germania |
| Durata | 86 minuti |
| Regia di | Ulrich Köhler, Henner Winckler |
| Attori | Maj-Britt Klenke, Sebastian Rudolph, Thomas Schubert, Katrin Röver, Stefan Stern Margarita Breitkreiz, Hussein Eliraqui, Daniel Nocke, Helmut Florian Rupprecht. |
| Tag | Da vedere 2019 |
| MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 agosto 2019
Una ragazza deve decidere se partire o meno per il volontariato.
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CONSIGLIATO SÌ
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Jette deve prendere un aereo per trascorrere un anno di volontariato in Costa Rica. È quello che vorrebbe il padre, Urs, che intende farla evadere dalla vita di provincia. Ma Jette ama Mario e non sembra in grado di prendere una decisione così drastica sul proprio futuro.
Gruppo di famiglia in un interno. Mobile. Così si potrebbe sintetizzare l'operazione compiuta dal duo di registi tedesco, formato da Ulrich Köhler (In My Room) e Henner Winckler, che riesce a mettere in scena un incrocio impossibile tra kammerspiel e road movie, dove quasi tutte le dinamiche affettive si risolvono nell'abitacolo di un'auto.
Un loop senza fine, circoscritto tra tre luoghi, in cui la sensazione di mobilità è determinata dai sentimenti inafferrabili di Jette, dal mercurio vivo di chi si trova prematuramente nell'età delle scelte difficili sul proprio futuro, senza la minima idea sulla strada da percorrere. Quella indicata dal padre Urs, classico esempio di genitore talmente intenzionato a volere il meglio per la propria figlia da ignorarne totalmente la volontà.
La regia di Köhler e Winckler segue la ragazza, nervosamente, tra i suoi cambi repentini di umore, durante momenti intimi e intensi con l'amato Mario o con il genitore. Lo studio psicologico dei pochi personaggi ricorrenti, che occupano continuamente gli spazi dello script ma non invadono mai il campo visivo dell'inquadratura (scarseggiano i primi piani, specie frontali), è frutto di un lavoro mirabile del duo di registi e sceneggiatori, che prova, in poco più di un'ora, a raccontarci anni di non detti tra padre e figlia.
I romanzi di Chekhov e la serie Heimat di Edgar Reitz, concentrata sulla sterminata provincia tedesca e sulle sue radici profonde, sono guide spirituali ancor più che punti di riferimento per il lavoro di Köhler e Winckler. Un esempio mirabile di cinema di emozioni, capace di trasformare stringenti necessità in straordinarie virtù.
L'atto volontario è quello che dovrebbe definire la giovane Jette, protagonista di Das freiwillige Jahr (A Voluntary Year), il film di Ulrich Köhler e Henner Winckler in Concorso a Locarno 72. I due registi sono, rispettivamente, quelli di Bungalow e In My Room, il primo, e Klassenfahrt e Lucy, il secondo: entrambi autori che stanno pienamente nella nuova generazione di registi che sta ridisegnando [...] Vai alla recensione »