toni mais
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giovedì 5 dicembre 2019
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la vita reale è per chi non sa fare di meglio
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I cercatori d'oro una volta , ma forse ancora adesso , si servivano per la loro attività , di una ciotola di legno leggermente concava larga non più di quarantacinque centimetri solcata all' interno da scanalature concentriche , la " batea ". Mettevano all'interno della batea la sabbia aurifera insieme all'acqua del fiume ed imprimendo un movimento rotatorio da sinistra verso destra , sfruttando il peso specifico dell'oro , venti volte più pesante della sabbia , separavano il silicio, la pirite e gli altri minerali poveri dal prezioso metallo che si presentava sotto forma di pepita. Tenete bene a mente questa immagine.
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I cercatori d'oro una volta , ma forse ancora adesso , si servivano per la loro attività , di una ciotola di legno leggermente concava larga non più di quarantacinque centimetri solcata all' interno da scanalature concentriche , la " batea ". Mettevano all'interno della batea la sabbia aurifera insieme all'acqua del fiume ed imprimendo un movimento rotatorio da sinistra verso destra , sfruttando il peso specifico dell'oro , venti volte più pesante della sabbia , separavano il silicio, la pirite e gli altri minerali poveri dal prezioso metallo che si presentava sotto forma di pepita. Tenete bene a mente questa immagine. Ora pensate a due ragazzi, apparentemente uguali per intelligenza, verve e dinamismo e proiettateli nella vorticosa spirale della Grande Mela sotto una pioggia battente . Non occorrerà molto tempo perchè la pirite ( l'oro degli stupidi ) si separi da una pepita di grande valore : la fanciulla , improbabile giornalista, più desiderosa di condizionare gli eventi , partecipandovi, che non a raccontarli asetticamente come si converrebbe ad un professionista si scarta da sola come materiale di risulta compiendo mille follie : vorrà consolare ( a modo suo ) un regista depresso , un manager tradito, un attore cappa e spada da quattro soldi ( sempre a modo suo ) mentre il ragazzo assumerà una luce di rara brillantezza. Le altre pepite newyorkesi sono rappresentate dalla madre, dalla futura fidanzata .... Una New York capace di separare il grano dall' oglio , di far assumere a ciascun protagonista il ruolo che merita, una cartina di tornasole della natura umana , di allontanare vorticosamente due ragazzi ma al contempo farne trovare altri due in modo del tutto inaspettato . Grande dunque Allen e il suo tributo alla città che gli ha dato i natali. Fotografia, musiche eccezionali...
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[+] il fascino senza tempo di una metropoli
(di antonio montefalcone)
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uragano
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domenica 1 dicembre 2019
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leggera profondita'
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URAGANO
Leggero e profondo
Non è necessario essere noiosi per dire cose serie Raccontare[+]
URAGANO
Leggero e profondo
Non è necessario essere noiosi per dire cose serie Raccontare di sentimenti esprimere emozioni addentrarsi nelle profondità dello spirito con soave leggerezza ripercorrere le sfumature dell'animo con grazia gentile è ciò che fa ancora una volta in questo delicato e garbato film Woody Allen
Tutti i suoi film sembrano all'apparenza essere inconsistenti perchè il regista li sostiene con una colonna sonora fatta di motivi conosciuti ed amati qui la musica di Errol Garner ci accompagna, si avvale della fotografia pura ed immaginifica di Vittorio Storaro suscita la nostra risata con battute ilari e fulminee ma tutto ciò è solo apparenza il racconto che scorre sotto è sempre intriso di melanconia per l'ineluttabilità del destino. Gatsby (Timothée Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning) due ragazzi giovani ed innamorati colgono l'occasione di trascorrere un week end a New York approfittando del fatto che Ashleigh deve intervistare un famoso regista per la rivista del college. Gatsby è desideroso di fare conoscere la sua fascinosa e amata città alla ragazza che viene dall'Arizona ma in questi due giorni nulla andrà come previsto : questo è il senso della storia che è anche il senso della vita. L'intervista con il maturo regista darà l'avvio ad una rocambolesca quanto inaspettata evoluzione degli avvenimenti, i due giovani si perderanno si rincorreranno si rincontreranno in una New York fatta di grattacieli che si vedono dall'alto di strade che sono posti di incontro ma anche luoghi dell'anima con orologi musicali e piogge improvvise.
Ma la NY di WA davvero esiste? O è solo la proiezione della NY che esiste nella mente del regista? La città è magica e affascinante un contenitore dove accadono le cose della vita che sono improvvise impreviste e mutevoli come lo è il cielo di questa seducente città dove anche la pioggia sotto la quale passeggiare può essere una pausa necessaria tra un accadimento ed un altro del destino
Il regista intermezza nei dialoghi colti battute fulminee ed acute cuce addosso ai personaggi le sue nevrosi ma è nel giovane Gasby che si identifica, il corpo è del ragazzo ma lo spirito è quello di un uomo che ha raggiunto la piena maturità i miti sono quelli della sua generazione e l'atmosfera resta rarefatta e senza tempo
Tutto è perfetto e godibile appropriate le pause la musica che scorre sotto affascinante e coinvolgente
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loland10
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domenica 15 dicembre 2019
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pioggia e ironia
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“Un giorno di pioggia a New York” (A Rainy Day in New York, 2019)è il quarantottesimo lungometraggio del regista newyorkese Woody Allen.
Un ex studente qualsiasi.
Una ex sbarazzina qualsiasi.
Una coppia che si ritrova in una panchina fra le tante. Gatsby e Ashleigh due volti, due vite e forse una nuova storia. Tra ambizioni e vincite fortunate e tra notizie da prima pagina e vita jet set.
E sì il regista newyorkese torna in grande spolvero si dà del pivello e di un povero studentello che torna nella sua amata grande mela.
Un Woody Allen che riesce a conquistare il gioco filmico con grande arguzia, intelligenza, tensione romantica e spirito nei luoghi che conosce e nei meandri narrativi passati, visti cercando di donarci il meglio della malinconia, commedia, ironia e intensità d’animo.
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“Un giorno di pioggia a New York” (A Rainy Day in New York, 2019)è il quarantottesimo lungometraggio del regista newyorkese Woody Allen.
Un ex studente qualsiasi.
Una ex sbarazzina qualsiasi.
Una coppia che si ritrova in una panchina fra le tante. Gatsby e Ashleigh due volti, due vite e forse una nuova storia. Tra ambizioni e vincite fortunate e tra notizie da prima pagina e vita jet set.
E sì il regista newyorkese torna in grande spolvero si dà del pivello e di un povero studentello che torna nella sua amata grande mela.
Un Woody Allen che riesce a conquistare il gioco filmico con grande arguzia, intelligenza, tensione romantica e spirito nei luoghi che conosce e nei meandri narrativi passati, visti cercando di donarci il meglio della malinconia, commedia, ironia e intensità d’animo.
Un Woody Allen che fa ridere e pensare come non succedeva da tempo, come non si compiaceva più di farlo con un titolo salutare, dove la pioggia terge, pulisce e addolcisce dove può i battibecchi, i piccoli litigi e fughe d’amore classiche e quasi ovvie.
Un weekend a New York per due ragazzi, fidanzati desueti di termine, per conoscere delle persone e forse per incontrarsi di nuovo; si ritrovano a passare dei giorni in mezzo ai casi della vita.
Lui un giovane acculturato di buona famiglia chic, ma le confessioni della madre sfaldano ogni bella idea di un podio inesistente.
Lei una ragazza volitiva e piena di vita, in difficoltà con le parole e con le interviste, si ritrova ad essere una giornalista di prima pagina e una star a sorpresa tra un regista idolo e uno sceneggiatore poco convinto della moglie...
Pochi attimi nella grande mela e il regista riesce a dipingere sensazioni, timori, ironie, leccornie, malinconie, tempi passati, titubanze e incroci senza strade come casi in un set.
Gatsby è alla prova del bacio in una scena fuori onda per provare o per scherzo; Ashleigh incontra il suo regista preferito Roland Pollard per scambiare opinione e un’intervista impossibile. Da occasioni rare, da combinazioni casuali, vite e finzioni vanno di pari passo. Come sapere come si sviluppa un film, come si gira una relazione, come si scopre la star senza saperlo. Tutto con battute e ironie senza pausa con risate aperte, strette, amare e sfottò al cinema che fu e a quello che forse deve venire. Un giovane Allen nei panni di un ragazzo sapiente e saggio con una mamma per niente perfetta.
Unfilm di grande dimensioni interiori con un passato che ritorna tra scanzonati battibecchi, vincite a sorpresa, cliché narrativi e cultura isterica.
Giornodi passaggi e di incontri casuali, fino a musei, telefonini squillanti, ombrelli orientali e salutari amori come traditi dal fiore giovanile.
Diqualcosa, dimmi qualcosa, dire molto per dire moltissimo o nulla; il regista sfoga sempre la sua verve con argomentazioni varia tra dizioni sofisticate e beceri discorsi su baci, su come fare soldi di fortuna o come lasciarsi andare come escort di lusso. Una madre che spara ogni cartuccia per zittire cliché consolidati e sesso libero finché l’uomo giusto ferma ogni isterismo e voglia sfrenata. Il padre di.....
Pioggiaaspettata e bagno di lacrime commedianti, con battute al fulmicotone e speranze di prove attoriali. Mentre i baci si evolvono durante la recita tra un quattro e un sei scarso. Cosa vuoi, ci si bacia sul set...per far andare il film fino al bagno di pioggia e di lingua all’orologio di Central Park. Il centro di ogni storia che si conviene, una romantica commedia.
Achi...prestare il volto per un vecchio oltre (ottuagenario) se non a un arguto ragazzo pieno di voglia, fortunato e con un set che aspetta solo lui (anche se i baci non sono il suo forte).
New Yorkrimane lì con i suoi luoghi lontani e le sue vite in cammino, tra un marciapiede e una stanza, una scalinata e un appartamento nascosto. Manhattan è li a due passi per ricordare parole e vite di un cinema di ieri e di passate malinconie.
Timothée Chalamet(Gatsby) e Elle Fanning (Ashleigh) è la coppia assortita e divisa; entrambi spigliati e sagacemente ironici. Sembrano lì per caso ma ci sanno fare (e bene).
Selena Gomez(Shannon) e Jude Law (Ted) è l’altra coppia di parti che non si vedono mai e che s’imbattono nei primi due per scombinare il weekend a New York. E il nome di Roland Pollard fa le veci di altri autori e di ispirazioni incomprese.
Fotografia di Vittorio Storaro come si conviene ad un connubio di ‘grande leva’.
Regia di W. Allen che torna spiritosa e in forma (con i titoli come un marchio di fabbrica)
Voto: 8+/10 (****) -cinema pensieroso-
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[+] deluso
(di epiere)
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ghisi gr�tter
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venerdì 29 novembre 2019
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i love ny
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Il quarantanovesimo lungometraggio di Woody Allen è un ennesimo film in cui Manhattan è la protagonista indiscussa. A distanza di quindici anni il regista newyorkese ripropone la sua città anche nel titolo; infatti, c’erano stati precedentemente: “Manhattan” del 1979, “Broadway Danny Rose” del 1984, un episodio di “New York stories” del 1989, “Misterioso omicidio a Manhattan” del 1993 e “Pallottole su Broadway” del 1994.
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Il quarantanovesimo lungometraggio di Woody Allen è un ennesimo film in cui Manhattan è la protagonista indiscussa. A distanza di quindici anni il regista newyorkese ripropone la sua città anche nel titolo; infatti, c’erano stati precedentemente: “Manhattan” del 1979, “Broadway Danny Rose” del 1984, un episodio di “New York stories” del 1989, “Misterioso omicidio a Manhattan” del 1993 e “Pallottole su Broadway” del 1994.
Attraverso gli occhi di una giovane coppia formatasi al college si riscontra tutto il fascino della New York vecchia generazione. Il giovane protagonista interpretato da Timothée Chalamet, in particolare, vuole essere un Woody giovane, un po' demodé, innamorato della sua città e dei suoi valori culturali.
La storia è semplice: Gatsby Welles e Ashleigh Enright (Elle Fanning), studenti alla stessa Università, stanno insieme e si amano. Lui è un newyorkese doc, lei è la figlia di ricchi banchieri dell’Arizona. Ashleigh vuole fare la giornalista, Gatsby non sa bene ancora cosa, ma nel frattempo ama giocare a poker e alle corse. Un giorno Ashleigh ha la possibilità di intervistare il famoso regista cinematografico Roland Polland (Liev Schreiber) a New York, per il giornale della scuola.
I due decidono quindi di passare un intero week end nella Grande Mela, da soli, senza neanche dirlo ai genitori di Gatsby. Lui viene da una famiglia di intellettuali - la madre (Cherry Jones) è una donna dall’educazione un po' rigida - conosce la musica, suona il pianoforte e le vuole mostrare i locali “giusti”, inoltre ama l’arte e la vuole portare a vedere una mostra al MOMA.
Lei, da brava provinciale, è sicuramente eccitata all’idea di andare a Manhattan, anche se sembra sia più entusiasta dell’occasione lavorativa che della possibilità di conoscere a fondo la Grande Mela.
Avendo vinto a poker, Gatsby prenota una suite al Plaza e un pranzo al Carlyle, ed è ansioso di trasmettere alla sua fidanzatina tutto il suo attaccamento a quella città.
All’Hotel Soho, Ashleigh incontra finalmente il regista che le si rivela in crisi creativa e la coinvolge nella visione del suo nuovo film, di prossima uscita. Salta così il pranzo con Gatsby e a causa di tutta una serie di contrattempi, salteranno anche i vari programmi pomeridiani.
Gatby gironzola per i suoi luoghi, rincontra vecchi amici e compagni di scuola e viene coinvolto come comparsa nel film di uno di questi amici, e si ritrova in coppia con Shannon (Selena Gomez), la sorella di una sua ex.
Mentre Ashleigh viene assorbita dalle disavventure amorose di Ted Davidoff (Jude Law), lo sceneggiatore di Roland Polland e di sua moglie, e viene coinvolta dall’affascinante attore latino-americano Francisco Vega (Diego Luna), Gatsby, sentendosi abbandonato, decide di partecipare all’annuale party di beneficenza della madre.
Avendo perso le tracce della sua fidanzata di Tucson, ingaggia Terry (Kelly Rohrbach), una bella escort incontrata casualmente in un bar, per farle ricoprire il suo ruolo durante la serata. Le darà ben 5.000 dollari per questo.
Senza voler raccontare troppo del film, posso sintetizzare che nulla di ciò che i due ragazzi si erano prefissati andrà come previsto. Il destino e la pioggia saranno le cause della variazione dei programmi che si trasformeranno in tutta una serie di incontri più o meno casuali.
Anche se entrambi si trovano a Manhattan, Gatsby e Ashleigh si muovono in luoghi urbani differenti che alludono ai loro due diversi mondi: lui è innamorato della New York di un tempo e privilegia i luoghi come come il Village dove si suona il jazz, lei, invece, ama la parte urbana contemporanea, il glamour di SoHo e di downtown. La scenografia di Santo Loquasto e la fotografia di Vittorio Storaro rendono splendidamente questi luoghi.
Il film è estremamente piacevole, anche se meno divertente dei precedenti, pervaso di una dolce malinconia, ma con una inusuale consapevolezza di sé apre una speranza al futuro.
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[+] riassunto
(di mana1971)
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vincenzo ambriola
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sabato 30 novembre 2019
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mancano le emozioni, quelle vere
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Lei è una tipa un po' stranita, vuole intervistare un famoso regista e invece si trova per un giorno nel circo del cinema, inteso come quelli che il cinema lo fanno. Lui è un tipo un po' strano, quando gioca a poker vince sempre, sa suonare e cantare gli standard jazz al pianoforte, cita autori classici di ogni tipo senza sbagliare mai. Sono a Manhattan per un fine settimana sentimentale e, si spera, indimenticabile. Lei viene da Tucson, Arizona, lui è nato a New York, che conosce e vive intensamente. La storia non è importante, perché il vero protagonista è sempre lui, Woody Allen, immancabilmente legato alla sua città, alla sua musica, al suo raffinato senso estetico.
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Lei è una tipa un po' stranita, vuole intervistare un famoso regista e invece si trova per un giorno nel circo del cinema, inteso come quelli che il cinema lo fanno. Lui è un tipo un po' strano, quando gioca a poker vince sempre, sa suonare e cantare gli standard jazz al pianoforte, cita autori classici di ogni tipo senza sbagliare mai. Sono a Manhattan per un fine settimana sentimentale e, si spera, indimenticabile. Lei viene da Tucson, Arizona, lui è nato a New York, che conosce e vive intensamente. La storia non è importante, perché il vero protagonista è sempre lui, Woody Allen, immancabilmente legato alla sua città, alla sua musica, al suo raffinato senso estetico. Così legato ai suoi cliché da non accorgersi che non ha nulla da dire, nulla da offrire, se non una patina di superficiali banalità. Non bastano due gocce di pioggia e un po' di jazz per fare un buon film, ci vogliono emozioni, ma di quelle vere.
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juri moretti
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martedì 10 dicembre 2019
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woody allen non delude mai i suoi fan
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Woody Allen torna a Manhattan con Un giorno di pioggia a New York, una commedia romantica che racconta la storia di due fidanzatini del college, Gatsby (Timothée Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning), i cui piani per un weekend romantico da trascorrere insieme a New York vanno in fumo non appena mettono piede in città. I due, fin dal loro arrivo a New York, si ritrovano separati e si imbattono in una serie di incontri casuali e bizzarre avventure, ciascuno per proprio conto.
Il maestro ritorna con una commedia dove si parla di una storia romantica molto intrecciata come piace al nostro Allen , inoltre si ritorna a Manhattan una delle città dove ha diretto alcuni dei suoi film più famosi e poi c’è la pioggia da contorno, con una colonna sonora fatta con un semplice pianoforte che accompagna vari momenti del film.
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Woody Allen torna a Manhattan con Un giorno di pioggia a New York, una commedia romantica che racconta la storia di due fidanzatini del college, Gatsby (Timothée Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning), i cui piani per un weekend romantico da trascorrere insieme a New York vanno in fumo non appena mettono piede in città. I due, fin dal loro arrivo a New York, si ritrovano separati e si imbattono in una serie di incontri casuali e bizzarre avventure, ciascuno per proprio conto.
Il maestro ritorna con una commedia dove si parla di una storia romantica molto intrecciata come piace al nostro Allen , inoltre si ritorna a Manhattan una delle città dove ha diretto alcuni dei suoi film più famosi e poi c’è la pioggia da contorno, con una colonna sonora fatta con un semplice pianoforte che accompagna vari momenti del film. Abbiamo anche una Selena Gomez fantastica che lascerà tutti a bocca aperta, sia come interpretazione che come ruolo all’interno di questo film.
Woody Allen ritorna al cinema come sempre nel periodo natalizio e ahimè come sempre è troppo sottovalutato, dando poca importanza ai suoi film, che invece hanno bisogno di essere scoperti dandogli il suo giusto valore.
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inesperto
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giovedì 28 novembre 2019
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poco woody
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E' la tipica commedia di Allen, però poco incisiva e troppo corretta. La trama richiama molto uno dei racconti presenti in "To Rome with love", quindi poca originalità nell'ideazione delle vicende. Forse infiacchito dalle polemiche riguardanti lo scandalo che lo ha coinvolto, il regista replica se stesso (e fin qui niente di male, il suo stile è unico) ma senza dare brillantezza o slanci. Come sempre, nei suoi film, gli attori non vengono particolarmente sollecitati; infatti al bravo Jude Law viene dato un ruolo da semplice caratterista. Il protagonista, invece, a livello di connotati ed espressioni facciali, sembra quasi la mescolanza tra Tom Hiddleston e Rooney Mara.
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E' la tipica commedia di Allen, però poco incisiva e troppo corretta. La trama richiama molto uno dei racconti presenti in "To Rome with love", quindi poca originalità nell'ideazione delle vicende. Forse infiacchito dalle polemiche riguardanti lo scandalo che lo ha coinvolto, il regista replica se stesso (e fin qui niente di male, il suo stile è unico) ma senza dare brillantezza o slanci. Come sempre, nei suoi film, gli attori non vengono particolarmente sollecitati; infatti al bravo Jude Law viene dato un ruolo da semplice caratterista. Il protagonista, invece, a livello di connotati ed espressioni facciali, sembra quasi la mescolanza tra Tom Hiddleston e Rooney Mara. Siamo sinceri, il nostro Woody ha fatto di meglio, e non poco...
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giovanni_b_southern
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sabato 30 novembre 2019
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molto, molto bello
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Allen i capolavori già li ha fatti. Siamo 'cresciuti' con i suoi film. Non possiamo fare a meno di andarli a vedere. Il film è sinceramente da vedere. Dialoghi straordinari : secchi, potenti, ironici, simpatici, custici. Non ho mai capito se l'America descritta da Allen esista davvero. Film che mi sento di consigliare vivamente : tutto è da manuale, tutto.
Una citazione essenzialmente estetica : Kelly Rohrbach. Fa una particina. La sua bellezza è impressionante. In sintesi : da vedere
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felicity
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lunedì 15 giugno 2020
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romanticismo perduto e fantasmi della memoria
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Probabilmente la grandezza di Un giorno di pioggia a New York è proprio nella continua ipnosi di trovarsi nel passato. In un’altra New York. In un altro cinema. In dialoghi che potrebbero essere ripresi da un film di Woody Allen degli anni ’70. In scene che si stanno recitando come quella del bacio in una macchina per un film che sta girando un vecchio amico di Gatsby e dove, non a caso, inizia a piovere.
Il cast è superbo e non solo Timothée Chalamet, ma soprattutto alla migliore Elle Fanning vista finora (strepitosi tempi comici) e a Selena Gomez, autentica rivelazione del film.
Quarant’anni dopo Manhattan. Le luci, le strade, gli umori, i sogni di New York gli appartengono totalmente.
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Probabilmente la grandezza di Un giorno di pioggia a New York è proprio nella continua ipnosi di trovarsi nel passato. In un’altra New York. In un altro cinema. In dialoghi che potrebbero essere ripresi da un film di Woody Allen degli anni ’70. In scene che si stanno recitando come quella del bacio in una macchina per un film che sta girando un vecchio amico di Gatsby e dove, non a caso, inizia a piovere.
Il cast è superbo e non solo Timothée Chalamet, ma soprattutto alla migliore Elle Fanning vista finora (strepitosi tempi comici) e a Selena Gomez, autentica rivelazione del film.
Quarant’anni dopo Manhattan. Le luci, le strade, gli umori, i sogni di New York gli appartengono totalmente. Pieno di slanci come quello di Gatsby che si siede al piano e canta Everything Happens to Me. O trovate come quella del singhiozzo della protagonista, della terribile risata della fidanzata del fratello. O ancora, momenti rivelatori. Il faccia a faccia di Gatsby con la madre è straordinario per precisione e potenza. Come un colpo dritto in pieno volto durante un incontro di boxe. Un romanticismo perduto. I fantasmi della memoria. Ancora il godimento totale di un cineasta che filma la sua metropoli e la ama ancora alla follia.
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wolvie
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venerdì 31 luglio 2020
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gioventù che non torni più
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Gatsby (nomen) Welles è figlio minore di una famiglia agiata dell' alta borghesia newyorchese, mal sopporta le aspettative etiche ed estetiche della madre, Gatsby ha passioni d' antan: il poker (magistrale la scena della vincita dopo l' all in dell' avversario, le vecchie canzoni ( Irving Berlin) suonate al pianoforte, fumare e la pioggia...che rende tutto più romantico, colto, molto più dalle parti di F.S. Fitzgerald che di W. Shakespeare.
Si ritrova a passare un weekend con la superficiale biondina fidanzatina, ricca rampolla texana, giornalista per la rivista del college, che deve intervistare il famoso regista Roland Polland, questo "lavoro" la catapultera' nel fatuo mondo dello star system, dove le relazioni sono fittizie e superficiali, con uno sceneggiatore tradito dalla moglie prima e un divo latino poi ( Banderas e la Griffith conosciuti durante la lavorazione di " Celebrity"?) riusciranno quasi a portarsela a letto.
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Gatsby (nomen) Welles è figlio minore di una famiglia agiata dell' alta borghesia newyorchese, mal sopporta le aspettative etiche ed estetiche della madre, Gatsby ha passioni d' antan: il poker (magistrale la scena della vincita dopo l' all in dell' avversario, le vecchie canzoni ( Irving Berlin) suonate al pianoforte, fumare e la pioggia...che rende tutto più romantico, colto, molto più dalle parti di F.S. Fitzgerald che di W. Shakespeare.
Si ritrova a passare un weekend con la superficiale biondina fidanzatina, ricca rampolla texana, giornalista per la rivista del college, che deve intervistare il famoso regista Roland Polland, questo "lavoro" la catapultera' nel fatuo mondo dello star system, dove le relazioni sono fittizie e superficiali, con uno sceneggiatore tradito dalla moglie prima e un divo latino poi ( Banderas e la Griffith conosciuti durante la lavorazione di " Celebrity"?) riusciranno quasi a portarsela a letto.
Lei stupidotta, rimarrà sedotta e abbandonata dalle luci delle celebrità.
Gatsby, da par suo, lasciato a sé stesso, affronterà un viaggio con illuminazione finale, dovuta ad un segreto della madre, che lo porterà a maggior consapevolezza di sé stesso, che in un giorno di pioggia lo congiungera' con un anima più affine.
Allen è diventato un anziano signore, anche cinematograficamente, ritrovandosi a rincorrere la gioventù. Oggi contano le basi di quello che piace, non è più il tempo del " Basta che Funzioni", più garbato che nel recente passato, si riscopre con una certa freschezza del narrare, sempre la sua New York, da un diverso angolo, ma con una piacevolezza unica.
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