giuseppe
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lunedì 14 gennaio 2019
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film sotto le mie aspettative
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La modalità di conduzione del film, la forma narrativa e la nitidezza ed i tempi delle scene non mi sono piaciuti. Alcune scene sono state sviluppate in modo troppo sbrigativo.
Inoltre la caratterizzazione ha esagerato ad esempio con Favino che utilizza un gergo che alla fine distoglie l'attenzione dall'azione.
Poco incisiva la storia.
Pretestuoso il finale.
Due stelle è tanto.
Ho letto i commenti di risate ecc. ecc., in sala quando sono andato a vederlo c'è stato sporadicamente qualche risolino, ma niente di più.
Margherita Guy soffre come regina, la Gioi porta entusiasmo tutte le volte che appare.
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La modalità di conduzione del film, la forma narrativa e la nitidezza ed i tempi delle scene non mi sono piaciuti. Alcune scene sono state sviluppate in modo troppo sbrigativo.
Inoltre la caratterizzazione ha esagerato ad esempio con Favino che utilizza un gergo che alla fine distoglie l'attenzione dall'azione.
Poco incisiva la storia.
Pretestuoso il finale.
Due stelle è tanto.
Ho letto i commenti di risate ecc. ecc., in sala quando sono andato a vederlo c'è stato sporadicamente qualche risolino, ma niente di più.
Margherita Guy soffre come regina, la Gioi porta entusiasmo tutte le volte che appare. Attori molto presenti, ma ingabbiati in comportamenti riduttivi per la loro statura professionale.
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lunedì 14 gennaio 2019
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stupendo
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Divertente leggero stupendi paesaggi e grandi attori
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alexlaby
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domenica 13 gennaio 2019
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c'è di sadismo nel raccontare il finale
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Le recensioni vengono lette da chi deve ancora vedere il film. Raccontare nel dettaglio il finale è da sadici o superficiali che non sanno immedesimarsi negli altri.
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bronzof
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venerdì 11 gennaio 2019
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divertente e leggero
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Film che mi ha divertito, con attori che più che recitare una parte hanno caratterizzato i loro personaggi con le loro personalità e la loro provenienza geografica, quindi un Porthos Mastandreizzato e romanesco, un Athos Papaleizzato e lucano, una regina Buyzzata e così via. In questa atmosfera casareccia e provinciale ma leggera e godibile, alla lunga ho sentito costruito e fuori posto l'accento improbabile e le battute forzate del D'Artagnan di Favino.
Qualche perplessità anche sul finale ambientato nei giorni nostri.
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kaipy
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venerdì 11 gennaio 2019
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carini ma dimenticabile
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Film carino, ma del tutto inutile. Forse sintonia divertiti a recitare, ma più di gags stile Vianello e Mondaini non c'è di più.
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doctor cinema
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giovedì 10 gennaio 2019
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un timido ritorno al cinema di genere, ridendo
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"I moschettieri del re - La penultima missione" è un film di cappa e spada con il quale Giovanni Veronesi ha voluto ridisegnare le mitiche figure rese celebri dal romanzo di Dumas.
Davanti a noi, infatti, abbiamo quattro uomini invecchiati dal tempo e che hanno intrapreso strade differenti che li hanno allontanati l'uno dall'altro: D'Artagnan è un allevatore di maiali donnaiolo, Athos è un uomo dedito alla bella vita, Aramis un prete che cerca di fuggire dai fantasmi del passato e Porthos una sorta di eremita che vive una vita vuota in preda all'alcolismo e alla depressione.
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"I moschettieri del re - La penultima missione" è un film di cappa e spada con il quale Giovanni Veronesi ha voluto ridisegnare le mitiche figure rese celebri dal romanzo di Dumas.
Davanti a noi, infatti, abbiamo quattro uomini invecchiati dal tempo e che hanno intrapreso strade differenti che li hanno allontanati l'uno dall'altro: D'Artagnan è un allevatore di maiali donnaiolo, Athos è un uomo dedito alla bella vita, Aramis un prete che cerca di fuggire dai fantasmi del passato e Porthos una sorta di eremita che vive una vita vuota in preda all'alcolismo e alla depressione.
I quattro si riuniranno dietro ordine della regina Anna d'Austria, la quale necessita della loro presenza per contrastare l'avanzata degli Ugonotti e per poter combattere il potere dello spietato Cardinale Mazzarino.
Questa è la premessa al film di Veronesi, che si è avvalso di un cast di prim'ordine: Pierfrancesco Favino è D'Artagnan, Rocco Papaleo è Athos, Sergio Rubini è Aramis, Valerio Mastandrea è Porthos, Margherita Buy veste i panni della regina e poi abbiamo anche Alessandro Haber nei panni di Mazzarino e Matilde Gioli in quelli di un'ancella di corte.
Personalmente non è che avessi chissà quali grandi aspettative riguardo a questa pellicola, che infatti ho visto più per l'assenza di alternative in sala che per interesse vero e proprio. Ma probabilmente proprio questa assenza di aspettative è stata la chiave di volta per trovare in questo film una piccola, gradevole sorpresa.
Veronesi, infatti, ha realizzato un film che non ha ovviamente alcuna pretesa di risultare indimenticabile, nè tantomeno vuole porsi come esempio di film di genere (nonostante sia proprio un film in costume), ma quello che ne viene fuori è una pellicola che si lascia guardare, diverte e alla fine riesce anche a strappare un sorriso emozionato allo spettatore.
Ci sarebbe da parlare dei difetti della pellicola, che da un punto di vista tecnico non offre nulla di interessante: non ci sono particolari spunti registici, così come non c'è molto da dire riguardo a fotografia e montaggio. Piccolo cenno sulla colonna sonora curata da Luca Medici/Checco Zalone: ho apprezzato la scelta di alternare melodie che rimandano ai film ambientati nell'epoca dei Moschettieri (1700 circa... anzi, suppergiù), a canzoni moderne che risultano divertenti nel contesto in cui vengono calate. La sceneggiatura, chiaramente, è scritta su misura degli attori protagonisti, che infatti rappresentano il punto forte della pellicola.
Favino è un esilarante D'Artagnan, con il suo modo di parlare francesizzante e con gli errori di dizione che lo rendono ammaliante, divertente e quasi caricaturale. Forse il migliore del cast.
Mastandrea, a mio parere, si pone subito sotto. Non che abbia regalato chissà quale prova stratosferica, siamo davanti al solito Mastandrea: quasi svogliato, sarcastico, con le sue battute pungenti accompagnate dalla cadenza romanesca che lo rendono irresistibile. Il suo Porthos è ben realizzato.
Papaleo e Rubini forse sono i meno incisivi tra i moschettieri, anche se nell'ambito dell'intero cast ho trovato nella Buy il punto debole maggiore (il suo personaggio, probabilmente, non le ha permesso di mettere in risalto la sua indiscussa bravura).
La chimica che si crea tra gli attori si percepisce, sembrano divertirsi essi stessi e questo arriva allo spettatore, che lentamente si lascia condurre dalla storia.
Qualche parola sul finale la spenderò fra pochissimo, in una breve parte spoiler. Ma vi dico già adesso che, nonostante abbia letto critiche al riguardo, io l'ho apprezzato. Siamo pur sempre davanti ad una commedia italiana senza grandi pretese, quindi a mio parere è un finale che ci sta.
Nel complesso, quindi, ciò che ne viene fuori è una pellicola godibile, in grado di intrattenere e divertire. Non mancano alcune battute scadenti, sia chiaro, ma secondo me vengono abilmente mascherate da tanti altri momenti esilaranti e coinvolgenti. E poi, come detto, è sempre un piacere vedere tutti insieme degli attori bravi come quelli presenti in questo film. Un buon film!
Allora, di seguito farò una breve considerazione sul finale, quindi chi non dovesse ancora aver visto il film può interrompere qui la lettura ed eventualmente riprenderla dopo averlo visionato.
Chi invece avesse curiosità di sapere la mia opinione sul finale può continuare.
Ci siamo?
Bene.
Procediamo con lo spoiler.
Il film si conclude con una sorta di ritorno al presente: siamo in una casa dei giorni nostri, durante una veglia funebre. Abbiamo un bambino che si trova nella sua cameretta e viene chiamato per dare l'ultimo saluto allo zio prima della chiusura della bara. In quel momento ci rendiamo conto che tutti i suoi parenti non sono altro che i protagonisti della storia alla quale abbiamo assistito. Capiamo, quindi, che tutto ciò che abbiamo visto altro non è che il frutto della fantasia del bambino, che ha immaginato il tutto per poter "sfuggire" alla tristezza del momento.
In molti hanno criticato questo finale perchè si distacca nettamente dal tono farsesco, ironico della pellicola. A mio parere, invece, è un finale più che buono. Come già detto prima, Veronesi non vuole in alcun modo porsi come capostipite di una rivoluzione del genere di cappa e spada, nè tantomeno la storia si prestava a chissà quali grandi spunti originali. Sono personaggi visti e rivisti, in ogni salsa. Per questa ragione, quindi, il "plot twist" finale riesce a inserirsi perfettamente nella storia e non fa altro che chiudere un cerchio che si apre fin dall'inizio con dei personaggi che parlano con dialetti diversi, hanno modi di fare che non sono tipici del '700, utilizzano modi di dire moderni. Se inizialmente lo spettatore accetta tutto questo come se fosse una sorta di rivisitazione della storia, alla fine comprende appieno ciò che ha visto e ne trova una giustificazione narrativa: D'Artagnan/Favino parla in quel modo perchè il personaggio reale è stato due anni in Francia; Porthos/Mastandrea è depresso e avvilito perchè il personaggio è realmente tossicodipendente; Aramis/Rubini è realmente un prete e così via...
Insomma, una pellicola che mi ha convinto e che ha saputo intrattenermi e divertirmi.
Ve la consiglio per passare un paio d'ore spensierate!
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mercoledì 9 gennaio 2019
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divertente per gli attori, meno per noi
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È come assistere ad un continuo fuori onda, si capisce chiaramente che gli attori si siano divertiti parecchio a girare questo film. Purtroppo non esiste trama e le battute sono, al massimo, da sorrisi a denti stretti. Il finale. Poi è raccapricciante. Delusione
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mouse
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lunedì 7 gennaio 2019
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divertente!
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Il film è molto divertente...gli attori, tutti grandi e ovviamente tutti fantastici...sinceramente avrei evitato il tuffo nel presente...fuori luogo...ma nel complesso direi che è un bel film! Una menzione speciale per i luoghi...i paesaggi della Basilicata in particolare sono meravigliosi!
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skoko6
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domenica 6 gennaio 2019
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simpatico a tratti ma trama inconcludente e sconclusionata...
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La bravura degli attori è indiscussa ma la trama a mio avviso perde completamente senso nel corso del film, questo lo rende grottesco e da un senso di incompiuto... Peccato!
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domenica 6 gennaio 2019
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idea originale, rovinato dal finale
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Lo spunto per il film è originale: una versione un po' dissacrante de "i tre moschettieri." Un miscuglio tra i personaggi di Dumas e l'armata Brancaleone; un '600 francese "de' noantri" con la regina che parla con l'accento romanesco. L'idea è originale e il mix molto godibile, magari non tutte le battute sono al 100%, ma decisamente originale e divertente.
Allora, perché una stella? Per il finale appiccicato --- mi si passi l'espressione --- con lo sputo. Senza che ci sia alcuna necessità narrativa, negli ultimi 15 minuti la storia passa ai giorni nostri (il "ponte" tra le due scene lo fa un bimbo che legge un libro sui tre moschettieri) in una famiglia altamente disfunzionale sullo stile di "a casa tutti bene" o "parenti serpenti.
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Lo spunto per il film è originale: una versione un po' dissacrante de "i tre moschettieri." Un miscuglio tra i personaggi di Dumas e l'armata Brancaleone; un '600 francese "de' noantri" con la regina che parla con l'accento romanesco. L'idea è originale e il mix molto godibile, magari non tutte le battute sono al 100%, ma decisamente originale e divertente.
Allora, perché una stella? Per il finale appiccicato --- mi si passi l'espressione --- con lo sputo. Senza che ci sia alcuna necessità narrativa, negli ultimi 15 minuti la storia passa ai giorni nostri (il "ponte" tra le due scene lo fa un bimbo che legge un libro sui tre moschettieri) in una famiglia altamente disfunzionale sullo stile di "a casa tutti bene" o "parenti serpenti." Talmente disfunzionale da avere tutti i possibili casi clinici: dallo zio in fase di disintossicazione, al nonno paranoico che crede tutti lo vogliano morto per l'eredità, dallo zio prete fino al midollo fino ad uno zio muto. Talmente disfunzionale da non essere nemmeno credibile.
La mia personalissima impressione è che il finale sia stato aggiunto all'ultimo secondo per far felice qualcuno. Mi immagino (ma è solo fantasia mia) qualcuno che insiste "Ma dai... mica possiamo fare il solito film ridanciano nazional-populista. Cosa facciamo, l'ennesimo cine-panettone? Dobbiamo educare il pubblico... Ci vuole del realismo..." (che poi, tanto realista la famiglia rappresentata non è, tanto è esagerata...)
In pratica hanno incollato due film completamente diversi senza che ce ne fosse veramente motivo.
Peccato, se il film fosse finito 15 minuti prima avrebbe meritato almeno 4 stelle.
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(di alexlaby)
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