Iuventa

E' la storia di alcuni ventenni tedeschi che, di fronte al dramma di chi rischia la vita nelle carrette del mare pur di trovare un destino migliore in Europa, decidono di non trascorrere la solita estate in piscina o in discoteca, ma fondano una ONG, raccolgono fondi, si improvvisano marinai e partono per nave verso il Mediterraneo a salvare vite umane. Il regista, giovane pure lui e molto bravo, in una presentazione del film a Bologna ha ammesso di essersi letteralmente innamorato di questa notizia appresa nei social e, dopo qualche tentennamento, ha deciso di imbarcarsi pure lui nella Juventa e girare un documentario. A muovere questi giovani è la necessità di aiutare degli esseri umani meno fortunati, non potendo restare indifferenti di fronte al dramma di tanti loro coetanei dalla pelle scura. Ma anche il desiderio di dare una svolta alla propria giovane vita. Il regista li segue non solo durante le operazioni di salvataggio, ma anche una volta che sono rientrati in Germania, quando tracciano i loro bilanci ( logistici, economici ma soprattutto umani). Decidono, pur con qualche perplessità sull'effettiva efficacia dell'iniziativa, di ripeterla, ma qualcosa inizia ad andare storto. Un delatore li denuncia per favoreggiamento verso gli scafisti (NB: dei ventenni in combutta con i mafiosi libici...), un giudice indaga su di loro e sequestra la Juventa (e lo è tuttora). I ragazzi entrano in crisi e, non essendo mossi da interessi ma solo da passione, alcuni di loro riprendono amareggiati il loro tran-tran quotidiano, altri si attrezzano per i processi cui saranno sottoposti. Puo' un film scuoterci dall'indifferenza?