Titolo originale | The Wantinf |
Titolo internazionale | Isabelle |
Anno | 2018 |
Genere | Horror, Psicologico, |
Produzione | USA, Canada |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Robert Heydon |
Attori | Adam Brody, Amanda Crew, Zoë Belkin, Sheila McCarthy, Booth Savage Michael Miranda, Dayo Ade, David Tompa, Zoe Doyle, Krista Bridges, Alison Brooks, Shanice Banton, John Healy, Andrew Fleming (II), Sam Malkin, Mark Winnick, Mark Waters (II), Bola Olubowale, Todd Schroeder. |
Uscita | giovedì 1 agosto 2019 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,16 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 22 agosto 2019
Liz si sente osservata da una donna che abita nella casa di fornte alla sua. In Italia al Box Office Isabelle - L'ultima evocazione ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 350 mila euro e 112 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
|
Larissa e Matt Kane sono una coppia abbiente e felice, lui è un avvocato di successo e lei è prossima al parto del primo figlio. Si trasferiscono in una casa spaziosa, una villa in un quartiere residenziale, ma ignorano chi sia la loro vicina. La ragazza della porta accanto infatti li osserva inquietante dalla finestra del piano di sopra, la sua presenza mortifera e silenziosa si manifesta la prima volta quando Larissa accusa fitte di dolore alla pancia. Il figlio nascerà senza vita, inoltre la donna passerà attraverso un minuto di morte clinica. La difficilissima elaborazione del lutto e l'aver toccato l'aldilà fanno di lei la preda perfetta per la sinistra vicina, che inizia a influenzare Larissa in modo sempre più pressante.
I protagonisti di Isabelle - L'ultima vocazione anziché finire in una casa infestata si ritrovano con la vicina demoniaca, ma è una variante di poco conto per un horror del tutto scontato.
Posto che nel filone dei fantasmi e delle case maledette la prevedibilità è piuttosto inevitabile, a fare la differenza è lo stile e le interpretazioni ma purtroppo in Isabelle non c'è niente che si elevi al di sopra di uno standard ormai piuttosto consunto. Più che un film di genere, Isabelle sembra un film sui generis, un horror che riprende situazioni e soluzioni già viste, con un look vagamente vintage che guarda ad atmosfere più grigie anziché allo stile patinato di James Wan in voga ai nostri giorni, ma senza trovare una ruvidezza di regia e messa in scena che rompa la consuetudine o renda reale il dramma. Tutto si dispiega secondo un copione fin troppo rodato, con solo un colpo di scena finale, dall'effetto però impalpabile, bruciato con eccessiva velocità quasi il regista stesso non ci credesse.
I protagonisti sono Adam Brody e Amanda Crew, entrambi noti più che altro per la carriera televisiva, nel caso di lui da bravo ragazzo fin da The O.C. per poi arrivare a sporcarsi un po' in StartUp, mentre lei ha avuto una parte stabile ma in fondo piuttosto secondaria nella comedy Silicon Valley. In Isabelle hanno il ruolo delle vittime, in particolare Amanda Crew interpreta la depressione schiacciante di una madre che perde il figlio e la minacciosa presenza della vicina è in fondo una rappresentazione di questo malessere interiore.
Lui invece cerca di salvarla, ma entrambi sono incatenati da una sceneggiatura che non osa mai farsi spiazzante. Va meglio alla madre di Isabelle, che ha il volto di Sheila McCarthy e sa trasmettere un'inquietudine palpabile, mentre la figlia, interpretata da Zoë Belkin, biancovestita e con lunghi capelli neri, sembra l'ennesima versione della Sadako di Ringu.
Non mancano poi i soliti alleati che capiscono e spiegano la logica sovrannaturale degli eventi, ossia la sorella di Larissa, un prete e una specie di guru, attraverso i quali le regole della possessione vengono chiarite, obbligando Matt a compiere azioni finalmente estreme, ma ci si arriva troppo tardi.
Prima di allora Isabelle si limita a consuetudini del filone, come la presenza che appare nello specchio oppure dorme a fianco delle sue vittime, oltre a mostrarsi alla finestra che osserva impenetrabile. Quest'ultima scena, già di per sé non molto efficace, viene ripetuta così tante volte da rendere palese la mancanza di idee del regista canadese Robert Heydon. Buono al massimo per platee di giovani in cerca di qualche brivido nella calura estiva, Isabelle è un horror così già visto da essere del tutto trascurabile.
ISABELLE - L'ULTIMA EVOCAZIONE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | €12,99 | |||
€9,99 | - |
Questo è stato uno dei film peggiori (insieme a rebecca) che io abbia mai visto. La luce rossa degli occhi, ma da dove cavolo vi è venuta fuori?!?! Siamo per caso in star wars? Ha percaso gli occhi con il laser? Veramente poco realistico. Inoltre ho riso tutto il tempo, per la faccia dell'attrice ma sopratutto per quella carrozzina che si muoveva da sola ed ha appeso la vecchia [...] Vai alla recensione »
Lui è un avvocato di successo, lei è in dolce attesa del loro primogenito. Felici e innamorati, si trasferiscono in una bella villa in un quartiere residenziale del New England. Tutto sembra andare per il meglio se non fosse per una vicina di casa che li osserva inquietante dal piano di sopra. Quella presenza si fa invadente, ossessiva, disturbante.
Larissa e Matt sono una coppia felice, in attesa della nascita di un bimbo. Ma un vicinato inquietante non lascia presagire nulla di buono. Ci sono casi in cui è questione di budget e casi in cui è questione di idee. Quando mancano entrambi, il disastro è annunciato dalla prima inquadratura. Isabelle anela da subito al fondo del cestone, come un piccolo Forky di Toy Story 4 fattosi film.
I mostri sono ovunque attorno a noi. Si nascondono, non visti, negli anfratti più bui delle nostre case e del nostro cervello, e restano in silenzio, assopiti, fino a che un evento traumatico non li risveglia. Si nutrono del dolore e si fortificano grazie alla paura, fino a che l'equilibrio mentale non si spezza e la follia prende il sopravvento. Ed è proprio un grande dolore che sconvolge la vita [...] Vai alla recensione »