udiego
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lunedì 26 febbraio 2018
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the disaster artist
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James Franco, regista e produttore dell’opera, con “The Disaster Artist” porta al cinema la storia della realizzazione di “The Room” considerato il film più brutto del mondo, ma ancora oggi uno dei più visti di sempre. Tutta la vicenda ruota attorno al personaggio di Tommy Wiseau, di lui ancora oggi non si conoscono luogo di nascita, età e provenienza del suo inestimabile patrimonio, un uomo eccentrico, fuori dagli schemi, che decide senza pensare e non si preoccupa di mettere a nudo davanti a tutti i propri sentimenti.
“The Disaster Artist” è un film che raggiunge i suoi obiettivi.
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James Franco, regista e produttore dell’opera, con “The Disaster Artist” porta al cinema la storia della realizzazione di “The Room” considerato il film più brutto del mondo, ma ancora oggi uno dei più visti di sempre. Tutta la vicenda ruota attorno al personaggio di Tommy Wiseau, di lui ancora oggi non si conoscono luogo di nascita, età e provenienza del suo inestimabile patrimonio, un uomo eccentrico, fuori dagli schemi, che decide senza pensare e non si preoccupa di mettere a nudo davanti a tutti i propri sentimenti.
“The Disaster Artist” è un film che raggiunge i suoi obiettivi. Sorretto da una sceneggiatura ben scritta, non si limita a fare il verso a “The Room”, ma ha la capacità di coglierne la comicità, di mostrarci gli eccessi e le debolezze di questo personaggio, che ha fatto parte del mondo del cinema e ci regala un affresco sull’ambiente della settima arte del tutto apprezzabile. Ottimo anche il lavoro dello stesso Franco nell’interpretare il ruolo di Tommy Wiseau. Lavoro che si può apprezzare al meglio soprattutto dopo la fine, quando, durante i titoli di coda, ci viene mostrato un divertente raffronto, con due diapositive una di fianco all’altra, tra le scene girate durante “The Disaster Artist” ed il film originale.
Divertente e godibile, il film dimostra le buone capacità di James Franco anche dietro la macchina da presa. Il regista si dimostra intelligente nell’approcciarsi ad un lavoro che rischiava di scadere nella mera presa in giro del soggetto che si vuole raccontare, invece sembra quasi regalargli un piccolo riconoscimento per la pazzia nel tentare questa folle impresa.
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[+] godibile ritratto di un regista di dubbio talento
(di antoniomontefalcone)
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lucavon95
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giovedì 1 marzo 2018
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un buon film... ma non il capolavoro tanto urlato
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"The disaster Artist" è sicuramente un buon film, ben confezionato, ben interpretato e anche ben realizzato, peccato che abbia poco da dire e quello che dice ricorda troppo "Ed Wood" di Tim Burton che era riuscito a fare sicuramente di meglio.
Il problema di questo film è che segue un plot già collaudato e ormai abusatissimo, ovvero, due persone sconosciute diventano in poco tempo amici, i due amici hanno un sogno insieme, i due amici litigano, ma poi si riuniscono per il gan finale ecc... non ci sarebbe nulla di male in questo anzi, uno potrebbe tranquillamente seguire un plot tradizionale e affrontarlo in maniera non tradizionale, in questo film però attendi che arrivi una svolta a livello narrativo che però nn avviene mai e il tutto dopo un pò diventa noioso, riducendosi a un film basato sugli annedoti di "The Room" il film originale di cui questo film racconta la travagliata e assurda lavorazione.
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"The disaster Artist" è sicuramente un buon film, ben confezionato, ben interpretato e anche ben realizzato, peccato che abbia poco da dire e quello che dice ricorda troppo "Ed Wood" di Tim Burton che era riuscito a fare sicuramente di meglio.
Il problema di questo film è che segue un plot già collaudato e ormai abusatissimo, ovvero, due persone sconosciute diventano in poco tempo amici, i due amici hanno un sogno insieme, i due amici litigano, ma poi si riuniscono per il gan finale ecc... non ci sarebbe nulla di male in questo anzi, uno potrebbe tranquillamente seguire un plot tradizionale e affrontarlo in maniera non tradizionale, in questo film però attendi che arrivi una svolta a livello narrativo che però nn avviene mai e il tutto dopo un pò diventa noioso, riducendosi a un film basato sugli annedoti di "The Room" il film originale di cui questo film racconta la travagliata e assurda lavorazione.
il rapporto tra Tommy e Greg non mostra nulla di interessante o di diverso, il primo strambo e lunatico mentre il secondo è l'amico un pò ingenuo ma che ha un evoluzione,il film dovrebbe essere tratto dal libro scritto dal migliore amico del vero Tommy Wiseau, Greg Sestero, io ho avuto modo di leggerlo e l'immagine che Greg da di Tommy è molto differente rispetto a quella presentata nel film, nel libro Greg non sembra ammirare più di tanto la figura di Tommy durante la realizzazione di "The Room" anzi lo reputa molte volte un imbecille con manie di narcisismo, totalmente l'opposto rispetto all'interpretazione del film dove Greg, interpretato da Dan Franco fratello di James che qui interpreta un Tommy praticamente perfetto, vengono rappresentati come uno un ragazzo un pò ingenuo che grazie all'esperienza con Tommy riesce a crescere mentre il secondo viene rappresentato come una persona arrogante, fuori di testa e priva di talento ma che dentro di sè cova il desiderio di essere amato e ammirato da un grande pubblico e che nonostante la sua mancanza di talento evidente vuole a tutti i costi andare avanti e realizzare il suo sogno.
Il film infatti vuole ricordare a Hollywood che non bisosna solo aspirare al guadagno, ma anche a seguire il proprio sogno nonostante le avversità ,peccato non vada oltre la solita retorica del "sogno americano" alla quale gli americani sono molto legati e fissati(non è un mistero infatti la sua candidatura agli oscar proprio per questo concetto) "questo è l'uomo che nonostante le difficoltà ce l'ha fatta" sembra dire Franco nel suo film, l'immagine di un uomo di cui non si sa da dove venga e non ha alcun tipo di talento ma che ha seguto il suo sogno fino in fondo senza fermarsi a costo di fare "il quarto potere dei film brutti", peccato perchè il film poteva anche parlare dell'altra faccia della medaglia, quella che di solito il pubblico medio non vuole sentire ovvero "questo film merita il "successo" che ha avuto?" , "Tommy Wiseau è una persona da ammirare?", ma sorprattutto poteva parlare di temi ancora più interessanti ovvero " cosè che rende un artista tale al giorno d'oggi?" , "cosè avere talento?", tutte queste domande nel film vengono accennate ma lasciate lì immobili senza sviluppi, il film infatti si concentro più sul raccontare l'esperienza che si viveva sul set di "The Room" e forse questo era il suo unico obiettivo, raccontare la gestione travagliata del film più brutto della storia del cinema, peccato che tutto questo renda il film un lungo dietro le quinte e niente di più con una sempliciotta storia di amicizia nel mezzo.
Anche la regia e buona, Franco ha dato tante volte dimostrazione di saperci fare dietro la macchina da presa , la regia infatti qui imita molto quella del mocumentary senza però esserlo del tutto, con camera a mano onnipresente e funziona perfettamente per il tipo di film, anche se io personalmente avrei calcato di più la mano su questo aspetto tecnico andando più vicino ai personaggi e rendere la regia più realistica quindi senza momenti di regia particolari ma che rendevano la vicendo più realistica, come se un cameraman invisibile si aggirasse per il set di quel film ( la cosa assurda è che in un momento viene citato un cameraman che sta relizzando il making of del film ma viene lascaito lì)ma è una mia opinione personale.
in conclusione il film ha buone interpretazioni, un lato lecnico di tutto rispetto e una buona realizzazione, generale, se dovessi dargli un voto sarebbe sicuramente un 7+, ma arranca su una storia con tanto potenziale non sfruttato fino in fondo, un film fatto per i fan sfegatati di "The Room" (o autolesionisti non saprei come definirli) che volevano a tutti i costi vedere come è stato realizzato il film più brutto di tutti tempi e scoprire che tipo di persona era Tommy Wiseau.
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jonathanimperiale
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sabato 12 maggio 2018
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the disaster artist. sotto il segno di james dean
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"The Disaster Artist" è un film bello su un film brutto (si dice il più brutto di tutti i tempi). Ma questo non è il solo paradosso a cui James Franco (interprete e regista della pellicola) si affida per raccontare la vera storia di Tommy Wiseau, eccentrico e indecifrabile personaggio che si è imposto agli onori della cronaca cinematografica per la sua totale assenza di talento.
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"The Disaster Artist" è un film bello su un film brutto (si dice il più brutto di tutti i tempi). Ma questo non è il solo paradosso a cui James Franco (interprete e regista della pellicola) si affida per raccontare la vera storia di Tommy Wiseau, eccentrico e indecifrabile personaggio che si è imposto agli onori della cronaca cinematografica per la sua totale assenza di talento. Il contrasto tra le mistiche aspirazioni di Wiseau e la negazione assoluta di capacità attoriali è il perno attorno al quale ruota un universo parallelo culminante nell'esaltazione di una meravigliosa estetica del brutto. Il merito di Franco è di raccontare questa storia senza forzare la mano sulla totale incapacità di Wilseau a relazionarsi con il mondo dell'arte. Il film tarda a mostrare il suo lato più grottesco partendo da un'amicizia nata per il sogno condiviso di recitare. Inevitabile collegare questa pellicola a "Ed Wood" di Tim Burton ma al di là di alcune scelte stilistiche (nel finale c'è il parallelismo tra le pellicole originali ed i rifacimento) e di una tematica simile, le scelte stilistiche possono dirsi contrapposte. La regia di Franco predilige la camera in movimento con un taglio realistico a cui Burton decide rinunciare già dalla scelta di un bianco e nero nostalgico. Burton omaggia la decadenza di Lugosi filtrata dagli occhi eccentrici di Ed Wood, Franco osserva Wiseau con gli occhi di una persona normale: l'amico Greg. In filigrana appare la figura di James Dean, protettore del talento incompreso (ed in questo caso il motivo per non comprenderlo è lampante).
Alla fine lo spettatore resta con un dubbio irrisolto: è più importante essere bravi o crederci?
E riecheggiano le risate di Robert De Niro, Re per una notte...
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felicity
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mercoledì 17 marzo 2021
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riesce a divertire, con intelligenza
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The Disaster Artist rivela il dietro le quinte di un fallimento annunciato, un’opera così imbarazzante da far vergognare anche gli attori. Invece l’impossibile è diventato realtà. Le proiezioni di mezzanotte hanno fatto registrare il tutto esaurito, e anche le vendite in home video hanno dato buoni risultati.
Che cosa è successo? The Room era il riflesso della follia del suo autore. La recitazione era penosa, la trama inconsistente non riusciva a svilupparsi e regalava momenti di vera ilarità, anche quando la madre del protagonista diceva di avere il cancro al seno. “Rappresenta un twist, meglio non approfondire”, spiega il James Franco – Wiseau alla troupe, e tutti ridono.
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The Disaster Artist rivela il dietro le quinte di un fallimento annunciato, un’opera così imbarazzante da far vergognare anche gli attori. Invece l’impossibile è diventato realtà. Le proiezioni di mezzanotte hanno fatto registrare il tutto esaurito, e anche le vendite in home video hanno dato buoni risultati.
Che cosa è successo? The Room era il riflesso della follia del suo autore. La recitazione era penosa, la trama inconsistente non riusciva a svilupparsi e regalava momenti di vera ilarità, anche quando la madre del protagonista diceva di avere il cancro al seno. “Rappresenta un twist, meglio non approfondire”, spiega il James Franco – Wiseau alla troupe, e tutti ridono. Questa era, ed è ancora, la forza di The Room: un dramma che si trasforma inconsciamente in una commedia, una storia da dimenticare che vince il premio per “il peggior film della storia del cinema” e attira folle di curiosi. Provare per credere.
James Franco vuole raccontarci la nascita di questa “catastrofe” e si mette dietro la macchina da presa per The Disaster Artist, dove interpreta anche Tommy Wiseau. L’attore trasporta la platea sul set di The Room, coinvolgendo nel progetto anche il fratello Dave Franco, nei panni di Greg Sestero. Lui abita a San Francisco e vorrebbe un futuro da star di Hollywood. Conosce il misterioso Wiseau a un corso di recitazione e i due diventano subito amici. Tommy ha un accento dell’Est, ma dice di essere nato a New Orleans, non si sa quale sia la sua vera età ed è ricchissimo. Da dove vengono i suoi soldi? Non lo scopriremo mai.
The Disaster Artist diverte con intelligenza, e narra di un’amicizia imprevedibile, di un legame che dura ancora oggi. Tra i due potrebbe esserci addirittura una tensione omoerotica. Wiseau è un uomo adulto che accoglie in casa un ragazzo bellissimo, e rivela la sua gelosia quando Sestero gli presenta la sua fidanzata Amber. Ma la regia di Franco non è morbosa. Non gli interessano i risvolti amorosi, ma i sogni dei suoi protagonisti, che tratta con grande empatia. Wiseau è solo, incompreso, e vorrebbe che la gente si accorgesse di lui. Franco lo coccola, lo accudisce e gli regala anche il suo volto, per ricordargli che il suo The Room non sarà dimenticato.
Il film di Franco diventa sempre più comico col fluire della storia, perchè lo spettatore capisce e ride delle difficoltà di Tommy nello stare su un set e nel dirigere una troupe. Attenzione però, “The Disaster Artist” non è assolutamente una presa in giro di The Room e del suo creatore, ma è come se fosse un riconoscimento alla follia di Tommy, una volontà di mostrare gli eccessi e le debolezze di questo personaggio, regalandoci nel frattempo uno scorcio illuminante sul panorama della settima arte.
Bisogna elogiare anche il lavoro di James Franco in qualità di attore per essersi immedesimato perfettamente in Wiseau. Questo lavoro lo si può apprezzare al meglio durante i titoli di coda, dove ci vengono mostrate le scene di “The Disaster Artist” insieme a quelle del film originale. “The Room” fu presentato in anteprima in due schermi della California del Sud e scomparì dopo aver incassato la misera cifra di 1.800 dollari in due settimane di programmazione. Tornò poi alla ribalta negli anni successivi come protagonista di proiezioni di mezzanotte grazie al passaparola. Così, mentre The Room è ancora tra i film più visti, nelle sale e sul web, in giro per il mondo, James Franco porta sul grande schermo The Disaster artist e ci insegna che ognuno di noi deve inseguire i propri sogni, anche se non si è portati per realizzarli, perché la vita è imprevedibile e il successo è sempre dietro l’angolo.
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cate_rina
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mercoledì 7 marzo 2018
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non molto da dire
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E' un film nel film. Questo è chiaro.
Non lascia sicuramente sbalorditi durante la visione e nemmeno fornisce spunti di riflessione.
E' semplicemente un film, a tratti divertente.
Indubbiamente molto bravo James Franco nel ruolo che si è autoassegnato , proprio come fece all'epoca il regista del film più brutto della storia del cinema.
Ma considerato il fatto che fosse già assodato che si trattasse del film più brutto mai realizzato, non capisco i bisogno di fare un film sul film.
Era chiaro che il prodotto non potesse essere brillante.
In ogni caso coraggioso.
L'unica cosa che mi ha dato un piccolo spunto di riflessione, ma soltanto perchè io stessa mi ooccupo di cinema, è la descrizione degli addetti ai lavori.
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E' un film nel film. Questo è chiaro.
Non lascia sicuramente sbalorditi durante la visione e nemmeno fornisce spunti di riflessione.
E' semplicemente un film, a tratti divertente.
Indubbiamente molto bravo James Franco nel ruolo che si è autoassegnato , proprio come fece all'epoca il regista del film più brutto della storia del cinema.
Ma considerato il fatto che fosse già assodato che si trattasse del film più brutto mai realizzato, non capisco i bisogno di fare un film sul film.
Era chiaro che il prodotto non potesse essere brillante.
In ogni caso coraggioso.
L'unica cosa che mi ha dato un piccolo spunto di riflessione, ma soltanto perchè io stessa mi ooccupo di cinema, è la descrizione degli addetti ai lavori.
E' questa la sensazione che ho spesso su un set, tutti molto saccenti e pieni di se come se fossero in missione per salvare il mondo, la stessa gente che poi si ritrova a non reagire ai soprusi dell'eventuale regista che si comporta da stronzo.
L'importante è continuare a lavorare per il settimanale.
James Franco sottolinea anche la facilità con cui nasce una cattiveria gratuita se non sei abbastanza per questo mondo. Non tutti possono aspirare al sogno americano.
Tommy Wiseau non aveva talento, non aveva idee brillanti, soltanto denaro. Inspiegabilmente tanto denaro. Fece quel film fine a se stesso.
A volte questo personaggio fa davvero tenerezza perchè sembra lottare più che per se stesso, per l'amicizia.
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cardclau
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venerdì 23 febbraio 2018
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mio dio, che film!
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Non credevo che per fare la storia di un brutto film occorresse tanta mediocrità. Una noia estrema, dall'inizio alla fine. Molto americano nella recitazione-. Dell'americano medio, gregge dei media. Se il protagonista del film non fosse stato uno pieno di soldi, il che ne stempera le reazioni avverse e di rigetto, uno penserebbe a un paranoico schizofrenico, affetto da mania di persecuzione. La scena finale, inverosimile, dell'applauso a scena aperta, suggerisce un pubblico comprato a suon di bigliettoni. Come la scena iniziale, dove la maestra di recitazione ne apprezza i mugugni non verbalizati. Il mistero sorge su come mai The room sia diventato un film di cult (però dopo la mezzanotte).
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Non credevo che per fare la storia di un brutto film occorresse tanta mediocrità. Una noia estrema, dall'inizio alla fine. Molto americano nella recitazione-. Dell'americano medio, gregge dei media. Se il protagonista del film non fosse stato uno pieno di soldi, il che ne stempera le reazioni avverse e di rigetto, uno penserebbe a un paranoico schizofrenico, affetto da mania di persecuzione. La scena finale, inverosimile, dell'applauso a scena aperta, suggerisce un pubblico comprato a suon di bigliettoni. Come la scena iniziale, dove la maestra di recitazione ne apprezza i mugugni non verbalizati. Il mistero sorge su come mai The room sia diventato un film di cult (però dopo la mezzanotte). Probabilmente per gente "fatta" che non ha bisogno la mattina dopo di andare a lavorare.
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