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domenica 22 aprile 2018
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pessimo
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Un film pessimo in tutti i sensi.
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michelecamero
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domenica 22 aprile 2018
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l'amore come antidoto alla solitudine?
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Ho da sempre un debole per il cinema francese, quello per la Binoche poi è inconfessabile (come si resiste al suo sorriso?), ma questo film non mi è piaciuto. Buio (illuminato appena da un paio di nudi della Binoche il cui corpo costituisce sempre una visione non da poco), eccessivamente parlato, piatto, senza scatti, noioso. Centrato su una storia che probabilmente avrebbe trovato una sede più consona e naturale nelle riga di una narrazione scritta, piuttosto che cinematografica, vede protagonista una cinquantenne sola e per questo alla continua ricerca dell’amore. Ma quel sentimento viene da lei inteso come ricerca di un uomo che sappia abbracciarla, darle tenerezze, godimento, vivere con lei per consegnarla a quella Felicità, “le bonheur de tous” la cui ricerca deve costituire una vera ossessione per i cugini d’oltr’Alpe considerato che il diritto ad essa lo certificarono persino nella “Déclaration des droits de l’homme et du citoyen del 26 agosto 1789” che diventerà il preambolo della Costituzione del 1791.
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Ho da sempre un debole per il cinema francese, quello per la Binoche poi è inconfessabile (come si resiste al suo sorriso?), ma questo film non mi è piaciuto. Buio (illuminato appena da un paio di nudi della Binoche il cui corpo costituisce sempre una visione non da poco), eccessivamente parlato, piatto, senza scatti, noioso. Centrato su una storia che probabilmente avrebbe trovato una sede più consona e naturale nelle riga di una narrazione scritta, piuttosto che cinematografica, vede protagonista una cinquantenne sola e per questo alla continua ricerca dell’amore. Ma quel sentimento viene da lei inteso come ricerca di un uomo che sappia abbracciarla, darle tenerezze, godimento, vivere con lei per consegnarla a quella Felicità, “le bonheur de tous” la cui ricerca deve costituire una vera ossessione per i cugini d’oltr’Alpe considerato che il diritto ad essa lo certificarono persino nella “Déclaration des droits de l’homme et du citoyen del 26 agosto 1789” che diventerà il preambolo della Costituzione del 1791. Alla fine però c’è solo una rapida carrellata di uomini (la maggior parte dei quali in verità anche alquanto strani, nel che ci vedo una accusa mal celata alla presunta pochezza del genere maschile) ospitati assai generosamente nel letto della bella Isabelle, il cui dramma vero, in definitiva, è proprio la solitudine ed ilsuo timore.
michelecamero
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tiz
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domenica 22 aprile 2018
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fiacco, un rohmer di serie b.
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Binoche non convincente: arriva all'emozione solo con la ragione. Bruttissimi dialoghi che scimmiottano Rohmer. Si rimpiange tanto Rohmer vedendo questo film assai bruttino, scontato e tanto noioso. Tradotto peraltro incivilmente dal distributore italiano. Colpo di grazia sul pessimo doppiaggio.
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godard86
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mercoledì 18 aprile 2018
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meravigliosa binoche
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Un film delicato e affascinante, con una Binoche superlativa, da cui trarre belle riflessioni sulla vita. Fantastico.
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silviavecchio
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venerdì 13 aprile 2018
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alla ricerca dell'amore vero
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L'ho visto al Festival di Torino e mi è piaciuto molto. Un film imperdibile con una straordinaria Juliette Binoche. Un film sull’autenticità dei sentimenti, e la capacità di accettare le proprie paure in cui ogni donna si immedesima. Da vedere assolutamente
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foffola40
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venerdì 6 aprile 2018
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amour, amour
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film a tratti noioso perchè troppo lentamente si svolgono interminabili dialoghi fra la protagonista Isabelle e i suoi uomini, sempre alla ricerca dell'amore che riesca a confortare la solitudine dell'anima. Tutto si svolge all'interno di appartamenti semplici o di uffici quasi anonimi. Mirabile l'intervento finale di Depardieu, nella parte del veggente con annesso pendolino , che cerca a modo suo di rasserenare Isabelle (Binoche) sul futuro dei suoi amori. Conforta anche lo spettatore! foffola40
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