dabar
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mercoledì 24 febbraio 2016
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finalmente la commedia che non fà solo ridere...
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Una volta affidavamo i nostri più cari segreti ad un diario dotato di un lucchetto e una chiave. Nell’era moderna, dove tutto é diventato digitale, é il nostro cellulare ad essere diventato il custode del nostro vero “io”, quello che forse non avremmo il coraggio di mostrare a nessuno.
Ma non solo, forse l’avvento dei social network ci ha resi un po’ tutti esibizionisti, al punto da non saper più distinguere tra ciò che può essere condiviso con gli altri e ciò che dovrebbe rimanere privato.
La pellicola in questione ci pone davanti ad un quesito di grande attualità:’’Pensiamo di essere davvero così trasparenti da non avere niente da nascondere alle persone con cui dividiamo la nostra quotidianità (amici, partner, parenti) oppure, in fondo, in ognuno di noi si cela un lato oscuro che vogliamo nascondere a tutti i costi per proteggere noi stessi (o chi amiamo)?”
Ma non basta, il film va oltre il tema principale sopra citato, offrendo altri spunti di riflessione secondari, ma non per questo meno importanti:
• Il difficile rapporto tra una madre e una figlia adolescente
• Il tema dell’omosessualità
• La capacità di alcune persone di vivere pIù vite parallelamente
• Il saper fare molte volte un passo indietro per il bene della coppia e l’essere disposti a mettersi in discussione per non perdere la persona amata
• La monotonia di un rapporto di coppia che può spingere a cercare in rete un momento di evasione
• La precarietà del lavoro
FILM IMPERDIBILE CON FINALE A SORPRESA.
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Una volta affidavamo i nostri più cari segreti ad un diario dotato di un lucchetto e una chiave. Nell’era moderna, dove tutto é diventato digitale, é il nostro cellulare ad essere diventato il custode del nostro vero “io”, quello che forse non avremmo il coraggio di mostrare a nessuno.
Ma non solo, forse l’avvento dei social network ci ha resi un po’ tutti esibizionisti, al punto da non saper più distinguere tra ciò che può essere condiviso con gli altri e ciò che dovrebbe rimanere privato.
La pellicola in questione ci pone davanti ad un quesito di grande attualità:’’Pensiamo di essere davvero così trasparenti da non avere niente da nascondere alle persone con cui dividiamo la nostra quotidianità (amici, partner, parenti) oppure, in fondo, in ognuno di noi si cela un lato oscuro che vogliamo nascondere a tutti i costi per proteggere noi stessi (o chi amiamo)?”
Ma non basta, il film va oltre il tema principale sopra citato, offrendo altri spunti di riflessione secondari, ma non per questo meno importanti:
• Il difficile rapporto tra una madre e una figlia adolescente
• Il tema dell’omosessualità
• La capacità di alcune persone di vivere pIù vite parallelamente
• Il saper fare molte volte un passo indietro per il bene della coppia e l’essere disposti a mettersi in discussione per non perdere la persona amata
• La monotonia di un rapporto di coppia che può spingere a cercare in rete un momento di evasione
• La precarietà del lavoro
FILM IMPERDIBILE CON FINALE A SORPRESA.
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gaecup
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martedì 23 febbraio 2016
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una vorticosa roulette russa
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I panni sporchi si lavano in famiglia,si sa. Ma anche in quel surrogato di famiglia che è costituito da un gruppo di amici storici, che decidono non di lavare i panni sporchi ma di correre il rischio di farlo, il che è ancora peggio, perche davvero non si sa cosa quale tipo di sporco potrebbe apparire nell acqua . Una roulette russa: Quei telefoni poggiati sul tavolo somigliano vagamente a pistole che possono sparare a vuoto o in maniera mortale e non si sa se il prossimo messaggio, what s up, telefonata e mail potrebbe essere innocuo o diventare la pallotolla che uccide. Bisogna anmetterlo, forse ogni spettatore potrebbe sedersi al tavolo insieme a quei 7 come un convitato di pietra, assistendo alla scena dal di dentro, immedesimandosi perché là, a tavola, ci poteva essere era in fondo chiunque , chiunque col suo piccolo grande segreto da nascondere col suo piccolo grande terrore che venisse scoperto.
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I panni sporchi si lavano in famiglia,si sa. Ma anche in quel surrogato di famiglia che è costituito da un gruppo di amici storici, che decidono non di lavare i panni sporchi ma di correre il rischio di farlo, il che è ancora peggio, perche davvero non si sa cosa quale tipo di sporco potrebbe apparire nell acqua . Una roulette russa: Quei telefoni poggiati sul tavolo somigliano vagamente a pistole che possono sparare a vuoto o in maniera mortale e non si sa se il prossimo messaggio, what s up, telefonata e mail potrebbe essere innocuo o diventare la pallotolla che uccide. Bisogna anmetterlo, forse ogni spettatore potrebbe sedersi al tavolo insieme a quei 7 come un convitato di pietra, assistendo alla scena dal di dentro, immedesimandosi perché là, a tavola, ci poteva essere era in fondo chiunque , chiunque col suo piccolo grande segreto da nascondere col suo piccolo grande terrore che venisse scoperto. È
un film corale, non solo perché ogni spettatore può parteciparvi appieno, ma anche perché non c è solo uno ma ben 7 prorogatoisti, 7 personaggi scolpiti a tutto tondo, con caratteri definiti e personalità chiare, 7 personaggi che un autore l'hanno trovato, quel Paolo Genovese che da una eccezionale prova di maturità cofirmando anche la sceneggiatura. Già,la scemggiatura: tutto in una sera, tutto in una stanza, ma anche tutto in 2 o 3 dialoghi chiave, quello sulla coppia e l'utilità della psicoterapia su tutti. Armonici completi e simmetrici come terzine dantesche in cui ogni parola è insostituibile. Un film che corre veloce come un eurostar -quanti hanno guardato l'orologio durante la proiezione?- poteva correre il rischio di impantanarsi in un finale irrisolto o, peggio, prevedibile. E invece un grande colpo di teatro, non originale ma comunque geniale, ha dissolto il nostro dispiacere per le esistenze rovinate da quel rito catartico che, in realtà, se cosi ci piace pensare,non c è stato. Un conto è quello che poteva essere,un conto quello che è stato. Ma, in fondo, non è sempre così?
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martinagh
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lunedì 22 febbraio 2016
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perfetta interpretazione di umorismo
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Un film davvero di ottimo livello, da ogni punto di vista. Eccellente interpretazione da parte del cast, che contribuisce a coinvolgere il pubblico per tutta la durata del film, nonostante sia praticamente basato su un lungo dialogo tra amici seduti attorno ad un tavolo. Leggero e impegnato al tempo stesso, riesce a soddisfare le esigenze di tutte le categorie di spettatore. E' in grado di far ridere per tutta la durata il pubblico più superficiale, che si aspettava di vedere un film comico; e allo stesso tempo di divertire ed emozionare chi è in grado di cogliere gli spunti per riflessioni più profonde sui rapporti umani, sui pregiudizi e sugli effetti che lo sviluppo della tecnologia ha avuto su di essi.
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Un film davvero di ottimo livello, da ogni punto di vista. Eccellente interpretazione da parte del cast, che contribuisce a coinvolgere il pubblico per tutta la durata del film, nonostante sia praticamente basato su un lungo dialogo tra amici seduti attorno ad un tavolo. Leggero e impegnato al tempo stesso, riesce a soddisfare le esigenze di tutte le categorie di spettatore. E' in grado di far ridere per tutta la durata il pubblico più superficiale, che si aspettava di vedere un film comico; e allo stesso tempo di divertire ed emozionare chi è in grado di cogliere gli spunti per riflessioni più profonde sui rapporti umani, sui pregiudizi e sugli effetti che lo sviluppo della tecnologia ha avuto su di essi.
E' per questi motivi che ritengo "Perfetti Sconosciuti" un'ottima rivisitazione moderna dell'umorismo pirandelliano. Infatti, vedendo uomini e donne adulti, maturi, mentire e tentare di nascondere in modo buffo le proprie nefandezze, è impossibile trattenere la risata. Ma più passano i minuti, più si inserisce un crescendo di emozioni, in cui il comico lascia spazio al sentimento, alla riflessione, e non si può uscire dal cinema senza provare tristezza, per qualcosa che è così talmente assurdo quanto infinitamente vero.
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pintaz
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lunedì 22 febbraio 2016
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siamo tutti permeabili!
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Sette amici di lunga data intorno al tavolo per la consueta cena di ritrovo. Serata assolutamente traumatica e dirompente. Cambia (occhio al finale...) forse, per sempre, le loro vite. Un chirurgo (Marco Giallini) estetico "tre al prezzo di due" con la moglie psicanalista di famiglia snob (Kasia Smutniak); una coppia innamoratissima sposata da poco (Edoardo Leo e Alba Rohrwacher); un’altra profondamente scoppiata anche per i sensi di colpa per un avvenimento del passato (Valerio Mastandrea e Anna Foglietta); e infine Giuseppe Battiston invitato anche per presentare la sua nuova fidanzata rimasta a casa, invece, poiché malata.
Tutti con più di uno scheletro nell'armadio affidato - come dice Eva, proponendo il gioco- alla scatola nera del cellulare.
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Sette amici di lunga data intorno al tavolo per la consueta cena di ritrovo. Serata assolutamente traumatica e dirompente. Cambia (occhio al finale...) forse, per sempre, le loro vite. Un chirurgo (Marco Giallini) estetico "tre al prezzo di due" con la moglie psicanalista di famiglia snob (Kasia Smutniak); una coppia innamoratissima sposata da poco (Edoardo Leo e Alba Rohrwacher); un’altra profondamente scoppiata anche per i sensi di colpa per un avvenimento del passato (Valerio Mastandrea e Anna Foglietta); e infine Giuseppe Battiston invitato anche per presentare la sua nuova fidanzata rimasta a casa, invece, poiché malata.
Tutti con più di uno scheletro nell'armadio affidato - come dice Eva, proponendo il gioco- alla scatola nera del cellulare.
Un grande film italiano!
L'ennesimo successo, e non solo di botteghino, che dimostra come negli ultimi anni, aldilà delle statuette più o meno importanti portate a casa, il nostro sia sempre un cinema di riflessione, denuncia e commedia che ci riconosce tutto il mondo.
Le battute, non solo fine a sè stesse, sono molteplici e ci lasciano intuire come lo scenario umano sia controverso nascondendo o, meglio ancora, mettendo sotto il tappeto la polvere della menzogna.
Il film di Genovese mi ha ricordato "I Sette Samurai" perchè sembra che ognuno dei protagonisti (guarda caso proprio sette...) abbia una propria storia, una intimità che porta avanti come una battaglia solo e soltanto per lo scontro finale.
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Cosa accadrebbe se il cellulare si mettesse a urlare ogni piccolo segreto? Perfetti sconosciuti è un film dove menzogna e verità, giusto e sbagliato, corretto o scorretto possono essere solo dei confini tra vite segrete, raccontando solo la facciata e non l'intromissione.
Grandissimi i protagonisti, nessuno escluso. A mio modesto avviso Giallini per il rapporto padre-figlia e anche solo lo sguardo di Battiston nel momento dell'epilogo valgono il prezzo del biglietto.
Il messaggggio? Morale o etica? La Morale è l’insieme dei principi generali che guidano il nostro comportamento e le nostre relazioni; l’Etica è la pratica, la modalità della loro applicazione. Quindi la foto nel terrazzo di tutto il gruppo non a caso, mentre avviene l'eclissi di luna, ci può spiegare e lasciare con una domanda. Ma le lune sono una o due?
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noillusions
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lunedì 22 febbraio 2016
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niente di nuovo
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nulla di nuovo nella struttura della storia, che è teatrale da atto unico. alle solite, un gruppo di persone (parenti o amici) che pensano di conoscersi da anni si ritrovano in un posto per una ricorrenza; immancabilmente, un fatto scatenante (uno qualsiasi, in questo caso un gioco idiota) fa venir fuori rancori, tradimenti, incomprensioni, segreti, ecc... peccati, più o meno. un po' troppi, bisogna dirlo! eh sì, un po' troppi. il punto più basso? l'immancabile conoscente che si scopre essere gay, roba fritta e rifritta già vista in mille storie da anni lontani, ad es, quelli dei natali in casa Gori. l'unico pregio? il fatto che il film non si svolga, come la quasi totalità dei film, in un universo parallelo con l'entropia al contrario, in cui la gente si comporta in modo assurdo e capita sempre ciò che è più improbabile! il pregio è nel finale: quando si capisce che la storia assurda narrata - nella quale una che mette le corna al marito con uno dei presenti si mette a proporre il gioco della verità (!) - è solo immaginaria; inaspettatamente, non capita nel film ciò che non capiterebbe mai nella realtà.
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nulla di nuovo nella struttura della storia, che è teatrale da atto unico. alle solite, un gruppo di persone (parenti o amici) che pensano di conoscersi da anni si ritrovano in un posto per una ricorrenza; immancabilmente, un fatto scatenante (uno qualsiasi, in questo caso un gioco idiota) fa venir fuori rancori, tradimenti, incomprensioni, segreti, ecc... peccati, più o meno. un po' troppi, bisogna dirlo! eh sì, un po' troppi. il punto più basso? l'immancabile conoscente che si scopre essere gay, roba fritta e rifritta già vista in mille storie da anni lontani, ad es, quelli dei natali in casa Gori. l'unico pregio? il fatto che il film non si svolga, come la quasi totalità dei film, in un universo parallelo con l'entropia al contrario, in cui la gente si comporta in modo assurdo e capita sempre ciò che è più improbabile! il pregio è nel finale: quando si capisce che la storia assurda narrata - nella quale una che mette le corna al marito con uno dei presenti si mette a proporre il gioco della verità (!) - è solo immaginaria; inaspettatamente, non capita nel film ciò che non capiterebbe mai nella realtà. meno male. il messaggio del film? per me scontato, banale, risaputo: le bugie - sul lavoro, nei rapporti sentimentali, ovunque - reggono il mondo. e chi pensa che la salvezza stia nella "verità", sogna nel mondo delle illusioni.
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[+] ricetta antica,
(di raffele)
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stellab
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domenica 21 febbraio 2016
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parliamo di capolavoro
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Visto per la seconda volta.
Apprezzate le sfumature.
Un capolavoro.
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the moon
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domenica 21 febbraio 2016
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i magnifici sette
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Bello e interessante un intellettuale scorcio di vita quotidiana della società moderna costruita intorno e dentro un piccolo oggetto di comunicazione,il cellulare,elemento indispensabile quanto invasivo,con un gioco senza esclusioni di colpe e segreti,una tavola rotonda di bugie e paure celate nella casella Cosa sarebbe stato se l'avessimo fatto davvero.
Eccellenti gli attori,contemporanea la storia,semplice da diventare sofisticata sotto il palato,comico da disarmare ogni sorriso in una risata piena.
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holden60
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sabato 20 febbraio 2016
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vuoto assoluto in confezione regalo
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Genovese è in questo film più che mai in passato un assemblatore di pezzi di cinema di altri e di gag del repertorio degli attori del cast, senza alcuna originalità. Cinema brutto e senz'anima con un soggetto e una sceneggiatura imbastiti sui luoghi comuni più banali della nostra epoca. a titolo di esempio:
1 - è meglio scoprire un comune tradimento eterosessuale od uno omo, magari con annessa presa di coscienza di un nuovo orientamento?
2 - gli smartphone, i social ecc ecc hanno cambiato per sempre la nostra vita
3 - anche le persone che crediamo di conoscere nascondono segreti inconfessabili
4 - la chirurgia plastica: risorsa per persone psichicamente instabili o un modo come tanti per farci sentire meglio?
5 - gli adolescenti, i difficili rapporti con i genitori, il sesso ecc
Il soggetto è largamente copiato da "Cena tra amici", con tanto di colpo di scena che ruota intorno al tema dell'omosessualità.
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Genovese è in questo film più che mai in passato un assemblatore di pezzi di cinema di altri e di gag del repertorio degli attori del cast, senza alcuna originalità. Cinema brutto e senz'anima con un soggetto e una sceneggiatura imbastiti sui luoghi comuni più banali della nostra epoca. a titolo di esempio:
1 - è meglio scoprire un comune tradimento eterosessuale od uno omo, magari con annessa presa di coscienza di un nuovo orientamento?
2 - gli smartphone, i social ecc ecc hanno cambiato per sempre la nostra vita
3 - anche le persone che crediamo di conoscere nascondono segreti inconfessabili
4 - la chirurgia plastica: risorsa per persone psichicamente instabili o un modo come tanti per farci sentire meglio?
5 - gli adolescenti, i difficili rapporti con i genitori, il sesso ecc
Il soggetto è largamente copiato da "Cena tra amici", con tanto di colpo di scena che ruota intorno al tema dell'omosessualità.
Genovese taglia e incolla e non mette assolutamente niente di suo, il film brilla più che mai di luccicante superficialità. Una scorciatoia per fare soldi, senza alcuna qualità, che non fa bene al cinema italiano e che impoverisce l’animo dello spettatore, cullandolo in un compiacimento acritico per la battuta ad effetto, totalmente privo di reale emozione e autenticità. Vuoto assoluto in confezione regalo.
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alexxx1989
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sabato 20 febbraio 2016
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film ironico, intelligente, profondo e amaro. top.
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Film assolutamente da vedere. Chiunque di noi ha dei segreti che, seppur piccoli ed innocenti, potrebbero far tremare ogni tipo di coppia...che siano neosposini, che siano passati 30 anni di matrimonio o che siano passati pochi mesi dal primo incontro.
Un film che riflettere sotto tutti i punti di vista. Cinque stelle meritate.
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uranya78
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sabato 20 febbraio 2016
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una commedia brillante che brilla davvero
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Una cena tra amici, tra storie vissute, sorrisi e lacrime. Al tavolo, degli ospiti particolari: gli smartphone di ognuno di loro. Si comincia a mangiare e fino alla fine della serata, messaggi e chiamate in vivavoce: tutti leggeranno e tutti ascolteranno. È da questa specie di esperimento sociale che nasce una commedia brillante dove trovano spazio il sentimento, l'equivoco, il dramma, la riflessione, in perenne sospensione tra l'amaro e il goliardico. Quanto conosciamo chi ci sta accanto? La verità è sempre necessaria? Queste nuove "scatole nere" stanno realmente inghiottendo i rapporti umani? Sceneggiatura semplice ma orchestrata alla perfezione in ogni minimo dettaglio.
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Una cena tra amici, tra storie vissute, sorrisi e lacrime. Al tavolo, degli ospiti particolari: gli smartphone di ognuno di loro. Si comincia a mangiare e fino alla fine della serata, messaggi e chiamate in vivavoce: tutti leggeranno e tutti ascolteranno. È da questa specie di esperimento sociale che nasce una commedia brillante dove trovano spazio il sentimento, l'equivoco, il dramma, la riflessione, in perenne sospensione tra l'amaro e il goliardico. Quanto conosciamo chi ci sta accanto? La verità è sempre necessaria? Queste nuove "scatole nere" stanno realmente inghiottendo i rapporti umani? Sceneggiatura semplice ma orchestrata alla perfezione in ogni minimo dettaglio. Evoluzione mai banale e dialoghi fluidi e convincenti. Nonostante l'intero film si giochi quasi completamente in un unico ambiente, il regista riesce a dinamizzare la trama con espedienti interessanti e senza mai cadere nel luogo comune di facile presa. Cast impeccabile.
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