Paterson

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stefano capasso domenica 22 gennaio 2017
la poesia è nel saper ascoltare e vedere Valutazione 4 stelle su cinque
45%
No
55%

È Lunedi e come ogni mattina Paterson si sveglia intorno alle 6:15 di mattina per andare a lavorare. Saluta sua moglie Laura, e poi si avvia col suo taccuino alla rimessa degli autobus di Paterson, New Jersey, dove prenderà l’autobus di linea che guiderà per il resto della giornata. Nei momenti di pausa trova momenti di ispirazione per scrivere sul suo taccuino poesie ispirate da quello che vede davanti a sé. Alla sera, torna a casa, e dopo cena porta a spasso il suo cane per poi fermarsi al bar per una birra. Tutti i giorni lo stesso copione, ogni giorno storie diverse.
Jim Jarmusch affronta il tema della poesia in questo film molto bello; bello nella fotografia, nei contenuti e nella modalità espressiva eterica e allo stesso tempo concreta. [+]

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fabiofeli venerdì 27 gennaio 2017
piccole (o grandi?) cose Valutazione 3 stelle su cinque
43%
No
57%

Non ci sono eventi eccezionali nella vita di Paterson (Adam Driver) che vive nella omonima cittadina del New Jersey. Si sveglia ogni mattina accanto a sua moglie che sogna di avere due gemelli o inventa un nuovo look per sé o per la casa alla ricerca di nuove illusioni creative; si reca al lavoro di autista di autobus di linea (e chi può guidare meglio di un driver?), che gli permette di orecchiare il chiacchiericcio dei passeggeri con la stessa pacata indulgenza che rivolge alle lamentele di un collega di lavoro indiano; al ritorno a casa c’è la sorpresa delle modifiche prodotte dal pennello della moglie, e c’è Marvin, un dispettoso bulldog inglese con opinioni e gelosie tutte sue, da portare a spasso; poco male: il cane fornisce a Paterson l’occasione per una birra serale nel consueto bar. [+]

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flyanto giovedì 5 gennaio 2017
solo le passioni risollevano dalla routine Valutazione 4 stelle su cinque
42%
No
58%

Se si parla di routine e di ambizioni occorre dire che il regista Jìm Jarmusch nel suo ultimo film "Paterson" ha perfettamente reso l'idea, presentando la vita quotidiana e quanto mai abitudinaria e piatta del protagonista, un giovane autista di bus. Egli convive con una ragazza, ogni mattina si sveglia presto, alla stessa ora, per andare a lavorare e condurre il bus per la città di Paterson, dove egli vive, poi torna a casa, cena e parla (con scarso entusiasmo) con la compagna e, mentre porta fuori il cane per i suoi bisogni, si ferma a bere una birra un poco al pub gestito da un uomo di colore con cui conversa del più e del meno. Le sue giornate sono intervallate soltanto dal suo "isolarsi" nei pochi momenti liberi che il giovane ha a disposizione, scrivendo versi di poesie che gli scaturiscono improvvisamente nella mente ed annotarli in un quaderno che si porta sempre con sè e che custodisce gelosamente. [+]

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maurizio meres venerdì 6 gennaio 2017
la quarta dimensione di paterson Valutazione 4 stelle su cinque
38%
No
63%

Il tempo scandito da poesie che rappresentano la vita di tutti i giorni,tutto si colloca in una dimensione quasi surreale in un astrattismo ripetitivo di una persona qualunque,Paterson questo è il suo nome,così come è il nome della cittadina in cui vive,la sua vita è fatta di semplici gesti quotidiani,la sua calma rasenta l'immaginabile per chi vive in una città frenetica,è autista di un autobus,sua moglie,mai la contraddice,ogni giorno subisce il suo fascino della creatività artistica,ramificata in tutti i campi che ella possiede,un cane Marvin splendido attore,conosce i sentimenti dei suoi padroni,riempie la casa,così come una terza persona. La poesia è l'estratto esistenziale del pensiero,il regista bravissimo riesce a farla fuoriuscire,attraverso Paterson,nei gesti,dagli sguardi quasi sempre increduli,dai dialoghi statici mai frenetici,attraverso una bellissima ambientazione,di una città semplice,complice dei natali di grandi poeti,dove l'aria che si respira diventa complice. [+]

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parte ripario lunedì 9 gennaio 2017
dirò tre cose Valutazione 4 stelle su cinque
42%
No
58%

Del film dirò tre cose. La prima è che vorrei sapere come si chiama la doppiatrice che impresta la voce alla protagonista, ché vorrei chiederle se ha già impegni per la prossima vita. La seconda è che vorrei sapere dall'attrice protagonista se ha già preso impegni per la prossima vita. La terza cosa che dirò è una poesia. Ma attenzione, è una poesia che in questo film poetico sulla poesia non c'è. La so per conto mio e la riporto qui. Tutte le lettere d'amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole. Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore, come le altre, ridicole. Le lettere d'amore, se c'è l'amore, devono essere ridicole. Ma dopotutto solo coloro che non hanno mai scritto lettere d'amore sono ridicoli. [+]

[+] doppiatrice (di kimkiduk)
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enrico danelli domenica 15 gennaio 2017
il più bel film di guerra ... Valutazione 4 stelle su cinque
42%
No
58%

... che abbia mai visto. Incipit: una fotografia su un comodino accanto al letto. Un marines in alta uniforme pluridecorato. Solo questo sappiamo del passato di Paterson. Basta per capire il resto del film che prende la poesia come uno spunto fra i tanti (poteva benissimo essere la passione per la pittura o la fotografia) e ci racconta la reazione di un uomo che per dimenticare gli orrori della guerra si infila in una esistenza grigia e monotona. Il regista non fa flash back con cruente scene di guerra e l'unico riferimento è la fotografia sul comodino accanto al letto, oltre alla scena nel bar (un uomo con una pistola che viene disarmato da Paterson con una abile mossa) che rimanda a piene mani a "History of violence", quando l'interprete (Viggo Mortesen) risolvendo una situazione pericolosa in un bar con modi paramilitari rivela la sua natura e il suo passato, come in questo film fa Paterson. [+]

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slowfilm domenica 22 gennaio 2017
dal maestro del minimalismo il film dell'anno Valutazione 5 stelle su cinque
40%
No
60%

Paterson è un’opera che fa ringiovanire, un ritorno al cinema che riporta alle prime emozioni legate alla scoperta di Jim Jarmusch, al minimalismo poetico e alle coincidenze che danno identità a ogni giornata, al romanticismo che l’età adulta rende ancora più ricco di incertezze.
 
Una settimana nella vita di Paterson, autista di autobus della città di Paterson, New Jersey, scandita dal lavoro, la passione per la poesia, la creatività della compagna e i rantoli di un bulldog inglese. Jim Jarmusch, ancora più del solito, sembra parlare di sé e del suo modo di elaborare il tempo e la vita, di definire il valore delle cose e le esperienze, in un autoritratto più asciutto e spontaneo rispetto al precedente, piuttosto didascalico, Solo gli Amanti Sopravvivono. [+]

[+] evviva i buoni film! (di maria f.)
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francesco2 domenica 26 marzo 2017
i buddha dell'occidente Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

 ' un fascino, quello di "Paddington", somerso e (s)fuggente. E tuttavia

innegabile anche a giudizio di chi scrive, pur non considerandolo il
capolavoro cui( ha) urla(to) certa critica.
Solo i digiuni del cinema di Jarmusch possono ignorare come la poetica 
dell'assurdo abbia permeato il suo cinema, almeno - e dico almeno- fin 
dai tempi di "Taxisti di notte"(1992). Allora, tuttavia, esisteva forse uno 
sguardo di compassione verso i suoi protagonisti, misto ad una vena 
leggermente surreale. La  maturità artistica successiva  ( anche "Dead 
man" risale ormai al 1996) l'ha spinto a creare figure trasportate e trasporta-nti in  una 
dimensione apertamente onirica, oppure mistica ma non trascendentale ( penso a "Ghost 
Dog" (2000), i cui eroi quotidiani sono "le persone inutili" di una vecchia canzone, dei 
Buddha incrollabili dell'Occidente disposti - a volte- ad immolarsi in nome di un 'ideale. [+]

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mamad domenica 8 gennaio 2017
film lento e noioso Valutazione 2 stelle su cinque
41%
No
59%

Se le intenzioni del regista erano quelle di esaltare la bellezza delle piccole cose, guardando la vita del protagonista e le sue poesie questo messaggio non mi è arrivato. Non mi ha trasmesso nessuna emozione e in alcuni momenti le poesie mi sembrtavano banali.
Per tutto il film mi aspetto che si sviluppi una storia, ma non succede niente ... e ci può stare se l0intento non sia quello di raccontare una storia, ma la poesia della quiotidianità che spesso ci sfugge. Ilk problema è che questa poesia non mi è arrivata.
Ciò che mi è stato trasmetto dal protagonista, su cui si regge tutti il film, è un misto fra noia, da cui cerca di evadere scrivendo poesie (che per la verità il più delle volte non erano un granchè), indifferenza e talvolta finzione: non trasmette nessuna emozione, nè quando la moglie si entusiasma per ogni suo piccolo progetto, nè quando perde le sue poesie per colpa del cane. [+]

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hiroaki sabato 14 gennaio 2017
quello che salverei dell'anno passato Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

Il primo elemento che salta all'occhio, è sicuramente la sceneggiatura entusiasmante. A lunghi tratti, è il tipico film di Jarmush, se non per alcune sequenze. Un ottimo Adam Diver e una stupenda Golshifteh Farahani, che spiccano tra tutte le interpretazioni del 2016. La struttura del film è estremamente coinvolgente, la fotografia e la regia si sposano in maniera molto interessante. L'impressione preponderante, è quella di un film fatto per il piacere del cinema, che esalta i tratti più tipici dell'underground americano. Consiglio di vederlo a tutti quelli delusi da questo anno di cinema, per poter apprezzare questa pellicola destinata ad essere ricordata e ripresentata nei cineforum l'anno prossimo.

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