
Matthew McConaughey si costruisce adddosso uno di quei personaggi borderline che tanto (gli) piacciono. Ora su TIMVISION.
di Giancarlo Zappoli
Kenny Wells è l'erede di un importante imprenditore minerario. In pochi anni la fortuna (grazie anche all'alcol) gli volta le spalle e si trova sull'orlo del fallimento. Riesce però ancora a raccogliere una somma di denaro che gli consente di sostenere l'impresa del geologo Michael Acosta, che sembra aver scoperto nella inesplorata giungla indonesiana uno dei più grandi giacimenti auriferi del mondo. I dollari ricominciano ad affluire e Wells diventa un uomo ricco.
La classica scritta "Tratto da una storia vera" che accompagna la promozione di questo film per una volta dovrebbe indurre tutti quelli che non sono a conoscenza di un fatto (e subito cliccano in Internet per saperne di più) a trattenere l'indice fino a dopo la visione del film.
Perché, pur con tutte le variazioni sempre necessarie nella trasposizione dalla cronaca allo schermo, questa è una vicenda che va goduta dall'inizio alla fine senza alcuna consapevolezza del 'cosa accadrà dopo'.
Già il titolo italiano rivela troppo rispetto all'originale che con il solo "Gold" andava dritto al punto in modo da far sì che chi ricorda gli eventi risalga al resto ma che chi invece ne è ignaro continui ad esserlo fino alla visione per godersi le svolte della narrazione.
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