samanta
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mercoledì 13 marzo 2024
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due generazioni a confronto
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Lo stagista inaspettato è uscito nel 2015, e che recentemente ha avuto passaggi in tv, il film ritengo che meriti una buona atttenzione, malgrado il titolo maldestro, la regia è di Nancy Meyers in questo caso anche produttore e sceneggiatrice, che aveva già diretti film di successo (Genitori in trappola, What Women Want) sensibile alle tematiche femminili affrontate però senza fanatismi alla Me Too, si ispira nelle sue regie alle commedie brillanti anni '40 e '50, impregnandole di un romanticismo critico, recentemente ha diretto Il Padre dello Sposo - 3. Lo stagista inaspettato ha avuto un notevole successo commerciale (budget 35 milioni di $, box office circa 200 milioni), l'esito positivo certamente si fonda non solo sull'abile direzione ma anche sulle performance recitative di Robert De Niro e di Anne Hathaway.
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Lo stagista inaspettato è uscito nel 2015, e che recentemente ha avuto passaggi in tv, il film ritengo che meriti una buona atttenzione, malgrado il titolo maldestro, la regia è di Nancy Meyers in questo caso anche produttore e sceneggiatrice, che aveva già diretti film di successo (Genitori in trappola, What Women Want) sensibile alle tematiche femminili affrontate però senza fanatismi alla Me Too, si ispira nelle sue regie alle commedie brillanti anni '40 e '50, impregnandole di un romanticismo critico, recentemente ha diretto Il Padre dello Sposo - 3. Lo stagista inaspettato ha avuto un notevole successo commerciale (budget 35 milioni di $, box office circa 200 milioni), l'esito positivo certamente si fonda non solo sull'abile direzione ma anche sulle performance recitative di Robert De Niro e di Anne Hathaway. De Niro è una della grandi star di Hollywood, a mio avviso a livello del grande Spencer Tracy, negli ultimi 20 anni ha interpretato molti film spesso, purtroppo, prestandosi a prestazioni professionali in cui si limita a "gigioneggiare", ma non è il caso di questo film; Anne Hathaway dopo un inizio incerto ha dimostrato una professionalità di eccellente livello (Il diavolo veste Prada, Oscar migliore attrice n.p. ne I Misérables).
Ben Whittaker (Robert De Niro) ha 70 anni rimasto vedovo da 8 (dopo 42 anni di matrimonio), ha una situazione economica soddisfacente, si sente solo anche perché la ditta in cui era un manager ha chiuso da anni (stampava gli elenchi telefonici), decide di entrare nel progetto di stagisti senior di una società star up con sede a Brooklyn (proprio nell'edificio della sua ex società) che vende abiti di moda on line. All'interno della società il lavoro è condotto a un ritmo convulso, diretto dal Presidente Jules Ostin (Anne Hathaway) che ha creato all'interno di un gruppo che ha sede a San Francisco, la società va benissimo ma Jules che le ha dato l'impronta è diventata, a causa del metodo di lavoro, nevrotica, la sua situazione è aggravata dal fatto che il marito per permetterle che svolgesse il suo lavoro, fa il "casalingo" accudendo alla casa e badando alla figlia di 4 anni e la tradisce, Ben all'inizio messo in un cantuccio senza occupazioni, di venta poi un aiuto grazie alla sua esperienza per tutti, poi diopo un difficile inizio con Jules diventa anche indispensabile a lei anche nella vita privata di lei. Ben riuscirà anche ad avere una fidanzata, la bella massaggiatrice dell'azienda Fiona (Renè Russo: Ransom, Nel centro del mirino, Arma letale 3).
Il film è una commedia romantica con risvolti brillanti e comici e con qualche lacrimuccia; De Niro è in forma alcune scene sono esemplari come quando Ben seduto tra 2 colleghi viene massaggiato alle spalle e alle gambe dalla sensuale Fiona, con pochi accenni del viso, spalancando e strizzando gli occhi, mostra il suo "disagio" tra i 2 costernati colleghi con esileranti effetti comici. Costruito con abilità il rapporto generazionale, Ben pur accettando le novità affronta con calma i problemi del team lavorativo costretto ai frenetici ritmi lavorativi voluti dal "capo", una bravissima Anne Hathaway che alla fine riuscirà a mettere in quadro la sua vita salvando la professionalità e la società che ha creato contemporaneamente al suo matrimonio. Un finale sentimentale e un pò zuccheroso? Forse, ma il film è divertente e produce 2 ore di serenità.
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maria conti
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venerdì 25 dicembre 2020
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la fiera della pubblicità
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SKYPESKYPEFACEBOOKAPPLEAPPLEAPPLESKYPEFACEBOOK
Non ho mai visto così tanti product placement in un solo film. Non che siano sbagliati di per sè, ma quando ogni due per tre viene inquadrato il logo Apple, parte il trillo di Skype, viene inquadrato cotanto di schermo con scrittona Skype, si parla di Facebook mentre il protagonista si iscrive sulla piattaforma su un Macbook bevendo da una birra Stella Artois...dai, che schifo ragazzi. Per il resto, un film che vorrebbe essere la solita commedia frizzantina partendo da un presupposto carino (un pensionato vedovo che vuole rilanciarsi come "stagista senior" presso una startup legata al mondo dell'e-commerce dell'abbigliamento), ma finendo in un film in realtà banalotto.
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Non ho mai visto così tanti product placement in un solo film. Non che siano sbagliati di per sè, ma quando ogni due per tre viene inquadrato il logo Apple, parte il trillo di Skype, viene inquadrato cotanto di schermo con scrittona Skype, si parla di Facebook mentre il protagonista si iscrive sulla piattaforma su un Macbook bevendo da una birra Stella Artois...dai, che schifo ragazzi. Per il resto, un film che vorrebbe essere la solita commedia frizzantina partendo da un presupposto carino (un pensionato vedovo che vuole rilanciarsi come "stagista senior" presso una startup legata al mondo dell'e-commerce dell'abbigliamento), ma finendo in un film in realtà banalotto. Mi ha colpito quanto questo film che vorrebbe proporsi come un ponte di unione fra le vecchie e nuove generazioni è palesemente scritto da una persona della "vecchia guardia" (come dicono nel film) e pensato per persone della vecchia guardia. Tutti i giovani vengono dipinti come degli idioti, in grado di esprimersi solo tramite e mail e tweet ("ho scritto alla mia ragazza una bellissima mail di scuse..." mentre l'attempato protagonista, assieme alla platea di una cetta età, scuote la testa); la giovane coprotagonista, una donna sulla 30ina scarsa "che in un anno e mezzo dalla sua cucina ha creato una startup con 250 dipendenti" e con tanto di allegra famigliola gaudente con bambina che gioca in cucina. Insomma, niente di male, buon per lei: inutile dire che sembra veramente il sogno del padre boomer per la propria figliola. Soprattutto considerato che tale figliola purtroppo non riesce a fare ALL'AMMMMMORE col marito che è sempre troppo stanco, mentre il vedovo 70enne protagonista ha la sua tresca con una massaggiatrice fascinosa (?!?!?). Vi risparmio il discorso in cui la Hathaway parla di quanto siano fighi gli uomini di una volta,come il protagonista, non certo gli uomini di adesso...veri uomini, non questi...ragazzi di oggi. Aggiungi anche una scena in cui una donna sui 70 non sa guidare per le risate di tutta la famiglia e...vi prego, quando finisce?
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lorenzodv
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domenica 5 aprile 2020
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un film sulla voglia di creare
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Jules ha fondato e dirige la "About the Fit", un'azienda di e-commerce di abbigliamento nata meno di un anno fa e che ora ha superato i duecento dipendenti. Il suo lavoro si svolge a ritmi piuttosto nevrotici, gira gli uffici in bicicletta, risolve eprsonalmente i problemi con i clienti, prende appuntamenti di fila distanziati di cinque minuti e tarda sempre un'ora. E dimentica, come ha dimenticato di aver dato il suo benestare ad una campagna di assunzione di stagisti anziani, non nel senso che hanno già esperienza ma che sono in pensione.
Lo aveva dimenticato e adesso non ne vorrebbe uno ma Ben insiste di lavorare con lei e diventerà il suo stagista barra migliore amico.
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Jules ha fondato e dirige la "About the Fit", un'azienda di e-commerce di abbigliamento nata meno di un anno fa e che ora ha superato i duecento dipendenti. Il suo lavoro si svolge a ritmi piuttosto nevrotici, gira gli uffici in bicicletta, risolve eprsonalmente i problemi con i clienti, prende appuntamenti di fila distanziati di cinque minuti e tarda sempre un'ora. E dimentica, come ha dimenticato di aver dato il suo benestare ad una campagna di assunzione di stagisti anziani, non nel senso che hanno già esperienza ma che sono in pensione.
Lo aveva dimenticato e adesso non ne vorrebbe uno ma Ben insiste di lavorare con lei e diventerà il suo stagista barra migliore amico.
Anne Hathaway si conferma bellissima e bravissima, Robert De Niro si dimostra come il vino rosso tannico ed a settant'anni è perfetto da gustare; entrambi interpreti perfetti di personaggi dal carattere intenso e sensibile.
E' un film sui rapporti di lavoro, sulla dedizione a ciò che si fa e sulla vita, sui molti aspetti della vita, senza esclusione dei funerali.
Un quattro e mezzo (decimi) al doppiaggio della Hathaway, non perché sia fatto male (altrimenti avrei scritto un voto basso) ma perché la voce della doppiatrice è troppo roca, non somiglia a quella dell'attrice che invece la caratterizza e contribuisce a disegnarne la personalità.
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papageno
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giovedì 31 gennaio 2019
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carino ma incongruente
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Film che si lascia vedere con piacere. Bravissima la Hathaway, un po' troppo paterno ed ammiccante lui. Quello che non torna, in questo film, è che lui fa parte di una generazione precedente a quella cui pretende di appartenere! Un settantenne dei giorni nostri, è passato attraverso il 68, la contestazione, la guerra del Vietnam, ha cominciato a lavorare negli anni 70 ed è andato in pensione a fine primo decennio del 2000! Ha lavorato col computer almeno 20 anni! Ben, da come si racconta, sembra che abbia lavorato negli anni 50 e che sia andato in pensione negli anni 80. Troppo anacronistico! Altro appunto: il siparietto con la (stupenda) Rene Russo è del tutto pleonastico ed improbabile, nonostante se ne percepisca la funzione.
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Film che si lascia vedere con piacere. Bravissima la Hathaway, un po' troppo paterno ed ammiccante lui. Quello che non torna, in questo film, è che lui fa parte di una generazione precedente a quella cui pretende di appartenere! Un settantenne dei giorni nostri, è passato attraverso il 68, la contestazione, la guerra del Vietnam, ha cominciato a lavorare negli anni 70 ed è andato in pensione a fine primo decennio del 2000! Ha lavorato col computer almeno 20 anni! Ben, da come si racconta, sembra che abbia lavorato negli anni 50 e che sia andato in pensione negli anni 80. Troppo anacronistico! Altro appunto: il siparietto con la (stupenda) Rene Russo è del tutto pleonastico ed improbabile, nonostante se ne percepisca la funzione...
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albydrummer
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martedì 15 gennaio 2019
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bellissima commedia
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Commedia molto sensibile,e molto intelligente,e poi Mai dire mai...De niro sempre grande anche in commedie brillanti,semplici e meravigliose come questa. Anche la Hathaway bravissima!!
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renatoc.
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martedì 26 giugno 2018
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simpatica commedia del nostro tempo!
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Un bel film "pulito" adatto ai problemi del nostro tempo! All'anziano pensionato vedovo che si annoia ma rimasto con la mentalità del suo tempo (Robert De Niro), fa da contraltare la donna manager factotum (Anne Hathaway), che addirittura trasforma il marito in un padre casalingo per poter far fronte ai suoi impegni di lavoro. Questi che va alle riunioni scolastiche della figlia al posto della moglie e quindi si intrattiene con le madri degli altri alunni, alla fine stanco e trascurato, tradisce la moglie con una di queste! Fra la donna boss di industria e l'anziano stagista si instaura un grande e confidenziale rapporto di amicizia che rimane così "pulito" che quando questi accompagna la protagonista a San Francisco e si vengono a trovare ne
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Un bel film "pulito" adatto ai problemi del nostro tempo! All'anziano pensionato vedovo che si annoia ma rimasto con la mentalità del suo tempo (Robert De Niro), fa da contraltare la donna manager factotum (Anne Hathaway), che addirittura trasforma il marito in un padre casalingo per poter far fronte ai suoi impegni di lavoro. Questi che va alle riunioni scolastiche della figlia al posto della moglie e quindi si intrattiene con le madri degli altri alunni, alla fine stanco e trascurato, tradisce la moglie con una di queste! Fra la donna boss di industria e l'anziano stagista si instaura un grande e confidenziale rapporto di amicizia che rimane così "pulito" che quando questi accompagna la protagonista a San Francisco e si vengono a trovare nella stessa stanza d'albergo, entrambi in vestaglia su un letto matrimoniale non succede nulla di sessuale nonostante il protagonista abbia un po' una "cotta" per la sua capa! E la potenza sessuale non gli sarebbe mancata, visto che intreccia poi una relazione con la sexy massaggiatrice dell'azienda! Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene: il marito della protagonista si pente del tradimento e torna dalla moglie, questa rinuncia ad assumere un AD per gestire l'azienda ma la tiene in sue mani, e lo stagista continua la sua funzione di angelo custode mantaenendo comunque la relazione con la massaggiatrice! Happy-end!
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sabato 17 marzo 2018
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analisi eccellente
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Film offre analisi lucida e ironica delle diverse modalità di comunicazione di generazioni diverse. Nella divertente stranezza di uno stagista anziano anziché giovane e inesperto si gioca una delicata e divertente narrazione del modo di vivere, lavorare e comunicare dei giovani di oggi. Eccellente il costante richiamo alle diverse velocità a cui viaggiano i giovani e l'anziano stagista, la cui correttezza, sensibilità affidabilità emergono inesorabilmente.
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sellerone
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lunedì 1 gennaio 2018
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inaspettatamente inaspettato!!!
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Cosa c'è di bello in un film che segue la linea delle tue aspettative? Tutto ovviamente. Dire che la trama è semplice ed ovvia è ovvio, ma proprio in questo stà la forza di questo film. La semplicità dei sentimenti, la capacità di far vivere una bella fiaba immersa in un mondo come quello dell'economia digitale freddo e calcolatore e sopratutto, il messaggio che c'è sempre tempo per tutti noi di dare qualcosa.
Ovvio che me lo rivedo dopo aver asciugato tutte le lacrime di commozione. Non lo compro perchè non avendo più fazzoletti non saprei come asciugarmi il volto.
Da vedere con mia moglie affinchè capisca cosa rischiano le donne di successo, insieme ai ragazzi perchè capiscano che io non sono solo vecchio, ma anche saggio.
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Cosa c'è di bello in un film che segue la linea delle tue aspettative? Tutto ovviamente. Dire che la trama è semplice ed ovvia è ovvio, ma proprio in questo stà la forza di questo film. La semplicità dei sentimenti, la capacità di far vivere una bella fiaba immersa in un mondo come quello dell'economia digitale freddo e calcolatore e sopratutto, il messaggio che c'è sempre tempo per tutti noi di dare qualcosa.
Ovvio che me lo rivedo dopo aver asciugato tutte le lacrime di commozione. Non lo compro perchè non avendo più fazzoletti non saprei come asciugarmi il volto.
Da vedere con mia moglie affinchè capisca cosa rischiano le donne di successo, insieme ai ragazzi perchè capiscano che io non sono solo vecchio, ma anche saggio.
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luigi chierico
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martedì 3 gennaio 2017
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la terza eta’
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Ben Whittaker, interpretato dal bravissimo ultrasettantenne Robert De Niro, giunto alla terza età nelle sue piene facoltà fisiche e mentali viene assunto come stagista, una specie di apprendistato, in una società di giovanissimi con a capo la trentenne Jiules Ostin ( i l ruolo è affidato alla brava trentenne Anne Hathaway). Un film delizioso sul rapporto tra impiegati di generazioni diverse divise dall’evoluzione della tecnologia , dell’informatica, della telefonia al punto che la si può definire una vera e propria rivoluzione della fine del secondo millennio. Non c’è più una penna o una macchina da scrivere ci sono i computer, i portatili, il tablet da consultare, da osservare ed è con questi strumenti che si deve dialogare, o meglio comunicare in silenzio, con gli acquirenti, si attendono sms sui cellulari o a mail sul video.
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Ben Whittaker, interpretato dal bravissimo ultrasettantenne Robert De Niro, giunto alla terza età nelle sue piene facoltà fisiche e mentali viene assunto come stagista, una specie di apprendistato, in una società di giovanissimi con a capo la trentenne Jiules Ostin ( i l ruolo è affidato alla brava trentenne Anne Hathaway). Un film delizioso sul rapporto tra impiegati di generazioni diverse divise dall’evoluzione della tecnologia , dell’informatica, della telefonia al punto che la si può definire una vera e propria rivoluzione della fine del secondo millennio. Non c’è più una penna o una macchina da scrivere ci sono i computer, i portatili, il tablet da consultare, da osservare ed è con questi strumenti che si deve dialogare, o meglio comunicare in silenzio, con gli acquirenti, si attendono sms sui cellulari o a mail sul video. Gli affari e contratti si consegnano per fax o si inviano per posta elettronica, si fa uso dei WebMile per richiamare l’attenzione di chi , stando a terra“naviga” su internet. Per fare tutto ciò basta presentarsi in un salone con cento postazioni e prenderene possesso di una con computer, come fosse un’aula scolastica,senza più indossare un vestito grigio con cravatta o fazzoletto nel taschino,vedi L’uomo dal vestito grigio” con Gregory Peck DEL 1956, ci si va vestititi casual, jeans e maglietta, scamiciati o trasandati. In quest’altro mondo si ritrova catapultato il gentiluomo della terza età che vorrebbe tanto riprendere a lavorare per vincere la solitudine. Ogni suo momento è imbarazzante per tutti, un uomo di un altro pianeta, venuto non dal passato prossimo ma da quello remoto.
Gli inizi sono difficili e mortificanti ma l’impegno profuso dell’anziano Ben Whittaker , così come per l’arte lo è per Robert De Niro, offrirà con il proprio riscatto una grande lezione di civiltà, di lavoro e d’Amore.
Un film condotto egregiamente da Nancy Meyers (66 anni) nella sua semplicità e leggerezza, nasconde sotto il velo malinconico di una terza età tanta tenerezza ed amore, un amore per tutti perché l’amore è anche generosità, comprensione, insegnamento non è fatto o provato soltanto con baci e carezze, sebbene Ben i suoi anni se li porta proprio …bene tanto da poterne darne prova conquistandoe dà prova d’efficienza fisica conquistando l’intrprendente Fiona(Rene Russo). Robert ancora una volta dà prova di essere un grande attore, il suo volto, i suoi occhi sono una rivelazione, e passa dalla soddisfazione alla tristezza, accetta sulle sue rughe il passaggio di un presente che contesta ma in cui deve continuare a vivere la sua terza età accanto ad una bravissima giovane Anne Anne Hathaway che interpreta la sua giovane datrice di lavoro. Buna la fotografia con alcune belle immagini, la trama scorre agevolmente con un ottimo dialogo dovuto ad una buona sceneggiatura. La musica sebbene apprezzabile soffoca spesso il dialogo tra l’altro affidato a doppiatori che lasciano molto a desiderare, come spesso accade nei film recenti, là dove negli anni passati non si perdeva una sola parola, una sola battuta. Ora sembra che si abbia paura di pronunciare le parole che devono invece essere bisbigliate. Questa carenza non consente di dare più di tre stelle. chibar22@libero.it
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gmptree
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martedì 3 gennaio 2017
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quando il futuro è ora
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"Lo stagista inaspettato" alias come preparare psicologicamente la società italiana al lavoro in età pensionabile.
Robert De Niro, Ben Whittaker, vedovo settantenne, è il palese esempio di quello che sta succedendo nel nostro bel paese. Un tempo era le religione l'oppio dei popoli, oggi il cinema. Si controllano le masse dicendo loro come pensare. Qui, il paradigma del film dice che, il settantenne vedovo è l'impiegato perfetto. Non ha legami famigliari, non ha impegni (salvo qualche acciacco, ma da contratto stage contemplato) e non gli si deve versare i contributi perchè per l'appunto, stagista. Se fossi imprenditore eroe assumerei solo pensionati con esperienza perchè costano meno e sono già formati.
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"Lo stagista inaspettato" alias come preparare psicologicamente la società italiana al lavoro in età pensionabile.
Robert De Niro, Ben Whittaker, vedovo settantenne, è il palese esempio di quello che sta succedendo nel nostro bel paese. Un tempo era le religione l'oppio dei popoli, oggi il cinema. Si controllano le masse dicendo loro come pensare. Qui, il paradigma del film dice che, il settantenne vedovo è l'impiegato perfetto. Non ha legami famigliari, non ha impegni (salvo qualche acciacco, ma da contratto stage contemplato) e non gli si deve versare i contributi perchè per l'appunto, stagista. Se fossi imprenditore eroe assumerei solo pensionati con esperienza perchè costano meno e sono già formati.E i giovani... beh sono la meglio gioventù, ma forse questo è solo un altro film.
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