flyanto
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venerdì 30 ottobre 2015
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una terza età veramente in gamba
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L'ultima commedia di Nancy Meyers, sebbene un pò irreale per quanto concerne la trama, si dimostra in ogni caso essere un successo in quanto ben diretta, ben recitata da due grandi attori (Robert De Niro ed Anne Hathaway) e sorretta da una sceneggiatura intelligente e brillante.
Un anziano vedovo ormai in pensione (Robert De Nio) trascorre le proprie giornate annoiandosi pur impiegando il suo tempo in viaggi, incontri con gli amici e brevi visite ad figlio lontano sposato. Decide così di candidarsi per un colloquio al fine di venire impiegato come stagista anziano presso un'azienda in crescita. Il programma è una sorta di "esperimento" per l'azienda di vendita on line di abbigliamento femminile la cui fondatrice è una donna giovane, abile ed in carriera (Anne Hathaway), e l'anziano protagonista riesce brillantemente a superare il colloquio e ad essere assunto.
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L'ultima commedia di Nancy Meyers, sebbene un pò irreale per quanto concerne la trama, si dimostra in ogni caso essere un successo in quanto ben diretta, ben recitata da due grandi attori (Robert De Niro ed Anne Hathaway) e sorretta da una sceneggiatura intelligente e brillante.
Un anziano vedovo ormai in pensione (Robert De Nio) trascorre le proprie giornate annoiandosi pur impiegando il suo tempo in viaggi, incontri con gli amici e brevi visite ad figlio lontano sposato. Decide così di candidarsi per un colloquio al fine di venire impiegato come stagista anziano presso un'azienda in crescita. Il programma è una sorta di "esperimento" per l'azienda di vendita on line di abbigliamento femminile la cui fondatrice è una donna giovane, abile ed in carriera (Anne Hathaway), e l'anziano protagonista riesce brillantemente a superare il colloquio e ad essere assunto. Nel corso dei giorni lavorativi egli, dopo una prima e giustificata diffidenza iniziale da parte della donna manager, riuscirà a farsi ben volere da tutti ed addirittura diverrà quasi il "braccio destro" della donna stessa che aiuterà in svariate circostanze con preziosi consigli, esperienza e tanta sincerità, riuscendo così ad instaurare non solo un bel sodalizio ma anche un rapporto di amicizia e rispetto reciproci e profondi.
Su una commedia del genere, non vi è da dire molto: ho già enunciato sopra gli elementi che decretano un sicuro e meritato successo della pellicola: Robert De Niro ed Anne Hathaway si confermano dei bravi attori e recitano in perfetta sintonia tra loro, la figura stessa dell'anziano stagista interpretata da Robert De Niro non può che suscitare simpatia e rispetto, e pure quella della manager rampante che risulta anch'ella adorabile proprio in virtù delle proprie debolezze di donna e madre nonchè consorte, i dialoghi sono accuratamente costruiti e pertanto altamente brillanti e divertenti, e la regia della Meyers, come anche nelle sue precedenti commedie ("Quello che le Donne Vogliono", "Tutto Può Succedere", ecc.,) si rivela ben condotta, equilibrata, e molto raffinata.
Insomma, per quanto non si possa annoverare tale film tra i capolavori, esso è da considerarsi quanto mai positivo e quanto mai adatto e soddisfacente per un paio d'ore nel più totale relax.
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dhany coraucci
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mercoledì 28 ottobre 2015
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una delizia autunnale, in tutti i sensi
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Innanzitutto lasciate che mi congratuli con la Commissione che sceglie i titoli con i quali distribuire i film per lo sforzo immaginativo che deve esserle occorso per dare a un titolo già perfetto nella sua schietta semplicità (The Intern -Il tirocinante-) quel tocco... inaspettato (è proprio il caso di dirlo) che l'ha davvero impreziosito. Sono ironica, naturalmente. Il titolo è penoso, ma il film è una delizia. Una delizia autunnale. In tutti i sensi. Il protagonista, infatti (un superbo Robert de Niro), è un settantenne che si avvia verso quella stagione crepuscolare in cui la libertà da impegni e da doveri più che rappresentare la conquista di una vita assomiglia a un baratro in cui ci sente pericolosamente soli ed inutili.
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Innanzitutto lasciate che mi congratuli con la Commissione che sceglie i titoli con i quali distribuire i film per lo sforzo immaginativo che deve esserle occorso per dare a un titolo già perfetto nella sua schietta semplicità (The Intern -Il tirocinante-) quel tocco... inaspettato (è proprio il caso di dirlo) che l'ha davvero impreziosito. Sono ironica, naturalmente. Il titolo è penoso, ma il film è una delizia. Una delizia autunnale. In tutti i sensi. Il protagonista, infatti (un superbo Robert de Niro), è un settantenne che si avvia verso quella stagione crepuscolare in cui la libertà da impegni e da doveri più che rappresentare la conquista di una vita assomiglia a un baratro in cui ci sente pericolosamente soli ed inutili. Ed è proprio per vincere questa noia esistenziale, più profonda di un'insofferenza, che accetta di partecipare a un programma di tirocinio per senior in una rampante, modernissima e ultra-tecnologica azienda leader delle vendite online capitanata da una giovane e grintosa manager (Anne Hathaway, di cui non sono grande estimatrice, ma che è impeccabile in ruoli del genere). La prima parte è spassosissima, ma anche intelligente, perché mette a confronto due mondi all'opposto, il presente e il passato, che paiono inconciliabili; e se nel corso del film si scoprono via via i punti di contatto, resta la lettura, in chiave leggera se non addirittura comica, dell'epoca in cui viviamo, con tutte le sue contraddizioni e i suoi spaventosi vuoti. La seconda parte è meno acuta, da questo punto di vista, e si fa più commedia in senso tradizionale, forse un po' troppo sentimentale per i miei gusti, il risultato comunque è ottimo. Viene spontaneo il paragone con Il Diavolo Veste Prada (2006), sia per la trama che per la presenza in entrambi di Anne Hathaway, a confronto con un altro mostro sacro, Meryl Streep: una somiglianza c'è, ma quest'ultimo, che per me è un capolavoro, ha un finale amaro che qui non è proprio contemplato.
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steve hess
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mercoledì 28 ottobre 2015
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bellissima commedia
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Trama molto interessante condita da due interpretazioni da oscar. Nel suo genere lo considero tra i top film, l'intesa tra anne hathaway e de Niro ha pochi eguali e rende speciale questa pellicola permettendo un coinvolgimento totale del pubblico.
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gnr451
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lunedì 26 ottobre 2015
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una pena infinita
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E'un film penoso e fa molta tristezza vedere un De Niro recitare in questa porcheria. Non è brillante, non fa ridere, non è intelligente, le storie sono assurde e mal scritte. Risparmiate i soldi.
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(di ska82)
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maynardi araldi
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domenica 25 ottobre 2015
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menù: consiglio le pere cotte di de niro
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Dacché mondo è mondo, sono le chiacchiere a tenerci in vita. Se un problema consistesse nella disoccupazione (o nell’essere esodati) niente paura (come dichiarato in alcuni talk show televisivi):è sufficiente “tener duro”. E con un pizzico d’intraprendenza imprenditoriale e di sano ottimismo –hoplà- si risolve! Se invece, la difficoltà riguardasse il piccolo pensionato, beh! ringrazi il cielo di spillare qualche soldino, invece di cercare le pere cotte nel secchio dell’immondizia. E se a lamentare il vuoto di una esistenza vuota, fosse un RICCO pensionato…? E’ sufficiente nascere nelle scarpe di De Niro nel film “lo stagista inaspettato“ e il problema è risolto! Il film scivola tranquillo sui binari ben oliati della tradizione Happy End.
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Dacché mondo è mondo, sono le chiacchiere a tenerci in vita. Se un problema consistesse nella disoccupazione (o nell’essere esodati) niente paura (come dichiarato in alcuni talk show televisivi):è sufficiente “tener duro”. E con un pizzico d’intraprendenza imprenditoriale e di sano ottimismo –hoplà- si risolve! Se invece, la difficoltà riguardasse il piccolo pensionato, beh! ringrazi il cielo di spillare qualche soldino, invece di cercare le pere cotte nel secchio dell’immondizia. E se a lamentare il vuoto di una esistenza vuota, fosse un RICCO pensionato…? E’ sufficiente nascere nelle scarpe di De Niro nel film “lo stagista inaspettato“ e il problema è risolto! Il film scivola tranquillo sui binari ben oliati della tradizione Happy End. Presentando allo spettatore le solite dinamiche. Si sa già in partenza come funziona e come finisce. Inizia da un pregiudizio (in questo caso quello su un signore attempato e fuori contesto) che alla fine ti risolverà la situazione, per quanto ingarbugliata dagli sceneggiatori. Perché lui è anziano ma saggio. Dimesso ma audace. E’ la storia riciclata del principe azzurro, diventato grigio col passar del tempo. Screditare la realtà, è la missione, dimostrando che la stessa ci riserva sempre delle “sorprendenti sorprese che non ci sorprendono.” Di questo passo si potrebbe girare un film su un uomo sprovvisto di polmoni che attraversa l’Oceano Atlantico in un atletico ‘stile rana’. De Niro batte bene le ciglia. La signorina “Il diavola veste Prada” interpreta sempre lo stesso ruolo. Salvo l’accorgimento del cambio di costume: promossa da stagista a manager. Il target del pubblico probabilmente è la casalinga di mezza età. Se così prevedibile, questo film, perché consigliarlo??? Perché la prevedibilità è tranquillizzante! Scansa gli imprevisti. Fa bene alla salute. Ti rilassa la pelle. Di imprevisti -nella realtà tridimensionale- ne abbiamo a sufficienza. Qui, invece, siamo cullati, come dei gatti in poltrona, con una regia che ci fa i grattini sulla testa. Ci mangiamo i popcorn. Stiamo tutti insieme. Ogni tanto ci facciamo una bella risata. Perché dopo, fuori, ci aspetta la realtà quella vera. E nella realtà, ben pochi hanno il principe grigio, col cavallo bigio, che ci risolve il guaio.
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orione95
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sabato 24 ottobre 2015
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una collaborazione inaspettata
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Un confronto generazionale condito dalla migliore comicità statunitense, capace di mettere a nudo i "drammi" più attuali della società e al contempo di far ridere di gusto lo spettatore, il tutto senza ricorrere ad alcun grezzo abbrutimento umoristico/linguistico di sorta.
Due i pilastri sui quali si poggia "The intern - Lo stagista inaspettato", sui quali, peraltro, si poggia il protagonista e sopracitato confronto generazionale: Robert De Niro e Anne Hathaway. L'uno paradigma dell'elegante e ormai perduto mondo d'altri tempi (caratterizzato da tutto lo stile e la sobrietà che il tempo impone ad esso), l'altra declinazione dell'attuale e dispersiva "realtà dei giovani", capace però di "apporre il suo mi piace" ad una realtà così lontana eppure così incredibilmente vicina.
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Un confronto generazionale condito dalla migliore comicità statunitense, capace di mettere a nudo i "drammi" più attuali della società e al contempo di far ridere di gusto lo spettatore, il tutto senza ricorrere ad alcun grezzo abbrutimento umoristico/linguistico di sorta.
Due i pilastri sui quali si poggia "The intern - Lo stagista inaspettato", sui quali, peraltro, si poggia il protagonista e sopracitato confronto generazionale: Robert De Niro e Anne Hathaway. L'uno paradigma dell'elegante e ormai perduto mondo d'altri tempi (caratterizzato da tutto lo stile e la sobrietà che il tempo impone ad esso), l'altra declinazione dell'attuale e dispersiva "realtà dei giovani", capace però di "apporre il suo mi piace" ad una realtà così lontana eppure così incredibilmente vicina.
Una Hathaway che ci ricorda quanto siano vicini i tempi de "Il diavolo veste Prada", e un De Niro, così perfettamente calato nei panni del suo personaggio, che ci rivela quanto per lui siano ancora lontani gli anni della pensione.
"Lo stagista inaspettato" convince nel suo "far star bene", grazie ad una regia, firmata Nancy Meyers ("What women wants"), che non lascia davvero nulla al caso, iniziando e terminando in un catartico prato verde.
Tra i tanti temi, più o meno complessi, trattati dall'ultima fatica della regista statunitense, la dura realtà delle donne in carriera (e della loro fatale assenza dal nucleo familiare), che le costringe a scegliere tra realizzazione e stabilità. Lei per lui la fulgida giovinezza e espressione della più ardente attitudine al lavoro, lui per lei quella serenità familiare e affettiva tanto desiderata ma mai conseguita.
D'altro canto, tuttavia, la perfetta simbiosi che si viene a creare tra i due attori evidenzia, ahimè, l'infima natura del resto del cast, che ben poco si distingue dall'essere un contorto ammasso di comparse.
Circa il comparto musicale, nulla da eccepire riguardo la colonna sonora curata da Theodore Shapiro, capace di accompagnare brillantemente il dinamico andamento del film.
In conclusione ritengo "Lo stagista inaspettato", una perla rara nel contorto panorama della commedia d'oltreoceano, certo non esente da alcuni piccoli difetti che non gli permettono l'ascesa nell'Olimpo del genere, ma di certo capace di far ridere di gusto e, proprio per questo motivo, capace di farsi notare e ricordare.
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gianluca sersante
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giovedì 22 ottobre 2015
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meraviglioso !
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bellissimo film con tantissime sfumature sono d'accordo perfettamente con la recensione di cristina. da vedere assolutamente a venti anni e a sessanta!
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the moon
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martedì 20 ottobre 2015
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e' complicato"
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Sinceramente,mi aspettavo la commedia dell'anno,invece adesso mi sovviene complicato dover abbassare il pollice per una regina delle commedie come Nancy Meyers e il piu grande attore vivente Robert De Niro,si perche questa commedia dalla trama interessante e l'inizio promettente finisce in decifit d'idee e cade nel banale e forse ancor piu nel nulla,un finale strappato come un scrittore stanco che conclude con l'ultima frase fatta,e pace fu,tutti contenti , un tradimento scorso come indispensabile per salvare una coppia e l'eroe aggiusta tutto,il salvatore de niro nei panni di uno stagista di settant'anni che si fa la storiella d'amore,sparge consigli come fiori e.......tu aspetti che scoppi in qualcosa di irriverente e divertente, non si ride non si piange ma si gustano,inaspettatamente, i nacios.
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elpiezo
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lunedì 19 ottobre 2015
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intelligente!!!
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Carriera, amore, solitudine... In questa godibile commedia si affrontano le tematiche dei nostri tempi, narrando con pacata fantasia le problematiche del quotidiano vivere senza scivolare mai in alcun epilogo surreale atto a distogliere lo spettatore dalla sacrosanta realtà delle cose.
L'affiatata coppia Hathaway De Niro, è il giusto connubio per una storia consueta ma non banale, ambientata in un America attuale , dove i ritmi famelici contemporanei si confrontano con la dignità e lo stile di una senilità vissuta con invidiabile sagacia.
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juri moretti
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lunedì 19 ottobre 2015
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una semplicissima commedia
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Una commedia semplicissima, che non vuole essere niente di che, ma che ha due grandissimi interpreti che non fannio in modo di bandare troppo sul banale, ma anzi riesce a divertire con delle battute o delle azioni folli, commesse dagli attori.
Voto 7
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