Dramma francese della cattività tutto al femminile, dalla regista, Audrey Estrougo, al cast completo, fatta eccezione per alcuni ruoli marginali affidati agli uomini. L’eroina protagonista è Sophie Marceau, votatasi al martirio del carcere per salvare il marito dalla stessa sorte. E’ una storia cruda narrata con estremo realismo, il romanticismo è implicito nell’antefatto, il grande amore che porta al sacrificio di sé per l’altro, lasciato all’immaginazione dello spettatore, e nel seguito patetico non girato del finale. Il dramma personale diventa corale, la storia della protagonista si confonde con quella delle altre detenute e delle guardie carcerarie. Tutte condividono le squallide condizioni di vita in cui sono gettate dal sistema penitenziario.
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Dramma francese della cattività tutto al femminile, dalla regista, Audrey Estrougo, al cast completo, fatta eccezione per alcuni ruoli marginali affidati agli uomini. L’eroina protagonista è Sophie Marceau, votatasi al martirio del carcere per salvare il marito dalla stessa sorte. E’ una storia cruda narrata con estremo realismo, il romanticismo è implicito nell’antefatto, il grande amore che porta al sacrificio di sé per l’altro, lasciato all’immaginazione dello spettatore, e nel seguito patetico non girato del finale. Il dramma personale diventa corale, la storia della protagonista si confonde con quella delle altre detenute e delle guardie carcerarie. Tutte condividono le squallide condizioni di vita in cui sono gettate dal sistema penitenziario. Il racconto sale di tono e diventa un esempio di cinema verità moderno, un film denuncia veicolato da una storia drammatica romanzata.
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