kondor17
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lunedì 13 luglio 2015
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la fiera delle banalità.
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Film fastidioso da quanto falso e banale, è veramente arduo arrivare alla fine tra tante sciocchezze. Di questo nuovo filone distopico-adolescenziale che sta riempiendo le sale, the giver scompare di fronte a Gattaca o allo stesso Hunger Games (1-2).
Quando poi, alla fine, riacquisiti i ricordi delle emozioni positive infantili tramite una carrellata di coloratissime scene gioiose, tra questi vengono inseriti due militari in mimetica desert che inbracciano in trincea due m16, mi veniva letteralmente da vomitare. Anche qui, in un film per ragazzi, propaganda per le false "guerre di pace? Che schifo. Recitazione penosa, a parte jeff bridges, anche la streep brutta più che mai.
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Film fastidioso da quanto falso e banale, è veramente arduo arrivare alla fine tra tante sciocchezze. Di questo nuovo filone distopico-adolescenziale che sta riempiendo le sale, the giver scompare di fronte a Gattaca o allo stesso Hunger Games (1-2).
Quando poi, alla fine, riacquisiti i ricordi delle emozioni positive infantili tramite una carrellata di coloratissime scene gioiose, tra questi vengono inseriti due militari in mimetica desert che inbracciano in trincea due m16, mi veniva letteralmente da vomitare. Anche qui, in un film per ragazzi, propaganda per le false "guerre di pace? Che schifo. Recitazione penosa, a parte jeff bridges, anche la streep brutta più che mai. Voto 2, come i fucili.
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hedivi90
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domenica 21 giugno 2015
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figli della strumentalizzazione
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Cast stellare per un film con 130 minuti di ottimo intrattenimento , mai noioso e fuori luogo tra i migliori su questo tema , la streep nei panni della cattiva riesce come sempre al meglio impeccabile , anche se il ruolo da protagonista come interpretazione a mio avviso è di Jeff bridges davvero impeccabile nel ruolo del "magazziniere della conoscenza" con qualche ritocco sul finale (il ragazzo cambia vestiti a seconda del habitat , o lo scegliere il suo amico d'infanzia per dargli la caccia dopo che poco prima aveva ammesso che prima del pugno ricevuto era intenzionato ad aiutarlo ) per il resto ottimo film e anche la trovata del bianco e nero e colori è davvero originale e ben fatta !
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sonofattocosi
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mercoledì 11 marzo 2015
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capolavoro!!!
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Mi associo ad un altro commento.
Se non masticate di esoterismo,simbologia,illuminati e new world order, non potete vedere che un gran bel film ma la realtà va bel oltre...
E' il più bel film che abbia mai visto,e questo perchè mi tocca nel profondo..Negli archetipi dell'anima.
Tre volte l'ho visto e tre volte ho pianto dall'emozione, il colore che piano ritorna,il sangue che torna a scorrere...La conoscenza anticamera della consapevolezza.
L'altrove dove sembra non esistere niente ma è il terreno di tutto,noi compresi...Un triangolo da attraversare...Ma diverso...Proibito.
Un ritrovo nascosto nella siepe triangolare dopo un bagno che maschera un rito purificatore.
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Mi associo ad un altro commento.
Se non masticate di esoterismo,simbologia,illuminati e new world order, non potete vedere che un gran bel film ma la realtà va bel oltre...
E' il più bel film che abbia mai visto,e questo perchè mi tocca nel profondo..Negli archetipi dell'anima.
Tre volte l'ho visto e tre volte ho pianto dall'emozione, il colore che piano ritorna,il sangue che torna a scorrere...La conoscenza anticamera della consapevolezza.
L'altrove dove sembra non esistere niente ma è il terreno di tutto,noi compresi...Un triangolo da attraversare...Ma diverso...Proibito.
Un ritrovo nascosto nella siepe triangolare dopo un bagno che maschera un rito purificatore.
Decidere che vive e chi muore ma di nascosto cambiando il gergo,curando il lessico per circuire ogni forma di riflessione...
E poi lui...Jonas...Colui che aspettiamo...Colui che risiede in ognuno di noi,,,Assuefatto da farmaci,corrotto fin dalla nascita.
Ma non si può fermare l'evoluzione...
"The giver" è un patrimonio dell'umanità.
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franco1206
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mercoledì 25 febbraio 2015
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finalmente un film emozionante e sincero
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non capisco le votazioni relativamente basse di pubblico e giuria. il film è fatto molto bene sotto ogni aspetto e soprattutto ciò che vuole dire (chiamiamola la morale) è importante: il mondo in cui viviamo, nonostante guerre e crudeltà, è meraviglioso in confronto a quello che potrebbe essere perdendolo. il film incita ad amare la diversità, il libero arbitrio e in fin dei conti la vita stessa. l'unica macchietta che ho trovato è la conclusione piuttosto affrettata quando (spoiler!) jonas oltrepassando il cosiddetto confine di memoria provoca il ritorno della memoria stessa nei suoi concittadini. questo meccanismo andava studiato e spiegato meglio (con molta fantasia!).
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non capisco le votazioni relativamente basse di pubblico e giuria. il film è fatto molto bene sotto ogni aspetto e soprattutto ciò che vuole dire (chiamiamola la morale) è importante: il mondo in cui viviamo, nonostante guerre e crudeltà, è meraviglioso in confronto a quello che potrebbe essere perdendolo. il film incita ad amare la diversità, il libero arbitrio e in fin dei conti la vita stessa. l'unica macchietta che ho trovato è la conclusione piuttosto affrettata quando (spoiler!) jonas oltrepassando il cosiddetto confine di memoria provoca il ritorno della memoria stessa nei suoi concittadini. questo meccanismo andava studiato e spiegato meglio (con molta fantasia!). non conosco il libro, ma forse la produzione aveva finito i fondi !? ad ogni modo qui vorrei sottolineare una cosa: i migliori film si basano sempre su novelle o romanzi di scrittori più o meno affermati, quindi, per favore, lasciate scrivere le storie a chi sa scrivere! come nel caso di questo bel filmone.
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liuk!
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lunedì 16 febbraio 2015
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vorrei cantare insieme a voi, in magica armonia...
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***SPOILER***
Un ragazzo corre sulla slitta nella neve con un neonato in braccio, in un mondo senza colori, animali o altri esseri viventi, e si trova davanti alla casetta natalizia della Coca Cola.
Questa é la scena finale del mondo di Jonas.
Il resto del film peró non c'entra assolutamente niente.
Fate voi!
[+] troppo superficiale
(di franco1206)
[ - ] troppo superficiale
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holyvamp
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domenica 15 febbraio 2015
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idea e contesto già visti e mal sviluppati.
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Appena dopo 10 minuti dall'inizio del film, mi è subito riemerso un altro film (e anzi altri film) simili, per citarne uno The Island (2005, Michael Bay).
Il tema della società ideale tuttavia a me è sempre piaciuto, ma in questo film (particolarmente breve) è sviluppato male. La regia e la sceneggiatura soprattutto sono molto carenti. Non c'è alcuna spiegazione sul motivo di questa landa ideale, nè nel prologo nè alla fine del film, viene solo sottolineato l'odio/delusione del Capo Elder nei confronti della razza umana. Inoltre il target è indirizzato ai soliti adolescenti, avrebbero potuto fare di meglio.
Se devo spezzare una lancia, la spezzo nei confronti di ALCUNI membri del cast (non tutti).
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Appena dopo 10 minuti dall'inizio del film, mi è subito riemerso un altro film (e anzi altri film) simili, per citarne uno The Island (2005, Michael Bay).
Il tema della società ideale tuttavia a me è sempre piaciuto, ma in questo film (particolarmente breve) è sviluppato male. La regia e la sceneggiatura soprattutto sono molto carenti. Non c'è alcuna spiegazione sul motivo di questa landa ideale, nè nel prologo nè alla fine del film, viene solo sottolineato l'odio/delusione del Capo Elder nei confronti della razza umana. Inoltre il target è indirizzato ai soliti adolescenti, avrebbero potuto fare di meglio.
Se devo spezzare una lancia, la spezzo nei confronti di ALCUNI membri del cast (non tutti). Mi sono piaciuti Jeff Bridges nel ruolo del donatore, Meryl Streep che ovviamente non sbaglia un colpo. Inoltre secondo me Cameron Monaghan diventerà qualcuno, per me è un attore davvero talentuoso. Inoltre premio anche Katie Holmes, gli sguardi preoccupati e freddi che fa sono convincenti.
Il protagonista, per me, bocciato. Noia totale e con lui Fiona.
Inoltre il finale per me rovina quello che c'era di buono del film, la curiosità. Speravo davvero in qualcosa di più (LOL), una riunione di Jonas con gli amici, il confronto con il capo elder, tante cose... mi aspettavo addirittura Rosemary dentro la capanna. invece il film finisce così lasciando con l'amaro in bocca. Peccato davvero.
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the thin red line
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martedì 13 gennaio 2015
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un mondo senza dio
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In un futuro non specificato esiste una società che ha scelto di non scegliere, che vive senza emozioni facendo iniezioni quotidiane ma in pace e serenità. Non esistono guerre, violenze e soprusi. Ognuno fa il suo dovere solennemente e senza fare domande. Jonas, nel giorno della sua entrata nel mondo degli adulti, viene scelto come accoglitore di memorie, perchè lui puo' vedere oltre quel bianco e nero che tinge questa società utopica. Gli verrà assegnato un Donatore, custode delle memorie del passato nascoste e inviolabili dell'uomo, che gli mostrerà emozioni mai provate, gioie e dolori, aprendogli gli occhi verso quello che è stato.
Per la regia di Phillip Noyce "The Giver, il mondo di Jonas" è un racconto su un mondo apparentemente perfetto, in cui non c'è spazio per i sentimenti, per le emozioni, che vengono cancellate ed inibite tramite un iniezione mattutina.
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In un futuro non specificato esiste una società che ha scelto di non scegliere, che vive senza emozioni facendo iniezioni quotidiane ma in pace e serenità. Non esistono guerre, violenze e soprusi. Ognuno fa il suo dovere solennemente e senza fare domande. Jonas, nel giorno della sua entrata nel mondo degli adulti, viene scelto come accoglitore di memorie, perchè lui puo' vedere oltre quel bianco e nero che tinge questa società utopica. Gli verrà assegnato un Donatore, custode delle memorie del passato nascoste e inviolabili dell'uomo, che gli mostrerà emozioni mai provate, gioie e dolori, aprendogli gli occhi verso quello che è stato.
Per la regia di Phillip Noyce "The Giver, il mondo di Jonas" è un racconto su un mondo apparentemente perfetto, in cui non c'è spazio per i sentimenti, per le emozioni, che vengono cancellate ed inibite tramite un iniezione mattutina. Non esistono rapporti sociali, non esistono carezze, baci e abbracci, i rapporti umani sono basati sulla stima e l'ammirazione senza oltrepassare mai il confine dell'apatia. Ad ognuno è assegnato un futuro prestabilito senza possibilità di scelta, di libero arbitrio, senza Dio. Nonostante i numerosi richiami al cinema del passato recente, non solo Pleasantville e Gattaca ma anche il meno famoso Equilibrium e il disastroso The Island, The Giver risulta un film godibile e ben fatto anche se scopiazzato qua e la ( richiamo al bianco e nero su tutti), la narrazione non presenta grandissime novità ma è pur sempre un'idea interessante che va a discostarsi dalla banalità del cinema recente intrisa quasi esclusivamente di prequel, sequel, reboot e quant'altro. La scelta estrema di una vita senza emozioni fino al "congedo" (morte per iniezione) si rivela nel bianco e nero un momento solenne e di augurio di buona vita nell'altrove, in realtà una scelta precisa e calcolata per contenere le nascite e far crescere solo gli individui più forti. Una selezione naturale Hitleriana per creare una razza invincibile, sana e senza malattie che viva in pace come soluzione al mondo vario e disordinato giunto all'esasperazione. Sorretto da un cast di tutto rispetto in cui spicca un sempreverde Jeff Bridges "The Giver" fila liscio come l'olio per 1 ora e mezza tralasciando suo malgrado qualche approfondimento di notevole spessore che avrebbe dato più peso specifico alla pellicola rendendola meno sbrigativa nel finale cosi cosi...
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waqhay
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martedì 6 gennaio 2015
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jonas, fantasia e lezioni di vita da 1 stella
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Il nesso logico di questo film si può riasumere in una parola, "Vita". Questo film è stato essenzialmente creato per aiutarci a capire ancora una volta la differenza tra bene e male, amore e odio e tanto altro, Ma davvero voi pensiate che in 60/80 minuti di film la gente si approcci a questo attuale pensiero quando cerca gente non lo ha recepito nemmeno nell'oltre tomba?
La fantasia di questo film è davvero straziante, penso che un 14enne alle prime armi avrebbe creato qualche diversità essenziale che avrebbe modificato il film tanto da renderlo veramente bello.
Il trailer come sempre rende tutto troppo bello e come sempre, a ffine film, il risultati sono lontani anni luce.
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Il nesso logico di questo film si può riasumere in una parola, "Vita". Questo film è stato essenzialmente creato per aiutarci a capire ancora una volta la differenza tra bene e male, amore e odio e tanto altro, Ma davvero voi pensiate che in 60/80 minuti di film la gente si approcci a questo attuale pensiero quando cerca gente non lo ha recepito nemmeno nell'oltre tomba?
La fantasia di questo film è davvero straziante, penso che un 14enne alle prime armi avrebbe creato qualche diversità essenziale che avrebbe modificato il film tanto da renderlo veramente bello.
Il trailer come sempre rende tutto troppo bello e come sempre, a ffine film, il risultati sono lontani anni luce.
1 stella, niente di più!
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lucreziabordi
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giovedì 4 dicembre 2014
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il futuro distopico prevale ancora su quello reale
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Immaginate un mondo in cui tutti i piaceri ed i sentimenti sono assenti, le memorie dell’umanità scomparse, le passioni sedate, le emozioni negate e l’amore sconosciuto. L’ordine regna incontrastato in un equilibrio immutabile e tra le persone non esistono differenze. E’ in bianco e nero, Il mondo di Jonas, ed è forse reale in una dimensione che nessun uomo vorrebbe mai scoprire. Eppure, per mutare le sorti di una società asettica, una speranza esiste ancora: riportare nelle menti degli uomini i ricordi, esistenti, ma sbiaditi. Straordinari i Premi Oscar Meryl Streep e Jeff Bridges, per un’emozionante storia coinvolgente ed appassionante.
Trasmette, a chi vede, una consapevolezza nuova, The Giver.
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Immaginate un mondo in cui tutti i piaceri ed i sentimenti sono assenti, le memorie dell’umanità scomparse, le passioni sedate, le emozioni negate e l’amore sconosciuto. L’ordine regna incontrastato in un equilibrio immutabile e tra le persone non esistono differenze. E’ in bianco e nero, Il mondo di Jonas, ed è forse reale in una dimensione che nessun uomo vorrebbe mai scoprire. Eppure, per mutare le sorti di una società asettica, una speranza esiste ancora: riportare nelle menti degli uomini i ricordi, esistenti, ma sbiaditi. Straordinari i Premi Oscar Meryl Streep e Jeff Bridges, per un’emozionante storia coinvolgente ed appassionante.
Trasmette, a chi vede, una consapevolezza nuova, The Giver. Mostra attraverso gli occhi di un bambino un mondo in bianco e nero, che solo le passioni e ciò che proviamo possono rendere a colori. In una società utopica in cui non vi è libertà di scelta, l’unico legame con memorie e ricordi (cancellati giornalmente da un’iniezione tassativa) è permesso alla “Cerimonia di designazione”. Durante essa, ad ogni individuo della comunità viene assegnato il mestiere che dovrà svolgere per tutta la sua vita, tranne ad uno: cui spetterà il compito, prestigioso, di Ricevitore di Ricordi dell’Umanità. Quando verrà designato per l’incarico il dodicenne Jonas (Brenton Thwaites), affronterà la prova guidato da spirito d’avventura e voglia di conoscere, scoprirà che esistono emozioni e sentimenti celati nella mente di ogni uomo e che quest’ultimo è impossibilitato a provare. Questa estraneità verso i sentimenti è a causa del ferreo controllo esercitato dal Consiglio degli Anziani, che vede nel ruolo di Capo Anziano (Meryl Streep), una donna dal carattere glaciale, convinta che le emozioni portino l’uomo alla rovina. E’ solo grazie all’aiuto del Donatore (Jeff Bridges) che Jonas capirà che è il momento di cambiare la società in cui vive, spinto dai sentimenti nuovi che riceve dall’anziano signore e desideroso di farli provare a chi gli è vicino. L’equilibrio cosi fragile del mondo a cui appartiene deve essere spezzato proprio da lui, l’unico in grado di svolgere questo compito. Apprenderà a sue spese che vivere davvero significa sì soffrire e provare dolore, ma anche gioia, felicità, passione e soprattutto amore.
Tratto dal libro distopico di Lois Lowry The Giver – il Donatore, oltre 11 milioni di copie vendute, il film omonimo di Phillip Noyce (SALT, Il collezionista di ossa, Ore 10 calma piatta) non rispecchia molto lo scritto, tuttavia l’impatto visivo e la cinematografia di un lavoro cosi fuori dagli schemi è senza dubbio degno di riconoscimenti. (myreviews.it)
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