Anno | 2014 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Debra Granik |
Attori | Ronnie Hall, Felipe Angel Padilla, Felipe de Jesus Padilla . |
Tag | Da vedere 2014 |
MYmonetro | 3,22 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 25 novembre 2014
CONSIGLIATO SÌ
|
Ron Hall, detto Stray Dog, cane randagio, è un veterano del Vietnam che oggi vive in Missouri insieme ad altri reduci. Scrutando il suo quotidiano, Debra Granik ne fornisce un ritratto che rivela la natura contraddittoria dell'American way of life.
L'idea di girare Stray Dog nasce da un ruolo minore ma difficilmente dimenticabile di Ron in Un gelido inverno - Winter's Bone, fortunato debutto alla regia della Granik. La curiosità nata allora per Big Ronnie ha spinto la regista a riportare la macchina da presa in Missouri e nel suo scenario di gelo e povertà, in cui dal gesto del singolo possono dipendere vita e morte per qualcun altro, in cui appartenere a una comunità e accettarne le regole diviene una condizione imprescindibile, essenziale.
Un'America lontanissima dal Sogno Americano e insieme imbevuta del suo spirito, quasi che le difficili condizioni di sussistenza non rappresentassero il minimo ostacolo per il patriottismo indomito dei suoi abitanti. Ronnie è il simbolo di queste contraddizioni: fervente patriota, con armi da fuoco e stars'n'stripes come inseparabili compagni, da lui non ci si attenderebbe mai una definizione della guerra degna di un ultrapacifista come quella che giunge, con effetto choc, a due terzi di film. È qui che il lavoro maieutico della Granik si fa più efficace, conducendo Stray Dog a un livello di profondità verista mirabile. La Granik riesce (come già nella finzione di Un gelido inverno) a calarsi completamente nella realtà di una comunità isolata, instaurando un rapporto di fiducia reciproca tale da rendere Stray Dog un lavoro unico anche in ambito documentaristico, lontano tanto dall'approccio-intervista di Morris o Moore che dall'asettica oggettivizzazione di Wiseman.
Quello che emerge è il ritratto di un uomo perseguitato dagli incubi della guerra e da innominabili sensi di colpa, che nasconde un passato di violenza impossibile da cancellare; un uomo che sente il bisogno di donare amore generosamente. Non si può raccontare se non attraverso le immagini della Granik l'amore che Ron è capace di dispensare ai suoi cagnolini o ai suoi figliastri, per non parlare della tenerezza che contraddistingue il rapporto con la moglie Alicia. Il racconto della storia tra Ronnie e Alicia e del loro affetto è raccontata con attenzione e ricorrendo alle giuste ellissi narrative, fino alla svolta dell'arrivo da Città del Messico dei figli di Alicia, anch'essi immediatamente caratterizzati e memorabili.
Nei volti perplessi e disorientati dei timidi Angel e Jesus è possibile leggere il ribaltamento di ogni prospettiva (dalla città popolosa di un luogo povero al contesto rurale e selvaggio di una nazione ricca), ma soprattutto misurare con inquietante certezza la distanza tra l'idea di America e la loro effettiva nuova realtà.