grindhouse
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lunedì 5 gennaio 2015
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tutto fumo e niente arrosto!!
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Il ragazzo invisibile. Quando uscirono i primissimi trailer del film mi ricordo che pensai "cavolo finalmente anche noi italiani realizziamo un film sui supereroi. E lo gira Salvadores. Uao!". Ero sinceramente fiducioso su questo prodotto. E' vero, non presentava poi niente di nuovo, ma sembrava comunque promettere bene. Ed è così...i primi cinque minuti. Scarsi oltretutto. Andiamo con ordine.
Il problema sostanziale di questo film non sta nella messa in scena. Salvadores e il cast tecnico lavorano bene. L'effetto dell'invisibilità, la regia, le musiche e tutto il resto funzionano. La scena iniziale con Michele in bicicletta e sotto Clint Eastwood dei Gorillaz funziona e pure bene. E poi? Facile.
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Il ragazzo invisibile. Quando uscirono i primissimi trailer del film mi ricordo che pensai "cavolo finalmente anche noi italiani realizziamo un film sui supereroi. E lo gira Salvadores. Uao!". Ero sinceramente fiducioso su questo prodotto. E' vero, non presentava poi niente di nuovo, ma sembrava comunque promettere bene. Ed è così...i primi cinque minuti. Scarsi oltretutto. Andiamo con ordine.
Il problema sostanziale di questo film non sta nella messa in scena. Salvadores e il cast tecnico lavorano bene. L'effetto dell'invisibilità, la regia, le musiche e tutto il resto funzionano. La scena iniziale con Michele in bicicletta e sotto Clint Eastwood dei Gorillaz funziona e pure bene. E poi? Facile. Dopo una primissima presentazione dei personaggi, semplice ma funzionale, inizia la spirale di morte degli sceneggiatori. L'assurdo e il nonsense (e non quello simpatico alla Scary Movie) iniziano con Michele che va a scegliere il costume da supereroe per la festa di Halloween (supereroe ad halloween. Vabbè. Passiamoci sopra dai). Dal dialogo con il bimbo asiatico come prima cosa capiamo che il bimbo sa qualcosa sul costume. Tanto che alla domanda di michele "che superpotere ha?" , quello risponde "lo scoprirai". E qui, giustamente, lo spettatore si immagina che sia quella tuta gialla a dare il potere dell'invisibilità. Poi incontriamo il Morfeus bianco e con i capelli di Caparezza che gli dice "no il costume giallo non centra nulla". Ma allora, tutto il mistero del bimbo, che non sa nulla in realtà ma è appena una comparsa, a cosa serve? A nulla. E questo è solo una delle tante immense voragini nella trama.
E' vero Salvadores ci mette del suo per dare una certa serietà al prodotto. Come ho detto prima la parte tecnica non soffre, anzi al contrario funziona pure troppo bene. Spezzo una lancia anche a favore dei più piccoli che sul set non se la cavano niente male. Tuttavia per quanto bravi, non è possibile salvare questo film. Buchi nella trama, dialoghi senza senso, azioni che non hanno un perchè. Speravo di vedere finalmente la tanto attesa risposta italiana ai kolossal americani (che pure quelli bisognerebbe un attimino parlarne) ed invece arriva il solito buco nell'acqua. Un brutto mix tra guerre stellari e x-men e un film qualsiasi di Chuk Norris, visto le mazzate che sferra Michele (un tredicenne ricordiamo!!).
Per non parlare poi dei messaggi errati che arrivano ai più piccoli. Tra i tanti personaggi che troviamo accanto al giovane Michele, abbiamo due bulli. Situazione più che normale in una scuola. E cosa mi aspettavo di vedere. Semplice Michele che trova il coraggio, li affronta come si deve e non si fa mettere sotto. Invece cosa vediamo? Un mix tra un trucco jedi e il miglior don Matteo e una frase del tipo "non sei stupido. Hai difficoltà a concentarti". Nel film il bullo ci rimane di stucco e lo lascia andare. Nel mondo reale, e lo avrei fatto pure io che non sono violento, lo avrebbero massacrato di botte.
Insomma riassumendo cosa possiamo dire di questo film. Non è un esperimento fallito, è qualcosa che non sarebbe mai dovuto nascere visto l'impegno in fase di scrittura. Mi dispiace dirlo ma Salvadores stavolta ha toppato di brutto. Anzi che non lo ha scritto (questo un pò mi risolleva). Non mi oppongo al voler portare il cinema italiano più vicino a quello americano, ma almeno facciamolo con serietà.
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flyanto
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mercoledì 7 gennaio 2015
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quando un super potere ci fa diventare un eroe
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Film in cui si racconta di un adolescente di 12/13 anni il quale, essendo di animo molto sensibile, viene deriso e di conseguenza escluso in quanto considerato "diverso", dagli altri suoi coetanei. Nemmeno la cotta per una sua compagna di classe riesce a migliorare la sua situazione e le sue giornate, anzi il contrario, finchè scopre per caso di avere dei poteri straordinari (come, appunto, quello di poter diventare in certe situazioni invisibile agli occhi degli altri) che lo porteranno a vivere un'avventura straordinaria e del tutto singolare.
Quest'ultima opera di Gabriele Salvatores, un'ulteriore che affronta il tema ed il mondo dell'adolescenza, inizia bene mettendo in evidenza in maniera molto delicata e sensibile le varie problematiche o, meglio, la condizione di disagio e di estraneità che gli adolescenti vivono nel corso delle loro breve esistenza e momento critico di crescita, ma, e avanzo un "purtroppo", prosegue in una maniera totalmente assurda e troppo fantasiosa indirizzando la storia in una serie di avventure poco credibili e proprie delle opere fumettistiche per ragazzi.
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Film in cui si racconta di un adolescente di 12/13 anni il quale, essendo di animo molto sensibile, viene deriso e di conseguenza escluso in quanto considerato "diverso", dagli altri suoi coetanei. Nemmeno la cotta per una sua compagna di classe riesce a migliorare la sua situazione e le sue giornate, anzi il contrario, finchè scopre per caso di avere dei poteri straordinari (come, appunto, quello di poter diventare in certe situazioni invisibile agli occhi degli altri) che lo porteranno a vivere un'avventura straordinaria e del tutto singolare.
Quest'ultima opera di Gabriele Salvatores, un'ulteriore che affronta il tema ed il mondo dell'adolescenza, inizia bene mettendo in evidenza in maniera molto delicata e sensibile le varie problematiche o, meglio, la condizione di disagio e di estraneità che gli adolescenti vivono nel corso delle loro breve esistenza e momento critico di crescita, ma, e avanzo un "purtroppo", prosegue in una maniera totalmente assurda e troppo fantasiosa indirizzando la storia in una serie di avventure poco credibili e proprie delle opere fumettistiche per ragazzi. Probabilmente l'intento del regista è stato proprio quello di creare e consegnare una vicenda direttamente indirizzata al mondo degli adolescenti, ponendo come protagonista principale un ragazzino della loro età che diventa presto un eroe dai poteri straordinari. E probabilmente il pubblico infantile avrà sicuramente apprezzato tutto ciò, ma il pubblico degli adulti, memore anche dei lavori cinematografici precedenti di Salvatores, sicuramente rimane deluso ed alla fine pure poco interessato alla storia rappresentata in quanto zeppa di luoghi comuni e dunque neppure troppo originale.
Che dire? Un'occasione totalmente sprecata per un regista che ai suoi esordi ed anche dopo ha consegnato films originali e sicuramente più incisivi.
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stefanomaria
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domenica 11 gennaio 2015
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salvatores come leone?
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E' decisamente singolare andare al cinema a visionare una pellicola che parla di supereroi, di invisibilità, di formato tipo cartoon, e poi scoprire che non è un prodotto americano! E Salvatores, mago della sperimentazione e della 'profondità' (Nirvana, Denti, Amnesia, Io non ho paura, ....), dà prova, ancora una volta della versatilità che lo ha sempre contraddistinto, girando un 'scommessa' che, a quanto sembra, è riuscita.
Un adolescente, in piena crisi adolescenziale (appunto...), scopre di possedere poteri da supereroe, attraverso i quali (non grazie ai quali...) riesce prima nei confronti di sé stesso, e poi verso gli altri, a trovare sicurezza e forza nelle proprie idee e convinzioni.
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E' decisamente singolare andare al cinema a visionare una pellicola che parla di supereroi, di invisibilità, di formato tipo cartoon, e poi scoprire che non è un prodotto americano! E Salvatores, mago della sperimentazione e della 'profondità' (Nirvana, Denti, Amnesia, Io non ho paura, ....), dà prova, ancora una volta della versatilità che lo ha sempre contraddistinto, girando un 'scommessa' che, a quanto sembra, è riuscita.
Un adolescente, in piena crisi adolescenziale (appunto...), scopre di possedere poteri da supereroe, attraverso i quali (non grazie ai quali...) riesce prima nei confronti di sé stesso, e poi verso gli altri, a trovare sicurezza e forza nelle proprie idee e convinzioni.
Cominciamo dalla fine: quando sono scorsi davanti a me i titoli di coda, la sensazione che ho provato (e che cercherò di esemplificarvi) fu di incompleto, di non-ultimato, di monco, di incompiuto...... Non riuscivo a capire il perchè: il tutto mi era piaciuto, ottima la sceneggiatura (solida e ben costruita), splendida l'idea (in controtendenza rispetto al cinema italiano, tetragono a produzioni di questo genere), godibilissimi gli effetti speciali (nulla da invidiare alle megaproduzioni americane); allora, cosa c'era che non andava? Cosa stonava? Cosa mi lasciava un vago senso di amaro in bocca?
Ci ho messo un po', in verità (i diesel ci mettono sempre un po'........), poi ho avuto un'illuminazione: non era ciò che ho citato prima che stonava (sceneggiatura, effetti, idea originale, anche l'ambientazione, tutto sommato...), erano gli attori!!!! Sì, i protagonisti adulti che stridevano come gesso sulla lavagna!!! E non perchè non fossero attori navigati (permettetemi qualche riserva sulla Golino che, da tempi immemori, digerisco solo con l'ausilio di un secchio di Alka Seltzer.....), ma perchè erano fuori posto, non sembrava stessero recitando in un film di fantasia, con supereroi all'interno, sparizioni, sparatorie, supercattivoni con poteri strabilianti, anche un po' cialtroni, ma credibilissimi: la Golino sembrava stesse recitando in 'Caos calmo', o una produzione drammatico-sentimentale (pregevolissima, intendiamoci....!) in cui i registi italiani (giovani o meno giovani) eccellono!
E allora, per spiegarmi meglio vi farò un esempio: quando il mito Sergio Leone andò a stanare gli americani in un genere che apparteneva loro per questioni assolutamente oggettive (il western era la storia del west americano, appunto.......), sfruttò, però, attori come Clint Eastwood, Eli Wallach, Charles Bronson, Lee Van Cleef, James Coburn, facce da cow-boys consumati e strafatti di Colt 1873, polvere di deserto, camperos ai piedi, cavalli selvaggi, nodi scorsoi per capestri, distillato di cactus e via discorrendo; egli svuotò il western classico da un sacco di stereotipi americani per infarcirlo di contenuti più vicini a noi (e non solo questo.....), e fu un successo planetario enorme! E il buon Salvatores, visto che il tentativo di stravolgere il genere poggia su basi solidissime (i ragazzi sono bravissimi, i dialoghi spumeggianti, i tempi da antologia, le battute ben dosate e studiate, .......), non avrebbe potuto, mi permetto, trovare un'alternativa alla Golino e a Bentivoglio (a mio parere, nonostante tutto, più adeguato della protagonista donna)?
Ai posteri.......!
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stefano73
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giovedì 15 gennaio 2015
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ragazzo invisibile nella bella trieste
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film "il ragazzo invisibile". Ambientato nella bella Trieste, Michele, adolescente , viene umiliato e deriso dai compagni di scuola...non potendone più chiede di diventare invisibile. Gabriele Salvatores si conferma come il regista italiano più eterogeneo ed eclettico. Film snello e con effetti speciali ben dosati. Voto:6
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mauro2067
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martedì 20 gennaio 2015
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non ci siamo
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Ero curioso di vedere come un regista italiano portava sullo schermo una storia di super eroi. Sono uscito dal cinema deluso. Salvatores confeziona un buon prodotto sentimentale, il problema dell'adattamento e dell'adolescenza, il conflitto con il mondo adulto, tutto questo attraverso la storia di un ragazzo che scopre di avere un potere. Quello che non è riuscito a fare è stato di convincere i protagonisti a credere nel personaggio. Quando vedi un film di supereroi americano ti accorgi che ci credono, come se fosse veramente possibile vedere un uomo scalare i muri dei palazzi o volare o vestirsi da pipistrello. In questo manca la fede, alcune scene sono addirittura imbarazzanti, la fuga in motorino, la scena dell'altalena per non parlare dell'esibizione al porto.
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Ero curioso di vedere come un regista italiano portava sullo schermo una storia di super eroi. Sono uscito dal cinema deluso. Salvatores confeziona un buon prodotto sentimentale, il problema dell'adattamento e dell'adolescenza, il conflitto con il mondo adulto, tutto questo attraverso la storia di un ragazzo che scopre di avere un potere. Quello che non è riuscito a fare è stato di convincere i protagonisti a credere nel personaggio. Quando vedi un film di supereroi americano ti accorgi che ci credono, come se fosse veramente possibile vedere un uomo scalare i muri dei palazzi o volare o vestirsi da pipistrello. In questo manca la fede, alcune scene sono addirittura imbarazzanti, la fuga in motorino, la scena dell'altalena per non parlare dell'esibizione al porto. Peccato.
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theadvisor
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giovedì 22 gennaio 2015
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promettente e poi banale
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Film che dal trailer sembra promettere una storia altenativa, un eroe tutto italiano capace di affascinare e immedesimare.
Effettivamente nei primi minuti la storia sembra intrigare, insospettire, appassionare con una trama apparentemente intrigata e sorretta da una buona regia. Purtroppo, passata la prima mezzora, si scade nel banale, con un finale che sembra gia raccontato e dei tentativi di contorcere la trama ininfluenti nei confronti di chi passa un secondo tempo ad aspettare che quel finale scontato volga al termine.
Film discreto ma a mezzo servizio.
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baronenea
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lunedì 26 gennaio 2015
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a metà diventa un altro film senza un perchè
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Un film che sembra pronto a decollare in ogni momento, ma che dopo la metà film cambia rotta senza concludere il percorso iniziato. Il film tenta di trattare delle dificoltà del diventare grande, delle problematiche che un adolescente si trova a dover affrontare tutti i giorni e dell'emarginazione a cui vengono costretti molti giovani. Questo almeno sembra nella prima parte del film, ma poi abbandona bruscamente e inspiegabilmente l'argomento avendolo solo accenato e lo lascia spalancato per spostarsi sulla storia da super eroe alle prese con il male, che non centra nulla con tutta la prima parte del film. Presenti forti richiami a molti altri film e poca originalità, un film per ragazzi un po superficiale, che non lascia nulla a nessuno.
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Un film che sembra pronto a decollare in ogni momento, ma che dopo la metà film cambia rotta senza concludere il percorso iniziato. Il film tenta di trattare delle dificoltà del diventare grande, delle problematiche che un adolescente si trova a dover affrontare tutti i giorni e dell'emarginazione a cui vengono costretti molti giovani. Questo almeno sembra nella prima parte del film, ma poi abbandona bruscamente e inspiegabilmente l'argomento avendolo solo accenato e lo lascia spalancato per spostarsi sulla storia da super eroe alle prese con il male, che non centra nulla con tutta la prima parte del film. Presenti forti richiami a molti altri film e poca originalità, un film per ragazzi un po superficiale, che non lascia nulla a nessuno. Io ho sempre adorato i film di Salvatores, ma da questo film sono stato profondamente deluso.
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enzo70
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giovedì 10 dicembre 2015
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un (poco) super eroe all'italiana
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Un (poco) super eroe italiano è una novità nel panorama cinematografico italiano; ma il ragazzo invisibile ha, sì, un super potere, quello di rendersi, per l’appunto invisibile, ma della potenza dei colleghi a stelle a strisce ha solo in comune le origini dei suoi super poteri, non è un morso di un ragno o la Kriptonite, ma le radiazioni di Chenrnobyl. Michele vive a Triste con la madre, vedova di un collega poliziotto, ma è stato adottato; i suoi genitori naturali erano russi. E tutte le fragilità di un adolescente un po’ imbranato, che arriva a dire la frase, vorrei diventare invisibile, per poi diventarlo, vengono estremizzate proprio da questi super poteri che lo trasportano in un mondo drammaticamente reale.
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Un (poco) super eroe italiano è una novità nel panorama cinematografico italiano; ma il ragazzo invisibile ha, sì, un super potere, quello di rendersi, per l’appunto invisibile, ma della potenza dei colleghi a stelle a strisce ha solo in comune le origini dei suoi super poteri, non è un morso di un ragno o la Kriptonite, ma le radiazioni di Chenrnobyl. Michele vive a Triste con la madre, vedova di un collega poliziotto, ma è stato adottato; i suoi genitori naturali erano russi. E tutte le fragilità di un adolescente un po’ imbranato, che arriva a dire la frase, vorrei diventare invisibile, per poi diventarlo, vengono estremizzate proprio da questi super poteri che lo trasportano in un mondo drammaticamente reale. La mano di Salvatores, la sua capacità di trasformare le immagini in magia, si vede; ma è un film che non riesce a decollare, mai a sterzare verso quella dimensione quasi onirica che il tema trattato meriterebbe.
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fabrizio friuli
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sabato 13 maggio 2023
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un giovane supereroe italiano
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Il protagonista di questa storia fantastica è un ragazzino di nome Michele , il tipico ragazzino " sfigato " , essendo giovane introverso, solitario e purtroppo, la prede prediletta dei bulli della sua scuola , ma un giorno, la sua vita sembra imbattersi in un cambiamento quando si rende conto di aver acquisito una sorta di superpotere : l' invisibilita' . Al principio sfrutta questo potere non per il bene altrui, come fanno i veri supereroi, ma per vendicarsi dei bulli che lo perseguitano , poi lo usa per "correggere " il suo compito di matematica ( prendendo di nascosto le soluzioni della professoressa ) e poi si nasconde nello spogliatoio delle ragazze ( dove purtroppo viene scoperto e finisce in un guaio ) perché il suo potere in quel frangente lo ha abbandonato, perché l' effetto del potere è limitato ( per giunta, non deve indossare alcun indumento perché l' invisibilita' faccia effetto ).
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Il protagonista di questa storia fantastica è un ragazzino di nome Michele , il tipico ragazzino " sfigato " , essendo giovane introverso, solitario e purtroppo, la prede prediletta dei bulli della sua scuola , ma un giorno, la sua vita sembra imbattersi in un cambiamento quando si rende conto di aver acquisito una sorta di superpotere : l' invisibilita' . Al principio sfrutta questo potere non per il bene altrui, come fanno i veri supereroi, ma per vendicarsi dei bulli che lo perseguitano , poi lo usa per "correggere " il suo compito di matematica ( prendendo di nascosto le soluzioni della professoressa ) e poi si nasconde nello spogliatoio delle ragazze ( dove purtroppo viene scoperto e finisce in un guaio ) perché il suo potere in quel frangente lo ha abbandonato, perché l' effetto del potere è limitato ( per giunta, non deve indossare alcun indumento perché l' invisibilita' faccia effetto ). In seguito, a Trieste, si verificano delle misteriose sparizioni ( e i bersagli sono proprio gli alunni della scuola di Michele ) ed egli, dovrà affrontare una pericolosa avventura, essendo anch' egli il bersaglio della Divisione.
Il ragazzo invisibile è uno dei pochissimi lungometraggi italiani di tipo fantascientifico, ed ecco uno dei suoi fondamentali punti di forza, insieme a degli effetti speciali ben realizzati. Tuttavia, il film fantascientifico italiano presenta delle palesi imperfezioni che non gli garantiscono una valutazione che va oltre la sufficienza : la principale imperfezione del film è la recitazione dilettantistica degli attori più giovani, specialmente quella dell' attore Ludovico Girardello ( che ha avuto la parte del protagonista ) però, bisognerebbe ammettere che i giovani scelti sono attori alle prime arti e col tempo e l' applicazione e l' impegno, potrebbero diventare più bravi ( La Speranza è l' ultima a morire ) poi , in questo film i russi sono stati resi gli antagonisti del film ( La Divisione è un rapporto paramilitare russo che voleva sfruttare " Gli Speciali " per scopi bellici ) e questo sembra essere un cliché tipico di molti lungometraggi ( specialmente statunitensi ) i russi che devono essere sempre dipinti co e i cattivi.
Comunque, questo film , oltre ad essere un film italiano diverso, tratta la tematica del bullismo e della noncuranza dannosa presente nelle scuole italiane ( infatti, nel film , I due bulli prendono di mira il protagonista è purtoppo, nessuno interviene, ovviamente, gli altri coetanei preferiscono rimanere in disparte , ridendo della vittima, e nessuno che lavora nella scuola interviene ) e ricorda molto i film di Wolverine ( perché in entrambi i lungometraggi ci sono gli esseri umani che si rivelano essere dei " mutanti " o degli " speciali " ) inoltre, il protagonista del film è simile ad un tipico personaggio burtoniano : un reietto incompreso e solitario, anche se Michele è palesemente basato sul noto personaggio dei fumetti di Stan Lee : Peter Parker/ Spiderman perché sia Michele che Peter Parker sono stati adottati ( ma i genitori di Peter Parker sono morti, il padre di Michele appare nel film ) entrambi sono due adolescenti schivo che non hanno fortuna con le coetanee e purtroppo, sono i bersagli dei bulli o dei tipici prepotenti onnipresenti nelle scuole, ed entrambi i personaggi, quando si rendono conto di avere dei superpoteri, al principio li sfruttano per i loro interessi personali, ma col tempo, diventano dei veri eroi. Nulla da dire sulla sceneggiatura del film, che è sicuramente consigliabile, se si è in grado di immedesimarsi con Michele e anche se piacciono i film di fantascienza con i supereroi ( diversi dagli Avengers ).
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vincenzo ambriola
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domenica 11 gennaio 2015
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la leggerezza di salvatores
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Michele è un ragazzo quasi normale. A scuola è vittima di bullismo, a casa ha un rapporto problematico con la madre, poliziotta in servizio attivo. Un giorno scopre di avere un super potere, l'invisibilità, e da quel momento vive un'avventura fantastica. Un film innovativo, per la leggerezza con cui Salvatores affronta i temi dell'adolescenza e del paranormale, mescolandoli e amalgamandoli in un discorso ricco di riferimenti culturali e cinematografici. I ragazzi sono ripresi nella loro ingenuità, ma anche nella durezza con cui si scontrano con i coetanei e con gli adulti. L'avventura di Michele è credibile, pur nella sua incredibilità e assurdità, e ciò che la rende godibile è la precisione millimetrica delle riprese, dei dialoghi, dell'ambientazione e, non ultima, della stupenda musica.
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Michele è un ragazzo quasi normale. A scuola è vittima di bullismo, a casa ha un rapporto problematico con la madre, poliziotta in servizio attivo. Un giorno scopre di avere un super potere, l'invisibilità, e da quel momento vive un'avventura fantastica. Un film innovativo, per la leggerezza con cui Salvatores affronta i temi dell'adolescenza e del paranormale, mescolandoli e amalgamandoli in un discorso ricco di riferimenti culturali e cinematografici. I ragazzi sono ripresi nella loro ingenuità, ma anche nella durezza con cui si scontrano con i coetanei e con gli adulti. L'avventura di Michele è credibile, pur nella sua incredibilità e assurdità, e ciò che la rende godibile è la precisione millimetrica delle riprese, dei dialoghi, dell'ambientazione e, non ultima, della stupenda musica. Ottima la recitazione anche degli adulti, in secondo piano in mezzo a tanti ragazzi straordinariamente spontanei ed espressivi.
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