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gigalajeya
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martedì 22 settembre 2015
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da brividi
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Sono molto dispiaciuto che non ci sia lo 0 come voto.
Il fim inizia bene, parla di un ragazzino colpito dai classici problemi adolescenziali, che ha difficoltà ad integrarsi. Quasi diventa interessante, fin quando gli attori non iniziano a parlare. La recitazione dei personaggi principali è imbarazzante. Il tutto trasmette falsità fin dalla prima battuta. Gli sguardi, le espressioni, le situazioni, da telenovela spagnola.
La storia non regge, le reazioni delle persone a situazioni anomale sono inverosimili (la reazione della bambina "acrobata" quando capisce che c'è un essere invisibile nell'altalena è a dir poco ridicola).
C'è da dire che le scene sono ben girate, coinvolgenti ed espressive.
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Sono molto dispiaciuto che non ci sia lo 0 come voto.
Il fim inizia bene, parla di un ragazzino colpito dai classici problemi adolescenziali, che ha difficoltà ad integrarsi. Quasi diventa interessante, fin quando gli attori non iniziano a parlare. La recitazione dei personaggi principali è imbarazzante. Il tutto trasmette falsità fin dalla prima battuta. Gli sguardi, le espressioni, le situazioni, da telenovela spagnola.
La storia non regge, le reazioni delle persone a situazioni anomale sono inverosimili (la reazione della bambina "acrobata" quando capisce che c'è un essere invisibile nell'altalena è a dir poco ridicola).
C'è da dire che le scene sono ben girate, coinvolgenti ed espressive. Da vedere senza audio.
Terrificante. Guardate piuttosto un film cine-panettone, almeno non ha pretese, si sa che fa schifo e non vi fa incazzare.
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vincenzo
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venerdì 9 febbraio 2018
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un fil per vecchi con una storia per ragazzini
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Poche ben girate inquadrature non bastano a salvare un film con dialoghi da recita delle medie recitate senza emozioni da pesaimi attori che sembrano leggere le battute seduti in mensa, sequenze in cui con 7 personaggi in scena nessuno sa dove muoversi e restano impalati ad aspettare la arrivo dello spirito santo.
La storia, palese richiamo ai mutanti Marvel, non esplora la premessa dell' oppressione degli "speciali" se non per fornire un movente al cattivo che alla fine della fiera non ha un reale interesse di vendetta ma è solo pazzo e senza carisma.
Nulla si salva in questo film, ma un pubblico di italiani che non sanno che il genere è capace di trattare tematiche serie per un pubblico giovane vede ciò che si aspetta (persone con poteri che salvano la vita a qualcuno) e sono contenti di aver visto il film di un regista importante che quindi deve aver fatto un bel film.
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Poche ben girate inquadrature non bastano a salvare un film con dialoghi da recita delle medie recitate senza emozioni da pesaimi attori che sembrano leggere le battute seduti in mensa, sequenze in cui con 7 personaggi in scena nessuno sa dove muoversi e restano impalati ad aspettare la arrivo dello spirito santo.
La storia, palese richiamo ai mutanti Marvel, non esplora la premessa dell' oppressione degli "speciali" se non per fornire un movente al cattivo che alla fine della fiera non ha un reale interesse di vendetta ma è solo pazzo e senza carisma.
Nulla si salva in questo film, ma un pubblico di italiani che non sanno che il genere è capace di trattare tematiche serie per un pubblico giovane vede ciò che si aspetta (persone con poteri che salvano la vita a qualcuno) e sono contenti di aver visto il film di un regista importante che quindi deve aver fatto un bel film.
Con tutto quello che hanno speso per questo film è una vergogna che progetti di registi e sceneggiatori più giovani e più talentuosi siano stati messi da parte.
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raffaele.92
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domenica 28 dicembre 2014
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ottimo film
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Un gran bel film per tutta la famiglia. .. un film che vale la pena di essere visto... un film che fa crescere in meglio il novero dei prodotti meritevoli di orgoglio per l'Italia! Il regista Salvadores come sempre ci intriga con le sue trame avventurose, lasciando fino alla fine lo spettatore all'oscuro di quanto sta per accadere... le circostanze vengono presentate in modo da essere scoperte allo stesso modo e allo stesso tempo dei personaggi della pellicola, tra i quali è meritevole di essere ricordato il grande Fabrizio Bentivoglio, immenso come sempre, un sempreverde del cinema italiano.
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Un gran bel film per tutta la famiglia. .. un film che vale la pena di essere visto... un film che fa crescere in meglio il novero dei prodotti meritevoli di orgoglio per l'Italia! Il regista Salvadores come sempre ci intriga con le sue trame avventurose, lasciando fino alla fine lo spettatore all'oscuro di quanto sta per accadere... le circostanze vengono presentate in modo da essere scoperte allo stesso modo e allo stesso tempo dei personaggi della pellicola, tra i quali è meritevole di essere ricordato il grande Fabrizio Bentivoglio, immenso come sempre, un sempreverde del cinema italiano. Molto bravo anche il ragazzino, Ludovico Girardello, che é presente per tutto svolgimento del film è ancora Valeria Golino. Un bel film da vedere magari in queste serate di festa, un film che vale la pena di essere visto, un grande capolavoro di Gabriele Salvadores, un grande regalo a tutti noi appassionati di cinema per Natale! DA VEDERE ASSOLUTAMENTE!
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jackiechan90
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mercoledì 7 gennaio 2015
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supereroi made in italy, speriamo bene
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Quando si è saputo che salvatores aveva intenzione di fare un film di supereroi ambientato nel nostro paese molti di noi hanno provato una sensazione che era un misto di gioia e curiosità: finalmente anche in Italia veniva affrontato un genere che fino ad oggi era stat relegato solo in qualche web-series parodistica. Il genere supereroistico infatti è sempre stato molto snobbato in Europa come di serie B a parte qualche eccezione (vedi "Lucy" di Luc Besson). Con questo film Salvatores (che già era stato innovatore con "Nirvana") decide così di continuare la sua personale sperimentazione sui generi cinematografici. Così dopo aver esplorato le varie sfumature del noir (da "Io non ho paura" a "Educazione Siberiana" passando per "Quo vadis baby?") ha deciso di ritornare alla fantascienza.
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Quando si è saputo che salvatores aveva intenzione di fare un film di supereroi ambientato nel nostro paese molti di noi hanno provato una sensazione che era un misto di gioia e curiosità: finalmente anche in Italia veniva affrontato un genere che fino ad oggi era stat relegato solo in qualche web-series parodistica. Il genere supereroistico infatti è sempre stato molto snobbato in Europa come di serie B a parte qualche eccezione (vedi "Lucy" di Luc Besson). Con questo film Salvatores (che già era stato innovatore con "Nirvana") decide così di continuare la sua personale sperimentazione sui generi cinematografici. Così dopo aver esplorato le varie sfumature del noir (da "Io non ho paura" a "Educazione Siberiana" passando per "Quo vadis baby?") ha deciso di ritornare alla fantascienza. In questo film si parla di Michele Silenzi (nomen-omen) un giovane adolescente in piena crisi d'identità e ormonale scopre un giorno di possedere un dono particolare . riesce a diventare invisibile. All'inizoo decide di usarlo per vendicarsi dei bulli della sua scuola, poi comincia a capire che il suo potere può essere usato per scopi più nobili, soprattutto quando una minaccia proveniente dalla Russia comincia a minacciare il suo mondo e i suoi amici. La pellicola di Salvatores è un sunto di tutti i possibili clichè del genere a cui fa riferimento e in alcuni punti presenta palesi citazioni (la stessa metodologia che si trova anche in "Nirvana" con i clichè del cyberpunk) con trovate ad effetto (i baloons che descrivono i sentimenti del protagoista) che strizzano l'occhio agli appassionati. Da qui partono le note dolenti del film che sa di già visto e di scontato. Certamente essendo la prima opera italiana che affronta apertamente il genere, pecca di una certa ingenuità e di dialoghi raccapricianti che vorrebbero ricalcare le frasi "alla Spiderman" mancando però di quella ironia cinica che li caratterizzava. Un film dunque discontinuo con trovate anche buone e una profondità che si nasconde dietro l'apparente semplicità della trama (si parla di identità di genere, famiglie non convenzionali e temi ambientali) che però non sono realizzate appieno e appaiono come sacrificate al citazionismo e al rigido schema geometrico della trama. Anche gli effetti speciali non sono niente di che rispetto a quelli delle pellicole americane anche se sono compensati dalla maggiore introspezione psicologica dei personaggi. Paradossalmente è proprio la verosimiglianza l'aspetto più originale ed è quello che salva questa pellicola. Sarebbe stato troppo facile, infatti, ambientare la vicenda in una città immaginaria come Gotham City o Paperopoli. Invece abbiamo un luogo preciso (Trieste) in un tempo preciso (i giorni nostri con riferimento ai pericoli delle fabbriche nucleari e delle catastrofi ambientali). La ricerca di un realismo che si connota con un impronta tipicamente italiana è forse l'elemento di maggiore novità di questo film come già era stato per le pellicole noir. In generale è un buon inizio per una serie che, sviluppata per bene, potrebbe riservare sorprese. In attesa perciò del sequel (già annunciato da Salvatores) facciamo un "in bocca al lupo" al film e al regista perché rappresenti finalmente un nuovo inizio del cinema di genere italiano. Il mio voto finale perciò è un 6 e mezzo di incoraggiamento, come si diceva una volta.
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kimkiduk
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giovedì 18 dicembre 2014
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per ragazzi ma non solo
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Film di coraggio, di un genere "fantasy" non nelle corde dei registi italiani. Dopo Educazione Siberiana, piaciuto a pchi tra cui io, Salvatores si cimenta in un film ancora diverso, dimostrando ormai la sua crescita e la sua voglia di ecletticità. Un film per ragazzi decisamente ma che racchiude soprattutto le tematiche dei ragazzi, della loro adolescenza. Per questo è per ragazzi, non certo poi per la visione, che sicuramente fa pensare anche noi grandi. Le tematiche e le paure degli adolescenti, figurate in fantasy e supereroi (come per Superman o Ironman il supereroe è la persona sfigata), vengono sviscerate con un linguaggio mai snobbista, mai lagnoso, ma nemmeno mai supponente o ridondante.
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Film di coraggio, di un genere "fantasy" non nelle corde dei registi italiani. Dopo Educazione Siberiana, piaciuto a pchi tra cui io, Salvatores si cimenta in un film ancora diverso, dimostrando ormai la sua crescita e la sua voglia di ecletticità. Un film per ragazzi decisamente ma che racchiude soprattutto le tematiche dei ragazzi, della loro adolescenza. Per questo è per ragazzi, non certo poi per la visione, che sicuramente fa pensare anche noi grandi. Le tematiche e le paure degli adolescenti, figurate in fantasy e supereroi (come per Superman o Ironman il supereroe è la persona sfigata), vengono sviscerate con un linguaggio mai snobbista, mai lagnoso, ma nemmeno mai supponente o ridondante. I problemi familiari, l'accettazione di noi stessi e della nostra crescita, il rapporto con gli altri, l'incontro con i primi segnali dell'amore, tutto viene segnalato e racchiuso nel "sogno" o realtà di essere qualcuno di migliore, forte invincibile. Poi che sia o realtà o sogno ha importanza? Scegnografia buona, sceneggiatura ottima, finale aperto ad un secondo film (speriamo di no, odio i due, tre o i ritorni). Unica pecca grossa forse, a parte qualche piccola caduta nel grossolano, sono le interpretazioni di alcuni attori feticci di Salvatores, che non lasciano il segno sperato. La Golino e Bentivoglio sinceramente fanno capire che il genere non è digerito solo dai registi italani ma anche dagli attori.
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franco d.
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martedì 6 gennaio 2015
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un bel film di genere all'italiana
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E' la storia di Marco Silenzi (Ludovico Girardello, esordiente), un dodicenne di Trieste (oooh, finalmente un film italiano mainstream che non sia ambientato a Roma o al massimo a Napoli!) un po' scontroso e in crisi come tutti quelli della sua età, con mamma poliziotto (Valeria Golino) apprensiva, due bulli che lo hanno preso di mira e una compagna di classe, Sara (Noa Zatta, che per la miseria assomiglia a Saoirse Ronan), che gli piace molto ma pare non notarlo (sì, lo so che detta così sembra Spider-Man). Un giorno, il piccolo scopre di poter diventare invisibile, senza bisogno di un mantello come qualcuno di mia conoscenza (vero, sfig.
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E' la storia di Marco Silenzi (Ludovico Girardello, esordiente), un dodicenne di Trieste (oooh, finalmente un film italiano mainstream che non sia ambientato a Roma o al massimo a Napoli!) un po' scontroso e in crisi come tutti quelli della sua età, con mamma poliziotto (Valeria Golino) apprensiva, due bulli che lo hanno preso di mira e una compagna di classe, Sara (Noa Zatta, che per la miseria assomiglia a Saoirse Ronan), che gli piace molto ma pare non notarlo (sì, lo so che detta così sembra Spider-Man). Un giorno, il piccolo scopre di poter diventare invisibile, senza bisogno di un mantello come qualcuno di mia conoscenza (vero, sfig... ehm, sfregiato?). Deve quindi iniziare a venire a patti con il suo potere come ogni supereroe che si rispetti, il tutto mentre alcuni suoi compagni di classe scompaiono misteriosamente nel nulla (fra cui Sara) e lui scopre non solo di essere stato adottato. Che il film di supereroi cominci.
Salvatores, assieme a Tornatore, Sorrentino e Sollima junior il più coraggioso e sperimentale dei registi italiani, si confronta con un genere tradizionalmente alieno al cinema italiano, e se la cava con tutti gli onori. Da un punto di vista visivo, il film è ottimale: gli effetti speciali sono ben fatti, la fotografia tutta giocata su colori smorti dove ancora di più risultano i capelli biondi di certi attori (Michele in primis) è di grande suggestione, le scene di lotta non hanno niente da invidiare ai cinecomics americani (anzi, data la loro sobria efficacia, forse sarebbe bene che servissero da modello). Da un punto di vista drammatico, il film soffre un po' nella prima parte, quella dove Michele è un ragazzo normale, perché lì il cliché dello sfigato perseguitato dai bulli e ignorato dall'amata francamente si avverte, ma si risolleva con una seconda parte - quella fantascientifica - spettacolare e avvincente, anche se ... 'nsomma... la spiegazione della genesi dei poteri non è che brilli per particolare originalità (più verosimile rispetto a quella dei colleghi nordamericani, ok, ma si poteva inventare qualcosa di meglio). Tuttavia, c'è da dire che tali ingenuità credo possano essere comprese nell'ambito del genere di appartenenza, e siano quindi del tutto scusabili, anche perché - come si è detto - il film è comunque riuscitissimo: appassiona, diverte, coinvolge, è ben recitato dagli adulti (Bentivoglio da brividi in una sequenza) e in generale anche dai bambini (per cui si può tranquillamente tirare in ballo l'inesperienza). Ho personalmente ritrovato un senso infantilmente gioioso della meraviglia visiva, del gioco di prestigio, del cinema come intrattenimento intelligente e ben fatto, che in Italia mi pare sia andato un po' perso, e per ritrovare il quale bisogna tornare agli spaghetti-western e agli horror di Bava e del primo Argento.
VOTO: 7/10. Un film di genere diverso dal solito, molto ingenuo ma assolutamete godibile. Guardatelo, ne vale la pena.
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kyotrix
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domenica 27 settembre 2015
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per bimbi e ragazzi
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Si lascia guardare, peccato la mediocre recitazione e come dice gigalajeya prima di me, soprattutto l'audio ( parlato degli attori, Valeria Golino inclusa ). Sarebbe stato meglio fosse stato doppiato in italiano dai professionisti usati solitamente per tradurre i film stranieri. Recitare include anche la parlata, cosa spesso dimenticata nei film italiani. Il film come detto si lascia guardare. Sicuramente più apprezzato dai giovanissimi.
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nerazzurro
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sabato 26 dicembre 2015
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un film per ragazzi
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Va apprezzato molto il lavoro di Salvatores soprattutto perché lo ha curato molto ma soprattutto perché si tratta del primo film di supereroi made in italy. Alla fine della visione, però, credo che se sul lavoro del regista ci sia da ammirare non si può dire lo stesso sugli interpreti. Il protagonista Girardello se la cava bene ma per il resto il livello recitativo dei giovanissimi interpreti e da serie tv. La recitazione non e credibile ed i personaggi sono caratterizzati male: I due bulletti che beccano a scuola Michele sembrano la copia sputata in carne ed ossa di Takeshi e Suneo del cartone animato Doraemon. Per carità e vero che sono ragazzini. Ma di certo siamo anni luce dai giovanissimi di Hollywood.
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Va apprezzato molto il lavoro di Salvatores soprattutto perché lo ha curato molto ma soprattutto perché si tratta del primo film di supereroi made in italy. Alla fine della visione, però, credo che se sul lavoro del regista ci sia da ammirare non si può dire lo stesso sugli interpreti. Il protagonista Girardello se la cava bene ma per il resto il livello recitativo dei giovanissimi interpreti e da serie tv. La recitazione non e credibile ed i personaggi sono caratterizzati male: I due bulletti che beccano a scuola Michele sembrano la copia sputata in carne ed ossa di Takeshi e Suneo del cartone animato Doraemon. Per carità e vero che sono ragazzini. Ma di certo siamo anni luce dai giovanissimi di Hollywood. Salvatores può tranquillamente optare per un secondo capitolo.
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nerò77
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venerdì 14 ottobre 2016
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ci abbiamo provato...
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Difficile dire se sia un film ben fatto o meno.
Diciamo che è fatto bene perché la fotografia è piacevole così come la storia in sé (anche se banale..ma non potrebbe essere altrimenti nel momento in cui si evoca un soggetto banale).
Perché il film non convince? Forse perché non ha carattere. Non si capisce se la volontà consisteva nel creare un film in stile hollywoodiano (cosa per nulla riuscita) oppure se nel tentare un film di contenuto...cosa riuscita a metà. Sì, a metà perché il tema è banale (la scoperta di sé e la crisi adolescenziale mista a bullismo e alla necessità di salvare il mondo...).
Non eccelle neppure per la recitazione, a tratti imbarazzante.
La figura del padre per giunta sembra scelta a caso; non capisco come Salvatores abbia potuto sbagliare così un personaggio.
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Difficile dire se sia un film ben fatto o meno.
Diciamo che è fatto bene perché la fotografia è piacevole così come la storia in sé (anche se banale..ma non potrebbe essere altrimenti nel momento in cui si evoca un soggetto banale).
Perché il film non convince? Forse perché non ha carattere. Non si capisce se la volontà consisteva nel creare un film in stile hollywoodiano (cosa per nulla riuscita) oppure se nel tentare un film di contenuto...cosa riuscita a metà. Sì, a metà perché il tema è banale (la scoperta di sé e la crisi adolescenziale mista a bullismo e alla necessità di salvare il mondo...).
Non eccelle neppure per la recitazione, a tratti imbarazzante.
La figura del padre per giunta sembra scelta a caso; non capisco come Salvatores abbia potuto sbagliare così un personaggio.
I pro del film sono l'idea di portare il cinema italiano al di là della commedia o del film d'essai.
Pregio è anche il fatto che credo faccia trascorrere un paio d'ore piacevole ai più giovani.
Non si può dire che non sia un film piacevole...ma nulla di più.
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marco.schiavi
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lunedì 22 dicembre 2014
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una strana sensazione
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Sono riuscito con tanta difficoltà a convicere mio figlio di dieci anni a scegliere questo film per una serata al cinema promettendo mari e monti visto che adoro Salvatores perchè ci sono cresciuto con i suoi film. All'inizio sbirciavo nella poltrona accanto per vedere se era contento e promettendogli altre visioni dello stesso regista una volta a casa, ma era piombato in uno strano silenzio contemplativo e allora anche io ho smesso di preoccuparmi e mi sono goduto la storia. Il problema è che dopo un buon avvio in cui mi sembrava che ogni personaggio fosse pronto ad esplodere e allargare la storia a una favola tenera e fantastica o un action movie "ragionato" piano piano ho cominciato io ad annoiarmi.
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Sono riuscito con tanta difficoltà a convicere mio figlio di dieci anni a scegliere questo film per una serata al cinema promettendo mari e monti visto che adoro Salvatores perchè ci sono cresciuto con i suoi film. All'inizio sbirciavo nella poltrona accanto per vedere se era contento e promettendogli altre visioni dello stesso regista una volta a casa, ma era piombato in uno strano silenzio contemplativo e allora anche io ho smesso di preoccuparmi e mi sono goduto la storia. Il problema è che dopo un buon avvio in cui mi sembrava che ogni personaggio fosse pronto ad esplodere e allargare la storia a una favola tenera e fantastica o un action movie "ragionato" piano piano ho cominciato io ad annoiarmi...va bene la citazione, ne passi una o due come scrive la brava giornalista che ha criticato il film ma qui si esagera. E' un guazzabuglio di storie già viste perfino la Storia Infinita non ne è estraneo. Ma son stato zitto fino alla fine convinto che il problema fosse solo mio. Mio figlio sembrava divertito dall'idea del ragazzo nudo ma per il resto mi ha detto che anche Harry Potter ha il mantello dell'invisibilità ma è più divertente in Harry Potter. Penso che a parole sue volesse dirmi quello che anche io ho percepito come strana sensazione: una grande prevedibilità, poi si può ragionare sicuramente con i budget diversi rispetto ai supereroi americani ma le idee non credo siano così costose. In ogni caso la visione non è stata spiacevole, forse un po' noiosa, ho intuito vi sarà un seguito e quindi credo che forse vada rivisto insieme all'eventuale seguito. Anche la regia del mio amato Salvatores seppur sempre "affabulatoria" si appiattisce nella seconda parte dove nelle scene di azione, senza fare spoliler, tutto è un po' all'acqua di rose e si sfiora troppo la semplificazione convinti, credo, che i bambini si bevono un po' tutto ma così non è. Forse troppo spesso si pensa che film di genere significhi film generico e chi lo sa magari invece così non è.
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[+] il donsolo
(di uppercut)
[ - ] il donsolo
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