marco cellini
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mercoledì 3 agosto 2022
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la lotta di classe al suo punto più alto
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Ottimo film, scritto in maniera impeccabile.
Mette in risalto la lotta di classe tra ricchi e poveri, con la voglia
di questi ultimi di conquistare un posto più ambito nella scala sociale.
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mrpandemonio
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sabato 19 settembre 2020
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il treno è un mondo
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La trama: Nel 2031, dove i ghiacci ricoprono l'intera pianeta, esiste un treno che fa il giro del mondo con a bordo "i sopravvissuti". Quelli "poveri", stufi di essere trattati come gli ebrei, forse altro riferimento sulla politica, decidono di ribellarsi.
Nonostante in seguito il semi sviluppo quasi accettabile, non basta. Insomma, si parte con i difetti e naturalmente con i spoiler: personaggi appena accennati, ma abbastanza poveri di qualità basti pensare al ragazzo amicone di Curtis che non si sa niente e mi dispiace molto perché poteva essere un buon personaggio, ma anche Curtis, che sì dice qualcosa a riguardo, non mi ha convinto del tutto.
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La trama: Nel 2031, dove i ghiacci ricoprono l'intera pianeta, esiste un treno che fa il giro del mondo con a bordo "i sopravvissuti". Quelli "poveri", stufi di essere trattati come gli ebrei, forse altro riferimento sulla politica, decidono di ribellarsi.
Nonostante in seguito il semi sviluppo quasi accettabile, non basta. Insomma, si parte con i difetti e naturalmente con i spoiler: personaggi appena accennati, ma abbastanza poveri di qualità basti pensare al ragazzo amicone di Curtis che non si sa niente e mi dispiace molto perché poteva essere un buon personaggio, ma anche Curtis, che sì dice qualcosa a riguardo, non mi ha convinto del tutto. John Hurt ha un minimo di caratterizzazione. Il problema è lo stile assente dei personaggi, tipici e classici, anche gli antagonisti sono tutti uguali e privi di cuore. La scena della ceduta del treno a Curtis è di una pesantezza unica. Senza contare della regia che trovo una copia di Micheal Bay, che poi si lamentano della sua, dato che c'è una scena fatta, no male, ma malissimo. La scena parla di uno scontro tra ninja che sembravano fatti al computer e i poveri. Non si capisce niente e il peggio è il montaggio. Tagliato nei punti più disparati.
Il film viaggia a bordo di un treno dove le carrozze, non solo sono casuali, ma pure senza criterio tipo l'acquario o la stanza dei letti dopo la coda. Ecco, la struttura generale del treno non ha un proprio senso specie per i poveri che non capisco se erano poveri anche prima o solo sul treno. Perché le carrozze hanno solo una sezione alla volta tipo la sauna che occupa un'intera carrozza? Per la serra idem. Perché non ci sono animali a bordo? Perché non ci sono ragazzi? Libri? Manca la tecnologia?
Altre domande che mi pongo e di sicuro la risposta non c'è perché forse il regista non se le fatte queste domande dato che sembra più un documentario e io dico: Non sarebbe stato meglio? Di sicuro sì piuttosto che fare il classico senza un minimo di stile o idea minimamente interessante.
Inoltre i sopravvissuti e chi ha creato il treno hanno un'idea di confort veramente terribile. Appena hanno nominato le carrozze dei ricchi mi aspettavo di tutto, invece il solito. La serra, ok. Vagoni letti tipici, discoteca, piscine, saune e dei salotti stupidi. Ah, giusto la scuola. Scena simile a quelle M. Night Shyamalan dove parte allegro e carino in cui ascoltano le deliziose parole dell'insegnante per poi arrivare l'arrivo delle uove per tirare fuori fucili e sparare sui protagonisti. Forse l'unico pregio del film visto che il resto fa pena.
Io non sono un fan della CGI e se lo fossi, di sicuro avrei adorato quel film famoso, ma almeno deve essere un minimo decente. Beh, qui sono a metà. Da un lato l'accetto invece l'altro lato stona un po' facendomi capire che il budget è basso? Significa sì tanto, allo stesso tempo poco.
Vuole essere serio, vuole parlare di temi seri e manca qualcosa all'appello. Già qualche battuta. O almeno l'azione. Peccato che di scene memorabili eccetto lo schianto del treno, non ce ne sono. Sparatorie noiose, pietose, messe solo per acchiappare persone. Lo stesso vale per l'ambientazione dipinta in modo affascinante, sfrutata male perdendo colpi a non finire.
Il fatto curioso che questo film è simile a Train to Busan, sempre coreano, con temi uguali e con i stessi difetti. Insomma, i film coreani con pericoli su treni non è il loro forte.
Conclusioni: Film serio, pesante e momenti trash (gli uomini primitivi alla fine del film, i ninja, le lezioni dell'insegnante) rendono il film una cosa che non ho saputo digerire e anzi molti punti mi hanno fatto arrabbiare.
E do due stelle rispetto a tre perché dopo averlo visto tutto, l'amaro in bocca mi è rimasto.
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simone pasquali
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lunedì 1 giugno 2020
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da vedere.
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Ottimi costumi e scenografia ricca di atmosfera, ben recitato ma soprattutto cosa più importante ancora un film che rappresenta la metafora della cecità umana. Assolutamente da vedere.
Incomprensibili i giudizi negativi, a mio avviso.
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shagrath
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lunedì 6 aprile 2020
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la grottesca dittatura orizzontale del treno
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Un eccentrico miliardario con la fissazione infantile dei trenini si fa costruire un mega-treno di lusso, autonomo e attrezzato con equipaggiamenti degni del miglior rifugio survivalista. Il miliardario sarà deriso dal mondo. Tuttavia all’arrivo di un cataclisma globale sarà lui a ridere, come un moderno Noè, sfrecciando con il suo treno attraverso un mondo congelato. Con lui nei vagoni un pezzo di umanità sottomessa al suo volere dispotico. Una micro società strutturata come i regimi cinesi di inizio ‘900, dove la classe aristocratica si dedica essenzialmente all’ozio e al vizio; mentre i profughi in coda sono mantenuti nell’ignoranza e utili solo per sfogare la voglia perversa di esercitare soprusi e torture.
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Un eccentrico miliardario con la fissazione infantile dei trenini si fa costruire un mega-treno di lusso, autonomo e attrezzato con equipaggiamenti degni del miglior rifugio survivalista. Il miliardario sarà deriso dal mondo. Tuttavia all’arrivo di un cataclisma globale sarà lui a ridere, come un moderno Noè, sfrecciando con il suo treno attraverso un mondo congelato. Con lui nei vagoni un pezzo di umanità sottomessa al suo volere dispotico. Una micro società strutturata come i regimi cinesi di inizio ‘900, dove la classe aristocratica si dedica essenzialmente all’ozio e al vizio; mentre i profughi in coda sono mantenuti nell’ignoranza e utili solo per sfogare la voglia perversa di esercitare soprusi e torture.
Questo è lo “spiegone” che ci viene più o meno rivelato durante la pellicola, che al contrario inizia in media res proprio durante la ribellione dei profughi. Il treno è già in moto da 17 anni. E diciamocelo, l’idea di fondo di un treno-rifugio in moto perpetuo non può confidare sul rigore scientifico o tecnologico. Per questo il film vira, giustamente, su una dimensione maggiormente sociologica, onirica, a tratti psichedelica. Vi sono le premesse, in parte disattese, per creare una trama articolata.
Ma purtroppo la trama è piuttosto lineare, come il treno, procede su un binario da cui non esce. Gli attori, di varia caratura, dovrebbero contribuire allo scenario onirico forgiando personaggi iconici. Tuttavia alcuni di questi appaiono decisamente piatti e scontati (tra cui lo stesso protagonista), altri troppo caricaturali (piccolo spoiler: il magnate Wilford nella sua locomotiva ascetica mi è apparso subito come il fantozziano Megadirettore Galattico, quasi mi aspettavo tirasse fuori la poltrona in pelle umana col discorsone “ma io e lei la vediamo allo stesso modo, è solo un problema di terminologia, lei dice comunista, io dico medio progressista” e sarebbe stato quasi meglio).
Ma preciso, nonostante i difetti il film si difende, rimane un’opera ben confezionata con scorci di bizzarria e di suggestioni grottesche. C’è azione, c’è la capacità registica, un lavoro più ironico che non drammatico. Un’opera dispotica, di genere, sopra la media, che non annoia. Non un capolavoro.
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icutino
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giovedì 13 febbraio 2020
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banale e a tratti disgustoso
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Film di fantascienza osannato dalla critica e dal pubblico, Snowpiercer è un lungometraggio a mio parere banale e a tratti anche disgustoso. Non riesco con tutta la buona volontà a trovare qualcosa di veramente positivo in questo film. Con più impegno posso dire che la fotografia è curata, il design interno del treno è fatto bene e alcune scelte registiche sono comunque d'effetto ( interessante l'utilizzo dei grandangolari in alcune scene ). Per il resto Snowpiercer è un film che ho trovato scontato, la storia non viene raccontata bene e i personaggi sono tutti piatti e poco approfonditi. Il film si concentra di più su interminabili scene d'azione che alla lunga stancano.
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Film di fantascienza osannato dalla critica e dal pubblico, Snowpiercer è un lungometraggio a mio parere banale e a tratti anche disgustoso. Non riesco con tutta la buona volontà a trovare qualcosa di veramente positivo in questo film. Con più impegno posso dire che la fotografia è curata, il design interno del treno è fatto bene e alcune scelte registiche sono comunque d'effetto ( interessante l'utilizzo dei grandangolari in alcune scene ). Per il resto Snowpiercer è un film che ho trovato scontato, la storia non viene raccontata bene e i personaggi sono tutti piatti e poco approfonditi. Il film si concentra di più su interminabili scene d'azione che alla lunga stancano.
L'utilizzo massiccio di rallenty ed altri espedienti non migliorano la cosa. Non credo che il film voglia neanche veicolare messaggi particolarmente profondi, sembra un film hollywoodiano fatto male, non ha quasi nulla di coreano. Neanche da paragonare con film come blade runner o matrix dove a differenza di snowpiercer c'era una storia più sostanziosa. A sua difesa c'è da dire che anche Blade runner fu stroncato dalla critica dell'epoca e poi è diventato un cult. A differenza del capolavoro di Scott però, la morale di Snowpiercer non è particolarmente originale, sembra più una sorta di film alla Tarantino di fantascienza, insomma un esercizio di stile di un autore che sarà anche bravo a fare riprese, ma non basta. Ho trovato molto fastidiosa la ricerca della drammaticità fine a se stessa. La sceneggiatura non aiuta i personaggi principali che sono abbozzati, non è sufficiente coinvolgerli in scene di lotta all'arma bianca molto splatter per dargli spessore.
Bocciato
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wathan
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sabato 7 settembre 2019
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pessima prova.
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Pessima prova per il regista coreano Bon Joon-ho nonostante un'idea di base interessante, la trasposizione filmica di un graphic novel francese. Il film non brilla in niente, la scorrevolezza è latente la storia banale inverosimile non aiuta, tanta noia per arrivare ad un finale più che ridicolo una nota positiva l'interpretazione di Tilda Swinton. Per il resto nebbia in val padana.
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vincemovies
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mercoledì 7 febbraio 2018
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bidimensionale come un fumetto
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La prima ora ho cercato di restare paziente, calmo, ben disposto, sopportando l'incarzare di scene di azione, di dialoghi basici, di personaggi bidimensionali (voi buoni tutti da questa parte, prego, voi cattivi tutti di là, grazie) e di cliché della fantascienza catastrofica. Dopo un'ora ho cominciato a spazientirmi, chiedendomi perchè un caro e fidato amico mi avesse caldamente consigliato la visione di questo fumettone: l'avrò offeso in qualche modo, starà cercando di dirmi qualcosa, vuole punirmi per qualche mancanza ?
Nel'ultima mezz'ora ho semplicemente atteso rassegnato la fine, la fine del treno, la fine del film.
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La prima ora ho cercato di restare paziente, calmo, ben disposto, sopportando l'incarzare di scene di azione, di dialoghi basici, di personaggi bidimensionali (voi buoni tutti da questa parte, prego, voi cattivi tutti di là, grazie) e di cliché della fantascienza catastrofica. Dopo un'ora ho cominciato a spazientirmi, chiedendomi perchè un caro e fidato amico mi avesse caldamente consigliato la visione di questo fumettone: l'avrò offeso in qualche modo, starà cercando di dirmi qualcosa, vuole punirmi per qualche mancanza ?
Nel'ultima mezz'ora ho semplicemente atteso rassegnato la fine, la fine del treno, la fine del film.
Non posso parlare di delusione per il finale, perchè a quel punto avevo già perso ogni speranza.
Anzi - spoiler - vi dirò, quell'orso polare in cima al monte mi ha regalato una risata liberatoria, lasciandomi pensare che in fondo non avrei dovuto prendere questa storia troppo sul serio. Ed è questo il mio consiglio ai futuri spettatori di Snowpiercer: godetevi una bella fotografia e tornate bambini, divorando un fumetto in un assolato e noioso pomeriggio d'estate.
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antoniopagano
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martedì 6 febbraio 2018
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il giro del mondo attraverso i ghiacci
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Siamo nel genere post-apocalittico. Con il mondo immerso in una sorta di era glaciale, esito di un cataclisma ambientale, l’umanità superstite è concentrata a bordo di un treno (naturalmente rompighiaccio, da cui il nome) di mille carrozze, energizzato da un motore perpetuo e costretto a correre all’infinito attraversando in tondo continenti e mari ghiacciati. La disposizione delle genti nelle carrozze tiene conto di quella suddivisione tra oppressi e oppressori che abbiamo ereditato da Dickens e Zola (indovinate chi viaggia in prima classe e indovinate se quest’ultima si trova in testa o in coda treno). Tratto dalla saga di science fiction a fumetti francese “La Transperceneige” di Jaques Lob e Jean-Marc Rochette, il film narra di una rivolta capeggiata da Curtis (Chris Evans, mitico Capitan America e Torcia Umana nei Fantastici Quattro), Edgar (Jamie Bell, già protagonista in Billy Elliot) e dal vecchio Gilliam (John Hurt, noto per Fuga di mezzanotte, Alien e The Elephant Man).
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Siamo nel genere post-apocalittico. Con il mondo immerso in una sorta di era glaciale, esito di un cataclisma ambientale, l’umanità superstite è concentrata a bordo di un treno (naturalmente rompighiaccio, da cui il nome) di mille carrozze, energizzato da un motore perpetuo e costretto a correre all’infinito attraversando in tondo continenti e mari ghiacciati. La disposizione delle genti nelle carrozze tiene conto di quella suddivisione tra oppressi e oppressori che abbiamo ereditato da Dickens e Zola (indovinate chi viaggia in prima classe e indovinate se quest’ultima si trova in testa o in coda treno). Tratto dalla saga di science fiction a fumetti francese “La Transperceneige” di Jaques Lob e Jean-Marc Rochette, il film narra di una rivolta capeggiata da Curtis (Chris Evans, mitico Capitan America e Torcia Umana nei Fantastici Quattro), Edgar (Jamie Bell, già protagonista in Billy Elliot) e dal vecchio Gilliam (John Hurt, noto per Fuga di mezzanotte, Alien e The Elephant Man).
Il casus belli della rivolta è la sottrazione dei bambini dalla sezione di coda, un atto simbolico per ciò che avviene oggi all’infanzia del Terzo Mondo. Gli “ultimi”, in tutti i sensi, risalgono, materialmente e figurativamente, il treno per arrivare in testa al convoglio dove Mr. Wilford (Ed Harris, un interminabile curriculum holliwoodiano), padrone e “divino custode della sacra locomotiva”, assicura il funzionamento e conserva l’ordine sociale del treno a tutti i costi, comprese crudeltà e vessazioni a cui sottopone i meno fortunati.
La consapevolezza espressa da Curtis (“chi controlla la locomotiva controlla il mondo”) troverà riscontro nella filosofia di Wilford (“se non abbiamo il controllo dobbiamo crearlo”). La coerenza con lo scenario (“il treno è il mondo”) tinge di significato politico la storia: l’insurrezione vuole essere rivoluzione per scardinare a un tempo l’ordine sociale e la classe dirigente ma non fatevi ingannare da questa semplificazione, nel finale ne vedrete delle belle.
L’emergente sud-coreano Bong Joon-ho dirige un cast misto ma il film è stato prodotto in lingua inglese e soprattutto con attori famosi (Chris Evans, John Hurt, Ed Harris, Jamie Bell, Octavia Spencer, Tilda Swinton) che ne assicurano la penetrazione nei mercati occidentali. Effetti speciali di resa assoluta.
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biso93
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venerdì 5 maggio 2017
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eterna corsa del treno del mondo
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Snowpiercer é un film del 2013 scritto e diretto da Bong joon ho. Questo film possiede la grandissima qualità di riuscire ad unire l'enterteiment all' autorialita' dei temi che tratta. Intrattiene benissimo attraverso, l'azione, il mistero e la violenza, il tutto condito con lampi di sottile ironia e apre le menti e le discussioni degli spettatori portando in scena temi sociali e morali, in una forte critica nel mondo che abbiamo creato. Crudo, violento ed estremamente intelligente per come viene messo in scena, il film vanta un notevole cast che dona ottime performance e una regia di grande livello. Un film avanti 20 anni che narra la vita dei pochi umani sopravvissuti ad un'apocalisse che ha reso il mondo inabitabile.
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Snowpiercer é un film del 2013 scritto e diretto da Bong joon ho. Questo film possiede la grandissima qualità di riuscire ad unire l'enterteiment all' autorialita' dei temi che tratta. Intrattiene benissimo attraverso, l'azione, il mistero e la violenza, il tutto condito con lampi di sottile ironia e apre le menti e le discussioni degli spettatori portando in scena temi sociali e morali, in una forte critica nel mondo che abbiamo creato. Crudo, violento ed estremamente intelligente per come viene messo in scena, il film vanta un notevole cast che dona ottime performance e una regia di grande livello. Un film avanti 20 anni che narra la vita dei pochi umani sopravvissuti ad un'apocalisse che ha reso il mondo inabitabile. Il nuovo mondo e' un gigantesco ed ipertecnologico treno che dona rifugio ai sopravvissuti. Sceneggiatura perfetta abbinata ad un soggetto ed una idea geniale. Possiede tutte le caratteristiche per diventare un cult.Assolutamente imperdibile.
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aristoteles
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sabato 25 giugno 2016
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il treno delle classi sociali
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Veloce va il treno della vita e per chi parte dal fondo è avvero difficile arrivare al sedersi in prima classe.
Nel tragitto mille peripezie,sofferenza e lotta senza sosta.
Nonostante l'accattivante proposta di questa scalata al vertice,firmata Bong Joon Ho,non rivedo lo straordinario impatto emotivo di capolavori come Blade Runner ed il primo (ed unico,in realtà) Matrix.
Detto questo, il prodotto offerto è ottimo,grazie ad una grafica da urlo,personaggi che restano nella memoria e scene fantastiche come la scoperta degli "ingredienti" per l pasti sintetici,lo scontro al buio e complessivamente tante altre trovate di eccellente qualità.
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Veloce va il treno della vita e per chi parte dal fondo è avvero difficile arrivare al sedersi in prima classe.
Nel tragitto mille peripezie,sofferenza e lotta senza sosta.
Nonostante l'accattivante proposta di questa scalata al vertice,firmata Bong Joon Ho,non rivedo lo straordinario impatto emotivo di capolavori come Blade Runner ed il primo (ed unico,in realtà) Matrix.
Detto questo, il prodotto offerto è ottimo,grazie ad una grafica da urlo,personaggi che restano nella memoria e scene fantastiche come la scoperta degli "ingredienti" per l pasti sintetici,lo scontro al buio e complessivamente tante altre trovate di eccellente qualità.
Tuttavia credo che la retorica,sopratutto nel finale,la faccia da padrone come una certa confusione che non aiuta.
Si finisce che il regalo offertoci sia più gradevole nella confenzione che in quello che ci ritroviamo tra le mani,con un parziale senso di delusione.
Insomma,consigliarne la visione mi sembra opportuno,non doveroso.
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