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apifantasy
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domenica 20 ottobre 2013
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un film bellissimo
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Da tanto, troppo tempo avevo voglia di vedere un buon film... i cineasti si spremono le meningi e il portafoglio per inventarsi sempre qualcosa di nuovo ma gli spettatori vogliono poche vecchie cose: una buona storia, sentimento azione, magari un pochino di suspance e degli attori che sappiano fare il loro mestiere. Non serve molto dopotutto basta pensare al successo di "Quasi amici" niente effetti speciali, niente immagini spettacolari, niente digitale eppure potrei guardare quel film mille volte senza stufarmi.
Introduzione a parte RUSH rispecchia tutto ciò che mi aspetto di vedere al cinema la storia è molto intensa, gli attori non li avevo mai visti (a parte Olivia Wilde bellissma come sempre e il nostro Favino) ma a mio parere sono stati straordinari, le immagini delle gare stupende la guida in soggettiva il rumore dei motori sembrava di essere dentro l'auto, e soprattutto sembrava di essere tornati indietro nel tempo scenografia costumi ambientazioni tutto perfetto.
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Da tanto, troppo tempo avevo voglia di vedere un buon film... i cineasti si spremono le meningi e il portafoglio per inventarsi sempre qualcosa di nuovo ma gli spettatori vogliono poche vecchie cose: una buona storia, sentimento azione, magari un pochino di suspance e degli attori che sappiano fare il loro mestiere. Non serve molto dopotutto basta pensare al successo di "Quasi amici" niente effetti speciali, niente immagini spettacolari, niente digitale eppure potrei guardare quel film mille volte senza stufarmi.
Introduzione a parte RUSH rispecchia tutto ciò che mi aspetto di vedere al cinema la storia è molto intensa, gli attori non li avevo mai visti (a parte Olivia Wilde bellissma come sempre e il nostro Favino) ma a mio parere sono stati straordinari, le immagini delle gare stupende la guida in soggettiva il rumore dei motori sembrava di essere dentro l'auto, e soprattutto sembrava di essere tornati indietro nel tempo scenografia costumi ambientazioni tutto perfetto.
Fortuna che non conosco bene la storia della formula 1, non potevo immaginare il finale del film quindi me lo sono goduto ancora di più. Bellissimo anche il finale in cui hanno fatto vedere le immagini dei protagonisti veri mi sono commossa.
Non vedo l'ora di rivederlo.
ciao
Anna
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alecarid
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venerdì 18 ottobre 2013
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finalmente un bel film sulla f1
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E' sempre piu' raro vedere un bel film ma questo lo e' ... curati tutti i particolari senza esagerazione senza forzature, ottime immagine e dialoghi credibili, epiche le corse ma non all'inverosimile. Lo consiglio anche a chi non ama la formula uno (come me)
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moghi
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giovedì 17 ottobre 2013
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film inutile - la realta era ben diversa
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Da quando i soldi la fanno da padrone (nell'automobilismo se non ci son soldi niente corse) le storie personali vanno misurate con il giusto contrappeso - il denaro punto e basta!! - Quindi se pesate bene i personaggi della vicenda resta poco da commentare. Come realizzazione il film è buono ma è meglio di evitare di considerarlo miracoloso
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grevin
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mercoledì 16 ottobre 2013
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la realtà a volte fa sognare
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Era ora di vedere un bel film, secondo il mio modesto parere. Ho avuto modo di apprezzare un lavoro riuscito, sia per credibilità e spessore dei personaggi, sia per il nitido ritratto di un mondo, quello della Formula uno, che nel film è descritto a volte cinico e crudele , in altri momenti magico ed insuperabile. Un film accompagnato da quei superbi effetti speciali che questa volta sono della stessa levatura di un racconto attento e curato, nel quale il regista ha cercato di far comprendere appieno protagonisti e situazioni. Mi è piaciuto il goliardico James Hunt e la sua esplosiva energia; quella stessa forza che riesce ad incanalare in un volante, a rischio della stessa propria esistenza; mi è piaciuto Nicki Lauda, giovane talento austriaco, così impacciato e all’apparenza frustrato nelle relazioni e nella vita e nello stesso tempo così determinato, così nato PER CORRERE, dotato di uno sviluppatissimo intuito tecnologico che gli permette di entrare in simbiosi con il suo bolide.
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Era ora di vedere un bel film, secondo il mio modesto parere. Ho avuto modo di apprezzare un lavoro riuscito, sia per credibilità e spessore dei personaggi, sia per il nitido ritratto di un mondo, quello della Formula uno, che nel film è descritto a volte cinico e crudele , in altri momenti magico ed insuperabile. Un film accompagnato da quei superbi effetti speciali che questa volta sono della stessa levatura di un racconto attento e curato, nel quale il regista ha cercato di far comprendere appieno protagonisti e situazioni. Mi è piaciuto il goliardico James Hunt e la sua esplosiva energia; quella stessa forza che riesce ad incanalare in un volante, a rischio della stessa propria esistenza; mi è piaciuto Nicki Lauda, giovane talento austriaco, così impacciato e all’apparenza frustrato nelle relazioni e nella vita e nello stesso tempo così determinato, così nato PER CORRERE, dotato di uno sviluppatissimo intuito tecnologico che gli permette di entrare in simbiosi con il suo bolide. In Nicki riconosco la passione dell’uomo, quella sempre sorretta dalle capacità tipiche dei grandi campioni, e come questa risulti inarrestabile, tanto da spingere l’austriaco a partecipare al successivo Gran Premio dopo solo 42 giorni dal suo gravissimo incidente . Mi è piaciuto il film perché è mostrato, dato più che comprensibile, come talvolta il mondo delle competizioni agonistiche possa diventare freddo e spietato, vedi la corsa che non si doveva effettuare in Giappone, e come, nonostante gli enormi interessi in gioco, qualcuno di questo mondo come Nicki si dimostra più forte ma soprattutto più coraggioso, sfidando questo mercato, rinunciando alla corsa ritirandosi per motivi di sicurezza. La bellezza di questa storia per me è ancora più marcata perché è storia vera; vita di persone che si è svolta all’interno di quel vortice a volte travolgente creato dai fans e dai giornalisti, e ritengo che il fascino di questa realtà sia difficilmente eguagliata anche dai racconti di fantasia. Mi ha fatto morire dalle risate la scena dell’autostop di Lauda e della sua futura moglie quando sono stati raccolti dai due signori meridionali che hanno fatto provare a Nicki la velocità della loro auto. Volendo proprio modestamente fare un appunto, gli entusiasmi degli attori mi sono risultati a volte inspiegabilmente un po’ smorzati.
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carlobertana
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mercoledì 16 ottobre 2013
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poco più di un fotoromanzo
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Ricordate i fotoromanzi degli anni 60 con il pilota bellone e senza regole, capelli lunghi biondi, ipersessuato e l'avversario freddo e antipatico come una cella di freezer? Sullo sfondo delle immagini ora una ruota, ora un volante, tanto per ricordare dove siamo. Il film di Ron Howard ricalca tutto cio' dalle prime inquadrature, un film dove manca completamente la passione per la pista e per il mezzo meccanico, l'odore di benzina, oli e asfalto, le lunghe ore e giornate di messa a punto, le pause di pianificazione e perfezionamento, in poche parole l'automobilismo. Le riprese della corsa sono confuse e spesso non guardano l'evento, non si capisce granche'. Howard non ama i motori, le auto da corsa sono trattate come demoni.
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Ricordate i fotoromanzi degli anni 60 con il pilota bellone e senza regole, capelli lunghi biondi, ipersessuato e l'avversario freddo e antipatico come una cella di freezer? Sullo sfondo delle immagini ora una ruota, ora un volante, tanto per ricordare dove siamo. Il film di Ron Howard ricalca tutto cio' dalle prime inquadrature, un film dove manca completamente la passione per la pista e per il mezzo meccanico, l'odore di benzina, oli e asfalto, le lunghe ore e giornate di messa a punto, le pause di pianificazione e perfezionamento, in poche parole l'automobilismo. Le riprese della corsa sono confuse e spesso non guardano l'evento, non si capisce granche'. Howard non ama i motori, le auto da corsa sono trattate come demoni. La storia umana tra i due è melensa e stereotipata. Oltretutto Lauda non era odioso come appare (lo conobbi molto giovane in un box a Vallelunga e fu molto gentile) Lauda e Hunt erano persino amici e abitarono nello stesso appartamento. Il film emoziona solo verso la fine nelle sequenze che manifestano il senso di comunanza e rispetto tra i due piloti. Per un film tra due piloti di formula 1 sembra un po' poco.
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[+] forse non ha visto il film
(di alessandro vanin)
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alessandro vanin
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mercoledì 16 ottobre 2013
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le corse come metafora della vita
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In Rush viene proposta la rivalità tra due piloti Lauda, preciso, serio, calcolatore, riservato e quasi antipatico e Hunt incostante, poco incline al sacrifico, ma donnaiolo e simpatico. Ma “Rush” non è solo un film sull’automobilismo. Se in “Forrest Gump”viene posta la domanda se nella vita nasciamo già predestinati (come sostiene il Tenente Dan) o siamo noi a costruirci il nostro destino (come sostiene la madre di Forrest) in “Rush” viene posta la domanda se è meglio affrontare la vita (simboleggiata dalle corse) pianificandola in modo preciso e meticoloso come Lauda, o affrontare la vita come viene vivendo alla giornata e divertendosi come Hunt. Visto che Rush si basa su una storia vera, è la realtà a dare una risposta.
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In Rush viene proposta la rivalità tra due piloti Lauda, preciso, serio, calcolatore, riservato e quasi antipatico e Hunt incostante, poco incline al sacrifico, ma donnaiolo e simpatico. Ma “Rush” non è solo un film sull’automobilismo. Se in “Forrest Gump”viene posta la domanda se nella vita nasciamo già predestinati (come sostiene il Tenente Dan) o siamo noi a costruirci il nostro destino (come sostiene la madre di Forrest) in “Rush” viene posta la domanda se è meglio affrontare la vita (simboleggiata dalle corse) pianificandola in modo preciso e meticoloso come Lauda, o affrontare la vita come viene vivendo alla giornata e divertendosi come Hunt. Visto che Rush si basa su una storia vera, è la realtà a dare una risposta. Pianificare tutto come Lauda porta certo a migliori risultati, ma non salva dagli imprevisti della vita (l’incidente del Nurburgring) e anche vivendo alla giornata si può vincere come Hunt. Bravi tutti gli attori e i truccatori che hanno fatto assomigliare gli attori ai piloti. Buona la regia di Ron Howard che non ha voluto usare effetti speciali, ma ha cercato di girare le scene delle corse usando macchine vere.
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aleluc80
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martedì 15 ottobre 2013
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molto bello
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Non ricordo a memoria storica altri film sulla F1, o almeno non così di spessore.
Certo, la storia del mondiale del 1976 sembrava già di per sè una sceneggiatura di un film, con tutti quei colpi di scena, l'incidente, la gara del Fuji, ma Ron Howard ha saputo cucire intorno un vestito degno di nota.
Il film è avvincente già dalle prime battute e non ha mai battute d'arresto, nemmeno nelle scene non agonistiche.
Il rapporto tra i due contendenti, le dinamiche di coppia con le rispettive compagne, nulla è lasciato al caso.
La colonna sonora di Hans Zimmer rende davvero epico questo film, e le scene di gara, seppur al computer, risultano credibili.
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Non ricordo a memoria storica altri film sulla F1, o almeno non così di spessore.
Certo, la storia del mondiale del 1976 sembrava già di per sè una sceneggiatura di un film, con tutti quei colpi di scena, l'incidente, la gara del Fuji, ma Ron Howard ha saputo cucire intorno un vestito degno di nota.
Il film è avvincente già dalle prime battute e non ha mai battute d'arresto, nemmeno nelle scene non agonistiche.
Il rapporto tra i due contendenti, le dinamiche di coppia con le rispettive compagne, nulla è lasciato al caso.
La colonna sonora di Hans Zimmer rende davvero epico questo film, e le scene di gara, seppur al computer, risultano credibili.
Menzione speciale per me va fatta all'attore Daniel Bruhl, praticamente identico a Niki Lauda.
Un film da vedere e rivedere che sono certo piacerà anche a chi non è un appassionato di F1 come il sottoscritto.
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criro
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martedì 15 ottobre 2013
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il senso della vita
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Mi aspettavo la classica americanata, tutto bello, tutto al massimo, contornato dalla tragedia. Invece è un film che non scoppia mai, ti tiene sempre con i piedi per terra. Se non raccontasse una storia vera, non darebbe poi così tante emozioni. Il tutto si svolge sulla pista da corsa, solo qualche spruzzo di vita personale, che poi invece si rivela il messaggio princilpale del film: c'è chi cresce e diventa responsabile perchè capisce cosa vale davvero nella vita, c'è chi rimane l'eterno scavezzacollo. Le scene cruenti della guarigione di Niki Lauda sono forti, però almeno portano lo spettatore a capire il dolore e la forza d'animo.
Ottima interpretazione del cast.
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Mi aspettavo la classica americanata, tutto bello, tutto al massimo, contornato dalla tragedia. Invece è un film che non scoppia mai, ti tiene sempre con i piedi per terra. Se non raccontasse una storia vera, non darebbe poi così tante emozioni. Il tutto si svolge sulla pista da corsa, solo qualche spruzzo di vita personale, che poi invece si rivela il messaggio princilpale del film: c'è chi cresce e diventa responsabile perchè capisce cosa vale davvero nella vita, c'è chi rimane l'eterno scavezzacollo. Le scene cruenti della guarigione di Niki Lauda sono forti, però almeno portano lo spettatore a capire il dolore e la forza d'animo.
Ottima interpretazione del cast.
PUNTO DEBOLE: noioso
PUNTO FORTE: Niki Lauda
CONSIGLIATO: Nì
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luca capaccioli
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martedì 15 ottobre 2013
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un capolavoro emozionante e spettacolare!
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Ron Howard, regista del memorabile A Beautiful Mind, dirige un film che approfondisce la rivalità dei due storici piloti della Formula 1, quali James Hunt e Niki Lauda, interpretati rispettivamente da Chris Hemsworth e John Bruhl. Hunt è un arrogante e simpatico playboy di nazionalità inglese, mentre l'austriaco Lauda è un tipo serio e riservato. Ancora giovani, i due si incontrano per la prima volta nei circuiti della Formula 3, sviluppando già allora una rivalità che sarebbe diventata una leggenda in seguito. Arrivati nella Formula 1, i due piloti combatteranno per il titolo di campione del mondo, in un campionato composto da eventi drammatici, ma anche notevoli momenti di gloria.
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Ron Howard, regista del memorabile A Beautiful Mind, dirige un film che approfondisce la rivalità dei due storici piloti della Formula 1, quali James Hunt e Niki Lauda, interpretati rispettivamente da Chris Hemsworth e John Bruhl. Hunt è un arrogante e simpatico playboy di nazionalità inglese, mentre l'austriaco Lauda è un tipo serio e riservato. Ancora giovani, i due si incontrano per la prima volta nei circuiti della Formula 3, sviluppando già allora una rivalità che sarebbe diventata una leggenda in seguito. Arrivati nella Formula 1, i due piloti combatteranno per il titolo di campione del mondo, in un campionato composto da eventi drammatici, ma anche notevoli momenti di gloria. Tratto da una storia vera e caratterizzato da un'ottima sceneggiatura di Peter Morgan, un'ambientazione negli anni '70 straordinaria ed una regia spettacolare, il film Rush si rivela un vero capolavoro. Ron Howard riesce ad accentuare in maniera marcata la storica rivalità dei due piloti, entrambi aventi la stessa importanza nel ruolo di protagonisti. Il duo Hemsworth/Bruhl si rivela eccezionane in termini di interpretazione, a tal punto che entrambi meriterebbero il Premio Oscar, in quanto sono perfettamente nella parte e la loro performance è riuscita alla perfezione. Da ammirare, inoltre, alcuni autentici filmati legati alle vicende nella vita reale dei due piloti. Un film assolutamente consigliato e che intrattiene lo spettatore dall'inizio alla fine.
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[+] ho sbagliato!
(di luca capaccioli)
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andrea cerovac
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lunedì 14 ottobre 2013
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rush: un viaggio negli anni d'oro della formula
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Nonostante il cinema americano ci ha abituati negli anni a molti biopic dallo schema e dalla trama quasi sempre standardizzati, Rush ne cavalca l'onda, ma allo stesso tempo dimostra una sua indipendenza nella messa in scena della rivalità tra i due piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda, nel periodo d'oro di questo sport, gli anni 70. Se il binomio Ron Howard/Bryan Grazer (produttore quest'ultimo dei film più famosi del regista come "Apollo 13" "A Beautiful Mind") può far presagire un film dai toni leggeri, indirizzato ad un pubblico generico, questa volta il regista stupisce tutti portando sullo schermo la realtà dei fatti accaduti senza porsi limiti, specialmente nelle sequenze più drammatiche.
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Nonostante il cinema americano ci ha abituati negli anni a molti biopic dallo schema e dalla trama quasi sempre standardizzati, Rush ne cavalca l'onda, ma allo stesso tempo dimostra una sua indipendenza nella messa in scena della rivalità tra i due piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda, nel periodo d'oro di questo sport, gli anni 70. Se il binomio Ron Howard/Bryan Grazer (produttore quest'ultimo dei film più famosi del regista come "Apollo 13" "A Beautiful Mind") può far presagire un film dai toni leggeri, indirizzato ad un pubblico generico, questa volta il regista stupisce tutti portando sullo schermo la realtà dei fatti accaduti senza porsi limiti, specialmente nelle sequenze più drammatiche. Non è infatti la prima volta che Ron Howard e lo sceneggiatore Peter Morgan portano sullo schermo un duello così avvincente: per certi aspetti Rush può considerarsi uno spin-off di Frost/Nixon (2008), pellicole ambientate nello stesso decennio, che trattano entrambe il tema del confronto e della rivalità. Il regista con questo film continua a portare avanti uno stile di regia che si rifà al cinema di quegli anni, avvalendosi della meravigliosa fotografia del premio Oscar Anthony Dod Mantle, ricreando una perfetta patina da pellicola che ci riporta indietro nel tempo, dando l'illusione di assistere ad un film vecchio di trent'anni che mantiene ancora la sua maestosità. Non si può dire lo stesso della sceneggiatura di Morgan che, come detto prima, ricalca i soliti clichè del biopic americano, riempiendo la prima parte del film di classici schemi narrativi, battute scontate e al contempo stesso fastidiose. Nella seconda parte del film, ponendo al centro della narrazione l'incidente di Niki Lauda, Morgan si concentra maggiormente sul calvario del pilota austriaco, del suo riscatto e sulle emozioni dei protagonisti nei confronti della pericolosità del loro sport. Limitando i dialoghi al minimo, la regia di Howard sovrasta la narrazione in quest'ultima parte, portando il film a livelli di phatos altissimi, aiutato anche dalle magnifiche musiche di Hans Zimmer. Da elogiare inoltre le interpretazioni di Chris Hemsworth (James Hunt) e Daniel Brul (Niki Lauda), in special modo di quest'ultimo per l'accuratezza nel ricreare le movenze e l'accento del pilota. Rush è un film che purtroppo non arriva alla completezza in quanto a storia, ma che sicuramente colpisce in quanto a visione.
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