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robertoghezzi
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domenica 22 settembre 2013
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non abbastanza
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Stavolta Ron non ha fatto abbastanza .
Grandissima attesa, gran bel trailer, musiche, storia, fotografia, mezzi : gli ingredienti c'erano tutti, ma a mio avviso qualcosa non va come sarebbe dovuta andare.
Pochissime vere scene di F1 ( si vedevano più duelli aerei in top gun che sorpassi qui) , hunt troppo nella parte del bello e dannato, Lauda esasperatamente in quella dell'insopportabile campione autocostruitosi in scienza ed allenamento( ma non si è incavolato per come l'hanno reso?!)
Una occasione quasi sprecata .
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filippo catani
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domenica 22 settembre 2013
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un mitico duello
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Campionato mondiale di Formula 1 anno 1976. Dopo una serie di battaglie nelle formule minori, l'inglese James Hunt estroverso e donnaiolo e l'austriaco campione in carica Niki Lauda introverso e meticoloso si sfidano nella corsa al titolo mondiale senza esclusione di colpi.
Ron Howard ha il grandissimo merito di riuscire a portare sullo schermo con grandissima efficacia uno dei grandi duelli che infiammano il mondo dello sport in tante discipline. Anni luce separano ormai la Formula 1 di allora da quella di oggi; da una parte ciò è un bene in quanto si sono fatti passi enormi per garantire la sicurezza dei piloti e fortunatamente il numero di incidenti gravi si è decisamente ridotto.
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Campionato mondiale di Formula 1 anno 1976. Dopo una serie di battaglie nelle formule minori, l'inglese James Hunt estroverso e donnaiolo e l'austriaco campione in carica Niki Lauda introverso e meticoloso si sfidano nella corsa al titolo mondiale senza esclusione di colpi.
Ron Howard ha il grandissimo merito di riuscire a portare sullo schermo con grandissima efficacia uno dei grandi duelli che infiammano il mondo dello sport in tante discipline. Anni luce separano ormai la Formula 1 di allora da quella di oggi; da una parte ciò è un bene in quanto si sono fatti passi enormi per garantire la sicurezza dei piloti e fortunatamente il numero di incidenti gravi si è decisamente ridotto. D'altra parte il progresso e lo sviluppo della tecnologia hanno fatto della Formula 1 attuale il regno degli ingegneri e della telemetria un fatto questo che ha tolto molto all'epica di questo sport. Allora eccoci catapultati nel 1976 e in parte negli anni precedenti per vedere la sfida tra due modi completamente diversi di essere sia dal punto di vista umano sia sportivo. Hunt esuberante, scultoreo e circondato da donne e amici e ossessionato dalla vittoria di un campionato del mondo. Lauda invece è più meticoloso e non si cura affatto di piacere alla gente. Il fatto è che aldilà della reciproca rivalità i due si stimano e si rispettano. L'incidente occorso a Lauda al Nurburgring (pensare a un GP lungo 22 km che si dipanavano in mezzo a un bosco fa venire i brividi) è ricostruito con dovizia di particolari. Allo stesso tempo il film non lesina delle ottime riprese su pista e le sequenze del gp di Monza con il ritorno dell'austriaco alle corse dopo un mese e mezzo dal terribile incendio della sua Ferrari con uno strepitoso quarto posto e l'epica ultima gara al Fuji sono un vero e proprio godimento per gli occhi. Detto di Howard che ci regala un'ottima pellicola (e fare film sulla Formula 1 non è affatto facile) anche il cast si comporta davvero bene: Hensworth finalmente smette i panni di Thor e si mostra all?altezza della situazione mentre la vera sorpresa è Bruhl perfetto nel ruolo di Lauda e con un ottimo trucco per i postumi dell'incidente; non ci meraviglierebbe una sua eventuale candidatura ad una statuetta. Bene anche le protagoniste femminili e una menzione anche al nostro Favino che appare in alcune scene nel ruolo del compagno di Lauda, Ragazzoni. Insomma un elogio alla Formula 1 che è stata dove il pilota era anche meccanico ed ingegnere ma dove purtroppo la morte era tragicamente all'ordine del giorno.
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maurizio meres
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domenica 22 settembre 2013
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viaggio nel passato
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Gran bel film di Howard dove l'accuratezza nei particolari ci riporta indietro nel tempo,le musiche fantastico come sottofondo Gimmi Some Lovin nella gara iniziale di f3,abbigliamento tipico degli anni 70,le macchine da corsa non ancora computerizzate,e che dire della nini di Hunt, gli attori tutti bravissimi in particolare la grande assomiglianza degli attori calati splenditamente nella parte sia di Hunt e soprattutto di Lauda,il film e' ben strutturato non asfissiante nelle gare che anche lo spettatore non patito di f1 rimane incollato alla sua poltrona,un ottima fotografia e una sceneggiatura che rimarca fedelmente la storia ,un film da vedere lo consiglio anche a chi non e' appassionato di f1 perche il cinema e fatto soprattutto di sensazioni e stati d'animo che il film puo' darci.
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Gran bel film di Howard dove l'accuratezza nei particolari ci riporta indietro nel tempo,le musiche fantastico come sottofondo Gimmi Some Lovin nella gara iniziale di f3,abbigliamento tipico degli anni 70,le macchine da corsa non ancora computerizzate,e che dire della nini di Hunt, gli attori tutti bravissimi in particolare la grande assomiglianza degli attori calati splenditamente nella parte sia di Hunt e soprattutto di Lauda,il film e' ben strutturato non asfissiante nelle gare che anche lo spettatore non patito di f1 rimane incollato alla sua poltrona,un ottima fotografia e una sceneggiatura che rimarca fedelmente la storia ,un film da vedere lo consiglio anche a chi non e' appassionato di f1 perche il cinema e fatto soprattutto di sensazioni e stati d'animo che il film puo' darci.
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babis
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domenica 22 settembre 2013
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i cavalieri della f1
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Il film ci proprone la rivalità tra James Hunt, pilota inglese talentuoso, ma "tipo da feste", e Niki Lauda, pilota austriaco, meticoloso, calcolatore del rischio, attento: il loro duello culmina nel campionato del modo del 1976, in cui Niki ha uno spaventoso incidente.
Questo per me è un capolavoro perchè non ho trovato un difetto: la sceneggiatura, l'interpretazione, la fotografia, la velocità, il ritmo narrativo, tutto perfetto.
Il film mi ha soddisfatto alla perfezione e vanta una regia capace di emozionare, raccontare, senza cadere e cedere (le scene di Lauda in ospedale) in facile pietismi.
Lo consiglio a tutti.
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paolo salvaro
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domenica 22 settembre 2013
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una grande fotografia riporta indietro nel tempo
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E' più importante la propria vita oppure il sogno che si rincorre da sempre?
Questo è il quesito che lascia Rush, grande ritorno di Ron Howard, dopo alcuni film non all'altezza della sua fama. Pur sbilanciandosi in certi punti forse troppo in direzione delle vite personali dei due piloti, il regista riesce a realizzare un sostanziale equilibrio tra quella componente ed il mondo delle corse. Del resto, se ci si fosse concentrati solo sulle corse, a lungo andare la cosa avrebbe finito con il diventare noiosa. Invece, presentandoci prima i due campioni ed il loro modo di intendere l'esistenza, Howard riesce a farceli amare entrambi.
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E' più importante la propria vita oppure il sogno che si rincorre da sempre?
Questo è il quesito che lascia Rush, grande ritorno di Ron Howard, dopo alcuni film non all'altezza della sua fama. Pur sbilanciandosi in certi punti forse troppo in direzione delle vite personali dei due piloti, il regista riesce a realizzare un sostanziale equilibrio tra quella componente ed il mondo delle corse. Del resto, se ci si fosse concentrati solo sulle corse, a lungo andare la cosa avrebbe finito con il diventare noiosa. Invece, presentandoci prima i due campioni ed il loro modo di intendere l'esistenza, Howard riesce a farceli amare entrambi. Nessun pregiudizio o preferenza di fondo accompagna la presentazione di Niki Lauda e James Hunt, eroi straordinari di un'epoca in cui le monoposto erano vere e proprie bare a quattro ruote lanciate a tutta velocità in circuiti infernali. La scena dei buchi di fortuna praticati nella visiera del casco è a dir poco agghiacciante, in tal senso.
Un film non perfetto, ma stilisticamente eccelso. A tratti straziante, Rush è una storia di coraggio, determinazione e spirito di sacrificio oltre l'immaginabile. Da vedere.
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 21 settembre 2013
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film d’altri tempi con chris hemsworth da oscar
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Andare al cinema e vedere “Rush” sembra di ritornare indietro nel tempo. Non solo perché il film è incentrato tutto sull’anno 1976 e sul duello tra i piloti di formula uno Niki Laura e James Hunt, ma perché il film, a differenza di quelli che siamo abituati a vedere oggi, non presenta alcuna scena speciale, o meglio, ci sono diversi effetti speciali, ma non ce ne accorgiamo.
Quello che colpisce nel film è il fatto che pur trattandosi di una ricostruzione di fatti realmente avvenuti non si nota la differenza tra i vecchi filmati e le scene attuali, come invece accade in molti film del genere.
Il motivo è molto semplice: il regista Ron Howard autore di alcuni film di grande successo come Angeli e demoni, Il codice da Vinci, Cinderella Man, A Beautiful Mind, non ha usato i vecchi filmati ma ha ricostruito (ovviamente con effetti speciali) il filmato del grave incidente a Niki Lauda, così quando si vede la scena, nel film, che sembra quella originale, non si notano differenze nei colori, nelle macchine, in tutto.
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Andare al cinema e vedere “Rush” sembra di ritornare indietro nel tempo. Non solo perché il film è incentrato tutto sull’anno 1976 e sul duello tra i piloti di formula uno Niki Laura e James Hunt, ma perché il film, a differenza di quelli che siamo abituati a vedere oggi, non presenta alcuna scena speciale, o meglio, ci sono diversi effetti speciali, ma non ce ne accorgiamo.
Quello che colpisce nel film è il fatto che pur trattandosi di una ricostruzione di fatti realmente avvenuti non si nota la differenza tra i vecchi filmati e le scene attuali, come invece accade in molti film del genere.
Il motivo è molto semplice: il regista Ron Howard autore di alcuni film di grande successo come Angeli e demoni, Il codice da Vinci, Cinderella Man, A Beautiful Mind, non ha usato i vecchi filmati ma ha ricostruito (ovviamente con effetti speciali) il filmato del grave incidente a Niki Lauda, così quando si vede la scena, nel film, che sembra quella originale, non si notano differenze nei colori, nelle macchine, in tutto.
Il film è sicuramente di grande levatura: la ricostruzione degli anni settanta fatta da Howard è impeccabile, persino nei particolari. Le auto usate, ad esempio sono state numerose e di ogni genere: la somiglianza dei due attori principali soprattutto quella di Daniel Bruhl con Niki Lauda è qualcosa di straordinario, ma una menzione particolare merita Chris Hemsworth nei panni di James Hunt: una recitazione sopra le righe, spettacolare, da oscar. E probabilmente l’attore entrerà sicuramente tra le nomination
Chi scrive ha vissuto in prima persona quegli anni e anche se ero un giovane ragazzo, non posso dimenticare la realtà di 37 anni fa e devo riconoscere che il film si cala perfettamente in quella realtà.
Girare il film non deve essere stato facile: Chris Hemsworth (James Hunt) e Daniel Brühl (Niki Lauda) non sono stati autorizzati a guidare una vera monoposto di Formula 1 così hanno dovuto usare dei veicoli Formula 3 con finta carrozzeria di F1, ma sono bravissimi
La rivalità tra i due piloti completamente differente sia in pista che nella vita è una costante del film che si basa proprio sul diverso modo di vivere ed interpretare il mondo della formula uno.
Il film è bellissimo, intenso, descrive perfettamente il mondo delle corse di allora, completamente diverso da quello tecnologico di oggi dove veramente ogni pilota rischiava la vita.
Siamo di fronte ad un piccolo capolavoro e per la prima volta sono d’accordo con molti critici cinematografici che ne elogiano i contenuti e la fattura.
Un film perfetto, in ogni particolare. Assolutamente da non perdere.
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ctuno
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sabato 21 settembre 2013
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il terrore corre sui circuiti
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Un ottimo film,anche per i non amanti (ed io lo sono),della Formula uno. Il duello fra i due campioni si gioca più sulle loro differenze mentali e psicologiche,anche se non mancano scene in pista che ti lasciano lon il fiato sospeso. Insomma due campioni completamente opposti ,entrambi con l'abilità del "vincitore". Lauda ,preciso meticloso e ascetico,nonostante il terribile incidente che lo ha deformato ,è ancora vivo. L'altro,tutta sregolatezza e gioia "O?" di vivere è morto a quarantacinque anni.Ognono fa la sua coerente scelta di vita.
IL TERRORE CORRE SUI CIRCUITI
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nick16
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sabato 21 settembre 2013
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niki vs niki james vs james
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Tralascio volutamente la trama del film per andare direttamente alla critica.
Le attese per questo "Rush" erano altissime, dato che sono appassionato di questo sport da quando ero bambino e proprio le vicende di Niki e James, hanno rappresentato i miei primi eroi in giovane età. La firma di Ron Howard dietro la macchina da presa l'ho reputata da subito sinonimo di qualità, anche se gli ultimi lavori del'ex Richie di Happy Days, non proprio mi avevano entusiasmato.
Vedere un film sulla F.1 è davvero cosa rara, pertanto sono grato alla produzione di aver portato sul grande schermo una vicenda simile, ma l'occasione per fare un film memorabile, è andata a mio avviso, persa.
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Tralascio volutamente la trama del film per andare direttamente alla critica.
Le attese per questo "Rush" erano altissime, dato che sono appassionato di questo sport da quando ero bambino e proprio le vicende di Niki e James, hanno rappresentato i miei primi eroi in giovane età. La firma di Ron Howard dietro la macchina da presa l'ho reputata da subito sinonimo di qualità, anche se gli ultimi lavori del'ex Richie di Happy Days, non proprio mi avevano entusiasmato.
Vedere un film sulla F.1 è davvero cosa rara, pertanto sono grato alla produzione di aver portato sul grande schermo una vicenda simile, ma l'occasione per fare un film memorabile, è andata a mio avviso, persa.
A partire dalle auto coinvolte, quelle che con i modellini della Polystil in scala 1:43 hanno trascorso tanti pomeriggi nella mia camera, dalla Hesketh dello stesso Hunt, alla Ferrari T e T2, la McLaren M23, la Ligier Js e la Tyrrell P34 più conosciuta come le Tyrrell a 6 ruote. Qualche ripresa in più, qualche omaggio a queste bellissime "signore a 4 ruote" andava fatto.
Le riprese in azione dei bolidi non mi hanno entusiasmato, ripetitive, poco emozionanti, il solo incidente di Lauda è stato riproposto così come fedelmente avvenuto, tranne che per i soccorsi dove nel film si vedono i piloti affannarsi a salvare NIki, ove nella realtà se l'austriaco è in vita lo deve esclusivamente ad Arturo Merzario che fu l'unico ad estrarlo dalla vettura mettendo a repentaglio la propria di vita; nel film nemmeno esiste !
Non mi è piaciuto il resoconto della vicenda finale dove lo sceneggiattore ha fatto un taglia e cuci di come sono avvenute realmente le vicende: la riunione pre Gp ci fu, ma avvenne nell'ultimo Gp al Fuji e non nel pre-incidente di Niki al Nurburgring. I piloti ed i teams fecero un accordo per rientrare dopo 2 giri evitando di perdere i bonus dell'organizzazione dell'evento, ma poi nei fatti i team anglosassoni beffarono Lauda e la Ferrari che rispettarono tale accordo. Hunt vinse il Mondiale del 1976 più per la benevolenza dei team inglesi che per le sue capacità funamboliche che nel film lo rendono capace di recuperare in 3 giri 2 primi........ (suvvia...)
Il film da un taglio eccessivamente benevolo per James Hunt, bello, dannato, figaccione, impavido e schiantatope.
Bello il finale da pura finzione cinematografica, così bella la trasposizione tra i filmati veri dell'epoca, con i due interpreti a fare il bilancio della loro vita. Ma poi la vita stessa in maniera cinica ha dato il responso a tutta la vicenda narrata: James defunto per i suoi eccessi, Lauda oggi a capo di Mercedes Motorsport.
Perche Niki contro NIki e James contro James ? Perchè i personaggi narrati sono le figurine di quelli veri !
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[+] mi ero dimenticato
(di nick16)
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bilo1983
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sabato 21 settembre 2013
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un gran bel film per chi ama la f1
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Sullo sfondo della storica rivalita tra Lauda e Hunt il film rivive alla grande la loro storia,un film magistrale sulla F1...soldi ben spesi consigliato
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dusio
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sabato 21 settembre 2013
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un insulto a una grande storia di sport
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Sceneggiatura pessima, da brutta fiction televisiva. Ricostruzione storica troppo legata alla cornice e invece estremamente evasiva sul momento agonistico. Psicologie da telefilm. Il secondo tempo ha un'impennata dopo l'incidente di Lauda e certamente l'unico momento di cinema difendibile è il gran premio del Giappone conclusivo della stagione 1976. Della vita successiva di Hunt e Lauda, dell'incidente a Petterson, del primo ritiro e del ritorno di Niki, non si fa neppure cenno. Gli americani non sanno nulla di F1 e questa non è una novità, ma Ron Howard come mai s'imbarca sempre in imprese in cui non maneggia la materia?
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