giomama1464
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domenica 27 ottobre 2013
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una bellissima metafora evangelica
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Nella parabola del Vangelo di Luca in cui il fariseo si gloria di sé e del pubblicano, personaggio che ai tempi nostri potrebbe essere qualcosa come un mafioso o quantomeno un corrotto o un usuraio, la lode va al pubblicano che non si gloria, e semplicemente dice: "sono qui davanti a te, Dio" e basta. Non fa null'altro e, soprattutto, non si pente dei suoi peccati.
Paragoniamo il passo al film. Bella, e quasi somigliante al pubblicano, è la figura della moglie non praticante ma credente, delinquente pure lei ma con la consapevolezza della china a cui porta l'azione malavitosa non sopita del marito già criminale, e forse da lei convinto a pentirsi.
Schifosa la figura del prete, somigliante al fariseo, che caccia la moglie in cerca di aiuto e conforto, solo perché scomoda, per fatti saputi in segreto e non pubblici.
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Nella parabola del Vangelo di Luca in cui il fariseo si gloria di sé e del pubblicano, personaggio che ai tempi nostri potrebbe essere qualcosa come un mafioso o quantomeno un corrotto o un usuraio, la lode va al pubblicano che non si gloria, e semplicemente dice: "sono qui davanti a te, Dio" e basta. Non fa null'altro e, soprattutto, non si pente dei suoi peccati.
Paragoniamo il passo al film. Bella, e quasi somigliante al pubblicano, è la figura della moglie non praticante ma credente, delinquente pure lei ma con la consapevolezza della china a cui porta l'azione malavitosa non sopita del marito già criminale, e forse da lei convinto a pentirsi.
Schifosa la figura del prete, somigliante al fariseo, che caccia la moglie in cerca di aiuto e conforto, solo perché scomoda, per fatti saputi in segreto e non pubblici. Egli era solo in cerca di adepti normali, per lo più beghini e baciabanchi. E' in tutto l' "obbedienza alla legge" e quindi al conformismo. Come il fariseo, si permette giudizi quasi pubblici e perentori.
Robert De Niro è senz'altro il protagonista primo attore, ma nella morale qui descritta è figura terza, di complemento necessario a descrivere gli altri due. E' un grande delinquente, continua a farsi giustizia da sé: la famiglia distrutta, l'idraulico disonesto e vanitoso, l'acqua marrone, ma noi stessi siamo indotti a fare un autodafé alla fine, quasi una beffa dell'autore che ci dice "vedi, che alla fine è diverso da come credevi?"
Non è capolavoro, ma è molto profondo e scava sui sentimenti
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(di moghi)
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fiamma a
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sabato 26 ottobre 2013
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veramente banale
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Pensavo di andare a vedere un bel film. Sulla carta c'erano tutti i presupposti, buon regista, ottimi attori, gran produttore....Il sentore del "pacco" l'ho avuto già arrivando al cinema (di venerdì alle 20.30 ) semi deserto...ma non immaginavo tale catastrofe! La trama è ovviamente scontata, quindi il gioco sta nel modo in cui viene raccontata la storia: vorrebbe essere ironico, ma non ci riesce proprio. Quando tra un po' di anni faranno la classica domanda a Besson o a De Niro o alla Pfeifer o a Lee Jones, "In tutta la tua meravigliosa carriera, qual'è il film più brutto che hai mai fatto, e che non rifaresti mai?" Loro risponderanno senza esitazioni "Cose Nostre - Malavita"!
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salvatore scaglia
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venerdì 25 ottobre 2013
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de niro e jones non bastano
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Forse il film ambirebbe ad essere una sorta di commedia noir, ma in realtà non fa ridere e risulta, nelle scene drammatiche, iperbolico, ed anche per questo, inverosimile.
Il cast e il regista, criteri che generalmente adotto per valutare un film da vedere, azzeccandoci, questa volta non servono decisamente. Anzi sono fuorivanti.
Temo che certi attori, al top della carriera, firmino qualsiasi copione (o quasi). La produzione, in qualche modo, si rifarà per le spese. Ma lo spettatore rimane deluso !
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mickey97
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venerdì 25 ottobre 2013
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un film particolare con dei bravissimi attori
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Cose nostre Malavita lo definirei un film particolare con dei bravissimi attori. Robert De Niro oramai è una garanzia , Michelle Pfeiffer invece è l'attrice pienamente affermata e la sua bravura risulta indiscutibile, Dianna Agron sembra la figlia di Gemma Artenton e la sua performance testimonia le sue incredibili doti in ambito recitativo mentre a John D'Leo spetta la parte del quattrordicenne che si mette nei guai a scuola sino al punto da chiedere la presenza del suo avvocato, bravissimo anche lui. Il cast è a dir poco strepitoso grazie anche alla presenza di Tommy Lee Jones, il quale svolge in maniera più che egregia il suo dovere nonostante risulti privo di un'espressività ben variegata che la Agron di certo possedeva con grande abilità.
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Cose nostre Malavita lo definirei un film particolare con dei bravissimi attori. Robert De Niro oramai è una garanzia , Michelle Pfeiffer invece è l'attrice pienamente affermata e la sua bravura risulta indiscutibile, Dianna Agron sembra la figlia di Gemma Artenton e la sua performance testimonia le sue incredibili doti in ambito recitativo mentre a John D'Leo spetta la parte del quattrordicenne che si mette nei guai a scuola sino al punto da chiedere la presenza del suo avvocato, bravissimo anche lui. Il cast è a dir poco strepitoso grazie anche alla presenza di Tommy Lee Jones, il quale svolge in maniera più che egregia il suo dovere nonostante risulti privo di un'espressività ben variegata che la Agron di certo possedeva con grande abilità. A De Niro, questa volta tocca la parte dell'uomo violento che manda in ospedale un idraulico vivo per miracolo per poi picchiare il sindaco, la violenza prende fin troppo il sopravvento e per fortuna riesce a non rovinare questo particolarissimo film incentrato su delle particolari vacanze francesi destinate a prendere una piega totalmente diversa. Questo film è fatto per deludere inizialmente lo spettatore, il quale in un secondo momento si ritrova ad analizzare la pellicola con più attenzione per poi cambiare il suo giudizio nel complesso positivo. Non è il film che ti aspetti, sa come sorprenderti e possiede realente alcune chicche davvero interessanti, il finale appare determinante con il supporto di bellissime atmosfere, le sorprese di certo non mancano ma la trama è al limite dell'accettabile, sappiamo solo che Fred Blake dopo aver cambiato vita, escludendosi volontariamente da quella mafiosa, rischia di morire per mano di quei boss così tanto traditi. Quindi la trama viene sviluppata superficialmente senza mai andare a fondo, sicuramente un ulteriore approfondimento avrebbe giovato con la rappresentazione di un importantissimo vantaggio per un film decisamente particolare ed artisticamente ineccepibile.
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ruger357mgm
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mercoledì 23 ottobre 2013
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noia "a la francaise"
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Povero Luc Besson, ex giovane promessa di belle speranze rimaste tali. Non contano le importanti partecipazioni, il produttore esecutivo che viene celebrato nel corpo dello stesso film, il budget di sicuro rispetto.Nemmeno il cane è all'altezza del compito affidatogli ,nonostante il titolo dello strano libro di Tonino Benacquista da cui il soggetto è tratto lo abbia dato proprio lui.A fronte di un De Niro in palla, ma che ricalca ormai solo un clichet trito, e di una Michelle Pfeiffer resa a forza sciatta e apparentemente immune dalla pur visibile chirurgia estetica, vi sono due figli degni di cotanti genitori che mettono in pratica quanto appreso nel loro passato"brucculinu",estendendo alla tranquilla provincia normanna,della quale si vede tuttavia ben poco, l'intero bagaglio di nefandezze appreso in seno alla "famiglia" nel senso, ovvio,più deleterio del termine.
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Povero Luc Besson, ex giovane promessa di belle speranze rimaste tali. Non contano le importanti partecipazioni, il produttore esecutivo che viene celebrato nel corpo dello stesso film, il budget di sicuro rispetto.Nemmeno il cane è all'altezza del compito affidatogli ,nonostante il titolo dello strano libro di Tonino Benacquista da cui il soggetto è tratto lo abbia dato proprio lui.A fronte di un De Niro in palla, ma che ricalca ormai solo un clichet trito, e di una Michelle Pfeiffer resa a forza sciatta e apparentemente immune dalla pur visibile chirurgia estetica, vi sono due figli degni di cotanti genitori che mettono in pratica quanto appreso nel loro passato"brucculinu",estendendo alla tranquilla provincia normanna,della quale si vede tuttavia ben poco, l'intero bagaglio di nefandezze appreso in seno alla "famiglia" nel senso, ovvio,più deleterio del termine.Li protegge un Tommy Lee Jones, preso solo per fare numero, la cui struggente interpretazione della "Valle di Elah" al confronto era da doppio oscar carpiato.Recitano una sceneggiatura minimale che vorrebbe farci rflettere sul valore catartico della scrittura e rendere un ironico omaggio al cinema di Scorsese.L'impressione che se ne ricava è quella di un'idea buona messa in scena malissimo.La violenza efferata e gratuita,ispirata forse dal principe del polar Jean Patrick Manchette (scrittore e sceneggiatore televisivo francese troppo presto scomparso che ci ha lasciato veri e propri testi sacri del genere - da "posizione di tiro" a "nada" ), di cui il Besson di Nikita e Leon era maestro, qui è la lontana parodia di sè stessa e nessun artificio scenografico o pirotecnico riesce a rianimarla.Alla commedia mancano risate,al polar manca adrenalina e mistero, al botteghino,specie quello francese( da sempre affamato di star holliwoodiane in salsa bourguignonne), non mancheranno gli incassi.Prevedibile.
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alex2044
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mercoledì 23 ottobre 2013
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robert de niro e tommy lee jones in gran forma
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Un film piacevole e spiritoso , forse con qualche stereotipo di troppo ma senza cedimenti . Si sorride spesso . L'ambiente della casa in Normandia è perfetto . Robert De Niro Tommy Lee Jones in gran forma . Insomma non un capolavoro ma un film che si può vedere senza rimpianti .
Per chi non l'ha letto consiglio il libro (Malavita) di Tonino Benacquista (un italo francese di talento ) da cui il film è tratto, un piccolo gioiello nel genere .
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martinamt
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mercoledì 23 ottobre 2013
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superficialità e banalità
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Forse il regista è rimasto indeciso se fare un film comico o drammatico, nel dubbio, ha mescolato i due generi e ne è venuto fuori un film che lascia interdetti.
Inizialmente è piacevole la parte in cui la famiglia non si adegua all'essere considerati normali e senza privilegi da mafiosi ma quando si scivola nel drammatico con strage di amici, vicini e poliziotti, crudelmente uccisi solo per colpa della "simpatica" famiglia, beh, non c'è più niente di divertente ben sapendo che spesso queste morti avvengono anche nella realtà e alla fine il commento più profondo che viene al protagonista è che il disagio più grande di essere un pentito è dover cambiare continuamente nome, incurante della scia di sangue e di morte che si lascia alle spalle.
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bottediferro
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mercoledì 23 ottobre 2013
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ottimo film
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Trama Originale e Cast all altezza delle aspettative...
consigliato
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hollyver07
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martedì 22 ottobre 2013
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oh... santa pupazza...!!!
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Ciao. Chiedo subito scusa per l'ignobile esclamazione che ho scritto nella frase di lancio, era la meno becera che ho trovato lecito "manifestare" senza essere offensivo per chiunque (almeno così credo...). Incredibile (per quanto è brutto) film di Besson che... si è perso in uno strampalato amalgama di clichè che quasi lo ridicolizzano. E' mia speranza che mentre lo girava, oppure nel mentre rivedeva il materiale montato, egli si sia fatto delle grasse risate pensando allo scherzo di cattivo gusto che stava per proporre nelle sale. In se la trama è plausibile, forse proponibile in tante salse quante la si possa "romanzare" e sceneggiare ma.
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Ciao. Chiedo subito scusa per l'ignobile esclamazione che ho scritto nella frase di lancio, era la meno becera che ho trovato lecito "manifestare" senza essere offensivo per chiunque (almeno così credo...). Incredibile (per quanto è brutto) film di Besson che... si è perso in uno strampalato amalgama di clichè che quasi lo ridicolizzano. E' mia speranza che mentre lo girava, oppure nel mentre rivedeva il materiale montato, egli si sia fatto delle grasse risate pensando allo scherzo di cattivo gusto che stava per proporre nelle sale. In se la trama è plausibile, forse proponibile in tante salse quante la si possa "romanzare" e sceneggiare ma... non nel modo che ho visto, proprio no! Besson in questa pellicola ha dimenticato, smarrito (?!) la sua katana artistica, capace anche di sventrare gli spettatori con la proposizione di personaggi cinici, sardonici, oppure completamente fuori dalle righe ma ironicamente/sarcasticamente destinati a mostrare sempre i limiti di un conflitto tra le apparenze esteriori di forza e fragilità. Non basta il richiamo a "Quei bravi ragazzi" per dare un'emozione da dejavu mentre un inguarabile De NIro gigioneggia durante la sua vacanza francese (è capitato anche da noi... in Italia non è vero?). Non bastano a Michelle Pfeiffer inquadrature e scene che richiamano mix di film che vanno da "Le streghe di Eastwick" a "Pensieri pericolosi" e "Un giorno, per caso" per caratterizzare una svogliata recitazione (anche lei in vacanza...?!). Non basta l'insipida Dianna Agron (sembra la bionda fotocopia di Gemma Arterton) che propone se stessa in formato Hard Shot Glee. Lascio stare solo Tommy Lee Jones e John D'Leo perchè uno è troppo vecchio e l'altro è troppo giovane. Un thriller... ma dove? Non ci siamo! Una commedia nera è quasi più afferente ma i personaggi di caratterizzazione/contorno e l'ambientazione sfociano nel ridicolo più indecoroso. Altro appunto: la colonna sonora - brani d'accompagnamento; quasi tutto fuori contesto ed accoppiati al ritmo (a strappi) del film peggiorano la situazione. Mi chiedo... è davvero un film di Besson, oppure è un truce documentario sulle vacanze di De Niro e compagnia bella? Buona visione (mah...!) Saluti
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[+] d'accordo al 100
(di iankenobi)
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[+] iankenobi
(di hollyver07)
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luca_1968
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martedì 22 ottobre 2013
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soporifero...
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Quando in un film che si preannuncia "d'azione", con un grande regista ed un cast stellare, già prima della pausa intervallo ti cala inesorabilmente la palpebra, con una forza tale che neppure un gru potrebbe sorreggerla... beh, allora significa che qualcosa nella costruzione del film non ha proprio funzionato!...
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