matt83
|
domenica 2 dicembre 2012
|
forte, triste a tratti angosciante ma da vedere!
|
|
|
|
Tutto inizia da una storia, una di quelle storie che bisognava raccontare in qualche modo. Una storia di guerra, certo, ma soprattutto la storia di un amore. Ma anche e la storia di una nascita difficile, pericolosa...una nascita che sfida i limiti, che sfida la pochezza degli uomini e il loro lato oscuro. Un nascita che redime l'intero genere umano e che ci fa capire che anche dalle situazioni peggiori può nascere, appunto, qualcosa di buono. Un fiore nella spazzatura. Margaret Mazzantini ha scritto una storia che andava raccontata, anche al cinema e questo film ne è la dimostrazione! Da vedere assolutamente....
|
|
[+] lascia un commento a matt83 »
[ - ] lascia un commento a matt83 »
|
|
d'accordo? |
|
francesca meneghetti
|
domenica 16 dicembre 2012
|
la fine è l'inizio di una storia mancata
|
|
|
|
Il rapporto tra un libro e un film è sempre molto complesso e non sempre improntato a reversibilità (per cui non è detto che se leggi il libro, poi vedi il film o se prima vedi il film, poi leggi il libro). Anzitutto lettori e cinefili spesso sono rappresentati da persone diverse. In secondo luogo, se la prima opera fruita ha suscitato entusiasmo, spesso è la paura della delusione che impedisce di assaggiare il prodotto “complementare”.
Non è facile neanche per chi fa cinema rendere con immagini, e con inevitabili ellissi od omissioni, ciò che le parole raccontano in modo più ampio e disteso (in genere si procede in questo modo: è difficile che il film aggiunga materiali narrativi a quelli di un libro).
[+]
Il rapporto tra un libro e un film è sempre molto complesso e non sempre improntato a reversibilità (per cui non è detto che se leggi il libro, poi vedi il film o se prima vedi il film, poi leggi il libro). Anzitutto lettori e cinefili spesso sono rappresentati da persone diverse. In secondo luogo, se la prima opera fruita ha suscitato entusiasmo, spesso è la paura della delusione che impedisce di assaggiare il prodotto “complementare”.
Non è facile neanche per chi fa cinema rendere con immagini, e con inevitabili ellissi od omissioni, ciò che le parole raccontano in modo più ampio e disteso (in genere si procede in questo modo: è difficile che il film aggiunga materiali narrativi a quelli di un libro). Nel caso di “Venuto al mondo”, tuttavia, una metamorfosi fedele è garantita dalla partecipazione alla sceneggiatura della medesima autrice del libro, mentre suo marito è regista, produttore, personaggio di rilievo, e il figlio di entrambi è il soggetto di cui parla il titolo: colui che è “venuto al mondo”. Tra parentesi, questa gestione domestica del prodotto cinematografico può risultare un po’ irritante per quegli spettatori che preferirebbero si evitasse il ricorso a logiche familistiche protezionistiche.
Tuttavia questo sarebbe un approccio solo sociologico al film e non testuale, perciò ingiusto rispetto al valore possibile dell’opera. Veniamo dunque al film, filtrato dallo sguardo di chi ha già visto il libro. La prima immagine, impostata verticalmente (una banda sinistra verde e azzurra, statica; una fascia a destra invece in veloce movimento, acqua blu che scorre: si scoprirà alla fine che è la ripresa dall’alto di un traghetto), fa presagire una bella fotografia. Ma queste aspettative rimangono deluse, ed è un peccato perché chi la letto il libro cerca la struggente bellezza di Sarajevo prima della guerra, cerca (e teme) le violenze e le ferite agli esseri viventi e alle case durante il conflitto, cerca le foto: quelle scattate con parossismo da Diego, il fotografo dolce e sofferto di Genova, magrissimo ed esaltato. Ma non si trovano, tranne in alcune sequenze, immagini all’altezza delle aspettative: Sarajevo resta un miraggio che si intuisce dietro i palazzoni dell’era del comunismo, e Diego diventa, chissà perché?, americano e corpulento. E’ l’unico, per altro, che, al di là dell’ottima interpretazione di Emile Hirsch, non entra nel phisique du rôle. Gli altri, invece, a partire da Penelope Cruz (Gemma) per arrivare a Adnan Haskovic (Goyko), e alla bellissima attrice turca Saadet Aksoy (Anka) aderiscono perfettamente al personaggio.
La forza del film sta nel plot, nella trama drammatica che intreccia guerra, amore, amicizia, desiderio di procreazione. Gli ingredienti sono molti (nonostante le sforbiciate operate rispetto alla vicenda narrata nel libro). Forse troppi (come nel libro). Però l’insieme funziona, almeno a livello emotivo: coinvolge e fa vibrare diverse corde della sensibilità.
Qualcuno potrebbe anzi sostenere che quest’asciugatura (che pure non impedisce al film di superare le due ore di durata) abbia fatto un buon servizio alla storia di Gemma, narrata (nel libro) con uno stile singolare, che alterna periodi brevi, secchi, pieni di ritmo a espressioni molto melodrammatiche, che però piacciono ai lettori (esiste addirittura una pagina su Facebook con le “frasi più belle” di ”Venuto al mondo”).
E tuttavia, tanto nel film quanto nel libro, resta la sensazione che la storia più intrigante, profonda, drammatica, sia quella che inizia dalla fine e che non è raccontata: il lieto fine apparente è una mezza via tra la soluzione consolatoria del “volemose bene” e la paura di affrontare la realtà. O almeno quella realtà sconvolgente che l’immaginazione della scrittrice Mazzantini aveva saputo concepire.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesca meneghetti »
[ - ] lascia un commento a francesca meneghetti »
|
|
d'accordo? |
|
abigeil
|
venerdì 16 novembre 2012
|
il bis che non rende.
|
|
|
|
Avendo visto Non ti muovere , film che ha in comune con questo:attori,fonte: tratto da un romanzo della Mazzantini, mi sarie aspettata un prodotto alla stessa altezza; emozionante, coinvolgente, insomma un film davvero molto bello; da Venuto al mondo sono rimasta veramente delusa!Il film si può dividere in due parti:quella iniziale incentrata sulla storia d'amore tra Gemma(ragazza italiana prossima al matrimonio, che finirà subito a causa di Diego) e Diego (fotografo americano che sembra affetto da schizofrenia almeno nel primo tempo).Storia d'amore che sarebbe stata perfetta se non per la sterilità di lei(e questa si può definire la tematica principale del film), i due innamorati si incontrano a Sarajevo prima della guerra e a due ore dall'incontro già sono innamorati follemente!!Dopo il divorzio di lei, Diego e Gemma vivono a Roma cerando in tutti i modi di avere un figlio, anche l'adozione che gli viene negata a acusa di precedenti problemi di droga di lui.
[+]
Avendo visto Non ti muovere , film che ha in comune con questo:attori,fonte: tratto da un romanzo della Mazzantini, mi sarie aspettata un prodotto alla stessa altezza; emozionante, coinvolgente, insomma un film davvero molto bello; da Venuto al mondo sono rimasta veramente delusa!Il film si può dividere in due parti:quella iniziale incentrata sulla storia d'amore tra Gemma(ragazza italiana prossima al matrimonio, che finirà subito a causa di Diego) e Diego (fotografo americano che sembra affetto da schizofrenia almeno nel primo tempo).Storia d'amore che sarebbe stata perfetta se non per la sterilità di lei(e questa si può definire la tematica principale del film), i due innamorati si incontrano a Sarajevo prima della guerra e a due ore dall'incontro già sono innamorati follemente!!Dopo il divorzio di lei, Diego e Gemma vivono a Roma cerando in tutti i modi di avere un figlio, anche l'adozione che gli viene negata a acusa di precedenti problemi di droga di lui.Da qui inizia la seconda parte del film: Gemma e Diego ritornano a Sarjevo in piena guerra dal loro gruppo di amici artisti, un'attrice , un mimo , un filosofo, Gojko, poeta e spiker radiofonico, grande amico di Gemma, al quale racconta i suoi problemi di sterilità e proprio lui propone la soluzione :madre surrogata, Aska. L'idea sarebbe difficile da accettare ,ma il suo desiderio di diventare madre è talmente grande da acconsentire a che suo marito stia con un'altra donna. Gemma ritorna a Sarajevo a distanza di anni con il figlio, Diego è morto, non si capisce il perchè del suo suicidio, forse per aver assistito allo stupro di Aska.Il motivo del ritorno è una mostra fotografica di Diego, del periodo della guerra.Durante questo viaggio Gemma ripercorre il suo passato e i problemi del presente , in quanto la madre naturale di Pietro vorrebbe incontrarlo. Sergio Castellitto sceneggiatore e regista del film si ritaglia una minima parte, in questo è stato bravo , ma nel resto non tanto.La storia d'amore è un pò troppo sempliciotta e alla fine ci sono troppi colpi di scena. Penelope Cruz è stata brava nel trasformarsi in donna di mezz'età, che si porta sulle spalle un enorme segreto, ma non basta , non da la stessa intensità che ha trasmesso in Non ti muovere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a abigeil »
[ - ] lascia un commento a abigeil »
|
|
d'accordo? |
|
gheppio
|
mercoledì 14 novembre 2012
|
solo buone intenzioni
|
|
|
|
Sergio Castellitto senz'altro parte da buone intenzioni, ma non riesce a tradurre tutto ciò in un prodotto cinematografico armonico. Ci sono troppi contenuti, troppi rimandi, troppo, anche per due ore e più di film. Numerosissime le vicende presenti che però, giocoforza, non possono essere approfondite (pochi istanti vengono ad esempio dedicati al momento centrale e tragico dello stupro subito dalla madre naturale di Pietro). La recitazione poi è sempre sopra le righe, eccessiva, in particolare nel personaggio interpretato da Hirsch che, rispetto al libro, misteriosamente diventa americano. Stucchevole infine, a mio parere, la scolastica ricerca della circolarità, che viene presentata più e più volte (la nuca, il tatuaggio sulla nuca, la sedia che il protagonista maschile portava con sé dall'infanzia, la prima immagine della pellicola identica a quella finale, persino il cartellino "do not disturb" fregato in albergo.
[+]
Sergio Castellitto senz'altro parte da buone intenzioni, ma non riesce a tradurre tutto ciò in un prodotto cinematografico armonico. Ci sono troppi contenuti, troppi rimandi, troppo, anche per due ore e più di film. Numerosissime le vicende presenti che però, giocoforza, non possono essere approfondite (pochi istanti vengono ad esempio dedicati al momento centrale e tragico dello stupro subito dalla madre naturale di Pietro). La recitazione poi è sempre sopra le righe, eccessiva, in particolare nel personaggio interpretato da Hirsch che, rispetto al libro, misteriosamente diventa americano. Stucchevole infine, a mio parere, la scolastica ricerca della circolarità, che viene presentata più e più volte (la nuca, il tatuaggio sulla nuca, la sedia che il protagonista maschile portava con sé dall'infanzia, la prima immagine della pellicola identica a quella finale, persino il cartellino "do not disturb" fregato in albergo...). Insomma, un film di bei volti (soprattutto quello dell'attrice Saadet Aksoy), che tratta temi pesanti, i quali necessitavano probabilmente di un regista con più talento.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gheppio »
[ - ] lascia un commento a gheppio »
|
|
d'accordo? |
|
mesembrantum
|
domenica 18 novembre 2012
|
non c'è amore sprecato
|
|
|
|
Finalmente anche nel panorama del cinema italiano un film che è vita e storia.
Un film come il libro " contemporaneo" che mette l'accento su chi si è fatto convolgere ed è " entrato " nella vita/ morte di una guerra che ci è passata vicino ma ha lasciato tanti di noi indifferenti.
Tanti ma non Gemma e Diego ( tra l'altro quest'ultimo in un ottima prova , riesce a stare all'altezza di una magnifica Penelope Cruz , è ha il volto vero della passione e dalla forza dei sentimenti della gioventù).
[+]
Finalmente anche nel panorama del cinema italiano un film che è vita e storia.
Un film come il libro " contemporaneo" che mette l'accento su chi si è fatto convolgere ed è " entrato " nella vita/ morte di una guerra che ci è passata vicino ma ha lasciato tanti di noi indifferenti.
Tanti ma non Gemma e Diego ( tra l'altro quest'ultimo in un ottima prova , riesce a stare all'altezza di una magnifica Penelope Cruz , è ha il volto vero della passione e dalla forza dei sentimenti della gioventù)...
" ma come fai ad essere sempre allegro chiede Gemma - perchè un giorno ho deciso che non mi piaceva la tristezza....
Un film dove c'è tutto quello che smuove le emozioni forti e fondamentali dell'esistenza, amore .passione.abnegazione, violenza,sofferenza crudeltà e nascita.
Un film che mette l'accento su quello che molti e tutti i protagonisti del film ( Diego, Gemma, Goiko, Aska, sono disposti a fare per amore )
sintetizzato nelle ultime scene nel comportamento di Gemma che capisce chi è Pietro.. ( unico appunto del film. ma doveva proprio essere il figlio del regista?)
non c'è delusione o risentimento per tutto quello che si è investito e patito , per il destino beffardo e crudele che gira l'ultima carta,
perchè i figli sono davvero di chi li ama e come ha detto un poeta " non c'è amore sprecato".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mesembrantum »
[ - ] lascia un commento a mesembrantum »
|
|
d'accordo? |
|
renato volpone
|
sabato 10 novembre 2012
|
una generazione senza fortuna
|
|
|
|
Una generazione senza futuro....una generazione che ha vissuto la felicità e che per questo é stata punita con il dolore più grande, la più grande sofferenza. É la storia di un amore, é la storia dell'amore, quello vero, é l'amore della coppia, é l'amore dei genitori, é l'amore dei figli, é l'amore degli amici.
[+]
Una generazione senza futuro....una generazione che ha vissuto la felicità e che per questo é stata punita con il dolore più grande, la più grande sofferenza. É la storia di un amore, é la storia dell'amore, quello vero, é l'amore della coppia, é l'amore dei genitori, é l'amore dei figli, é l'amore degli amici...é il vero amore. Guardando questo film non si possono trattenere le lacrime, da subito e per tutta la sua durata. Gemma torna a Serajevo per incontrare un vecchio amico e i fantasmi del passato. Ci va col figlio e in lui, di fronte, come in uno specchio, vedrà riflessa, raccontata la verità. La costruzione della storia é inesorabile, accompagnata e sottolineata da una musica che vi entrerà nel cuore e, nel bene e nel male, ve lo spezzerà. Già l'immagine nei titoli di testa, che quasi da fastidio agli occhi, con il mare che si tinge di sangue, ci avvisa di quanto dolore dovremo affrontare, ma non ci si vuole credere. Attraversando paesaggi, città, toccando con mano l'amore, la felicità, la passione, veniamo aggrediti dalla guerra e dalla crudeltà umana: "mi vergogno di appartenere alla razza umana" ci diranno....il racconto smuove tutte le corde delle emozioni con una grande interpretazione e immagini che non dimenticherete. Ancora con le lacrime agli occhi, non esito a definito un capolavoro.
[-]
[+] il significato di 5 stelle!?
(di vedonero)
[ - ] il significato di 5 stelle!?
[+] curiosità
(di lachiara76)
[ - ] curiosità
|
|
[+] lascia un commento a renato volpone »
[ - ] lascia un commento a renato volpone »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
lunedì 19 novembre 2012
|
film da dimenticare
|
|
|
|
A distanza di anni dalla guerra che ha sconvolto Srajevo, una donna parte insieme al proprio figlio per andare a trovare un vecchio amico. Il viaggio riaprirà vecchie ferite mai sanate e darà origine a sconvolgenti verità e ricordi.
Il film appare veramente come un'opera senza un filo conduttore e a rimetterci purtroppo sono sia Castellitto che la Cruz ma anche una sceneggiatura che andava a toccare una pagina tragica della recente storia europea (il tutto tratto dall'omonimo romanzo della moglie di Castellitto). Partiamo da quelli che sono veri e propri momenti che fanno a pugni con il buon gusto dello spettatore; mentre si distribuiscono generi alimentari alla popolazione sconvolta dalla guerra, ecco partire una assurda scenata di gelosia che ci sta come un pugno in un occhio.
[+]
A distanza di anni dalla guerra che ha sconvolto Srajevo, una donna parte insieme al proprio figlio per andare a trovare un vecchio amico. Il viaggio riaprirà vecchie ferite mai sanate e darà origine a sconvolgenti verità e ricordi.
Il film appare veramente come un'opera senza un filo conduttore e a rimetterci purtroppo sono sia Castellitto che la Cruz ma anche una sceneggiatura che andava a toccare una pagina tragica della recente storia europea (il tutto tratto dall'omonimo romanzo della moglie di Castellitto). Partiamo da quelli che sono veri e propri momenti che fanno a pugni con il buon gusto dello spettatore; mentre si distribuiscono generi alimentari alla popolazione sconvolta dalla guerra, ecco partire una assurda scenata di gelosia che ci sta come un pugno in un occhio. Poi cominciano ad apparire personaggi assolutamente piatti e per nulla caratterizzati. Il tutto infarcito di una serie di "massime" che fanno veramente venire il latte alle ginocchia (avvicinarsi all'obbiettivo con gli occhiali è come fare l'amore vestiti, sono sempre felice perchè mi fa schifo la trsitezza per dirne un paio delle tante) Ed è anche questa continua ricerca dell'aforisma o della frase a effetto che irrita chi guarda. Il fotografo prepara una cena a Roma e non riesce a trovare che lumini da morto per tempestare la casa e lui si giustifica dicendo che sono gli unici che ha trovato?!. E poi troviamo una escalation drammatica che veramente non si riesce a sopportare. Per chiudere poi con la sequenza finale della parola più bella del mondo che è davvero agghiacciante. Tutta questa storia che ha davvero dell'assurdo (insomma il solito fotografo naif che dopo cinque minuti propone alla bellona di turno di scappare con lui per località esotiche) finisce con il mettere in secondo piano il dramma della guerra che pur si cerca di raccontare in tutta la sua cieca violenza e spietatezza. Purtroppo però sono davvero troppe le cose che sfidano ogni senso della realtà e lo spettatore ne esce inebetito e molto contrariato per la grande occasione persa e per aver pagato un biglietto intero per un film che forse vale un ingresso ridottissimo.
[-]
[+] c'è qualcosa di più atrocemente stupido...
(di candreva)
[ - ] c'è qualcosa di più atrocemente stupido...
[+] bastava il libro
(di daino)
[ - ] bastava il libro
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
mercoledì 14 novembre 2012
|
il calvario vissuto al fine di procreare
|
|
|
|
Film tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini in cui vengono raccontate le peripezie e gli ostacoli che una coppia di giovani molto innamorati devono affrontare al fine di avere un bambino. Fa da sfondo principalmente alla vicenda il paesaggio e la guerra in Bosnia e direi che la parte migliore del film, che peraltro nel suo insieme si svolge praticamente come un romanzo d' appendice in chiave moderna, sia proprio questa, seppure estremamente violenta e toccante. Ma nell'insieme, appunto, la pellicola di Castellitto, che qui si riserva anche un piccolo ruolo, risulta forzata (perche' cosi' e' il libro, del resto) e molto 'accattivante, per non dire ruffiana, con lo trattare temi molto delicati quali quello della maternità', della difficoltà' a realizzarla e della violenza sessuale (la piu' raccapricciante ma anche la piu' vera e per giunta piu' apprezzabile).
[+]
Film tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini in cui vengono raccontate le peripezie e gli ostacoli che una coppia di giovani molto innamorati devono affrontare al fine di avere un bambino. Fa da sfondo principalmente alla vicenda il paesaggio e la guerra in Bosnia e direi che la parte migliore del film, che peraltro nel suo insieme si svolge praticamente come un romanzo d' appendice in chiave moderna, sia proprio questa, seppure estremamente violenta e toccante. Ma nell'insieme, appunto, la pellicola di Castellitto, che qui si riserva anche un piccolo ruolo, risulta forzata (perche' cosi' e' il libro, del resto) e molto 'accattivante, per non dire ruffiana, con lo trattare temi molto delicati quali quello della maternità', della difficoltà' a realizzarla e della violenza sessuale (la piu' raccapricciante ma anche la piu' vera e per giunta piu' apprezzabile). Insomma, l' impressione generale che si evince e' quella di un film fatto proprio in famiglia, con la scelta pure del figlio della coppia Mazzantini-Castellitto come attore, di cui preferisco non menzionare la mediocrità'. Un po' sprecata anche la performance di Penelope Cruz che in altre pellicole e' risultata di gran lunga superiore. Peccato!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|