nello massa
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mercoledì 20 novembre 2013
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film italiano ok
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FILM BELLO, DOLCE E SCORREVOLE.GLI ATTORI SONO STATI BRAVI E SIMPATICI NOTEVOLI E NATURALI NEL LORO DIALETTO.COMPLIMENTI AL REGISTA.
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rita branca
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sabato 2 novembre 2013
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una, nessuna, centomila complicazioni
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Tutti i santi Giorni, film (2012) di Paolo Virzì con Luca Marinelli, Thony, Micol Azzurro, Claudio Pallitto, Stefania Felicioli
Un altro film intenso di Paolo Virzì che narra con sincerità di una deliziosa coppia dei nostri giorni, che si ama appassionatamente da sei anni e convive in inconsueta armonia: Antonia, trentatreenne meridionale, fa l’impiegata ma è anche una brava cantautrice e Guido, coltissimo e sensibile settentrionale, ha modo di apprezzarla in uno dei suoi concerti, alla fine di uno dei quali fanno conoscenza e subito si innamorano. Anche lui è una creatura speciale, anzi molto speciale, non solo perché per lei rinuncia alla docenza offertagli in un’università americana, senza mai farglielo pesare, accontentandosi di fare il portiere di notte in un albergo, ma dà prova costante di amarla incondizionatamente, anche in occasioni in cui l’uomo medio metterebbe in discussione i suoi sentimenti e perderebbe la pazienza.
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Tutti i santi Giorni, film (2012) di Paolo Virzì con Luca Marinelli, Thony, Micol Azzurro, Claudio Pallitto, Stefania Felicioli
Un altro film intenso di Paolo Virzì che narra con sincerità di una deliziosa coppia dei nostri giorni, che si ama appassionatamente da sei anni e convive in inconsueta armonia: Antonia, trentatreenne meridionale, fa l’impiegata ma è anche una brava cantautrice e Guido, coltissimo e sensibile settentrionale, ha modo di apprezzarla in uno dei suoi concerti, alla fine di uno dei quali fanno conoscenza e subito si innamorano. Anche lui è una creatura speciale, anzi molto speciale, non solo perché per lei rinuncia alla docenza offertagli in un’università americana, senza mai farglielo pesare, accontentandosi di fare il portiere di notte in un albergo, ma dà prova costante di amarla incondizionatamente, anche in occasioni in cui l’uomo medio metterebbe in discussione i suoi sentimenti e perderebbe la pazienza. Antonia mette a dura prova la resistenza di Guido diverse volte, a cominciare da quando si incaponisce a voler diventare madre a tutti i costi e lui la asseconda sempre con indicibile dolcezza.
Il messaggio che se ne ricava è incoraggiante: tutto è superabile quando si ama davvero.
Bella convincente recitazione, deliziosa colonna sonora, tema affrontato con delicatezza e sapienti tocchi di humour e ironia.
Applausi!
Rita Branca
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zonker@60
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venerdì 18 ottobre 2013
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come la vita non è un film...
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I film, e questo in particolar modo, non rispecchiano la vita.
Premetto di non aver letto il romanzo da cui è "liberamente" tratto il film; Virzì è un regista che generalmente apprezzo ma, in questo caso, probabilmente perché purtroppo conosco bene il tema, lo trovo di una superficialità e di una banalità da giornaletto rosa. La vita di chi conosce il problema della sterilità e il mondo della fecondazione assistita è ben diversa da questa; nessuno racconta delle vere ipocrisie dei medici che si occupano di spogliarti fino all'ultimo centesimo pur di illuderti e forse avrebbe dovuto ricordare in appendice che in Italia la fecondazione assistita non è permessa e che difficilmente nelle cliniche dei "ginecologi del Papa" si può anche solo parlare di questo argomento senza essere trattati in modo da cani tranne poi metterti in mano il bigliettino del medico "amico" che, dietro lauto compenso, potrebbe aiutarti.
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I film, e questo in particolar modo, non rispecchiano la vita.
Premetto di non aver letto il romanzo da cui è "liberamente" tratto il film; Virzì è un regista che generalmente apprezzo ma, in questo caso, probabilmente perché purtroppo conosco bene il tema, lo trovo di una superficialità e di una banalità da giornaletto rosa. La vita di chi conosce il problema della sterilità e il mondo della fecondazione assistita è ben diversa da questa; nessuno racconta delle vere ipocrisie dei medici che si occupano di spogliarti fino all'ultimo centesimo pur di illuderti e forse avrebbe dovuto ricordare in appendice che in Italia la fecondazione assistita non è permessa e che difficilmente nelle cliniche dei "ginecologi del Papa" si può anche solo parlare di questo argomento senza essere trattati in modo da cani tranne poi metterti in mano il bigliettino del medico "amico" che, dietro lauto compenso, potrebbe aiutarti.
Il film non parla dei viaggi della speranza all'estero (Svizzera, Spagna, Romania ecc.), ma è un film, è ovvio mica si può pretendere questo e per questo buonismo di facciata, che dico che è un film mediocre.
P.S. Difficilmente, molto difficilmente, le storie delle coppie che subiscono un tale travaglio hanno un lieto fine, ma siamo in Italia e se si fa cassetta con la battuta in toscano perché no?
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birillo
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martedì 20 agosto 2013
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bellissimo
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oilitta
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giovedì 20 giugno 2013
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un virzì in caduta libera
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Un Vorzì in caduta libera.
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liuk!
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mercoledì 12 giugno 2013
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bravi i protagonisti
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La trama, se pur non originale, sarebbe stata interessante: un amore tra due persone completamente diverse, con estrazioni opposte da tutti i punti di vista. Purtroppo lo sviluppo è scarso e poco interessante, ci si annoia non poco.
Eccellenti i protagonisti che, da soli, reggono tutta la pellicola.
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fede81
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domenica 2 giugno 2013
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tutti i santi giorni
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Se c'era bisogno di una conferma, Virzì è uno dei migliori registi italiani della sua generazione. E questa commedia, realistica, tenera e sincera, è un esempio perfetto del suo cinema, che ci ha regalato piccole gemme come "Tutta la vita davanti" e "Caterina va in città". La cosa migliore di "Tutti i santi giorni", a mio avviso, è l'estrema compiutezza. Il regista ha ben chiaro fin dall'inizio il messaggio che vuole dare e la cifra stilistica da tenere, e persegue il suo obiettivo con estrema sobrietà. Il film scorre, sorretto da una recitazione impeccabile e dalla solidità della sceneggiatura, fino ad una conclusione che non è un happy ending, ma che lascia speranza.
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Se c'era bisogno di una conferma, Virzì è uno dei migliori registi italiani della sua generazione. E questa commedia, realistica, tenera e sincera, è un esempio perfetto del suo cinema, che ci ha regalato piccole gemme come "Tutta la vita davanti" e "Caterina va in città". La cosa migliore di "Tutti i santi giorni", a mio avviso, è l'estrema compiutezza. Il regista ha ben chiaro fin dall'inizio il messaggio che vuole dare e la cifra stilistica da tenere, e persegue il suo obiettivo con estrema sobrietà. Il film scorre, sorretto da una recitazione impeccabile e dalla solidità della sceneggiatura, fino ad una conclusione che non è un happy ending, ma che lascia speranza. Che è poi la speranza di molti trentenni in Italia, che non vogliono rinunciare alla propria dignità nonostante siano circondati da una realtà che spesso appare ostile e sterile.
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6fra88
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sabato 13 aprile 2013
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anche chi non cerca trova..
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E' un po' una favola ed un po' una storia vera.. Gli attori sono entrambi due giganti nell'interpretazione, non c'è una sola battuta in cui non sembrano a loro agio davanti alla telecamera, cosa che dovrebbe sembrare normale parlando di cinema, ma.. ma anche no.. Non vedo l'ora di vederli nuovamente all'opera. Per me è un capolavoro. Si potrebbe stare a sindacare su tutto se si volesse, ma questo film ti fa incazzare, ti fa ridere, ti fa intristire e ti fa riflettere ed è tutto quello che il genere dovrebbe offrire, niente che vada oltre, niente che dica meno. Storia non banale di due persone che vogliono essere, vogliono vivere, vogliono viversi.
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ultimoboyscout
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lunedì 25 marzo 2013
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c'è speranza di vita.
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Guido e Antonia sono una coppia particolare ma ben affiatata. Lui è figlio di intellettuali, lavora come portiere di notte, ha una laurea in filologia classica, è discreto, gentile e ama leggere. Lei è il suo opposto ma gli è complementare, è insoddisfatta di se, ama cantare, non ha un buon rapporto coi suoi genitori e ha un passato sentimentale del tutto scombinato. Si fa la sua conoscenza mentre l'orologio biologico scorre inesorabile e mentra ingaggiano una battaglia drammatica, tenera, a tratti comica per avere un figlio. Tratto dal libro di Simone Lenzi "La generazione", è un film sentimentale con qualche ricatto da kleenex, realista si ma con alcune polemiche forzate, non paradossale ma con punte grottesche.
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Guido e Antonia sono una coppia particolare ma ben affiatata. Lui è figlio di intellettuali, lavora come portiere di notte, ha una laurea in filologia classica, è discreto, gentile e ama leggere. Lei è il suo opposto ma gli è complementare, è insoddisfatta di se, ama cantare, non ha un buon rapporto coi suoi genitori e ha un passato sentimentale del tutto scombinato. Si fa la sua conoscenza mentre l'orologio biologico scorre inesorabile e mentra ingaggiano una battaglia drammatica, tenera, a tratti comica per avere un figlio. Tratto dal libro di Simone Lenzi "La generazione", è un film sentimentale con qualche ricatto da kleenex, realista si ma con alcune polemiche forzate, non paradossale ma con punte grottesche. Virzì prova a raccontare l'amore ai tempi della precarietà e del rincoglionimento da esagerazioni mediatiche, lo fa grazie a due interpreti che recitano in maniera molto naturale, sincera, Marinelli che viene dal teatro e la cantautrice Federica Victoria Caiozzo, detta Thony, esordiente d'impatto al cinema che, ovviamente, cura le musiche del film. E' una fiaba moderna intimamente forte, romantica, che punta sull'amore che unisce due persone diametralmente opposte e non su temi complicatissimi come quello della fecondazione assistita. Le regole della commedia sono tutte applicate in maniera ferrea, comodo il compitino di Virzì che eccede in diversi passaggi onirici e con alcuni personaggi di taglio estremo-caricaturale.
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pensierocivile
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lunedì 11 marzo 2013
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metti due ragazzi e virzì
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Niente di che, per carità, ma ritrovare di tanto in tanto una commedia delicata che affronta un qualche argomento di interesse utilizzando al meglio ironia e leggerezza, sta diventando davvero cosa rara. E comunque con due ragazzi e una strada ben precisa con Virzì si viaggia sul sicuro. TUTTI I SANTI GIORNI non è un film straordinario perchè ha poco che possa elevarlo al di sopra delle grandi commedie, lo sviluppo non riserva sorpresone, la storia d'amore è abbastanza scontata nel suo andirivieni e il cuore del film, gli ostacoli e le avventure per avere un figlio "con ogni mezzo", smorzano il ritmo che invece i protagonisti mantengono alto.
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Niente di che, per carità, ma ritrovare di tanto in tanto una commedia delicata che affronta un qualche argomento di interesse utilizzando al meglio ironia e leggerezza, sta diventando davvero cosa rara. E comunque con due ragazzi e una strada ben precisa con Virzì si viaggia sul sicuro. TUTTI I SANTI GIORNI non è un film straordinario perchè ha poco che possa elevarlo al di sopra delle grandi commedie, lo sviluppo non riserva sorpresone, la storia d'amore è abbastanza scontata nel suo andirivieni e il cuore del film, gli ostacoli e le avventure per avere un figlio "con ogni mezzo", smorzano il ritmo che invece i protagonisti mantengono alto. La qualità migliore è proprio questa, l'analisi, la descrizione di tutti i personaggi, dei ragazzi che compongono la coppia raccontati alla perfezione e con divertimento, fino al bozzetto del rocker da strada, eccessivo e funzionale. Ci si diverte, si può persino pensare e andare oltre la commedia, quasi un mezzo miracolo.
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