luciabari
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domenica 21 ottobre 2012
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commedia reale
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Il nuovo lavoro di Virzì: ‘Tutti i santi giorni’ è una commedia sulla vita di due giovani ragazzi che hanno voglia di combattere per il loro amore. C'è un portiere di notte, Guido, che sa tutto sui santi ed è uno studioso della cultura classica. Ha i capelli lunghi, è timido, riservato, ed educato. C’è Antonia (Thony), la sua ragazza, siciliana con un talento da musicista e disponibile a lavorare come impiegata in un autonoleggio. Antonia è irrequieta, permalosa ed ignorante. I due giovani opposti tutti i santi giorni vivono con Amore, un Amore che sembra indistruttibile, finché il pensiero ostinato di un figlio che non viene non mette in moto conseguenze imprevedibili.
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Il nuovo lavoro di Virzì: ‘Tutti i santi giorni’ è una commedia sulla vita di due giovani ragazzi che hanno voglia di combattere per il loro amore. C'è un portiere di notte, Guido, che sa tutto sui santi ed è uno studioso della cultura classica. Ha i capelli lunghi, è timido, riservato, ed educato. C’è Antonia (Thony), la sua ragazza, siciliana con un talento da musicista e disponibile a lavorare come impiegata in un autonoleggio. Antonia è irrequieta, permalosa ed ignorante. I due giovani opposti tutti i santi giorni vivono con Amore, un Amore che sembra indistruttibile, finché il pensiero ostinato di un figlio che non viene non mette in moto conseguenze imprevedibili... Inizia così la coppia ad essere ossessionata dalla necessità di avere un figlio, sia perché l'orologio biologico di Antonia avanza, sia perché tale evento consoliderebbe il loro rapporto. I due iniziano quindi un viaggio lungo e doloroso verso visite mediche, ospedali, ginecologi, guru alternativi e fautori della fecondazione assistita.
Il bel particolare di questo film è stato il fatto che siano stati scelti attori alle prime armi, attori che hanno rappresentato una storia privata di due personaggi qualunque dei nostri tempi mediante storie semplici. Vi è un legame molto particolare fra i due innamoratissimi anche se caratterialmente opposti ('Quella incosciente sono io, tu devi essere quello coi piedi per terra, sennò è un casino', dice Antonia a Guido). Un’altra particolarità dei protagonisti, presente al giorno d’oggi nella realtà di molti, è l’essere alle prese con una professione che non li rappresenta affatto.
E’ un film carino e divertente perché è caratterizzato da una semplice sceneggiatura e la trama si concentra sui protagonisti non evidenziando i personaggi di contorno; ma la sua storia molto vicina alla realtà permette di coinvolgerci.
Antonia la notte dorme. Guido invece lavora. Quando lui torna a casa non dimentica mai di portare la colazione a letto alla sua compagna, esponendole la storia del santo del giorno. E dopo quel loro piccolo rito, i due possono abbandonarsi all'amore. Poi, la ragazza monta sul motorino e si dirige verso l'autonoleggio in cui è impiegata e lui può finalmente riposare in attesa di tornare all'albergo dove lavora. Questo è un altro ostacolo che la coppia deve superare quotidianamente con l’aiuto dei loro sentimenti.
Il film ci insegna che ciò che conta nella coppia è appunto la solidità dei sentimenti e racconta la storia di due ragazzi che non hanno avuto paura a scegliersi, nonostante i loro caratteri opposti, ma vivono con la volontà di affrontare tutti gli ostacoli che gli si presentano.
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gianni perego
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domenica 21 ottobre 2012
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virzi' (e soldini): tutta la vita alle spalle
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A pensarci bene, forse, in questo momento, in questo paese neanche il cinema scoppia di salute civile.
O almeno suoi pezzi rilevanti.
A fronte di opere come quelle di Bellocchio e Garrone che affrontano a viso aperto e a schiena dritta alcuni tra gli aspetti più desolanti della società italiana odierna, infatti, ve ne sono altre che, invece, sotto gli stessi profili, non brillano di luce propria.
E la constatazione è tanto più deludente quanto più i film in questione provengono da registi che si erano, comunque, variamente distinti in passato per un approccio decisamente “forte” alla realtà.
Si sta parlando dei lavori di S. Soldini e P. Virzì.
Due opere dalle quali emerge un deprimente messaggio comune: i personaggi positivi, “i buoni”, in questa disperante fase storica hanno la stessa consistenza di un vaso di vetro soffiato tra i celebri vasi di ferro.
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A pensarci bene, forse, in questo momento, in questo paese neanche il cinema scoppia di salute civile.
O almeno suoi pezzi rilevanti.
A fronte di opere come quelle di Bellocchio e Garrone che affrontano a viso aperto e a schiena dritta alcuni tra gli aspetti più desolanti della società italiana odierna, infatti, ve ne sono altre che, invece, sotto gli stessi profili, non brillano di luce propria.
E la constatazione è tanto più deludente quanto più i film in questione provengono da registi che si erano, comunque, variamente distinti in passato per un approccio decisamente “forte” alla realtà.
Si sta parlando dei lavori di S. Soldini e P. Virzì.
Due opere dalle quali emerge un deprimente messaggio comune: i personaggi positivi, “i buoni”, in questa disperante fase storica hanno la stessa consistenza di un vaso di vetro soffiato tra i celebri vasi di ferro.
Si tratti di una talentuosa artista, tanto socialmente inibita e svampita da farsi sfruttare da tutti quelli con cui entra in contatto; o, invece, ci si trovi in presenza di un cultore di letteratura latina e di lingua tedesca, nonché di agiografia paleocristiana, con concrete possibilità di una luminosa carriera accademica negli Stati Uniti, che, invece, canta le laudi del suo impiego come portiere di notte perché “ha molto tempo libero per leggere e pensare”, la conclusione è sempre, logicamente, la stessa: costoro si fanno buttare a terra e calpestare sulla scala di una metropolitana o prendere a pugni in faccia senza esser minimamente in grado di abbozzare la benché minima difesa.
Ma l’elemento che desta più “perplessità”, specie se proveniente dall’autore di “Tutta la vita davanti” (ma anche Soldini vanta lavori ottimi come “Giorni e nuvole”), è il finale consolatorio: anche per queste fragili creature metropolitane arriva o ritorna l’amore pacificatore: si dorma insieme, sotto gli occhi benevoli di un fantasma, dopo il rapporto, oppure ci si sposi sull’altare, in bianco, nel tripudio di parenti danzanti e riconciliati.
Non è certo una colpa, né una défaillance professionale, il fatto in sé di voler scrivere o rappresentare una storia d’amore, o comunque una vicenda privata.
La riuscita non proprio esaltante di questi films, di quello di Virzì in particolare, sta in un altro elemento: l’aver voluto sfiorare sciattamente, quasi per forza d’inerzia questioni che avrebbero meritato ben altro livello di attenzione: dalla fuga dei cervelli alla violenza di genere alla pma.
Invece, tutti questi diventano solo i pezzi sfuocati di uno sfondo confuso, giacché in primo piano lo spettatore si ritrova sempre la storia di coppia del cultore dei santi che si bea di tutto quello che la vita gli passa, purché al suo fianco abbia la sua amata, la quale poi gratifica se stessa ed il suo compagno, rispettivamente, delle alate qualifiche di “troia attempata” e “coglione vigliacco”.
Non si capisce perché mai uno spettatore appena consapevole dovrebbe simpatizzare con un personaggio del genere, strutturalmente alieno a qualsiasi dimensione civile, e per il quale la sua erudizione non è fonte di analisi sociale o politico – culturale, ma neanche di progresso nella propria condizione di vita.
Forse, non sono questi i modelli civili di cui ha bisogno questo paese per provare a tirarsi fuori dal fiume melmoso di conformismo, opportunismo, viltà, passività, corruzione, prostituzione, in cui è definitivamente precipitato negli ultimi decenni.
Gli attori protagonisti sono molto bravi. Tutti.
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gi�m
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domenica 21 ottobre 2012
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bellissimo!! molto divertente e toccante.
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Bellissimo!! Molto divertente e toccante, una commedia italiana come non se ne vedevano da un pò.
Sconsigliato per chi non riesce ad avere un figlio...
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barone di firenze
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domenica 21 ottobre 2012
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squisito
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Un film di sentimenti che conferma la teoria che gli opposti si attraggono, stupefacenti questi attori per me sconosciuti, l'antonia (Tony) oltre a recitare bene ha una carica di sensualità notevole. Luca Marinelli bravissimo nel ruolo del buono come il pane, ma anche tutto il cast ha ben figurato, molto commevente la scena dell'amica incinta che si lascia andare al sentimento di del bisogno d'affetto. Virzì mio conterraneo non ha sbagliato neppure questa volta.
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joker 91
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domenica 21 ottobre 2012
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l'italia di oggi
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Virzi da attento osservatore della realtà sociale italiana ci racconta uno spaccato della nostra storia presente attraverso 2 stereotipi diversi uno dall'altro ma che hanno bisogno uno dell'altro per sopravvivere rappresentati da due bravissimi ed giovanissimi attori da considerarsi a dir poco superlativi sul quale puntare per il futuro del nostro cinema che si sta pian piano riprendendo. Un film dolce con musiche finalmente non italiane che spesso rovinano,intorno alla coppia nella pellicola i più attenti osserveranno una società di fondo malata come non mai. Un film non per tutti
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giulio vivoli
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sabato 20 ottobre 2012
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virzì quotidiano e questa volta piacione
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Da tutta la vita davanti a tutti i santi giorni il cambio di punto di partenza e di prospettiva e' significativo: dalla condizione di infelicita' sociale e personale drammatica e senza scampo di un'intera vita da precari, si passa ad una considerazione del quotidiano faticosa e precaria, ma tutto sommato accettata e vissuta con gioiosa rassegnazione.
Un quotidiano fatto di faticosi trasferimenti dalla periferia al semicentro metropolitano,di lavoro routinario e privo ambizioni, ma anche di voglia di felicita' di coppia con tanto di sesso e desiderio di famiglia con figli. Tale e' la normalita' a cui aspirano i due protagonisti che anche Virzi' sembra accontentarsi di una commedia facile nel gusto,dai toni morbidi e con continui e ripetuti messaggi buonisti, fino all'epilogo da mulino bianco opaco con lo scontato festoso matrimonio in salsa di sagra paesana, in cui tutto e tutti si riconciliano con la vita e i suoi problemi quotidiani.
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Da tutta la vita davanti a tutti i santi giorni il cambio di punto di partenza e di prospettiva e' significativo: dalla condizione di infelicita' sociale e personale drammatica e senza scampo di un'intera vita da precari, si passa ad una considerazione del quotidiano faticosa e precaria, ma tutto sommato accettata e vissuta con gioiosa rassegnazione.
Un quotidiano fatto di faticosi trasferimenti dalla periferia al semicentro metropolitano,di lavoro routinario e privo ambizioni, ma anche di voglia di felicita' di coppia con tanto di sesso e desiderio di famiglia con figli. Tale e' la normalita' a cui aspirano i due protagonisti che anche Virzi' sembra accontentarsi di una commedia facile nel gusto,dai toni morbidi e con continui e ripetuti messaggi buonisti, fino all'epilogo da mulino bianco opaco con lo scontato festoso matrimonio in salsa di sagra paesana, in cui tutto e tutti si riconciliano con la vita e i suoi problemi quotidiani.
Anche se il regista non perde almeno la sua tradizionale leggerezza nel disegnare i personaggi e conferire loro un tocco di simpatica ironia, stavolta l'operazione e' eccessivamente macchiettistica (la periferia,le hostess tedesche,le continue citazioni letterarie,il personale sanitario) quando non stereotipata (le famiglie di borgata,le birrerie di periferia,i genitori decaduti della campagna toscana e quelli arretrati del paese della sicilia, il cantante rock fallito), o addirittura di bassa comicita' da B movie (masturbazione con fini procreativi e facili battute e allusioni allegate), minando la credibilita' dei personaggi e il realismo mai banale delle storie di Virzi'.
Dove sono finiti gli i ribaltamenti degli stereotipi sociologici di Ferie d' agosto,la poesia e il verismo di Ovosodo,i toni da favola surreale di Baci e abbracci, l'originalita' di My name is tanino,gli affondi ideologici di Caterina va in citta', la spietatezza di Tutta la vita davanti, l'intensita' melodrammatica della Prima cosa bella?
Evidentemente Tutti i santi giorni e' un film di passaggio non all'altezza dei piccoli e grandi capolavori a cui eravamo abituati.
A volte anche i grandi sanno essere normali.
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stefano73
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sabato 20 ottobre 2012
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di nuovo bravo virzì
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Guido toscano, Antonia sicula, innamorati e conviventi ma diversissimi. Tenera storia sulla sterilità riproduttiva e sui drammi sentimentali. Virzì sta volta crea una commedia meno comica e più dura sulle incomprensioni di coppia. Comunque dolce e divertente.
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lacriss
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venerdì 19 ottobre 2012
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un gran bel film
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Paolo Virzi ha definito il suo film…Tutti i santi giorni un film piccolo e intimo…io invece preferisco definirlo un gran bel film , ricco di emozioni, realtà e speranza.
Parla di una storia di eccezioni , due ragazzi che non hanno avuto paura a scegliersi, ma che si amano follemente...lui Guido..cosi calmo ,colto e studioso di lingue antiche accetta il lavoro che gli è toccato pur sognando una cattedra a Princeton .. lei Antonia..cosi volitiva e fragile…incapace di vedere quanto di buono è riuscita a fare sogna di fare la cantante… i protagonisti cosi diversi tra loro riescono lo stesso a completarsi. Pensavo che il film fosse inquadrato più su questo figlio che non arriva mai… invece il loro stare insieme è ciò che riempie tutto.
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Paolo Virzi ha definito il suo film…Tutti i santi giorni un film piccolo e intimo…io invece preferisco definirlo un gran bel film , ricco di emozioni, realtà e speranza.
Parla di una storia di eccezioni , due ragazzi che non hanno avuto paura a scegliersi, ma che si amano follemente...lui Guido..cosi calmo ,colto e studioso di lingue antiche accetta il lavoro che gli è toccato pur sognando una cattedra a Princeton .. lei Antonia..cosi volitiva e fragile…incapace di vedere quanto di buono è riuscita a fare sogna di fare la cantante… i protagonisti cosi diversi tra loro riescono lo stesso a completarsi. Pensavo che il film fosse inquadrato più su questo figlio che non arriva mai… invece il loro stare insieme è ciò che riempie tutto.Antonia la notte dorme e invece Giudo lavora, ma non dimentica mai la mattina di portare la colazione a letto alla sua amata,spiegando nel dettaglio ..vita, morte e miracoli del santo giorno e finendo poi col fare l’amore.Tutto si muove intimamente nella commedia romantica di Virzì, fino a toccare le corde più sensibili di un'umanità essenziale: amore, ragione, sentimento, libertà, destino, desiderio (di essere madre, di essere padre), dolore (di non esserlo). Ogni scelta di regia sembra essere dentro le possibilità delle vite dei protagonisti, interrogandosi su come si parla oggi d'amore e come si parla oggi l'amore.Questa frase del film mi è rimasta molto impressa :
'Quella incosciente sono io, tu devi essere quello coi piedi per terra, sennò è un casino', dice Antonia a Guido),…è proprio vero….nella vita di ogni coppia ..uno deve avere i piedi per terra…l’altro è l’incosciente…
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[+] con te senza si e senza ma
(di barone di firenze)
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lalli
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venerdì 19 ottobre 2012
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bello
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bello, nella sua semplicità..credo di non aver mai visto un uomo così follemente innamorato della sua donna...beata lei ;)
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daniele54
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venerdì 19 ottobre 2012
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che delusione!
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Se non l'avesse diretto il regista di Ovosodo, sarebbe passabile. Ma da Virzì mi aspettavo qualcosa di più. La trama è banale. Non ci sono elementi di novità che la distinguano da una qualsiasi cronachina di tutti i giorni. Il tema dell'amore è trattato in maniera acritica asettica privo di qualsiasi elemento di contrasto che lo rendono parte della realtà. Questo film sa di falso, di stereotipo, eccezion fatta per l'ultima scena, furbescamente camuffata dalla volpe Virzì. Gli attori sono francamente sottotono, per non dire peggio. Macchiette prive di personalità che replicano clichet abusati. Dal romanticone (privo di romanticismo) alla semitrasgressiva (per casualità) passando dal cantantucolo scoppiato , al gestore cattivo, al palestrato coatto, ai siculi entranti, ai senesi genialoidi eccetera eccetera.
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Se non l'avesse diretto il regista di Ovosodo, sarebbe passabile. Ma da Virzì mi aspettavo qualcosa di più. La trama è banale. Non ci sono elementi di novità che la distinguano da una qualsiasi cronachina di tutti i giorni. Il tema dell'amore è trattato in maniera acritica asettica privo di qualsiasi elemento di contrasto che lo rendono parte della realtà. Questo film sa di falso, di stereotipo, eccezion fatta per l'ultima scena, furbescamente camuffata dalla volpe Virzì. Gli attori sono francamente sottotono, per non dire peggio. Macchiette prive di personalità che replicano clichet abusati. Dal romanticone (privo di romanticismo) alla semitrasgressiva (per casualità) passando dal cantantucolo scoppiato , al gestore cattivo, al palestrato coatto, ai siculi entranti, ai senesi genialoidi eccetera eccetera..... Pensare alla Sandrelli e Mastrandea e guardarli recitare è stata una vera sofferenza. I tempi sono allungati modello brodo. ogni " colpo di scena " è assolutamente prevedibile e già visto. Se potete, evitatelo. Non è autentico.
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