il conformista
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giovedì 18 ottobre 2012
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film di sentimenti
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Film molto carino di persone con sentimenti veri nel mondo di oggi fatto di oscenità. I due protagonisti sono molto efficaci. Viva l'Italia.
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asiul cat
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giovedì 18 ottobre 2012
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un film fatto con amore..
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Nuova fatica di Virzì… TUTTI I SANTI GIRNI film riuscitissimo dopo il ormai già accreditato La prima cosa bella.
In questo film Virzì ci narra la storia di due giovani. La coppia formata da Antonia e Guido.
Lui uno studioso esperto latinista che saprebbe parlare in una perfetta lingua ‘morta’ e lei cantante trasgressiva…praticamente, ma solo apparentemente diversa dall’uomo perfetto.
Ma questa solo superficiale diversità nasconde la forza di un rapporto messo alla prova dal desiderio di volere un figlio.
Ed è qui che emerge il cuore di questo film. Il dramma che s’intreccia con una leggera e elegante comicità.
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Nuova fatica di Virzì… TUTTI I SANTI GIRNI film riuscitissimo dopo il ormai già accreditato La prima cosa bella.
In questo film Virzì ci narra la storia di due giovani. La coppia formata da Antonia e Guido.
Lui uno studioso esperto latinista che saprebbe parlare in una perfetta lingua ‘morta’ e lei cantante trasgressiva…praticamente, ma solo apparentemente diversa dall’uomo perfetto.
Ma questa solo superficiale diversità nasconde la forza di un rapporto messo alla prova dal desiderio di volere un figlio.
Ed è qui che emerge il cuore di questo film. Il dramma che s’intreccia con una leggera e elegante comicità.
In questo film si ride e si piange. Le risa legate ai rapporti che i due hanno con le rispettive famiglie o ad alcuni momenti vissuti dai due attori durante l’evolversi della storia, ma come detto, ci si commuove molto pensando al tema della fecondazione assistita - scommessa insolita del regista pienamente vinta .
Ci si commuove, dicevo vedendo e vivendo le vicissitudini di una coppia – perché quella potrebbe essere una qualsiasi coppia di giovani sposi incontrata tra i corridoi di un ospedale –che tenta di districarsi tra le odissee assurde dei personaggi che sorretti o non dalla professionalità promettono miracoli senza considerare le vite degli altri.
Ma non temete l’epilogo oltre a lasciarvi piacevolmente sorpresi vi commuoverà positivamente. Perché niente è più gioioso dell’immagine di Guido e Antonia stretti al loro amore…
Non voglio svelarvi molto di più di questo film, ho solo voglia di dirvi che oltre ad una trama importante e seria che scava nelle vite private degli uomini, in quanto esseri umani, questo film ha una bellissima fotografia, fatta di colori caldi e riprese innovative. Ed ancora TUTTI I SANTI GIORNI si fregia di due bravissimi attori che sanno rendere i loro ruoli seri e leggeri allo stesso tempo..
In poche parole è un film gradevolissimo e assolutamente non banale.
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asiul cat
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giovedì 18 ottobre 2012
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dalla parte del cuore...
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Nuova fatica di Virzì… TUTTI I SANTI GIRNI film riuscitissimo dopo il ormai già accreditato La prima cosa bella.
In questo film Virzì ci narra la storia di due giovani. La coppia formata da Antonia e Guido.
Lui uno studioso esperto latinista che saprebbe parlare in una perfetta lingua ‘morta’ e lei cantante trasgressiva…praticamente, ma solo apparentemente diversa dall’uomo perfetto.
Ma questa solo superficiale diversità nasconde la forza di un rapporto messo alla prova dal desiderio di volere un figlio.
Ed è qui che emerge il cuore di questo film. Il dramma che s’intreccia con una leggera e elegante comicità.
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Nuova fatica di Virzì… TUTTI I SANTI GIRNI film riuscitissimo dopo il ormai già accreditato La prima cosa bella.
In questo film Virzì ci narra la storia di due giovani. La coppia formata da Antonia e Guido.
Lui uno studioso esperto latinista che saprebbe parlare in una perfetta lingua ‘morta’ e lei cantante trasgressiva…praticamente, ma solo apparentemente diversa dall’uomo perfetto.
Ma questa solo superficiale diversità nasconde la forza di un rapporto messo alla prova dal desiderio di volere un figlio.
Ed è qui che emerge il cuore di questo film. Il dramma che s’intreccia con una leggera e elegante comicità.
In questo film si ride e si piange. Le risa legate ai rapporti che i due hanno con le rispettive famiglie o ad alcuni momenti vissuti dai due attori durante l’evolversi della storia, ma come detto, ci si commuove molto pensando al tema della fecondazione assistita - scommessa insolita del regista pienamente vinta .
Ci si commuove, dicevo vedendo e vivendo le vicissitudini di una coppia – perché quella potrebbe essere una qualsiasi coppia di giovani sposi incontrata tra i corridoi di un ospedale –che tenta di districarsi tra le odissee assurde dei personaggi che sorretti o non dalla professionalità promettono miracoli senza considerare le vite degli altri.
Ma non temete l’epilogo oltre a lasciarvi piacevolmente sorpresi vi commuoverà positivamente. Perché niente è più gioioso dell’immagine di Guido e Antonia stretti al loro amore…
Non voglio svelarvi molto di più di questo film, ho solo voglia di dirvi che oltre ad una trama importante e seria che scava nelle vite private degli uomini, in quanto esseri umani, questo film ha una bellissima fotografia, fatta di colori caldi e riprese innovative. Ed ancora TUTTI I SANTI GIORNI si fregia di due bravissimi attori che sanno rendere i loro ruoli seri e leggeri allo stesso tempo.
In poche parole è un film gradevolissimo e assolutamente non banale.
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anna v.
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giovedì 18 ottobre 2012
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la tenerezzza e l'eleganza dei sentimenti
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E' la battaglia quotidiana che un sentimento tenero e delicato deve sostenere con l'arroganza e la rozzezza della gente. Il sentimento tenero e delicato è incarnato da Guido Caselli, ragazzo colto, ironico, romantico, convinto che con la gentilezza e la cortesia tutto possa essere affrontato e risolto; l'arroganza e la rozzezza sono invece rappresentate da vicini di casa beceri ed ignoranti, da avventori di bar pronti alla rissa e da un ex della compagna del protagonista che, senza volerlo e senza esserne degno, rischierà di portarsela via.
La storia è una storia semplice, ma è proprio nella semplicità che sta la sua forza: ci si immedesima nei personaggi, ci si ritrova a fare il tifo per i protagonisti, a fare confronti con la propria storia d'amore, a desiderarne una così.
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E' la battaglia quotidiana che un sentimento tenero e delicato deve sostenere con l'arroganza e la rozzezza della gente. Il sentimento tenero e delicato è incarnato da Guido Caselli, ragazzo colto, ironico, romantico, convinto che con la gentilezza e la cortesia tutto possa essere affrontato e risolto; l'arroganza e la rozzezza sono invece rappresentate da vicini di casa beceri ed ignoranti, da avventori di bar pronti alla rissa e da un ex della compagna del protagonista che, senza volerlo e senza esserne degno, rischierà di portarsela via.
La storia è una storia semplice, ma è proprio nella semplicità che sta la sua forza: ci si immedesima nei personaggi, ci si ritrova a fare il tifo per i protagonisti, a fare confronti con la propria storia d'amore, a desiderarne una così... E il quotidiano diventa strordinario e la dolcezza diventa forza. Non è forte chi picchia più forte o chi alza di più la voce: è forte chi tutti i giorni ti porta la colazione a letto e chi ti ascolta mentre tutto il resto del mondo non ti sente nemmeno. Lui e solo lui potrà salvarti e farti vivere una vita straordinariamente normale.
Bravi i protagonisti: lui lo ami fin da subito e lei la sopri durante il film e ne apprezzi gli sguardi, i sorrisi e "non pianti".
Da vedere.
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[+] recensione perfetta
(di barone di firenze)
[ - ] recensione perfetta
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giugy3000
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giovedì 18 ottobre 2012
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due di due.
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In una Roma attualissima due modi diversi di vivere la vita si incontrano e si amano sin dal primo momento: Guido e Antonia sono una perfetta sintonia di poli opposti, nonchè
incarnazione ottimale di una coppia in stampo anno 2012. Vivono in un piccolo appartamento in affitto, svolgono lavori precari e poco soffisfacenti, ma non fanno certo morire il loro amore per la vita, per il sesso e per le loro passioni...anzi! Lei è una cantautrice che saltuariamente canta nei locali (nel film come nella vita reale) e lui si dedica alla lettura dei classici latini e le porta il caffè parlando in maniera forbita prima di fare l'amore tutti i santi giorni.
Virzì torna a parlarci di ciò che meglio sa portare sullo schermo, ossia i rapporti d'amore e famigliari del mondo in cui ci troviamo anno dopo anno, delle sue evoluzioni e dei suoi rischi, che nella sua filosofia cinefila e di vita vanno sempre accettati e mai allontanati, perchè fulcro di crescita e d'occasione di rinnovarsi.
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In una Roma attualissima due modi diversi di vivere la vita si incontrano e si amano sin dal primo momento: Guido e Antonia sono una perfetta sintonia di poli opposti, nonchè
incarnazione ottimale di una coppia in stampo anno 2012. Vivono in un piccolo appartamento in affitto, svolgono lavori precari e poco soffisfacenti, ma non fanno certo morire il loro amore per la vita, per il sesso e per le loro passioni...anzi! Lei è una cantautrice che saltuariamente canta nei locali (nel film come nella vita reale) e lui si dedica alla lettura dei classici latini e le porta il caffè parlando in maniera forbita prima di fare l'amore tutti i santi giorni.
Virzì torna a parlarci di ciò che meglio sa portare sullo schermo, ossia i rapporti d'amore e famigliari del mondo in cui ci troviamo anno dopo anno, delle sue evoluzioni e dei suoi rischi, che nella sua filosofia cinefila e di vita vanno sempre accettati e mai allontanati, perchè fulcro di crescita e d'occasione di rinnovarsi. Guido e Antonia sono talmente diversi da far ridere in numerosissime scene: lui parla con vocaboli arcaici dati dai suoi profondi studi classici e lei il più delle volte le risponde con un "Minchia Guido, parla come mangi!". La bravissima cantante siciliana (in arte Thony) è stata per me davvero una scoperta recitativa e Luca Martinelli viene finalmente alla luce in tutta la sua bravura, offuscata a mio avviso nel film "La solitudine dei numeri primi" in un ruolo che poco gli si addiceva. Si parla di tutto un po' in questo calderone di pellicola moderna: di quanto una coppia può arricchirsi nelle sue terribili ( e a volte imbarazzanti) disparità, di come ci si senta persi una volta che si vuol coronare il sogno di avere una famiglia e quel dannato figlio/a non arriva e non si capisce più se lo si desidera davvero o solo per omologarsi agli altri, di quanto nella propria unicità coniugale si sia fortunati, nonostanti ci si veda solo per poche ore al mattino e di quanto si riesca ancora a trovare la passione tutti i santi giorni nell'atto sessuale dopo sei anni e una routine piena di sacrifici. Un film davvero dolcissimo e tenero...un finale originalissimo e al contrario, che testimonia che il ciclo degli eventi in una storia d'amore può essere sia lineare che a spirale, che "comecazzocipare".
Note dolenti del film (anche se sinceramente possono benissimo passare in secondo piano): una colonna sonora un po' scarna d'emozioni a parte la canzone dei Virginiana Miller che scorre durante i titoli di coda; e a mio avviso Thony farebbe meglio a continuare la carriera d'attrice che quella di cantante. In secundis per chi come me conosce bene Virzì e lo stima no si può fare a meno di notare che tutti i personaggi maschili dei suoi film siano ormai davvero tutti uguali e alla lunga un po' ripetitivi. Da "Ovosodo" passando per "My name is Tanino" e arrivando a Guido, questi uomini sono accumunati da una loro impotenza/meraviglia/timore di fronte al rapporto con la donna, in un rapporto di dolcezza e tenerezza certo, ma anche di eccessiva debolezza che film dopo film a mio parere stanca. In ultimo la scena del cane dell'amico di Antonia che corre dietro alla coppia sul bus per stabilirsi con loro è una scena superflua ed irreale che avrei tagliato senza remore.
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gasten
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mercoledì 17 ottobre 2012
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anche virzì perde colpi
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Lanciata come una delle commedie più attese ed interessanti dell'Autunno, "Tutti i Santi Giorni" arriva al cinema con sulla schiena un fardello piuttosto gravoso: l'impegno, da parte di Paolo Virzì, di continuare a inserire all'interno dei suoi film temi sociali estremamente attuali, come avvenuto con il riuscitissimo "Tutta la vita davanti". Stavolta protagonista è una giovane, ma non troppo, coppia di fidanzati alle quasi disperata ricerca di riuscire ad ottenere finalmente, dopo numerosi tentativi una gravidanza. Guido (il Luca Marinelli già apprezzato ne "La Solitudine dei Numeri Primi") è il classico ragazzo della porta accanto, ragionevole, onesto e di buon cuore disposto a tutto per compiacere la compagna; lei, Antonia, interpretata dall'esordiente e "sconosciuta" cantautrice siciliana "Thony", rappresenta invece il "lato oscuro" della coppia, spesso avventata nelle scelte, scontrosa e da un passato travagliato e triste.
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Lanciata come una delle commedie più attese ed interessanti dell'Autunno, "Tutti i Santi Giorni" arriva al cinema con sulla schiena un fardello piuttosto gravoso: l'impegno, da parte di Paolo Virzì, di continuare a inserire all'interno dei suoi film temi sociali estremamente attuali, come avvenuto con il riuscitissimo "Tutta la vita davanti". Stavolta protagonista è una giovane, ma non troppo, coppia di fidanzati alle quasi disperata ricerca di riuscire ad ottenere finalmente, dopo numerosi tentativi una gravidanza. Guido (il Luca Marinelli già apprezzato ne "La Solitudine dei Numeri Primi") è il classico ragazzo della porta accanto, ragionevole, onesto e di buon cuore disposto a tutto per compiacere la compagna; lei, Antonia, interpretata dall'esordiente e "sconosciuta" cantautrice siciliana "Thony", rappresenta invece il "lato oscuro" della coppia, spesso avventata nelle scelte, scontrosa e da un passato travagliato e triste. I due finiranno per rivolgersi a dottori, ginecologi, e infine anche alla fecondazione assistita pur di riuscire nell'impresa di coronare il sogno di diventare genitori. La travagliata odissea porterà però a rivelare i lati sconosciuti e apparentemente scomparsi di Antonia, e ad una conseguente crisi della stessa relazione.
Per quanto Virzì si sforzi, il film non è all'altezza di quelli precedenti. Criticatissima la scelta della protagionista, che invece si dimostra all'altezza del compito. Sono invece i particolari a rovinare il lavoro del quasi 50enne regista, scene che in una cinema solitamente limpido e sobrio come il suo, stonano clamorosamente. Ecco dunque arrivare gag patetiche, ormai sin troppo presenti nel notro cinema, degne di "B MOVIE", decisamente inaspettate da un regista del suo calibro. Dall'apparizione di un buzzurrissimo ex compagno di Antonia, il classico prototipo del musicista alternativo da "Centro Sociale dagli stereotipati modi di fare, che dal nulla prende e come se niente fosse ruba il piatto al giovane Guido, ovviamente inerme di fronte all'accaduto, a quando invece il protagonista è obbligato a sogni erotici piuttosto patetici, nel momento della raccolta del suo seme, sino all'ancora più assurda scena dell'ospedale, in cui Antonia viene appositamente prelevata dal suo letto dalle infermiere, per aiutare il suo imbranato partner nella masturbazione (con tanto di versi animaleschi), davanti alle stupitissime facce degli altri che attendevano pazientemente in fila che la stanza si liberasse.
Sono dunque questi e un'altra serie di stupidi particolari a rovinare un lavoro invece costruito in maniera abbastanza ricercata e intelligente, e che abbassano di netto la credibilità di un film che poteva invece risultare attuale e riuscito.
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olgadik
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mercoledì 17 ottobre 2012
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la coppia più bella
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Virzì ha smorzato il suo sguardo, acuto con humour, nel confotografare il reale ed ha addolcito le punte d’autore di commedie di costume, per vestire di tenerezza i due personaggi principali dell’ultimo film: una lei e soprattutto un lui che più dolce e romantico non si può. Forse sta proprio in questa attenzione e positività data al protagonista maschio della coppia, la novità dell’opera. Non è che l’autore toscano abbia rinunciato a presentare fasce della nostra società alle prese con problemi, violenze, tic e mode d’ogni genere, ma questa umanità ha nell’insieme del film un ruolo minore perché i riflettori e la centralità sono per Guido (Luca Marinelli) e Antonia (Federica Victoria Caiozzo).
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Virzì ha smorzato il suo sguardo, acuto con humour, nel confotografare il reale ed ha addolcito le punte d’autore di commedie di costume, per vestire di tenerezza i due personaggi principali dell’ultimo film: una lei e soprattutto un lui che più dolce e romantico non si può. Forse sta proprio in questa attenzione e positività data al protagonista maschio della coppia, la novità dell’opera. Non è che l’autore toscano abbia rinunciato a presentare fasce della nostra società alle prese con problemi, violenze, tic e mode d’ogni genere, ma questa umanità ha nell’insieme del film un ruolo minore perché i riflettori e la centralità sono per Guido (Luca Marinelli) e Antonia (Federica Victoria Caiozzo). Ma, pur in spazi minori, gli altri non sono meno significativi o tali da non strappare un sorriso amarognolo. Al riguardo ricorderei i ritrattini, caratterizzati con pochi tratti, delle due famiglie di provenienza dei giovani: quasi caricaturali da operetta grottesca quelli siciliani di lei, da manuale del buon borghese con un occhio alla campagna e ai vini, quelli toscani, di lui. Ma è con grande empatia che Virzì, da sempre sensibile alla condizione esistenziale dei giovani (Ovosodo, Tutta la vita davanti, La prima cosa bella), guarda a questa coppia molto speciale nella sua normalità. Ogni santo giorno essi si recano al lavoro, per lui notturno, per lei diurno, e ogni mattina, al rientro dall’albergo in cui fa il portiere di notte, Guido porta a letto la colazione ad Antonia e i due si amano. Poche le uscite e le amicizie spesso insoddisfacenti (vedi i vicini di casa), molto l’amore e la comunicazione vera, senza orpelli, tra i due trentenni. Entrambi hanno occupazioni difformi dalle possibilità di ciascuno. Il giovane conosce a fondo le lingue e le opere antiche ed è appassionato di agiografia sacra; la donna, dal passato molto movimentato, è una musicista solista di chitarra nonché cantautrice di brani che sembrano piccole romanze (lo è anche nella vita vera). Nonostante ciò, essi hanno scelto soprattutto di amarsi e di non inseguire il successo; il resto si affronta giorno per giorno con fatica, dignità e un sorriso sulle labbra lui, senza molti interessi oltre la musica ma con maggiore inquietudine e immediatezza permalosa lei. A un certo punto la loro armonia si incrinerà di fronte al problema dei figli che non vengono e che entrambi desiderano. Comincia così un andirivieni tra cliniche, dottori, corsi new-age, fecondazione assistita, che ha dei lati comici, ma anche molto dolorosi, via via che la speranza delusa comincia a scavare nell’equilibrio del loro stare insieme e nella consapevolezza cresciuta, soprattutto in Antonia, dei propri limiti. Ma alla fine, dopo una breve rottura, si riparte e il regista non ha paura del lieto fine perché con leggerezza e rispetto ha seguito e indagato il rapporto e le rispettive interiorità dei due. Come oggi si può parlare di amore - un amore tra i colori sgargianti, quasi fluorescenti di vestiti e di spazi e la vicinanza “lontana” di Roma - Virzì, che sa ascoltare, ce lo riferisce con semplicità, arguzia e commozione. Dolcemente spaesata la recitazione di Luca Marinelli (attore di un altro film “giovane”, La solitudine dei numeri primi); buona nella sua vivacità espressiva la prova della cantante, che sceglie di cimentarsi con un esordio non facile anche se guidato da un autore intelligente e umano come Virzì.
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phileas fogg
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mercoledì 17 ottobre 2012
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leggero ma profondo, realistico ma ironico
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Paolo Virzì dimostra ancora una volta con questo film di essere un regista praticamente unico nel panorama italiano attuale. In questo momento nessuno come lui riesce a realizzare film in cui lo spettatore riesce a sorridere, a volte anche a ridere, mentre viene descritto lo sfascio della nostra società (penso a Caterina va in città o a Tutta la vita davanti) o vengono raccontate storie di dolore o di riconciliazione con la propria storia personale (penso appunto a Tutti i Santi giorni o a La prima cosa bella). Virzì riesce a fare tutto riuscendo sempre a mantenere leggero il tono della narrazione, ma senza mai banalizzare le vicende umane che racconta. In questo senso ha un talento unico ed è davvero un peccato che come regista sia così poco celebrato.
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Paolo Virzì dimostra ancora una volta con questo film di essere un regista praticamente unico nel panorama italiano attuale. In questo momento nessuno come lui riesce a realizzare film in cui lo spettatore riesce a sorridere, a volte anche a ridere, mentre viene descritto lo sfascio della nostra società (penso a Caterina va in città o a Tutta la vita davanti) o vengono raccontate storie di dolore o di riconciliazione con la propria storia personale (penso appunto a Tutti i Santi giorni o a La prima cosa bella). Virzì riesce a fare tutto riuscendo sempre a mantenere leggero il tono della narrazione, ma senza mai banalizzare le vicende umane che racconta. In questo senso ha un talento unico ed è davvero un peccato che come regista sia così poco celebrato. Anche in questo film consegna allo spettatore uno spaccato della nostra società, due personaggi terribilmente autentici, e una storia su un problema molto più frequente di quel che si può pensare in cui i protagonisti sbattono la faccia della loro vita di coppia contro un ostacolo insuperabile riuscendo alla fine a ritrovarsi. Molto meglio di tanti altri prodotti nostrani.
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laurettafelice
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martedì 16 ottobre 2012
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due ore piacevoli
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Film veramente ben riuscito, ben girato, commovente e ironico, moderno e al passo con i tempi, traduce in pellicola temi attuali e interessanti, l'amore tra ragazzi non proprio giovanissimi che vivono come molti di noi oggi, lavori improvvisati, i sogni lasciati nel cassetto chiuso a chiave, convivenze in appartamenti disordinati e simpatici, la ricerca difficile di un figlio, la situazione di giovani e brillanti menti in Italia. attori fantastici, Guido trasudava d'amore per la sua donna, un amore mai visto in altri film, la protagonista femminile brava quanto sorprendente per le sue doti di cantautrice. due ore piacevoli tra risate lacrime e sorrisi. ti lascia calore dentro.
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geremia2001
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martedì 16 ottobre 2012
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la seconda cosa bella di virzì
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Dopo La prima cosa bella incentrato sull'amore per la figura materna, Paolo Virzì torna in sala con un canto d'amore per i figli: quelli in attesa e quelli che non verranno mai. Già, perché quella di Guido e Antonia è la storia di due ragazzi alle prese con un bebè che non vuol proprio arrivare, per quanto lo desiderino e ci si mettano d'impegno. Ricorrono così a ginecologi, luminari e cliniche specialistiche, scontrandosi con una verità difficile da accettare. Una rinuncia che metterà in crisi anche il loro rapporto, ma solo per poco. Perché dove la natura si arrende, vincono gli affetti.
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