archipic
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mercoledì 30 gennaio 2013
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l'amore non banale
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Davvero riuscito questo film di Virzì; racconta l'amore tra due ragazzi, ognuno con caratteristiche molto particolari, che è continuamente messo alla prova da un bimbo che non vuole arrivare, dal lavoro che non consente di vivere insieme la giornata, e dal resto del mondo che sembra non accorgersi dei loro problemi e delle loro preoccupazioni. E, come spesso accade, è la forza di uno dei due che riesce a vincere la debolezza dell'altro e far si che le vicissitudini della vita non distruggano quanto costruito pian piano. Supportato dalla magistrale interpretazione dei due protagonisti il film si regge su una sceneggiatura molto ben strutturata che in un leggiadro alternarsi di momenti allegri, malinconici, drammatici e sentimentali, riesce a rendere continua la narrazione senza lasciare vuoti.
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Davvero riuscito questo film di Virzì; racconta l'amore tra due ragazzi, ognuno con caratteristiche molto particolari, che è continuamente messo alla prova da un bimbo che non vuole arrivare, dal lavoro che non consente di vivere insieme la giornata, e dal resto del mondo che sembra non accorgersi dei loro problemi e delle loro preoccupazioni. E, come spesso accade, è la forza di uno dei due che riesce a vincere la debolezza dell'altro e far si che le vicissitudini della vita non distruggano quanto costruito pian piano. Supportato dalla magistrale interpretazione dei due protagonisti il film si regge su una sceneggiatura molto ben strutturata che in un leggiadro alternarsi di momenti allegri, malinconici, drammatici e sentimentali, riesce a rendere continua la narrazione senza lasciare vuoti. Anche la regia, sapientemente, dosa bene il ritmo, le varie ambientazioni e gli spaccati sociali che il duo protagonista volente o nolente attraversa; brava a non banalizzare lo spunto motore della storia e a svilupparla in modo credibile e realistico. Ossia, bisogna abbandonarsi all'amore e accettare serenamente, ma senza repressa rassegnazione, gli aspetti che la vita può regalare o togliere; e questo è un insegnamento che è sempre un'ottima cosa cercare di imparare.
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[+] flm noioso
(di giovanni.)
[ - ] flm noioso
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si.ssi
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lunedì 21 gennaio 2013
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qundo si risparmia troppo.....
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Thony è decisamente inadeguata a fare l'attrice. Non mi ha convinta assolutamente nè come attrice e nè come cantante (non se ne puo' piu' di pseudo-cantanti che scimmiottano Cat Power!)...questa volta volevo dare una possibilità al film,che già non mi convinceva...lo devo ammettere,e ne sono rimasta tanto delusa. secondo me questa volta Virzì ha veramente risparmiato troppo per il cast!Bravo Luca Marinelli ma comunque senza particolari lodi. Invece la trama l'ho trovata scontata e piena di luoghi comuni.
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gabriella
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giovedì 13 dicembre 2012
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italian life
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Seppure capovolta, la coppia di Antonia e Guido, ricorda molto “ American life”, due trentenni molto diversi tra di loro, innamorati e con progetti per il futuro. Ricordiamo che nel film di Mendes i due protagonisti erano una coppia in dolce attesa, mentre in quello di Virzì i due giovani cercano di realizzare un desiderio di maternità, ma le peripezie, i tentativi per raggiungere l’obiettivo, li accomuna a Burt e Verona ( vedi ad esempio le filosofie new age), i genitori che in qualche modo rimangono fuori, per scelta o per imposizione, la precarietà del lavoro, le difficoltà nella quotidianità., elementi di estrema attualità; se poi si aggiunge che il miope Guido indossa per tutto il film ( tranne in un paio di occasioni, rispetto a Burt), gli occhiali da vista, ecco che le cose si ricongiungono.
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Seppure capovolta, la coppia di Antonia e Guido, ricorda molto “ American life”, due trentenni molto diversi tra di loro, innamorati e con progetti per il futuro. Ricordiamo che nel film di Mendes i due protagonisti erano una coppia in dolce attesa, mentre in quello di Virzì i due giovani cercano di realizzare un desiderio di maternità, ma le peripezie, i tentativi per raggiungere l’obiettivo, li accomuna a Burt e Verona ( vedi ad esempio le filosofie new age), i genitori che in qualche modo rimangono fuori, per scelta o per imposizione, la precarietà del lavoro, le difficoltà nella quotidianità., elementi di estrema attualità; se poi si aggiunge che il miope Guido indossa per tutto il film ( tranne in un paio di occasioni, rispetto a Burt), gli occhiali da vista, ecco che le cose si ricongiungono..
Il desiderio di avere un bambino può apparire quasi superficiale e poco responsabile tra Guido e Antonia, così diversi caratterialmente da sembrare incompatibili,eppure è proprio l’estremizzazione tra i due il loro punto d’appoggio, chi se non il mite Guido, sempre positivo che si fa piacere un lavoro “umile” riuscendo a dare il meglio di sé , può essere il miglior compagno alla sbandata Antonia che sguscia via come un’anguilla alla minima difficoltà e si irrita per un nonnulla?
Non necessariamente l’istinto materno è palese in una persona, ma chi ha detto che solo una donna tenera e affettuosa potrà essere una buona madre ? L’amore e la comprensione, la tenerezza, sono cose che possono crescere inaspettate, magari in persone dalle quali non ce lo saremmo mai aspettato, così come la strampalata Antonia e il remissivo Guido , ben vengano allora i metodi per raggiungere l’obiettivo agognato, anche a goffi passi dai valzer sulle note di Strauss. Virzì firma una commedia piacevole, simpatica, un po’ irriverente, un po’ caotica, ma dove esiste lo spazio per un sentimento che riesce a imporsi nella frenesia del nostro turbolento quotidiano
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nino quincampoix
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domenica 25 novembre 2012
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la delicatezza, soprattutto
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Ammetto di essere entrato al cinema senza troppe aspettative. Ne sono uscito pienamente soddisfatto e deciso a consigliare di vedere questo film, che racconta con estrema delicatezza, ironia e una dose accettabile di realtà, una storia d'amore tra due esseri (davvero) umani. Ho riso, apprezzato la colonna sonora (brava Thony) e i suoi attori, alla fine ammetto anche di essermi un po' commosso. Bella la fotografia. l'hinterlando romano (in questo caso Acilia) come nel film precedente è uno sfondo perfetto per raccontare una storia che non presenta fronzoli. Consigliato.
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nino pell.
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sabato 10 novembre 2012
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troppo allegro per un tema invece delicato
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Con tutta sincerità, questo film non mi è piaciuto. Dopo la magia e l'intensità di una pellicola capolavoro quale è stata "La prima cosa bella", questa volta il regista Virzì mi delude nell'aver trattato un tema delicato come quello della fecondazione (che ingloba una serie di problematiche non indifferenti) con un tocco di giovanilismo troppo frivolo e soprattutto un pò troppo vivace per i miei gusti. Decisamente un film almeno di qualche spanna in meno rispetto al suo predecessore.
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maria f.
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venerdì 9 novembre 2012
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evviva i buoni film!
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Il regista racconta – riuscendoci alla grande – la vita di questa coppia di trentenni che pur avendo uno stile di vita, gusti, interessi diametralmente opposti, vive da sei anni un amore gioioso, tenero, intenso.
Antonia e Guido riescono a superare ì momenti bui di una separazione e riconoscono poi che la vita può essere vissuta solo accanto alla persona che nonostante tutte le difficoltà desidera dividere la quotidianità solo con te poiché solo tu dai sale e significato alla sua esistenza.
La vita a due è soprattutto sostenersi per sempre perché da soli non cela si può fare.
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anisakis92
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giovedì 8 novembre 2012
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su toni cantante
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Convencenti gli attori, un tipico film di Virzì, maestro nel far stagliare sentimenti ed emozioni sullo sfondo della realtà sociale. Sulla Toni cantante: molto piacevole ma ascoltandola la mente non può non andare alla mitica Feist...che sembra più che un'ispirazione.
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lula7475
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martedì 6 novembre 2012
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molto realistico
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Questo film FINALMENTE esiste, ed offre una prospettiva molto reale di ciò che veramente tante copie vivono alla ricerca della propria realizazzazione personale e famigliare. L'unica critica che mi sento di fare è che manca offrire allo spettatore un'idea del tempo che passa tra prime visite, liste d'attesa, costi dei farmaci, e magari perchè no i commenti di chi ti dice "ma dai, va tutto bene, al massimo adotti!" Propongo a questo regista questo argomento per il prossimo film. Per il resto molto riuscito.
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alfo_ramos
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lunedì 5 novembre 2012
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sentimento e riflessione
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Un film che lascia il segno. Apparentemente leggero ha invece molti spunti di estrema riflessione mista ad una ironia reale. Un romanticismo lampante pervade tutto il film. Il protagonista, Guido, è l'incarnazione del bravo ragazzo innamorato, di colui che è così avulso dalla realtà maliziosa e crudele che quasi spiazza. Antonia, invece, è un personaggio assai più reale, più comune, ma che nel plot generale del film è essenziale per sottolineare ancora maggiormente la figura singolare del povero e buon fidanzato. Un film che indubbiamente va visto senza ombra di dubbio.
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aldot
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sabato 3 novembre 2012
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la forza delle piccole cose
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Bella sorpresa il film " Tutti i santi giorni". Regia schietta e intelligente. Trovo che i due protagonisti hanno ben reso con la loro personalità e recitazione il fluire della vita quotidiana, la forza e la bellezza delle piccole cose. Il regista indaga varie problematiche di una relazione sentimentale come tante, problematiche che sono inscindibili dalle problematiche famigliari che ci portiamo dentro. E lo fa senza retorica o banalità. Tutt'altro, Virzì assieme ai protagonisti riesce a coinvolgerci in un susseguirsi di emozioni e a tratti di immedesimazione empatica con le vicende. Non ultime le bellissime canzoni di Tony.
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