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monica64
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lunedì 19 marzo 2012
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tradimenti d'amore e delicatezza di sentimenti
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Un film diverso, diverso sia dalle trame dei film precedentemente firmati da Ozpetek, che da da quello che lo spettatore si aspetta dopo aver visto il trailer. Un volare leggero tra tanti argomenti, dalla nostalgica ricostruzione storica di una compagnia teatrale degli anni quaranta, alla tristezza di un "uomo di vita" deluso dal mondo che confida solo nella solidarietà degli estranei e che "se credo ancora in me stessa, figurati se non posso credere ai fantasmi", alla delusione d'amore che per un gay è identica a quella provata da una qualsiasi fanciulla innnamorata. Fantasmi legati ad una casa a causa di una storia in sospeso, che più che terrorizzare destano una gran tenerezza, una cugina un po' ninfomane convinta di poter "guarire" il cugino gay, la passione per il mestiere di attore, Il tutto condito dalla solita intelligente ironia che strappa più di qualche risata e da un pizzico di satira politica (" .
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Un film diverso, diverso sia dalle trame dei film precedentemente firmati da Ozpetek, che da da quello che lo spettatore si aspetta dopo aver visto il trailer. Un volare leggero tra tanti argomenti, dalla nostalgica ricostruzione storica di una compagnia teatrale degli anni quaranta, alla tristezza di un "uomo di vita" deluso dal mondo che confida solo nella solidarietà degli estranei e che "se credo ancora in me stessa, figurati se non posso credere ai fantasmi", alla delusione d'amore che per un gay è identica a quella provata da una qualsiasi fanciulla innnamorata. Fantasmi legati ad una casa a causa di una storia in sospeso, che più che terrorizzare destano una gran tenerezza, una cugina un po' ninfomane convinta di poter "guarire" il cugino gay, la passione per il mestiere di attore, Il tutto condito dalla solita intelligente ironia che strappa più di qualche risata e da un pizzico di satira politica (" ...Ma il fascismo non c'è più? Gli Italiani sono liberi? - " Si, sono liberi...., bhe non proprio completamente....!)Tante sono le storie che si affacciano sulla strada del protagonista e tutte lasciano allo spettatore la possibilità di coglierne il motivo o creare il filo che le unisce.Un unico motivo centrale: il tradimento d'amore inteso nelle sue più varie forme, tradimenti che provocano la morte fisica o spirituale ma sempre con una possibilità di rinascita. Delicato, dolce, intenso e leggero
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nicola barbera
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lunedì 19 marzo 2012
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magnifica presenza... quella di ozpetek!
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Magnifica presenza, quella di Ozpetek nell'ambito della cinematografia italiana! E magnifica l'interpretazione di Elio Germano, nei panni dell'entusiasta affittuario (entusiasta non per molto, a dire il vero) di una bella e solida casa alto borghese - magari un po' demodé - offerta sul mercato a prezzo stracciato...
Ma andiamo con ordine: i meriti intrinseci del film non sono pochi, ma quello che più colpisce è la maturità complessiva raggiunta da un regista che davvero non sbaglia più un colpo...
Anche una storia tutto sommato abbastanza "semplice" - l'incontro tra un aspirante attore e una compagnia di attori "veri" che però hanno il limite insuperabile di essere dei... fantasmi - diventa godibilissima e coinvolgente in virtù dell'equilibrio compositivo generale, del ritmo nè frenetico nè lento, dell'assoluta assenza di sbavature nel copione e nelle interpretazioni (fra le quali svetta, accanto a quella di Germano, l'intensissimo cameo di Anna Proclemer).
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Magnifica presenza, quella di Ozpetek nell'ambito della cinematografia italiana! E magnifica l'interpretazione di Elio Germano, nei panni dell'entusiasta affittuario (entusiasta non per molto, a dire il vero) di una bella e solida casa alto borghese - magari un po' demodé - offerta sul mercato a prezzo stracciato...
Ma andiamo con ordine: i meriti intrinseci del film non sono pochi, ma quello che più colpisce è la maturità complessiva raggiunta da un regista che davvero non sbaglia più un colpo...
Anche una storia tutto sommato abbastanza "semplice" - l'incontro tra un aspirante attore e una compagnia di attori "veri" che però hanno il limite insuperabile di essere dei... fantasmi - diventa godibilissima e coinvolgente in virtù dell'equilibrio compositivo generale, del ritmo nè frenetico nè lento, dell'assoluta assenza di sbavature nel copione e nelle interpretazioni (fra le quali svetta, accanto a quella di Germano, l'intensissimo cameo di Anna Proclemer).
Sulla storia in sé è buona regola anticipare il meno possibile. Mi limito a osservare che se il protagonista ricaverà dall'insolito rapporto con gli educatissimi "spiriti" una crescita sul piano artistico e più ancora su quello personale - che verosimilmente gli consentirà di vivere in maniera più serena anche la propria sessualità - saranno invece i suoi "ospiti" a trarre dall'incontro i maggiori vantaggi: "intrappolati" nella tragica realtà dell'Italia del 1943, scopriranno gradualmente che molte cose sono cambiate (ma non tutte) e si ritroveranno perfino a cercare su Google - nella scena più commovente del film - le notizie che più stanno loro a cuore...
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[+] deluso
(di maximo33)
[ - ] deluso
[+] deluso anch'io
(di tiberiano)
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ruta ruta
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lunedì 19 marzo 2012
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magnifico cinema
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Quando un normale sabato sera diventa una Magnifica serata.
Un film deve essere in grado, attraverso le sue narrate immagini, di coinvolgerti,incuriosire, trasmetterti emozioni e stimolare il tuo intelletto. Magnifica presenza con la sua semplicità riesce a fare tutto questo. La storia mi ha coinvolto, merito di un bravissimo Elio Germano; il soggetto ben diretto riesce ad incuriosirti e soltanto alla fine svela la verità;la magnifica presenza dei fantasmi nella casa di Paolo regala emozioni dalla prima apparizione degli spettri fino all'ultima corale risata che conclude la pellicola; il sottile richiamo al teatro, alla storia d'italia, le vecchie compagnie e la storia che fu, danno spunto a diverse riflessioni.
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Quando un normale sabato sera diventa una Magnifica serata.
Un film deve essere in grado, attraverso le sue narrate immagini, di coinvolgerti,incuriosire, trasmetterti emozioni e stimolare il tuo intelletto. Magnifica presenza con la sua semplicità riesce a fare tutto questo. La storia mi ha coinvolto, merito di un bravissimo Elio Germano; il soggetto ben diretto riesce ad incuriosirti e soltanto alla fine svela la verità;la magnifica presenza dei fantasmi nella casa di Paolo regala emozioni dalla prima apparizione degli spettri fino all'ultima corale risata che conclude la pellicola; il sottile richiamo al teatro, alla storia d'italia, le vecchie compagnie e la storia che fu, danno spunto a diverse riflessioni. Nota di merito le diverse citazioni, che tra una poltrona ed un altra quasi come un quiz venivano sussurrate tra uno stettatore ed un altro (odio i bisbiglii al cinema).
I segni distintivi, come nei precedenti film del regista, non mancano! Un esempio le scene di gruppo come la tavolata in cui gli ospiti della casa e Paolo incollano le figurine, l'incontro con la Badessa seppur diverso ricorda un po i misteri sociali delle Fate ignoranti. I riferimenti a Pirandello, i cenni storici dall'unità ad oggi. C'è tutto.
Credo che si possa anche intravedere una sottile critica al cinema d'oggi, dove gli attori diventano pile di DVD da visionare, la confusione contrapposta alla compostezza del teatro . La compagnia, l'affiatamento tra gli attori, il tradimento ma sopratutto il palcoscenico, la finzione. Magnifica presenza si svolge prevalentemente in un unico set, la casa, per l'appunto il palcoscenico, al di fuori della casa si è liberi, i personaggi perdono il loro ruolo e diventano soggetti comuni.
Anche le musiche della storia di Paolo sono degne di merito. Note tranquille e quasi magiche, che rendono il film morbido fluido, sembra lento ma è incalzante, la musica ha infatti il suo perchè. Continua la collaborazione che gia ha trionfato con Mine Vaganti, si conferma un sodalizio perfetto.
Seppur unico come tutti i suoi film, con Magnifica Presenza il regista si accosta a diverse pellicole che per mezzo di un protagonista dei giorni nostri hanno narrato il passato. Eccezzione questa che lo rende conforme a molti altri film ma allo stesso tempo magnifico.
La magia del cinema, sabato sera mi ha regalato una Magnifica serata.
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flyanto
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lunedì 19 marzo 2012
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quando i fantasmi del passato ci obbligano a prend
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Film su di un aspirante attore (Elio Germano) che dalla Sicilia si è trasferito a Roma per cercare di sfondare nel tanto agognato mondo del cinema. Le sue giornate vengono scandite dall'apparire quasi giornaliero di alcuni bizzarri personaggi (praticamente dei fantasmi) appartenenti al mondo dell'avanspettacolo di molti anni addietro. Insomma, scimmiottando alla peggio il regista Almodovar, questo film vorrebbe costituire un omaggio al mondo del cinema e dello spettacolo in generale da parte del regista che però, qui, delude assai in quanto non riesce affatto, a mio parere, nell'intento. Insomma, nulla a che vedere e paragonare alle sue più originali e riuscite pellicole precedenti.
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Film su di un aspirante attore (Elio Germano) che dalla Sicilia si è trasferito a Roma per cercare di sfondare nel tanto agognato mondo del cinema. Le sue giornate vengono scandite dall'apparire quasi giornaliero di alcuni bizzarri personaggi (praticamente dei fantasmi) appartenenti al mondo dell'avanspettacolo di molti anni addietro. Insomma, scimmiottando alla peggio il regista Almodovar, questo film vorrebbe costituire un omaggio al mondo del cinema e dello spettacolo in generale da parte del regista che però, qui, delude assai in quanto non riesce affatto, a mio parere, nell'intento. Insomma, nulla a che vedere e paragonare alle sue più originali e riuscite pellicole precedenti. Peccato per quest'occasione sprecata!
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shaque
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lunedì 19 marzo 2012
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l'ironia di ozpetek
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L'Ozpetek che non ti aspetti, che come in mine vaganti, lascia spazio all'ironia seppur di leggera classe. Film piacevole tra situazioni paradossali e ricordi passati, non lascia un'impronta precisa o un messaggio particolare. Ottima partecipazione di Elio Germano che si distingue anche in questo filon, come uno dei migliori attori del momento. Lascerete la sala con un sorriso in più ed una emozione in meno.
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johnny1988
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lunedì 19 marzo 2012
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ozpetek è veramente cresciuto!
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Dinamico, arioso, malinconicamente sereno. Sono alcuni dei modi con cui ho visto il film. In sintesi Pietro Pontechievello (in arte Ponte), un giovane omosessuale romantico e parecchio solo, si trasferisce dalla natia Sicilia a Roma per sfondare come attore. E per arrotondare i conti, sforna cornetti di notte. La nuova casa, una villa fatiscente d'epoca, ospita dei personaggi, come dire, “alla ricerca di sé”, ossia degli spettri di una compagnia teatrale degli anni '40 scomparsa in circostanze misteriose. Pietro, prima ostile ai suoi 'coinquilini', creerà con loro un'anomala e tenera amicizia, fino a farsi quasi sedurre da uno di loro! Compito quello di aiutarli a liberarsi dalla clausura terrena.
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Dinamico, arioso, malinconicamente sereno. Sono alcuni dei modi con cui ho visto il film. In sintesi Pietro Pontechievello (in arte Ponte), un giovane omosessuale romantico e parecchio solo, si trasferisce dalla natia Sicilia a Roma per sfondare come attore. E per arrotondare i conti, sforna cornetti di notte. La nuova casa, una villa fatiscente d'epoca, ospita dei personaggi, come dire, “alla ricerca di sé”, ossia degli spettri di una compagnia teatrale degli anni '40 scomparsa in circostanze misteriose. Pietro, prima ostile ai suoi 'coinquilini', creerà con loro un'anomala e tenera amicizia, fino a farsi quasi sedurre da uno di loro! Compito quello di aiutarli a liberarsi dalla clausura terrena. Magnifica presenza è un pastiche onirico, se vogliamo, di culti letterari e teatro. Come non riconoscere Pirandello, il teatro del paradosso o un certo cinema retrò. I personaggi e le tematiche del regista ci sono più o meno tutti, dalla familiarità che si fonde fra diversi commensali ed emarginati - sempre omosessuali, trans o esseri frustrati, Almodovar e Burton docent - alla solitudine esistenziale, dalla Roma notturna all'esotismo ancestrale dei sentimenti umani - la colonna sonora è una delle più orecchiabili in circolazione - Ferzan firma il suo ultimo film riabbracciando il cordone ombelicale con le sue origini e con quello che sa raccontare meglio, con un materiale ripulito. Tanto che, insieme a Mine Vaganti, la torbidezza delle sue ultime opere sembra invece aver lasciato il posto a una maturità poetica più adulta e serena. I personaggi sembrano più semplici, quasi fiabeschi, ma non perdono il loro spessore o la loro gravità, armonizzano con la trama e restituiscono un candore raro e sempre più necessario nel nostro cinema. A partire da Elio Germano, bravissimo, non si vede mai l'attore, si scopre e si ama con lui un personaggio; sfigatissimo, solo, logorroico, ma tenero, vincente nella sua emarginazione; gay, ma per niente macchietta. Una commedia agrodolce giocata sui tempi giusti, se non fosse per un finale, per una volta!, troppo anticipato: ci si domanda che ruolo ricoprano certi incontri (qui non si può dire certo quali) o certe amicizie. Ma l'emozione sale davvero nei titoli di coda: un lungo primissimo piano, Pietro segue l'ultima commedia dei suoi fantasmi, Pietro è triste, Pietro è sorpreso, Pietro è commosso, Pietro è felice. Sono più o meno le stesse espressioni che Pietro doveva interpretare ai provini per sentirsi poi dire “Le faremo sapere”.
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liver
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domenica 18 marzo 2012
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la magia del cinema, ancora una volta
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Ritornano le fate ignoranti. Le alchimie di Ozpetek suscitano ancora sorrisi e commozione. Si alternano i sentimenti e nel pentolone bolle roba forte, ma la polverina che evapora è piena di stelline. |
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ermionermione
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domenica 18 marzo 2012
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quante critiche...
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a me ozpetek piace...cosa posso farci?bella la colonna sonora(come sempre),brava la buy(come sempre)
un bel gioco riconoscere da quale film si ha preso il regista nei vari momenti(un tram che si chiama desiderio per dirne uno).belle le tavole imbandite,i dolci, la golosita ,i colori dell arredamento,il trucco e gli abiti delle presenze.
bello scovare "platinette" svestita,bello come il regista turco vede la nostra "mediterraneita'.
ok e' sentimentale gayggiante ma ben venga un po di sano chi se ne frega,noi umani siamo anche questo!
come fa dire al trans CREDO A ME STESSA COME POSSO NON CREDERE ALLE PRESENZE
e poi HO SEMPRE AVUTO FIDUCIA NELLA SOLIDARIETA DEGLI ESTRANEI.
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a me ozpetek piace...cosa posso farci?bella la colonna sonora(come sempre),brava la buy(come sempre)
un bel gioco riconoscere da quale film si ha preso il regista nei vari momenti(un tram che si chiama desiderio per dirne uno).belle le tavole imbandite,i dolci, la golosita ,i colori dell arredamento,il trucco e gli abiti delle presenze.
bello scovare "platinette" svestita,bello come il regista turco vede la nostra "mediterraneita'.
ok e' sentimentale gayggiante ma ben venga un po di sano chi se ne frega,noi umani siamo anche questo!
come fa dire al trans CREDO A ME STESSA COME POSSO NON CREDERE ALLE PRESENZE
e poi HO SEMPRE AVUTO FIDUCIA NELLA SOLIDARIETA DEGLI ESTRANEI.
viva ozpetek !...per me
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ruggero
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domenica 18 marzo 2012
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se ozpetek abbandona il suo coro
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Poche righe per commentare un film che forse avrei lodato di più se non fosse firmato da uno dei miei registi preferiti, stavolta molto meno ispirato che nelle prove precedenti.
Sono uscito scontento, mi aspettavo di emozionarmi come per " Le fate ignoranti" o " Saturno contro", ma poi ho pensato che non si può pretendere sempre il capolavoro, il cinema ogni volta pieno di passione.
Mi sono chiesto comunque perchè questa " Magnifica presenza" non è in realtà così magnifica, cosa manca per conquistare completamente lo spettatore.
E l'unica risposta possibile che ho trovato è che Ozpetek stavolta non fa il suo film corale, la sua commedia di tante vite che si intrecciano.
Ma come ? Mi si dirà.
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Poche righe per commentare un film che forse avrei lodato di più se non fosse firmato da uno dei miei registi preferiti, stavolta molto meno ispirato che nelle prove precedenti.
Sono uscito scontento, mi aspettavo di emozionarmi come per " Le fate ignoranti" o " Saturno contro", ma poi ho pensato che non si può pretendere sempre il capolavoro, il cinema ogni volta pieno di passione.
Mi sono chiesto comunque perchè questa " Magnifica presenza" non è in realtà così magnifica, cosa manca per conquistare completamente lo spettatore.
E l'unica risposta possibile che ho trovato è che Ozpetek stavolta non fa il suo film corale, la sua commedia di tante vite che si intrecciano.
Ma come ? Mi si dirà... Hai guardato probabilmente un altro film, qui i personaggi sono tantissimi.
Non hai visto quanti begli attori?
La mia risposta è che ho visto benissimo ed anzi ho colto che c'è un SOLO ATTORE utilizzato pienamente, il bravissimo e forse ingombrante Elio Germano. Il film è tutto virato su di lui, gli altri sono solo comparse, sfumati, sottomessi alla vicenda, nascosti alcuni dal loro trucco di scena di attori degli anni quaranta. Non brillano di luce propria, sono solo compiacenti cantori di un coro greco, mi hanno ricordato a tratti ( senza però la stessa ispirazione) le maschere elleniche de " La dea dell'amore" di Woody Allen.
E in certi momenti, annoiato, mi pareva quasi di assistere a uno dei soliti film di Pupi Avati, per la collocazione storica e pure un po' per la resa non sublime.
Come vedete non è un commento accattivante, non cerco voti di approvazione. A Paola, che sedeva di fianco a me, il film è invece piaciuto.
Io da Ferzan mi aspetto più, magari con una sceneggiatura più convincente, più empatia. Mi aspetto il ritorno alle sue commedie di gruppo.
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[+] ah beh
(di johnny1988)
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gerobush
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domenica 18 marzo 2012
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stordimento
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Mi devo ancora riprender, ho appena visto il film ma devo mettere ancora le idee in ordine. Senza dubbio sorprendente nella trama e.abbastanza originale.Tra gli attori Anna Proclemer magnifica un ottimo Fiorello e un bravo Germano. Bravi tutti gli altri protagonisti. DA vedere.
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