linus2k
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domenica 18 marzo 2012
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caro ferzan, che delusione...
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Premetto, mi piange il cuore scrivere queste parole perché amo Ozpeteck e tutti i suoi film... ma non si può camuffare in alcun modo il sentimento di spaesamento, incompletezza, freddezza alla fine di "Magnifica Presenza".
Penso che da tanto non rimanevo così deluso. Sulla carta il film avrebbe potuto essere un capolavoro, onirico, favolistico, sopra le righe... un mix, veniva detto, di thriller, commedia e dramma... Beh no... non ci siamo...
La trama: un giovane aspirante attore catanese arriva a Roma in cerca di amore ed affermazione e trova una grandissima casa a prezzo d'occasione... non sa che però in questa casa non sarà solo, ma in compagnia di una serie di fantasmi, una compagnia teatrale.
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Premetto, mi piange il cuore scrivere queste parole perché amo Ozpeteck e tutti i suoi film... ma non si può camuffare in alcun modo il sentimento di spaesamento, incompletezza, freddezza alla fine di "Magnifica Presenza".
Penso che da tanto non rimanevo così deluso. Sulla carta il film avrebbe potuto essere un capolavoro, onirico, favolistico, sopra le righe... un mix, veniva detto, di thriller, commedia e dramma... Beh no... non ci siamo...
La trama: un giovane aspirante attore catanese arriva a Roma in cerca di amore ed affermazione e trova una grandissima casa a prezzo d'occasione... non sa che però in questa casa non sarà solo, ma in compagnia di una serie di fantasmi, una compagnia teatrale.
La storia si va popolando di figure particolari, di travestiti, medium, attrici al tramonto, medici un po' grossolani.. ma tutti passano senza lasciare la benché minima traccia.
La cosa che dispiace davvero di questo film è la sensazione di completo distacco dalla trama, che il regista non sia stato minimamente capace di renderci partecipi di quei personaggi, del dramma del loro passato, della loro morte, della stessa vita del protagonista... tutto raccontato dozzinalmente, superficialmente, distaccatamente. Dei fantasmi non si sa quasi niente fino alla fine del film, ma questo non aumenta il pathos, visto che durante il film non c'è niente che ti porti a familiarizzare con loro e finisce che quando scopri il loro dramma, ne rimani spaventosamente indifferente.
Non c'è affezione, non c'è partecipazione, nulla... e manca anche quel voler osare dal punto di vista visivo, onirico... si ferma prima di poter arrivare all'emozione.. anche la fotografia pecca in diversi punti, descrivendo una Roma fredda, anonima..
In definitiva Ozpeteck ci mostra quasi un film del "vorrei ma non posso", che spero non significhi "vorrei ma non ci riesco", mettendo in evidenza i limiti narrativi che in passato non avevo visto (ripeto... amo i suoi film)
Dal campo prettamente attoriale da segnalare il bravissimo Elio Germano, forse l'unico motivo reale per cui il film non è un completo disastro e i camei della meravigliosa (come sempre) Anna Proclemer, di Gianluca Gori nel suo riuscitissimo personaggio di Drusilla Foer e di Platinette, protagonista forse del momento più riuscito, visionario, sopra le righe, ma purtroppo limitato e rinchiuso in quei pochi minuti.
Per il resto siamo a prove attoriali deludenti, inconsistenti, che sottolineano ed affossano una trama a dir poco debole...
Che dire, caro Ferzan, attendo il tuo prossimo film, questo preferisco considerarlo un semplice passo falso
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vanina vanini
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domenica 18 marzo 2012
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atmosfera e magia ozpetekiana, ma incanta meno
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È quando un regista ti è caro che ti frega, hai le tue belle aspettative e così ti butti nel cine sperando che il film sia ancora migliore, ma così non è.
Le Fate, resta ancora insuperato, 'realtà' vince su fantasia, anche se gli attori sono sempre ottimamente diretti, e Germano è bravissimo, protagonista a buon diritto, brillante e vivo, delicato e duttile.
L'atmosfera è tipica del cinema di Ozpetek, coi suoi usuali rimandi nostalgici al passato, un passato drammatico al tempo stesso struggente.
L'invenzione delle 'magnifiche presenze' per un racconto d'arte e di mistero, ci fa spiare un mondo a cui pochi è consentito l'accesso, in bilico fra il teatro e il transgender, un'interessante commistione, forse ancora nuova al cinema.
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È quando un regista ti è caro che ti frega, hai le tue belle aspettative e così ti butti nel cine sperando che il film sia ancora migliore, ma così non è.
Le Fate, resta ancora insuperato, 'realtà' vince su fantasia, anche se gli attori sono sempre ottimamente diretti, e Germano è bravissimo, protagonista a buon diritto, brillante e vivo, delicato e duttile.
L'atmosfera è tipica del cinema di Ozpetek, coi suoi usuali rimandi nostalgici al passato, un passato drammatico al tempo stesso struggente.
L'invenzione delle 'magnifiche presenze' per un racconto d'arte e di mistero, ci fa spiare un mondo a cui pochi è consentito l'accesso, in bilico fra il teatro e il transgender, un'interessante commistione, forse ancora nuova al cinema.
Interessante l'uso di consumati personaggi televisivi come Mauro Coruzzi alias Platinette o la nuova e divertentissima Drusilla Foer (Gianluca Gori), conferme la Buy, Puccini e Fiorello. La Proclemer è -la cattiva perfetta-, come Girotti malinconico e smemorato de Le Finestre. Qualche omaggio a Almodòvar (?) nell'uso dei colori e dei personaggi di contorno. Si esce dalla sala col sorriso.
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liberonda
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sabato 17 marzo 2012
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il miglior film di ozpetek
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con quel suo tocco leggero è riuscito a trasmettere sensazioni alte, dalla non comunicabilità della società odierna, ad un modo di vivere il contemporaneo con l'appoggio del passato per la sorpresa del futuro; scoprendo un'immagine di noi che ci porta al di la dello specchio, energie cicliche e parallele miste di maschere e identità vere, ma che si confondono tanto che i dubbi ci assalgono creando vuoti.
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melania
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sabato 17 marzo 2012
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film particolare
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Ho trovato il film molto originale e ricco di messaggi.Emerge il tema della solitudine e della fragilità dell'uomo.Il protagonista,uno splendido Elio Germano,trova alla fine più affinità con i personaggi "fantasma" che non con il mondo esterno,a causa delle sue difficoltà relazionali.Film che si muove tra la realtà e il sogno,presenta un ottimo cast.molto,molto bella anche la colonna musicale.
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petri
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sabato 17 marzo 2012
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inguardabile
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Che brutto film ragazzi .... eppure dal trailer lo si capisce, vabbè ozpetek mi devi 7 euro e due ore della mia vita buttate inutilmente.
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santospago
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sabato 17 marzo 2012
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noia mortale
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E' la noia la vera protagonista del film. Tutto procede senza interesse e la storia non decolla mai.
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tiamaster
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sabato 17 marzo 2012
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delizioso.
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Se si escludono dei tratti di film un pò lenti,magnifica presenza è un film bellissimo,interpretato e girato in maniera bellissima con un elio germano in stato di grazia e un cast di contorno veramente eccezzionale!!!i costumi e le scenografie sono fatte con la massima cura,e anche i personaggi non sono scontati.ferzan ozpetek è di sicuro uno dei migliori registi italiani (a dir la verità turco)in circolazione,capace di far film,come questo,deliziosi.Bellissima la prima parte con tinte addirittura da ghost story.Grandi interpreti per un grande film ben curato.
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leonardodv
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sabato 17 marzo 2012
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una metafora moderna per dare fiducia al futuro
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Tema abbastanza complesso ma affrontato magistralmente dal genio Ferzan. Con trucchi e picchi di ironia porta lo spettatore attento all'affrontare le proprie paure e a superarle per investire e continuare a credere nel proprio futuro. Estremamente calzante nell'attuale contesto economico e sociale, il film fornisce una sferzata di ottimismo nonstante le difficolta' che il protagonista si trova ad affrontare.
Un film da non perdere!
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ster87
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sabato 17 marzo 2012
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particolare, da vedere
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Film con una trama particolare e originale, che si discosta dal classico film italiano. Una storia interessante e ben recitata.
Avrei cambiato alcune cose, tra cui il finale, ma è stato un film piacevole da vedere. Personalmente lo consiglio.
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babis
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sabato 17 marzo 2012
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magnifico film
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Il nuovo film di Ozpetek mi ha stupito positivamente per la vicenda raccontata, che non si limita a soffermarsi sul protagonista, ma racconta anche di tradimenti dovuiti ai propri interessi personali, per difendere se stessi, come si scopre alla fine; per l'ambientazione, resa con gli spledidi costumi della sartoria Tirelli e di Lai in particolare; per l'interpretazione, secondo me notevole, di Elio Germano, attore che ancora non avevo potuto apprezzare in altre occasioni: capace di rendere appieno la paura del protagonista non solo delle presenze che vivono nella sua casa, ma anche di se stesso e di capire che cosa vuole veramente nella vita. I primi piani, le inquadrature ed anche l'interpretazione degli altri attori (ad esempio Anna Proclemer) contribuiscono a rendere il film ancora più.
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Il nuovo film di Ozpetek mi ha stupito positivamente per la vicenda raccontata, che non si limita a soffermarsi sul protagonista, ma racconta anche di tradimenti dovuiti ai propri interessi personali, per difendere se stessi, come si scopre alla fine; per l'ambientazione, resa con gli spledidi costumi della sartoria Tirelli e di Lai in particolare; per l'interpretazione, secondo me notevole, di Elio Germano, attore che ancora non avevo potuto apprezzare in altre occasioni: capace di rendere appieno la paura del protagonista non solo delle presenze che vivono nella sua casa, ma anche di se stesso e di capire che cosa vuole veramente nella vita. I primi piani, le inquadrature ed anche l'interpretazione degli altri attori (ad esempio Anna Proclemer) contribuiscono a rendere il film ancora più...magnifico
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