zoom e controzoom
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martedì 22 gennaio 2013
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disgustoso
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Tanto era elegante "il discorso del re" e tanto è rozzo "a royal weekend". Presentato con un ottimo ed accativante trailer, lascia un sapore di concessa pruderiè per il buon nome dell'attore principale, interprete della figura di Roosvelt, che dovrebbe innalzarne l'intrinseco valore, ma nessuno si può aspettare allusioni sessuali così becere che non hanno possibilità di qualsisi apprezzamento motivato. Non è ben chiara dall'inizio quale dovrebbe essere la finalità del film : documentare un documento ritrovato rivelatore di una verità sconosciuta ? Raccontare gli aspetti più umani di un mito ? Portare in evidenza il lato romantico di un uomo impegnato politicamente ? La sceneggiatura è molto confusa e non riesce ad andare più in là dello squallore che ogni singola figura rappresenta di sè.
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Tanto era elegante "il discorso del re" e tanto è rozzo "a royal weekend". Presentato con un ottimo ed accativante trailer, lascia un sapore di concessa pruderiè per il buon nome dell'attore principale, interprete della figura di Roosvelt, che dovrebbe innalzarne l'intrinseco valore, ma nessuno si può aspettare allusioni sessuali così becere che non hanno possibilità di qualsisi apprezzamento motivato. Non è ben chiara dall'inizio quale dovrebbe essere la finalità del film : documentare un documento ritrovato rivelatore di una verità sconosciuta ? Raccontare gli aspetti più umani di un mito ? Portare in evidenza il lato romantico di un uomo impegnato politicamente ? La sceneggiatura è molto confusa e non riesce ad andare più in là dello squallore che ogni singola figura rappresenta di sè. Tutto è ambiguo come nella peggiore delle favole dove sono stati mal usati dei buoni ingredienti ; la moglie di Roosvelt : lesbicona nel peggiore dei significati della parola, che ha tanta furbizia da essere diplomatica; un re tre volte stupido accompagnato da una regina che nella sua intimità è mediocre e vuota più di ogni donna "normale" ; la cugina di Roosvelt, che grazie alla collezione di francobolli ha modo d'innamorarsi profondamente di un grande-piccolo uomo. Non c'è niente che funzioni in quanto niente ha una dimensione precisa nella realtà filmica perchè niente si identifica con una realtà possibile. Fastidiosissima la mancanza plateale di un'etichetta, mancanza che forse avrebbe dato quel po' di ironia necessaria a dare forma al film. Molto bella la fotografia in panorami solari e in interni eleganti, ma non basta questo per salvare un film.
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(di mencio)
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renato volpone
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giovedì 10 gennaio 2013
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hyde park on hudson
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Siamo negli anni della grande depressione, la guerra è alle porte, l'Inghilterra ha un nuovo Re, giovane e balbuziente, gli Stati Uniti hanno un Presidente poliomielitico. Il film ci racconta dell'incontro dei reali inglesi con il Presidente americano nella sua tenuta sull'Hudson. Ci parla della parte intima di quell'incontro, delle relazioni e interazioni personali. Ci svela segreti di alcova, tradimenti e libertinaggio, ma tutto con fare poetico circondato da una aurea di pacifica serenità. A raccontarci le vicende di questo incontro e del picnic a base di hot dog è Daisy cugina del Presidente Franklin Delano Roosevelt che lo accompagnerà nella sua attività politica e che alla sua morte a 100 anni lascerà sotto il letto lettere e scritti che sono alla base di questa storia e dei suoi segreti svelati.
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Siamo negli anni della grande depressione, la guerra è alle porte, l'Inghilterra ha un nuovo Re, giovane e balbuziente, gli Stati Uniti hanno un Presidente poliomielitico. Il film ci racconta dell'incontro dei reali inglesi con il Presidente americano nella sua tenuta sull'Hudson. Ci parla della parte intima di quell'incontro, delle relazioni e interazioni personali. Ci svela segreti di alcova, tradimenti e libertinaggio, ma tutto con fare poetico circondato da una aurea di pacifica serenità. A raccontarci le vicende di questo incontro e del picnic a base di hot dog è Daisy cugina del Presidente Franklin Delano Roosevelt che lo accompagnerà nella sua attività politica e che alla sua morte a 100 anni lascerà sotto il letto lettere e scritti che sono alla base di questa storia e dei suoi segreti svelati. Il regista spolvera i personaggi della loro regale veste e li umanizza offrendo al pubblico il lato umano più semplicistico e di disagio, i loro difetti e le loro paure. Ci racconta di re Giorgio VI e della sua consorte come se fossero dei collegiali in vacanza, del Presidente Roosevelt e della sua corte come di una vecchia e dissoluta famiglia americana. Le musiche ricercate e un po' troppo alte rispetto ad una conversazione pacata, e quest'ultima molto, forse troppo, inglese, rendono lento e pesante lo svolgersi della storia anche se ad un certo punto il racconto prende ritmo e regala sferzate di affettuoso cinismo. Purtroppo non decolla mai completamente. Non si capisce, infine, il perché del cambio del titolo nella versione italiana utilizzando comunque una frase inglese.
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(di antonio montefalcone)
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trammina93
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domenica 24 agosto 2014
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lento e noioso
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Trovo un'eresia ritenerlo il seguito de Il discorso del re. E' vero che in entrambi i film c'è il re Giorgio VI ma Il discorso del re è un film brillante, un vero capolavoro che per quanto statico (non è che ci siano colpi di scena e tanta azione) riesce a intrattenerti e divertirti. Questo film si presenta pesante già dopo dieci minuti, è veramente lento e noioso. Vi avviso di diffidare dal trailer dal quale il film sembrava molto interessante e divertente, giustamente visto che hanno scelto le scene migliori. Dal trailer sembra che tutto il film sia incentrato su questo famigerato e temuto incontro tra i sovrani d'Inghilterra e il presidente statunitense Roosvelt da cui dipenderanno le sorti dei rispettivi Paesi.
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Trovo un'eresia ritenerlo il seguito de Il discorso del re. E' vero che in entrambi i film c'è il re Giorgio VI ma Il discorso del re è un film brillante, un vero capolavoro che per quanto statico (non è che ci siano colpi di scena e tanta azione) riesce a intrattenerti e divertirti. Questo film si presenta pesante già dopo dieci minuti, è veramente lento e noioso. Vi avviso di diffidare dal trailer dal quale il film sembrava molto interessante e divertente, giustamente visto che hanno scelto le scene migliori. Dal trailer sembra che tutto il film sia incentrato su questo famigerato e temuto incontro tra i sovrani d'Inghilterra e il presidente statunitense Roosvelt da cui dipenderanno le sorti dei rispettivi Paesi. Invece quest'incontro fa solo da cornice alla storia principale cioè la vita sentimentale di Roosvelt che, oltre ad essere sposato, è impegnato sentimentalmente con sua cugina Daisy. Questa storia d'amore non è che sia così interessante, anzi a mio avviso per niente e per tutto il film non ho provato alcun trasporto per Daisy, la quale è anche narratrice della storia. In verità nessun personaggio femminile l'ho trovato interessante, nè Daisy, nè la moglie del presidente Roosvelt nè l'assistente; anzi mi sembravano tutte uguali, tant'è che all'inizio non distinguendole l'una dall'altra non c'avevo capito molto dela trama inerente alla complicata vita sentimenrtale del presidente attorniato da tutte queste donne. Le uniche scene che ho trovato interessanti sono appunto quelle in cui ci sono dialoghi tra Roosvelt e Giorgio Vi. Senza queste scene e la fantastica interpretazione di Bill Murray (Roosvelt) il film non avrebbe neanche raggiunto le due stelle. Il personaggio di Roosvelt è il punto di forza del film, fa molte battute divertenti, è un tipo piuttosto pittoresco. Anche se non degna dell'interpretazione di Colin Firth, il Giorgio VI di Samuel West non è stato pessimo; è stato dato un nuovo volto di Giorgio VI rispetto al permaloso, serio, scontroso sovrano de Il discorso del re; questo Giorgio Vi è più divertente, capace di prendere le cose più sul ridere, più autoironico ecco. Anche l'interpretazione della regina non è stata male, presuntuosa, raffinata e permalosa rispetto a come ci viene presentata ne Il discorso del re più umana e comprensiva. Poi non ho molto capito la frase fulcro del film, cioè che l'incontro tra i due sia stato importante per le sorti di due nazioni e soprattutto per Daisy. E' chiaro perchè sia stato importante per due nazioni perchè il re ha covinto gli USA ad appoggiarlo nella guerra, ma Daisy cosa ha guadagnato dall'incontro non l'ho capito visto che ha continuato ad essere solo l'amante del presdidente. Solo perchè è stata invitata al picnic a sedersi a tavola con loro? E' un peccato che un così bel film sia stato rovinato, si poteva fare molto di meglio perchè la trama inerente all'incontro tra i rappresentanti di due nazioni durante la guerra era molto interessante ma è stata sfruttata male, doveva essere trattata di più; evidentemente non ci si è creduto abbastanza in questo progetto.
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francesca romana cerri
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domenica 12 gennaio 2014
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il rafffinato cinema britannico.
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Ottimo, raffinato inteligente, umoristico. Il film si ispira come sappiamo all'incontro realmente avvenuto tra il Re di Inghilterra e Roosvelt, durante il weekend che cambiarà le sorti di intere nazioni. Americani e inglesi a confronto, tema che diverte molto gli inglesi che da ottimi sceneggiatori sanno dosare perfettamente spirito psicologico, umano e umorismo contagioso..Nulla di surreale, tutto possibile: l'aplomb e il formalismo inglese si ritrovano ad adattarsi agli atteggiamenti più estrovesri degli americani e in questa diversità si trovano punti di convergenza. I due protagonisti Roosvet e il Re opposti caratterialmente si incontrano sulla fragilità , sui loro impacci fisici, uno balbetta e l'altro non cammina, ma entrambi portano un mondo valoriale antinazista.
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Ottimo, raffinato inteligente, umoristico. Il film si ispira come sappiamo all'incontro realmente avvenuto tra il Re di Inghilterra e Roosvelt, durante il weekend che cambiarà le sorti di intere nazioni. Americani e inglesi a confronto, tema che diverte molto gli inglesi che da ottimi sceneggiatori sanno dosare perfettamente spirito psicologico, umano e umorismo contagioso..Nulla di surreale, tutto possibile: l'aplomb e il formalismo inglese si ritrovano ad adattarsi agli atteggiamenti più estrovesri degli americani e in questa diversità si trovano punti di convergenza. I due protagonisti Roosvet e il Re opposti caratterialmente si incontrano sulla fragilità , sui loro impacci fisici, uno balbetta e l'altro non cammina, ma entrambi portano un mondo valoriale antinazista. Il tutto è raccontato dal punto di vista della cugina del Presidente americano, una delle tanti sue amanti che lo conosce in modo speciale e vede di lui quello che gli altri non sanno o non vogliono vedere. Un film sulla fragilità, un film sulle sottogliezza dell'incontro umano, alla pari, fuori dalle convenzioni sociali. La recitazione è superba, la fotografia e le musiche sono incantevoli . Un film che lavora sulla semplicità e che potrebbe essere quasi adattato al teatro. E ancora una volta il gusto angolosassone per un cinema concentrato come un atto unico teatrale si fà sentire. Non finirò mai di ripeterlo: il cinema britannico trae spunto e linfa dal Teatro e si vede.
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flyanto
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domenica 13 gennaio 2013
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un weekend che determinò il futuro
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Film in cui viene raccontata la visita avvenuta in un weekend del 1939 da parte dei reali inglesi, Re Giorgio VI e la sua consorte, negli Stati Uniti, presso la residenza di Hyde Park on Hudson dimora del presidente americano Franklin Delano Roosevelt. Tale episodio descrive i rapporti diplomatici stretti fra queste due massime cariche politiche che determineranno poi la loro alleanza nel futuro scoppio della seconda guerra mondiale ma esso diviene principalmente il pretesto al fine di presentare in generale il personaggio ed il carattere del presidente americano nonchè la sua clandestina relazione sentimentale con una propria lontana cugina. Pertanto il film non si discosta molto dall' essere come un puro e semplice sceneggiato di genere sentimentale, persino un pò romanzato, e poco profondo per ciò che riguarda l'azione politica e storica del presidente statunitense.
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Film in cui viene raccontata la visita avvenuta in un weekend del 1939 da parte dei reali inglesi, Re Giorgio VI e la sua consorte, negli Stati Uniti, presso la residenza di Hyde Park on Hudson dimora del presidente americano Franklin Delano Roosevelt. Tale episodio descrive i rapporti diplomatici stretti fra queste due massime cariche politiche che determineranno poi la loro alleanza nel futuro scoppio della seconda guerra mondiale ma esso diviene principalmente il pretesto al fine di presentare in generale il personaggio ed il carattere del presidente americano nonchè la sua clandestina relazione sentimentale con una propria lontana cugina. Pertanto il film non si discosta molto dall' essere come un puro e semplice sceneggiato di genere sentimentale, persino un pò romanzato, e poco profondo per ciò che riguarda l'azione politica e storica del presidente statunitense. Si riconosce al film di essere molto ben ricostruito dal punto di vista epocale ed ambientale ma l'unico encomio va sicuramente diretto all'attore Bill Murray che con la sua solita aria sorniona interpreta perfettamente la figura di Franklin Roosevelt.
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[+] uno squarcio di umanità dietro la politica
(di francesca50)
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dario
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lunedì 6 luglio 2015
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piatto
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La bella scenografia non salva il film dal flop. La storia non decolla, i personaggi sono caricature, nuilla è giustificabile in confronto a ciò che dovrebbe essere spiegato, illustrato. Una piattezza assoluta. Recitazione dopolavoristica, regia addormentata.
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donni romani
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lunedì 21 gennaio 2013
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giorgio vi e roosvelt, storia e sorrisi
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Inglesissima ricostruzione di un episodio reale accaduto nel 1939, e cioè l'incontro del giovane re inglese Giorgio VI, costretto dall'abdicazione del fratello a salire sul trono sia pure timido e balbuziente, e Franklin Delano Roosvelt, vulcanico presidente degli Stati Uniti, affetto dalla poliomielite, sposato ad Eleonor, donna eccentrica di fortissima personalità e gran seduttore. L'incontro si svolgerà a Hyde Park on Hudson, casa materna di Roosvelt, in una splendida campagna, e cambierà le sorti del mondo, perchè in quei due due giorni si deciderà l'alleanza anglo americana per il conflitto che di lì a poco sconvolgerà il mondo.
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Inglesissima ricostruzione di un episodio reale accaduto nel 1939, e cioè l'incontro del giovane re inglese Giorgio VI, costretto dall'abdicazione del fratello a salire sul trono sia pure timido e balbuziente, e Franklin Delano Roosvelt, vulcanico presidente degli Stati Uniti, affetto dalla poliomielite, sposato ad Eleonor, donna eccentrica di fortissima personalità e gran seduttore. L'incontro si svolgerà a Hyde Park on Hudson, casa materna di Roosvelt, in una splendida campagna, e cambierà le sorti del mondo, perchè in quei due due giorni si deciderà l'alleanza anglo americana per il conflitto che di lì a poco sconvolgerà il mondo. Ma la grande Storia resta dietro le quinte del film di Michell perchè la vicenda che ci viene narrata è tratta dai diari di Margaret Suckley, cugina di quinto o sesto grado del presidente e sua amante segreta fino al ritrovamento dei diari di lei dopo la sua morte, a più di cento anni. Margaret inizialmente è una compagna di scorazzate in macchina per il presidente, insofferente alle etichette e alla vita di Washington, ma ben presto ne diventa l'amante, salvo poi dover scoprire che è solo una delle tante donne della vita di Franklin e accettare la pur sofferta condivisione pur di rimanere nella sua cerchia. Tutto questo mentre i reali sono in arrivo, Eleonor si appresta ad allestire un pic nic a base di hot dog ed esibizioni di indiani piumati e la madre di Roosvelt è in fibrillazione per la mancanza di piatti adeguati ad una regina. Che arriva, con il suo impacciato re, e si aggira per la campagna e per le stanze della dimora presidenziale come se fosse nella giungla amazzonica, regalandoci alcune fra le scene più divertenti del film, che è tutto sui toni leggeri, ma eleganti e lievi come è tipico della commedia inglese, che non manca di battute, siparietti impagabili e duetti di grande prestigio - Bill Murrey è perfetto ma anche Samuel West non sbaglia un'espressione nel tratteggiare il povero re più spaventato dalla reazione della regina ad un suo commento inappropriato che dal rifiuto di Roosvelt di appoggiare l'Inghilterra contro Hitler, e anche le figure femminili sono ognuna a suo modo centratissime - Laura Linney è una Margaret sommessa, defilata, ma anche tenace nel rimanere aggrappata al suo sogno, Elizabeth Wilson è una Eleonor Roosvelt simpaticamente sopra le righe come vuole il personaggio ma soprattutto Olivia Williams è una spassosissima regina, terrorizzata all'idea di mangiare un hot dog! Gradevolissimo film dunque, leggero e a tratti fin troppo indulgente, ma impeccabile nel mettere in scena una romantico, tragico, farsesco fine settimana di un'epoca ormai lontana.
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