howlingfantod
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martedì 15 marzo 2016
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il cupo cosmo
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Che uno poi non se lo aspetta un attore mainstream come Robert Pattinson divo osannato dalle teenager di tutto il modo per la sua tenebrosa aria da vampiro nella saga di Twilight e qui alle prese con un cinema d'autore e che riesca pure a superare egregiamente la prova nel ruolo di un giovanissimo multimiliardario paranoico, anaffettivo speculatore finanziario, che vuole a tutti i costi attraversare una New York paralizzata per farsi tagliare i capelli dal suo barbiere che sta dalla parte opposta. Un mondo fantastico, grottesco surreale e metafisico come solo un grande visionario come Cronenberg sa rendere e che trae spunto da un romanzo del suo simile De Lillo. ll regista che ha sempre avuto a genio ed a che fare con mostri, creature aliene e del doppio, in un mondo dove regna la violenza come componente caratteristica di ogni esperienza umana e società, qui si misura con la mistica potenza del denaro che corre nei circuiti digitali come come un mostro immateriale che avvelena e modifica le anime geneticamente.
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Che uno poi non se lo aspetta un attore mainstream come Robert Pattinson divo osannato dalle teenager di tutto il modo per la sua tenebrosa aria da vampiro nella saga di Twilight e qui alle prese con un cinema d'autore e che riesca pure a superare egregiamente la prova nel ruolo di un giovanissimo multimiliardario paranoico, anaffettivo speculatore finanziario, che vuole a tutti i costi attraversare una New York paralizzata per farsi tagliare i capelli dal suo barbiere che sta dalla parte opposta. Un mondo fantastico, grottesco surreale e metafisico come solo un grande visionario come Cronenberg sa rendere e che trae spunto da un romanzo del suo simile De Lillo. ll regista che ha sempre avuto a genio ed a che fare con mostri, creature aliene e del doppio, in un mondo dove regna la violenza come componente caratteristica di ogni esperienza umana e società, qui si misura con la mistica potenza del denaro che corre nei circuiti digitali come come un mostro immateriale che avvelena e modifica le anime geneticamente. L' espediente della Limousine, il suo incedere lento e fantasmatico, i dialoghi scavati e criptici, forse anche troppo dilatati, danno un tocco metafisico ed angosciante in linea con la narrazione. Cupo e misterioso.
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fujiko nime
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martedì 14 ottobre 2014
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la contaminazione del denaro
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Cronemberg accosta al suo consueto simbolismo una nuova visione del mondo e ne descrive la follia raccontando il metaforico viaggio in limousine di un giovani multi milionario ossessionato dalla simmetria. L' auto, strumento simbolo del progresso e status symbol, è il mezzo con cui il protagonista muove la sua metamorfosi interiore che lo porterà all' autodistruzione; un viaggio in una città sconvolta da proteste, da parate di potere e dalla morte di un artista, un viaggio fatto di incontri di affari e di sesso, un viaggio di affari e di fame. Già fame, fame di potere, fame di vita, fame di denaro, fame di sesso, fame di controllo e di proprietà. Un desiderio di quel tutto che si traduce in follia, una follia asettica e quasi vacua.
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Cronemberg accosta al suo consueto simbolismo una nuova visione del mondo e ne descrive la follia raccontando il metaforico viaggio in limousine di un giovani multi milionario ossessionato dalla simmetria. L' auto, strumento simbolo del progresso e status symbol, è il mezzo con cui il protagonista muove la sua metamorfosi interiore che lo porterà all' autodistruzione; un viaggio in una città sconvolta da proteste, da parate di potere e dalla morte di un artista, un viaggio fatto di incontri di affari e di sesso, un viaggio di affari e di fame. Già fame, fame di potere, fame di vita, fame di denaro, fame di sesso, fame di controllo e di proprietà. Un desiderio di quel tutto che si traduce in follia, una follia asettica e quasi vacua.
Il topo, portatore di malattia, diviene la protezione della moneta mondiale, il topo come oggetto di scambio. La trasmutazione del corpo è questa volta non più corporea, la prostata asimmetrica è una normale imperfezione, ma genera una perdita di controllo totale e un' infezione che definirei "sociale".
Un Coronemberg forse criptico, ma sempre nel pieno della sua forma, forse incomprensibile ai più ma d' altro canto i suoi film non sono per tutti.
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jacopo b98
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mercoledì 1 maggio 2013
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cosmopolis di david cronenberg - da non perdere
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Eric Parker (Pattinson), miliardario newyorkese decide di andare a tagliarsi i capelli dall’altra parte della città. Sale sulla sua limousine superaccessoriata, da dove controlla il suo impero finanziario, e parte per un breve tragitto che presto si trasformerà in un incubo, dato che perderà tutto il suo patrimonio, rischierà la vita in manifestazioni “contro il futuro” e alla fine scoprirà il “fascino” dell’omicidio, la “logica evoluzione degli affari”. Tratto dal romanzo di Don DeLillo, sceneggiato da Cronenberg in appena cinque giorni, è “il primo film sul nuovo millennio” come recitava il trailer.
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Eric Parker (Pattinson), miliardario newyorkese decide di andare a tagliarsi i capelli dall’altra parte della città. Sale sulla sua limousine superaccessoriata, da dove controlla il suo impero finanziario, e parte per un breve tragitto che presto si trasformerà in un incubo, dato che perderà tutto il suo patrimonio, rischierà la vita in manifestazioni “contro il futuro” e alla fine scoprirà il “fascino” dell’omicidio, la “logica evoluzione degli affari”. Tratto dal romanzo di Don DeLillo, sceneggiato da Cronenberg in appena cinque giorni, è “il primo film sul nuovo millennio” come recitava il trailer. È un film che si regge sulle parole e sui dialoghi, numerosi e serrati. Affronta numerose tematiche, prima fra tutte l’economia, accompagnate da alcuni argomenti cari al regista, quali il sesso, l’omicidio… È un opera complessa, la finanza e il mondo degli affari viene descritto squallidamente e lo stesso protagonista è un uomo terribile, egocentrico, ossessionato dal sesso, che pratica come un bisogno fisiologico. Il protagonista che lavoro fa? “Tu sei al corrente delle cose, è questo che fai” gli dice la moglie. Il protagonista decide, con poche mosse, il destino di migliaia di persone, del mondo intero, senza preoccuparsi della gente comune, della “feccia”. E alla fine incorre nella vendetta della società, impersonata in Paul Giamatti, strepitoso, che gli fa capire il senso della vita, dell’economia, del mondo, del sesso e dell’omicidio. Numerosi quindi i meriti di un film ambizioso in gran parte riuscito, tuttavia certi passaggi per lo spettatore comune rimangono incompresi, data la poca chiarezza di alcune scene. Notevole il cast, con la sorpresa Pattinson, che si scopre un discreto attore, uscito dalla pallidezza disgustosa di Twilight.
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themaster
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martedì 5 agosto 2014
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il miglior cronenberg
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Il mio amore per Cronenberg non è ancora maturo,mi sto solamente negli ultimi anni avvicinando a questo autore e non nel migliore dei modi,poichè ho iniziato da La Zona Morta che è forse il film su commissione per eccellenza,il meno Cornenberghiano di tutta la sua filmografia,in seguito ho visionato La Promessa dell'Assassino che mi aveva entusiasmato ma che non mi aveva dato quel qualcosa in più che invece mi ha dato A History of Violence e anche A Dangerous Method. In attesa di recuperare l'ultimo Maps to the Stars che mi dicono sia fantastico pure quello,ho comprato in dvd Cosmopolis che alla fine della visione mi ha lasciato interdetto,ma che dopo due,tre,quattro giorni ho capito che mi ha segnato profondamente,solo che non me ne ero ancora reso conto.
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Il mio amore per Cronenberg non è ancora maturo,mi sto solamente negli ultimi anni avvicinando a questo autore e non nel migliore dei modi,poichè ho iniziato da La Zona Morta che è forse il film su commissione per eccellenza,il meno Cornenberghiano di tutta la sua filmografia,in seguito ho visionato La Promessa dell'Assassino che mi aveva entusiasmato ma che non mi aveva dato quel qualcosa in più che invece mi ha dato A History of Violence e anche A Dangerous Method. In attesa di recuperare l'ultimo Maps to the Stars che mi dicono sia fantastico pure quello,ho comprato in dvd Cosmopolis che alla fine della visione mi ha lasciato interdetto,ma che dopo due,tre,quattro giorni ho capito che mi ha segnato profondamente,solo che non me ne ero ancora reso conto. Cosmopolis è un film "di Cronenberg" ovvero una pellicola molto personale,che racconta la situazione della nostra società in maniera chiara e realistica pur non essendo realistico nemmeno un secondo nella narrazione e in ciò che succede nel film,il protagonista è interpretato dal grandioso Robert Pattinson che dimostra di essere un attore con in controfiocchi e dopo il disastro di mediocrità di Twilight è entrato nell'ala protettrice di questo autore che lo sta risollevando in maniera incredibile. Il personaggio di Pattinson ovvero Rick Packer è uno dei migliori protagonisti degli ultimi dieci anni,molto complesso,magnetico eppure totalmente avulso da quella che è la realtà,un personaggio totalmente grottesco e fuori dagli schemi pur incarnando uno stereotipo ovvero quello della feccia capitalista,che si è arricchito con i soldi della povera gente che muore di fame e ora protesta contro di lui e contro quella società corrotta e malata che lo circonda.
è interessante vedere come la limousine sia lo specchio del viaggio fisico e spirituale che compie il protagonista,ovvero dapprima pulita e lussuosa,poi sporca e semi distrutta,dai quartieri dell'alta finanza fino ai bassifondi in cui il protagonista impazzirà totalmente insieme al personaggio di Paul Giamatti che qui ci dona un'interpretazione degna di tre oscar. Una pellicola che il pubblico,la critica sempre più incompetenti e sempre più stupidi continuano a distruggere probabilmente senza nemmeno aver capito di cosa parla. Cosmopolis è un film che lascia addosso una sensazione di incompletezza un pò come A Proposito di Davis dei Cohen anche se loro lo avevano fatto in maniera diversa. L'incompletezza del film è voluta e sta nel fatto che le azioni che si verificano su schermo non abbiano una conclusione,sono elementi isolati,che non avranno mai uno sviluppo nè una fine ma che sono propedeutici a simboleggiare tutta la paranoia e la follia di Packer. Cosmopolis è uno dei film migliori degli ultimi venti anni e chi dice il contrario dovrebbe smettere di parlare di cinema all'istante. Una pellicola sensazionale che fa capire ancora una volta come il mondo sia diviso in classi,sia come la classe più ricca sia corrotta e fuori controllo. In una giornata Rick Packer assiste alla propria caduta causata da egli stesso,dai sotterfugi che egli stesso ha creato e di cui è rimasto vittima,il che ci riporta a Brood,Il Demone sotto la Pelle e anche a La Mosca in cui lo scienziato rimane vittima della propria creazione. Un film imperdibile che l'imbecille che vuole solo esplosioni non potrà mai capire,ma che chi dice di amare il cinema deve visionare assolutamente.
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myman
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venerdì 25 maggio 2012
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grande film sul vuoto,sul niente che dentro di noi
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Minaccioso e inquietante apologo ambientato in futuro non troppo lontano e pericolosamente vicino,che riflette e indaga su come ormai tutto,le persone,i sentimenti, gli oggetti che ci circondano e il mondo stesso,siano diventati una pura e mera proiezione futuristica del nostro ego smisurato,rendendolo una vetrina di oggetti inanimati,artificiali,finti e privi di ogni autenticità e significato. Cronenberg rende alla perfezione tutto questo senza di vuoto e desolazione facendone un film apparentemente claustrofobico,,oppressivo,ostico,difficile e faticoso,ma che però può,sopratutto nella seconda parte,puà riservare più di una sorpresa ad uno spettatore più attento e attivo. Un Robert Pattinson convincete,non di grande espressività e profondità recitativa,ma perfetto ne interpretare un personaggio così vuoto e privo di ogni emozione razionale e istintiva.
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Minaccioso e inquietante apologo ambientato in futuro non troppo lontano e pericolosamente vicino,che riflette e indaga su come ormai tutto,le persone,i sentimenti, gli oggetti che ci circondano e il mondo stesso,siano diventati una pura e mera proiezione futuristica del nostro ego smisurato,rendendolo una vetrina di oggetti inanimati,artificiali,finti e privi di ogni autenticità e significato. Cronenberg rende alla perfezione tutto questo senza di vuoto e desolazione facendone un film apparentemente claustrofobico,,oppressivo,ostico,difficile e faticoso,ma che però può,sopratutto nella seconda parte,puà riservare più di una sorpresa ad uno spettatore più attento e attivo. Un Robert Pattinson convincete,non di grande espressività e profondità recitativa,ma perfetto ne interpretare un personaggio così vuoto e privo di ogni emozione razionale e istintiva. Un grande film sul vuoto, sul perenne disaggio di essere al mondo e di non essere all'altezza della propria vita.
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(di weach )
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andrea bazzarini
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domenica 3 giugno 2012
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cosmopolis
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Il vampirone Robert Pattinson, American Psyco dei giorni nostri, vuole andare a perfezionare il taglio di capelli in una New York postfuturista eppure così vera e attuale, con la crisi economica che mina il sistema capitalistico e la guerriglia pre-fine del mondo 21/12/2012 che occupa tutto. Lo yuppie ventottenne incamiciato e incravattato si fa visitare tutti i giorni e poi fa l'amore con la figlia del dottore e non solo, e finisce nel vortice di rabbia e violenza del misantropo sociopatico Paul Giamatti. Pattinson parla troppo, e dice cose che fanno rumore senza rimanere scolpite nella memoria ("il talento è più erotico quando è sprecato"), versus il silenzio bombastico all'interno della limo, privilegio di pochi contro la povertà di molti(ssimi).
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Il vampirone Robert Pattinson, American Psyco dei giorni nostri, vuole andare a perfezionare il taglio di capelli in una New York postfuturista eppure così vera e attuale, con la crisi economica che mina il sistema capitalistico e la guerriglia pre-fine del mondo 21/12/2012 che occupa tutto. Lo yuppie ventottenne incamiciato e incravattato si fa visitare tutti i giorni e poi fa l'amore con la figlia del dottore e non solo, e finisce nel vortice di rabbia e violenza del misantropo sociopatico Paul Giamatti. Pattinson parla troppo, e dice cose che fanno rumore senza rimanere scolpite nella memoria ("il talento è più erotico quando è sprecato"), versus il silenzio bombastico all'interno della limo, privilegio di pochi contro la povertà di molti(ssimi). Il film è grande ma poteva essere grandissimo senza certi momenti che languono per l'andamento lento, magistrale regia di uno scenario angosciosamente surreale che conduce lo spettatore in una spirale fantathriller-horror oltre i limiti del grottesco.
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glenn_glee
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mercoledì 30 maggio 2012
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tanti spunti di riflessione
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Cosmopolis è un film indubbiamente interessante, che porta lo spettatore a riflettere sulla società contemporanea, sul valore del tempo e del denaro e che nel finale mette in comunicazione i due mondi che vivono insieme in un solo mondo: il fallito di mezza età che odia il sistema capitalistico dove l'individuo conta meno di zero e l'avido-ingenuo imprenditore del niente che è diventato ricco in pochissimo tempo. Quello che ci mostra il film è una società dove l'economia diviene il perno su cui gira l'intero sistema mondiale, dove gli uomini di wall street, i ricchi contano più del presidente degli Stati Uniti, dove i detentori del potere vero non sono i politici ma gli imprenditori.
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Cosmopolis è un film indubbiamente interessante, che porta lo spettatore a riflettere sulla società contemporanea, sul valore del tempo e del denaro e che nel finale mette in comunicazione i due mondi che vivono insieme in un solo mondo: il fallito di mezza età che odia il sistema capitalistico dove l'individuo conta meno di zero e l'avido-ingenuo imprenditore del niente che è diventato ricco in pochissimo tempo. Quello che ci mostra il film è una società dove l'economia diviene il perno su cui gira l'intero sistema mondiale, dove gli uomini di wall street, i ricchi contano più del presidente degli Stati Uniti, dove i detentori del potere vero non sono i politici ma gli imprenditori. molto significativa la scena del funerale del cantante che diventa una manifestazione pubblica simile al passaggio del presidente, dove il corpo di una persona normale, di un cantante rap, diventa oggetto di culto, mostrato al mondo, in tv come una reliquia esattamente come ora succede con il Papa. come a dire che gli uomini dello show business sono le nuove "guide", glorificate nella morte come dei santi. il protagonista del film sembra un uomo cinico e potente, ma pian piano si scopre tutta la sua fragilità, il suo senso di infantile smarrimento nell'aver fallito per la prima volta, un ragazzo che avendo fatto troppi soldi facilmente si ritrova nel baratro dopo averli persi tutti con altrettanta facilità. nonostante lui sia estremamente ricco e potente rimane vittima del suo ego ferito ed egoista che cerca di impossesarsi di tutto solo per il gusto di avere più cose possibili sotto il prorpio controllo. il film descrive un mondo dove l'uomo viene sempre più schiacciato da mercati enormi, da soldi immaginari,da un tempo che scorre troppo veloce e di cui non si sente più padrone e, infatti, alla fine non risulta vincitore nè il ricco uomo d'affari, nè il disperato e povero impiegato perchè è il sistema a vincere. Un sistema che resterà forte e inalterato anche senza la presenza di loro due, dove il singolo comunque non può avere la meglio, dove tutto è troppo per poterlo gestire, appunto Cosmopolis: l'intero mondo dentro una sola città.
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[+] ottima recensione!
(di vales.)
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epidemic
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giovedì 31 maggio 2012
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l'affogo di cronenberg
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Esterefatto! Basito come Cronenberg riesce a mettere insieme un film così statico e riempirlo di battute e situazioni paradossali e inconcludenti. Mi metto assolutamente dalla parte dei detrattori, e non perchè io non segua determinati tipi di film. La pecca è sicuramente non aver interagito con l'esterno non a caso i pochi lampi della pellicola avvengono quando si esce dalla stramaledetta limousine e ovviamente anche il modellamento dei dialoghi, decisamente troppo eterei. Come diceva qualcuno lo spettatore è messo a dura prova, non basta l'avvicendarsi di personaggi secondari durante il lungo tragitto a dare corpo ad una faccenda che seppur comprensibile resta alla fine lontana.
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Esterefatto! Basito come Cronenberg riesce a mettere insieme un film così statico e riempirlo di battute e situazioni paradossali e inconcludenti. Mi metto assolutamente dalla parte dei detrattori, e non perchè io non segua determinati tipi di film. La pecca è sicuramente non aver interagito con l'esterno non a caso i pochi lampi della pellicola avvengono quando si esce dalla stramaledetta limousine e ovviamente anche il modellamento dei dialoghi, decisamente troppo eterei. Come diceva qualcuno lo spettatore è messo a dura prova, non basta l'avvicendarsi di personaggi secondari durante il lungo tragitto a dare corpo ad una faccenda che seppur comprensibile resta alla fine lontana. Robert Pattison ahimè fallisce...non riesce in un ruolo comunque difficile ma a sbagliare in ogni caso è soprattutto Cronenberg, reo di un esercizio di stile a mio avviso inconcludente e molto noioso
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[+] davvero deludente
(di claudiokarate)
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alessio c.
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venerdì 8 giugno 2012
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buono lo spunto ma povero nella realizzazione
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Nonostante le opinioni negative di amici e stampa online, sono coraggiosamente andato a vedere Cosmopolis richiamato dagli attori presenti e dalla trama, a dir la verità, estremamente ben venduta dal trailer. Una volta di fronte alla pellicola, ho avuto l'impressione di una buona idea di fondo (non ho letto il libro quindi mi limito al film) forte di un'attualità disarmante seppur troppo esasperata dai lunghi, lunghissimi e a volte ridondanti dialoghi. L'atmosfera di angoscia di un mondo in rovina è ottimamente resa, grazie al contrasto sonoro tra l'insonorizzazione della limousine e le rivolte esterne, seppur alla fine non esplosiva nella sua realizzazione ( l'unico contatto vero si limita a una tortata in faccia - un po' poco).
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Nonostante le opinioni negative di amici e stampa online, sono coraggiosamente andato a vedere Cosmopolis richiamato dagli attori presenti e dalla trama, a dir la verità, estremamente ben venduta dal trailer. Una volta di fronte alla pellicola, ho avuto l'impressione di una buona idea di fondo (non ho letto il libro quindi mi limito al film) forte di un'attualità disarmante seppur troppo esasperata dai lunghi, lunghissimi e a volte ridondanti dialoghi. L'atmosfera di angoscia di un mondo in rovina è ottimamente resa, grazie al contrasto sonoro tra l'insonorizzazione della limousine e le rivolte esterne, seppur alla fine non esplosiva nella sua realizzazione ( l'unico contatto vero si limita a una tortata in faccia - un po' poco). La morte dei sentimenti, la ricerca di false emozioni a tutti i costi ben rendono il disagio del giovane protagonista, schiavo dei numeri e del successo ma quanto mai povero sotto ogni altro aspetto. Parlando degli attori, tralasciando il vampiresco Pattinson (risulta ancora difficile vederlo in altri ruoli) e la sua poca espressività, un "bravò" alla Morton, Binoche e Durand, con una menzione a parte per Amalric e il mai deludente Giamatti.
In sostanza, non consiglio di andarlo a vedere al cinema se non più che sicuri di non aspettarsi nulla; una visione casalinga è da preferirsi economicamente e alla fine, se proprio siete disgustati, sarete sicuramente ad un passo dal letto o dal vostro blu-ray preferito per rimediare al film appena terminato.
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liuk!
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sabato 1 dicembre 2012
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basso di cronenberg
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Come in tutta la sua carriera, Cronenberg ci ha abituato a grandi picchi verso l'alto e a bassi clamorosi. "Cosmopolis" sicuramente non è un alto.
Per carità l'idea c'è ed è originale, il mondo visto da un uomo dentro una limousine, un uomo ermetico di cui si sa poco fino alla fine e di cui non si conoscerà nemmeno la fine: mai nessun regista si era spinto fino a qui. Purtroppo però il limite è stato sorpassato e la pellicola sprofonda nell'assurdo, nell'inutile nel non rilevante. Una cozzaglia di dialoghi e di personaggi si sussegue all'interno dell'autovettura senza alcun senso apparente, forse allegoria o forse metafora, ma niente di concreto o di spiegato, rimane solo il senso di delirio.
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Come in tutta la sua carriera, Cronenberg ci ha abituato a grandi picchi verso l'alto e a bassi clamorosi. "Cosmopolis" sicuramente non è un alto.
Per carità l'idea c'è ed è originale, il mondo visto da un uomo dentro una limousine, un uomo ermetico di cui si sa poco fino alla fine e di cui non si conoscerà nemmeno la fine: mai nessun regista si era spinto fino a qui. Purtroppo però il limite è stato sorpassato e la pellicola sprofonda nell'assurdo, nell'inutile nel non rilevante. Una cozzaglia di dialoghi e di personaggi si sussegue all'interno dell'autovettura senza alcun senso apparente, forse allegoria o forse metafora, ma niente di concreto o di spiegato, rimane solo il senso di delirio. Peccato veramente.
Nel complesso ne sconsiglio la visione, non serve.
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