paola libro
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domenica 22 dicembre 2013
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alle prese con “thor – the dark world”
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Poteri speciali ed illusioni, fantascienza e realtà, super eroi ed umani, pulsioni ed emozioni, amore ed odio, prevaricazione e sottomissione si fondono con maestria in “Thor – The Dark World” imprimendo al film, diretto da Alan Taylor, un tocco di dinamicità e divertimento. Merito dell’ausilio della più sofisticata tecnologia e di un’appropriata colonna sonora che accompagna con appropriatezza le varie azioni del film, conferendo la giusta dose di suspence.
Thor, un super eroe con una indole umana, è alle prese con una difficile e lunga battaglia per liberare il suo mondo, Asgard, minacciata da Malekith,un elfo oscuro che vuole avvolgere l’Universo nell'Oscurità, nel momento di massima convergenza dei nove mondi per un dominio totale.
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Poteri speciali ed illusioni, fantascienza e realtà, super eroi ed umani, pulsioni ed emozioni, amore ed odio, prevaricazione e sottomissione si fondono con maestria in “Thor – The Dark World” imprimendo al film, diretto da Alan Taylor, un tocco di dinamicità e divertimento. Merito dell’ausilio della più sofisticata tecnologia e di un’appropriata colonna sonora che accompagna con appropriatezza le varie azioni del film, conferendo la giusta dose di suspence.
Thor, un super eroe con una indole umana, è alle prese con una difficile e lunga battaglia per liberare il suo mondo, Asgard, minacciata da Malekith,un elfo oscuro che vuole avvolgere l’Universo nell'Oscurità, nel momento di massima convergenza dei nove mondi per un dominio totale. Ed è proprio la convergenza astrale ad innescare un meccanismo alquanto strano grazie a cui la bella Jane, che da due anni sulla Terra cerca disperatamente di ritrovare il suo Thor, riesce ad entrare nel mondo del super eroe. Peripezie, poteri, commistioni tra i vari mondi, lotte, inganni, e alti tradimenti, ma anche un senso di collaborazione, amicizia e una rivalità amorosa non ben sviscerata, movimentano le due ore di intrattenimento cinematografico.
Alle spalle di Thor vi è sempre Loki, il fratello ossessionato dalla mania del potere, a volte complice e a volte traditore che con il suo potere è in grado di creare varie illusioni visive a limiti della comprensione per un finale mozzafiato. “Un figlio che desiderava un trono oltremisura, e un altro che addirittura lo ricusa. Questo il mio retaggio?” – esclama Odino sul finale. “Preferisco essere un uomo giusto che un grande re. Non lo faccio per Jane, padre. Lei non sa che cosa sono venuto a dirti. Anche se mi proibissi di vederla o la facessi regnare al mio fianco non cambierebbe nulla”. E così mentre Thor abbandona Asgard per la donna umana, Loki, trasformatosi nel padre, riprende le proprie sembianze. Cosa sarà successo ad Odino? Chi regnerà Asgard? A voi l’interpretazione.
Paola Libro
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great steven
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lunedì 24 novembre 2014
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spedito sulla terra per punizione, deve redimersi.
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THOR (USA, 2011) diretto da KENNETH BRANAGH. Interpretato da CHRIS HEMSWORTH – NATALIE PORTMAN – TOM HIDDLESTON – ANTHONY HOPKINS – STELLAN SKARSGARD – KAT DENNINGS – CLARK GREGG – COLM FEORE – RAY STEVENSON – IDRIS ELBA – JAIMIE ALEXANDER – JEREMY RENNER – RENE RUSSO – SAMUEL L. JACKSON § Thorè il più costoso film el regista/attore irlandese Branagh grazie alla Marvel che gli ha fornito l’apparato tecnologico (effetti speciali, 3D, ecc.) adatto a un colosso spettacolare e un ricco cast di attori. Scritto da tre sceneggiatori dal fumetto omonimo di Stan Lee, Jack Kirby e Larry Kieber, Branagh punta sul fondo tragico della storia.
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THOR (USA, 2011) diretto da KENNETH BRANAGH. Interpretato da CHRIS HEMSWORTH – NATALIE PORTMAN – TOM HIDDLESTON – ANTHONY HOPKINS – STELLAN SKARSGARD – KAT DENNINGS – CLARK GREGG – COLM FEORE – RAY STEVENSON – IDRIS ELBA – JAIMIE ALEXANDER – JEREMY RENNER – RENE RUSSO – SAMUEL L. JACKSON § Thorè il più costoso film el regista/attore irlandese Branagh grazie alla Marvel che gli ha fornito l’apparato tecnologico (effetti speciali, 3D, ecc.) adatto a un colosso spettacolare e un ricco cast di attori. Scritto da tre sceneggiatori dal fumetto omonimo di Stan Lee, Jack Kirby e Larry Kieber, Branagh punta sul fondo tragico della storia. Dio del tuono, Thor perde tutto per la sua arroganza che gli aliena il rispetto del padre e l’amore del fratello e lo obbliga a far penitenza sulla Terra in forma umana: è un figliol prodigo che, soltanto trovando sé stesso nell’esilio, può fare ritorno a casa. Film ambivalente e ambiguo come il malvagio Loki, personaggio inquietante: la sua ambiguità come incarnazione del Male riflette la qualità oscillante del film, in altalena tra i vincoli di un blockbuster, libertà autoriale e l’origine fumettistica dei personaggi. Com’è ricorrente nelle opere del regista irlandese, non manca una componente prettamente shakespeariana nell’analisi psicologica dei personaggi: Thor (interpretato da C. Hemsworth, che caratterizza il muscoloso, prepotente e agile eroe del tuono con una fisicità prorompente e un linguaggio assai autocompiacente e decisivo) è una sorta di Amleto divino combattuto tra il desiderio di vendetta e la volontà di affermarsi con i suoi poteri che successivamente gli vengono pesantemente revocati; Loki (un T. Hiddleston perfetto nel ruolo, per prosa fluente e capacità recitative ottimali), come già accennato, può assomigliare ad un Macbeth diviso fra l’affetto per un fratello troppo autodistruttivo e la voglia di spodestare il padre moribondo ma poi redivivo facendo leva sulla sconfitta di entrambi e imponendosi con l’uccisione del suo autentico padre, il mostruoso antagonista della vicenda; per concludere, Odino è un sovrano che vive la propria dipartita dal mondo dei vivi unicamente allo scopo di farvi ritorno, in quanto crede nelle potenzialità del figlio e gli restituisce il martello Mjolnir una volta che egli si è redento dalle sue cattive e avventate azioni. Tra gli altri personaggi, c’è da osservare con piacere e interesse la giovane e produttiva scienziata della Portman, tanto minuta quanto il suo nuovo fidanzato è grosso e possente, che si vede revocata la strumentazione per le sue ricerche geologiche ma poi se ne riappropria una volta che il fenomeno di Thor è noto alle autorità istituzionali; il norvegese Skarsgard si mostra abile e centrato nell’interpretare il paterno e caloroso ricercatore che appoggia la protagonista femminile e si rende conto delle reali capacità di Thor, intuendo che si tratta di un essere al di sopra dei canoni umani; K. Dennings appare a suo agio nella parte della ragazza che aiuta la Portman nei suoi studi e che storpia divertita il nome di Mjolnir. Peccato per R. Russo, che interpreta la regina e moglie di Odino, la quale conserva solo poco più che un cameo, ritagliato soprattutto in funzione della morte del marito; inoltre, anche il fatto che Loki sia figlio del pantagruelico e orribile avversario degli dei scandinavi non è stato ampliato e utilizzato a dovere (anche in virtù della sconfitta definitiva di quest’ultimo da parte di Loki), e avrebbe potuto costituire un espediente narrativo interessante o quanto meno curioso, una trovata in un copione effettivamente non troppo ricco ma senza dubbio funzionante e oliato a dovere. Una parola in difesa anche degli amici di Thor va utilmente spesa, in quanto anch’essi non hanno uno spazio molto largo per esprimersi, e dato che provvedono agli intermezzi comici e avventurosi in un film d’azione che non lesina elementi di divertimento un po’ grezzo ma sano, il loro utilizzo risparmiato e sacrificato lascia un po’ l’amaro in bocca. La scenografia e la fotografia completano il quadro tecnico, ritraendo paesaggi desertici e brulli e spendendo effetti speciali a manetta nel raffigurare gli scenari mitologici e fantastici in cui si muovono le divinità che sono state al centro dei fumetti della Marvel Comics, e si può dire che dalla fucina di questa premiata ditta, la presente pellicola rappresenta uno dei risultati più felici e soddisfacenti, insieme al film su Capitan America, uscito nel medesimo anno. Non trascurare, dopo i titoli di coda, la sequenza in cui affiorano i fantasmi dei due precedenti Iron Man. Inoltre, non perdetevi la piccola ma essenziale sorpresa che nasconde la conclusione del film: i Vendicati sono sempre più vicini, e il rimando alla loro presenza appare evidente e lampante.
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pedromovie
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lunedì 9 maggio 2011
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carino, ma poteva essere migliore.
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Film a 2 facce, da dividere in 2 parti:
-una parte bella, spettacolare, magica (il 3D accentua molto questo lato) quando si narra del Mondo di Thor e del Mondo dei suoi nemici;
-una parte inutile, piatta, prevedibile, poco spettacolare e sicuramente gia' vista (tranne qualche scena comica) quando scende sulla Terra...
Insomma poteva essere molto ma molto migliore.
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solversrf
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domenica 19 aprile 2015
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se il balordo è favorito, a thor serve iron man
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un film fantasy narrante un beniamino fantasy, ciascuno di questi
eroi hanno avuto un maestro di vita, a trasmettergli anche in modo
inconscio, le modalità e le abilità, comunque riconosciute
dal combattente, tramite
le quali gli dei ne hanno apprezzato le caratteritiche
e gli sviluppi, avendogli conferito
poi i poteri coi quali gestire uno strumento di potenza inaudita
oltre le possibiltà del normale essere e fantasia...,
umano, il martello e i poteri ultraterreni indiretti e
derivanti dal dono superiore degli dei,
nello svolgere le proprie funzioni in azione thor,
denigrato e sabotato da un
'fratellastraccio.
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un film fantasy narrante un beniamino fantasy, ciascuno di questi
eroi hanno avuto un maestro di vita, a trasmettergli anche in modo
inconscio, le modalità e le abilità, comunque riconosciute
dal combattente, tramite
le quali gli dei ne hanno apprezzato le caratteritiche
e gli sviluppi, avendogli conferito
poi i poteri coi quali gestire uno strumento di potenza inaudita
oltre le possibiltà del normale essere e fantasia...,
umano, il martello e i poteri ultraterreni indiretti e
derivanti dal dono superiore degli dei,
nello svolgere le proprie funzioni in azione thor,
denigrato e sabotato da un
'fratellastraccio... arrivista' mitomane, che neanche la
maga circe e o dea argentata avrebbe potuto redimere, e le sue
già cupidigie e altrettante genti, che bramava e ambiva a chissà
cosa e quale progetto, fu capace di distrarre odino e far
togliere protempore tali poteri
con le influenze e azioni deprecabili, fece relegare il thor a
una specie di esilio, non più creduto ne seguito dagli dei,
l'eroe terreno non aveva più
gli sguardi fieri ne il benevolo auspicio, ne le possibilità per
le quali i nemici non solo
lo conoscevano, si rivalevano con altrettante
forze sotto o sovrannaturale quale fosse,
e sembrava così di vedere camminare in
un fiume di fango il beniamino,
con l'immancabile proprio orgoglio, combattendo avversari a
terra, protempori improvvisati, e altolocati nell'olimpo, armato
delle doti naturali soltanto, le stesse però e per fortuna,
per le quali quegli dei
sconociuti agli stolti di rione e periferia, altresì
lo riconoscevano come tale e destinatario di quei sommi poteri d'ovunque
fosse o si trovasse, cosicchè in qualche modo,
negli intenti di qualche solito combattimento, thor si
vede recapitare di nuovo, il suo strumento scintillante di poteri e forza,
per poter così affrontare quegli indebiti avversari che ne
volevano fare polpette, assistendo altresì alle mirabolnati abilità
per uno strabiliante connubio divino degno del fantasy action meglio
conosciuto dalle folle con il nome di thor, lo strumento degli dei, un buon film
da vedere, nonstante e non solo per la storia di fantasia...
altrettanto direi per gli effetti e lo spettacolo.
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fedeleto
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domenica 14 giugno 2015
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il dio del tuono sulla terra
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Thor il dio del tuono è un combattente nato pronto a difendere Asgard il suo regno.Disobbedendo alle leggi di suo padre Odino per troppa arroganza viene esiliato sulla terra, privo di tutti i suoi poteri .Suo fratellastro Loki da sempre invidioso di Thor tenta di prendere il suo regno di Asgard,e Thor riuscirà a riprendere il suo regno e a vendicarsi degli inganni del perfido fratellastro?Kenneth Branagh (pene d'amor perdute, enrico V, Hamlet) con la sua regia abbastanza insolita nel genere, si immerge nell'universo Marvel con il dio della mitologia nordica.Il personaggio di Thor appare un combattente senza paura, un eroe attaccato al suo popolo e alla guerra.Disobbedisce alle leggi del padre per crearsi un identità, cosa che anche Loki fa, poiche' sente di aver vissuto all'ombra di Thor per una vita.
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Thor il dio del tuono è un combattente nato pronto a difendere Asgard il suo regno.Disobbedendo alle leggi di suo padre Odino per troppa arroganza viene esiliato sulla terra, privo di tutti i suoi poteri .Suo fratellastro Loki da sempre invidioso di Thor tenta di prendere il suo regno di Asgard,e Thor riuscirà a riprendere il suo regno e a vendicarsi degli inganni del perfido fratellastro?Kenneth Branagh (pene d'amor perdute, enrico V, Hamlet) con la sua regia abbastanza insolita nel genere, si immerge nell'universo Marvel con il dio della mitologia nordica.Il personaggio di Thor appare un combattente senza paura, un eroe attaccato al suo popolo e alla guerra.Disobbedisce alle leggi del padre per crearsi un identità, cosa che anche Loki fa, poiche' sente di aver vissuto all'ombra di Thor per una vita.Thor pertanto immerso nel pianeta terra diventa più umano, conosce i sentimenti e le fragilità , ed unendo il suo lato combattivo asgardiano con l amore degli umani lo renderà uno dei più grandi supereroi.Natalie portman bella come sempre, Chris Hemsworth perfetto nel ruolo del dio.Azione ed effetti speciali al punto giusto, e doverosamente il pubblico più intuitivo aspetta dopo i titoli di coda.Mitilogico e spertacolare.
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renato c.
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domenica 6 dicembre 2015
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fumettolandia
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Anche Thor arriva al cinema come protagonista! Negli ultimi decenni i films tratti dai personaggi dei fumetti stanno avendo un grande successo! Il tutto è iniziato con Superman poi Batman, Spiderman ecc. Tutti questi personaggi hanno qualche cosa in comune: la doppia identità e la difficoltà di potere amare liberamente la donna che amano! So che poi Thor è tornato insime ad altri super-eroi "Marvel" in "The Avengers" sempre interpretato dallo stesso Chris Hemsworth e che poi avrà un sequel! In ogni caso questo primo film non è male, specie per quel che riguarda i passaggi dalla mitologia medioevale con le solite lotte per il potere tra fratelli, e l'accesso ai nostri giorni con i superpoteri e dove incontra l'amore, che purtroppo srà sempre subordinato alla "ragion di Stato"! Vedremo il se
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Anche Thor arriva al cinema come protagonista! Negli ultimi decenni i films tratti dai personaggi dei fumetti stanno avendo un grande successo! Il tutto è iniziato con Superman poi Batman, Spiderman ecc. Tutti questi personaggi hanno qualche cosa in comune: la doppia identità e la difficoltà di potere amare liberamente la donna che amano! So che poi Thor è tornato insime ad altri super-eroi "Marvel" in "The Avengers" sempre interpretato dallo stesso Chris Hemsworth e che poi avrà un sequel! In ogni caso questo primo film non è male, specie per quel che riguarda i passaggi dalla mitologia medioevale con le solite lotte per il potere tra fratelli, e l'accesso ai nostri giorni con i superpoteri e dove incontra l'amore, che purtroppo srà sempre subordinato alla "ragion di Stato"! Vedremo il sequel!
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mr manatthan
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giovedì 26 maggio 2011
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il nobile rambo biondo
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Il concetto di base del Thor dei fumetti è quello di un personaggio arrogante, un po' ingenuo e molto, molto potente. Arrogante e ingenuo, perché perennemente fuori posto tra usi e costumi di un popolo che non capisce - tranne quando si tratta di bombarsi le terrestri come la Foster, chiaro - ma anche molto, molto, molto, molto potente. Un eroe che quando piomba sulla scena brandendo Mjolnir, il suo martello di uru, quando ti squadra con aria glaciale e sopracciglio severo, il messaggio che ti comunica è "Non voglio, ma se volessi vi ammazzerei tutti in un nanosecondo maledetti figli di puttana stronzi dimmerda vaffanculo". Il dio del tuono, per metterla in altri termini, è sempre stato se vogliamo una versione nobile e bionda del primo Rambo.
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Il concetto di base del Thor dei fumetti è quello di un personaggio arrogante, un po' ingenuo e molto, molto potente. Arrogante e ingenuo, perché perennemente fuori posto tra usi e costumi di un popolo che non capisce - tranne quando si tratta di bombarsi le terrestri come la Foster, chiaro - ma anche molto, molto, molto, molto potente. Un eroe che quando piomba sulla scena brandendo Mjolnir, il suo martello di uru, quando ti squadra con aria glaciale e sopracciglio severo, il messaggio che ti comunica è "Non voglio, ma se volessi vi ammazzerei tutti in un nanosecondo maledetti figli di puttana stronzi dimmerda vaffanculo". Il dio del tuono, per metterla in altri termini, è sempre stato se vogliamo una versione nobile e bionda del primo Rambo. Molto bionda.le scene di asgard sono stupende è la asgard di barnrargh è straordinaria. lescene sulla terra si difendono bene perchè il thor del marvel universe.un personaggio arrogante è avventato. è nel film il thor di asgard sarebbe superfluo senza le scene sulla terra. dato che il film si basa sull'esilio di thor dall'asgard per volontà di odino e cadendo sulla terra deve dimostrarsi degno di brandire il mjolnir
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midnightmoonlight
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martedì 4 settembre 2012
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branagh colpisce ancora
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Kenneth Branagh è un appassionato di Shakespeare. Del grande drammaturgo, ha diretto diversi adattamenti sulla pellicola (celebre il suo Amleto, della durata di ben quattro ore, e il più spensierato Pene d'amor perdute), lo ha recitato a teatro; e come poteva non introdurre i characters shakespeariani anche in un film che di shakesperiano non ha nulla? Siamo distanti anni luce, cronologicamente e tematicamente parlando, dalle ambientazioni inglesi. Quello da riprendere dovrebbe essere, semmai, il mito norreno, ma Branagh non si smentisce mai. Crea perciò una pellicola omaggio al suo idolo, distorcendo la storia del dio. Thor cresce nel gelido castello di Asgard (che richiama quello danese di Amleto), con il padre Odino, ferito a morte dal figliastro Loki per prendere il suo trono (come in Macbeth e, di nuovo, in Amleto), e privato del suo martello, Thor scende sulla Terra per ritrovarlo.
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Kenneth Branagh è un appassionato di Shakespeare. Del grande drammaturgo, ha diretto diversi adattamenti sulla pellicola (celebre il suo Amleto, della durata di ben quattro ore, e il più spensierato Pene d'amor perdute), lo ha recitato a teatro; e come poteva non introdurre i characters shakespeariani anche in un film che di shakesperiano non ha nulla? Siamo distanti anni luce, cronologicamente e tematicamente parlando, dalle ambientazioni inglesi. Quello da riprendere dovrebbe essere, semmai, il mito norreno, ma Branagh non si smentisce mai. Crea perciò una pellicola omaggio al suo idolo, distorcendo la storia del dio. Thor cresce nel gelido castello di Asgard (che richiama quello danese di Amleto), con il padre Odino, ferito a morte dal figliastro Loki per prendere il suo trono (come in Macbeth e, di nuovo, in Amleto), e privato del suo martello, Thor scende sulla Terra per ritrovarlo. E' un ambiente che non gli appartiene, in cui si sente straniero (come Shylock de "il mercante di Venezia") ma dove incontra una donna, che è fisico, capace di aiutarlo. Solo la battaglia finale, in cui Thor e i suoi compagni (inventati di sana pianta e introdotti ex abrupto nel mito) si trovano a fronteggiare l' algido Loki, deciderà le sorti della Terra e di Asgard. Sfuggente Hopkins, sottovalutata la Portman, mentre Hemsworth, attore molto fisico, avrebbe potuto fare di meglio. L'idea era buona, peccato l' "incontro-scontro" con i personaggi del grande maestro inglese.
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viktor von doom
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mercoledì 11 settembre 2013
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riesce a metà...
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thor è l'eroe principale che la marvel di stan lee ha scelto di rubare alla mitologia norrena.il figlio di odino,meglio di ogni altro asgardiano,si adattava a rappresentare il ruolo di eroe.tuttavia va detto che fare oggi su di lui una trasposizione cinematografica spettacolare ma credibile era sicuramente assai più complesso che nel caso di altri eroi marvelliani come iron man,hulk o spiderman.e forse proprio queste difficoltà non sono state superate appieno.se il film da il suo meglio nella prime fasi che si svolgono nel mondo natio del protagonista,il passaggio invece alla realtà che tutti conosciamo fà perdere punti all'opera.era indispensabbile,dato il progetto della marvel,che in questo film thor venisse a contatto con l'umanità,tuttavia immagino fosse anche possibile creare qualcosa di meglio.
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thor è l'eroe principale che la marvel di stan lee ha scelto di rubare alla mitologia norrena.il figlio di odino,meglio di ogni altro asgardiano,si adattava a rappresentare il ruolo di eroe.tuttavia va detto che fare oggi su di lui una trasposizione cinematografica spettacolare ma credibile era sicuramente assai più complesso che nel caso di altri eroi marvelliani come iron man,hulk o spiderman.e forse proprio queste difficoltà non sono state superate appieno.se il film da il suo meglio nella prime fasi che si svolgono nel mondo natio del protagonista,il passaggio invece alla realtà che tutti conosciamo fà perdere punti all'opera.era indispensabbile,dato il progetto della marvel,che in questo film thor venisse a contatto con l'umanità,tuttavia immagino fosse anche possibile creare qualcosa di meglio.e invece la regia fà il lavoro bene solo a metà e la sceneggiatura non aiuta.thor sulla terra è un filmetto.privo di spunti e di scene veramente degne del genere azione.proprio sotto qst punto non compete con gli altri film tratti dagli eroi creati da lee finendo per non avere nemmeno un degno duello finale.la battaglia con il distruttore finisce con un colpo solo e non è neanche un anticipo di chissà quale successivo scontro con l'arcinemico loki,ben interpretato ma non all'altezza di sostenere il fratricida scontro con il dio del tuono.anche la storia d'amore è solamente abbozzata e poco credibile.il tutto appare svolto in maniera sbrigativa e mai concreta,lasciando che sia la riproduzione di asgard e dei vari dei nordici(pochi in realtà)l'unica nota positiva.tutti questi difetti rendono la visione del film mai davvero emozionante ne esaltante e alla fine rimane ben poco da ricordare e apprezzare se non avere la certezza che il dio del tuono ci sarà in "the avengers" e magari che allora saprà veramente dimostrare di che pasta è fatto.
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margi
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lunedì 16 maggio 2011
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niente di che
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vale la pena di vederlo solo per il 3D e per gli effetti speciali. la trama è inconsistente: ci si dilunga troppo sulla storia di Odino e famiglia e la seconda parte non è ben sviluppata. le cose sembrano avvenire senza una motivazione logica e neanche l'ottimo cast riesce a far decollare un film con una trama così povera. certamente si poteva fare molto meglio. è un film adatto solo ai bambini a cui interessano più gli effetti che la trama in sé. non regge il confronto con altri film del genere (ad esempio il citato Iron Man) che sono adatti ad un pubblico di tutte le età.
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