Songlap

Film 2011 | Drammatico 100 min.

Regia di Effendee Mazlan, Fariza Azlina Isahak. Un film con Shaheizy Sam, Syafie Naswip, Sara Ali, Omar Abdullah, Rozie Rashid, Normah Damanhuri. Cast completo Genere Drammatico - Malesia, 2011, durata 100 minuti.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 11 aprile 2012

Racconto in immagini e suoni, ricco di personaggi complessi e tormentati, inscritti in una catena di conflitti etici e sociali che raccontano la Malaysia urbana contemporanea.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
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Due fratelli nella Malesia urbana contemporanea.
a cura della redazione
a cura della redazione

Le sorprese più belle sono sempre quelle più inaspettate. La coppia di registi/sceneggiatori formata da Effendee Mazlan e Fariza Azlina Isahak aveva positivamente impressionato chi segue le venture del cinema di lingua malese nel 2008 con il debutto nel lungometraggio Kami. Un film vicino ai giovani che dipingeva, nei modi di scrittura e di racconto in immagini, ribollente di un'energia vitalissima, magari talora incontrollata, ma segno di un vigore rarissimo nelle produzioni commerciali della Malaysia.
Con la loro opera seconda, Songlap, Effendee e Fariza segnano uno scarto inatteso, che li lancia nel novero davvero limitato delle speranze più luminose di un rinnovamento vero nel panorama tristemente asfittico della produzione di Kuala Lumpur e dintorni. L'energia che caratterizzava Kami è qui al servizio di un racconto più maturo, tanto nella scrittura quanto nella resa del racconto in immagini e suoni, che permette il disegno di personaggi complessi e tormentati - inscritti in una catena di conflitti etici e sociali che raccontano la Malaysia urbana contemporanea come nessun altro film commerciale ha saputo fare.
Al centro della narrazione sono due fratelli, Am (Shaheizy Sam) e Ad (Syafie Naswip), la cui relazione è tutt'altro facile. I due sono coinvolti in oscure trame criminali che li vedono partecipi ed esecutori di un proficuo traffico di neonati, a sua volta connesso alla tratta delle giovani madri, rivendute come prostitute. Il fratello maggiore Am pare bene inserito nelle pratiche del loco giro d'affari e remore e interrogativi morali non paiono turbarlo; quel che conta è il denaro, la sopravvivenza e la possibilità di godere di un lusso che chi è cresciuto sulla strada non si è mai potuto permettere. Il minore Ad, al contrario, vive con disagio la propria partecipazione a queste attività illegali. La perdita del migliore amico, che muore per overdose, lo porta sempre più al conflitto con il fratello e ad interrogarsi sul proprio passato e sul proprio futuro. Da un lato, vorrebbe finalmente riavvicinarsi alla madre prostituta che li ha abbandonati, dall'altro, vorrebbe perseguire il sogno di diventare una star del ballo hip hop - e magari anche lasciare le mille vacue luci della metropoli Kuala Lumpur. I destini di Am e Ad si incrociano con quello della giovane Hawa, sorella dell'amico di Ad, che decide di allontanarsi da casa e dal violento e rigido padre tassista - che si rifiuta di seppellire il fratello per via della vergognosa morte di cui si è spento -, portando in grembo un figlio di misteriosa, seppur ovvia, paternità...
Le premesse narrative di Songlap (termine intraducibile che sta per imbroglio, truffa, appropriazione indebita) paiono una coraggiosa sfida alla pigrizia formulaica della produzione malese, e ancor più al rigore morale draconiano e bizzoso della censura locale: traffico di bambini e di donne, abuso di droghe, prostituzione, inseguimenti omicidi in piena luce del giorno, incesto e persino parricidio. Ingredienti pericolosissimi ed esplosivi che, in mani meno attente e sensibili, avrebbero potuto dar vita ad un opera di mero sensazionalismo da bassa exploitation. E invece no, Effendee e Fariza, pur utilizzando riconoscibili marche di genere, dimostrano di ben conoscere le soglie del detto e del non detto, del ciò che vale la pena mostrare e ciò che invece si può tralasciare nell'ellissi. Segno di una maturità autoriale che stupisce in un'opera seconda che non solo racconta dei bei personaggi - serviti da attori tutti encomiabili, ma con su tutti la coppia dei fratelli, lo sbruffone solo apparentemente senza cuore Shaheizy Sam e il fragile Syafie Naswip dagli occhi di cerbiatto, davvero memorabili - ma che è anche un canto doloroso ma pieno di speranza per una generazione (e un paese) alla ricerca di sé stessa (si noti l'ironia della scena d'inseguimento, segnata dal brano Mencari Malaysia, "Cercando la Malaysia" come accompagnamento musicale). Una speranza che Songlap e i suoi autori danno anche al futuro del cinema malese.

Di Paolo Bertolin, tratto dal catalogo del Far East Film Festival 14

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