Anno | 2011 |
Genere | Horror, |
Produzione | Italia |
Regia di | Francesco Campanini |
Attori | Luca Magri, Francesco Barilli, Nina Torresi, Sara Alzetta, Marco Iannitello . |
Uscita | venerdì 27 aprile 2012 |
Distribuzione | Francesco Campanini |
MYmonetro | 2,12 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 maggio 2012
Seconda opera del regista Francesco Campanini (qui anche nelle vesti di produttore), il film si propone come una nuova avventura del cinema italiano indipendente di genere. In Italia al Box Office La casa nel vento dei morti ha incassato 29,4 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Anni Quaranta. Attilio è un attore che ha aderito alla Repubblica di Salò ed ora, nel dopoguerra, non ha più nessuna scrittura. Insieme ad altri tre disadattati tenta una rapina in banca che riesce anche se un componente della banda muore. I sopravvissuti tentano la fuga nell'Appennino parmense approdando a una cascina isolata nella campagna in cui vivono 4 donne che accettano di ospitarli dietro compenso. Ciò che li attende va molto al di là delle loro aspettative.
La casa nel vento dei morti è uno di quei film che, probabilmente per eccesso di sicurezza nei propri mezzi, non è quello che avrebbe potuto essere. Avrebbe potuto diventare un cult dell'horror trash e ne aveva a disposizione i mezzi e, soprattutto, gli attori. Perché esattamente dopo 45 minuti (e cioè quando si raggiunge la casa del titolo) si percepisce che il trio di interpreti maschili, le attrici che gli si contrappongono e la stessa ambientazione possono portare ad un crescendo in cui la dimensione rurale assume un valore specifico. Quei muri scrostati, quel tavolo ingombro di stoviglie, il clima stesso che si respira a tavola preludono al dispiegarsi di una brutalità quasi da rito pagano. È quanto accade.
Solo che prima si è dovuto sopportare un 'viaggio' nella Natura che avrebbe dovuto servire a delineare le caratteristiche dei personaggi e che si rivela invece come carico di psicologismi di maniera (così come di maniera e di autocelebrazione grondano i titoli di testa). Unica 'perla' la breve sequenza che ricostruisce con attenzione filologica un film come quelli che Valenti e Ferida giravano negli stabilimenti situati alla Giudecca. Capita così che regista e sceneggiatore (che qui è anche protagonista) fatichino a rendersi conto della loro reale vocazione e pretendano di muoversi su territori che non gli appartengono.
Un conto è scrivere nella presentazione del film "Abbiamo inserito quegli elementi thriller e horror che porteranno la storia ad un cambiamento radicale nella seconda parte" e un altro conto (per il thriller) è riuscirci.
LA CASA NEL VENTO DEI MORTI disponibile in DVD o BluRay |
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Dopo "Il fuggiasco"(decoroso),Campanini guarda all'horror del primo Avati,partendo da una base noir.Oramai è pieno di film nostrani indipendenti che fanno il verso al cinema indie americano d'orrore e non,fin troppo spesso inguardabili,penosi e senza idee(e qualcuno avrebbe dovuto impedirne la diffusione e soprattutto la realizzazione).
Ho trovato la casa nel vento dei morti un piccolo cult del genere horror. Addirittura in alcuni punti, specialmente nell' arrivo alla casa mi ricorda LA CASA di Raimi e il protagonista è molto simile a Bruce Campbell. Un' altra cosa interessante è il cambio di genere che avviene a metà film (da noir ad horror). A vederlo mi sono divertito tantissimo.
Non riesco a capire come si possa perdere tempo e suppongo denaro per concepire una roba del genere, la recitazione (si fa per dire) è imbarazzante, per fare un film ci vogliono gli attori, le idee, i criteri di base e dove sono? tempo fa ho girato un filmetto con degli amici, così, per divertirci, e a confronto sembra da oscar...mah! Saluti.
cinema indipendente italiano....andiamo molto male, anzi malissimo!
Il regista,sceneggiatore e attore sostiene di essere un appassionato di horror,peccato che pero' in questo film di horror ci sono solo gli ultimi 15 minuti,tutto quello che ci siamo sorbiti fino a li' ,sono solo vedute di paesaggi bellissimi,ma da vedere sullo schermo diventano noiosi. peccato...
Bizzarro giallo agreste, che parte come un poliziesco per poi infilarsi in un’inattesa, truculenta storia horror. Nella campagna emiliana, settembre ’47, restano in tre dopo la rapina da dieci milioni all’ufficio postale. Tra il capo, l’ex attore del cinema Attilio, l’anziano Ugo, che tiene la borsa col malloppo, e il giovane siculo Ciccillo, è lite continua.