raptus
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mercoledì 18 gennaio 2012
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che delusione
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Come da titolo.
Che delusione, per me sicuramente il peggior film
Di Eastwood,
Lontano anni luce da capolavori come
Gran Torino o Million Dollar Baby.
[+] delusione!!
(di maxxim)
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luciacinefila
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mercoledì 18 gennaio 2012
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clint ci affascina nuovamente
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Pensando che si trattasse di un film di azione sono rimasta entusiasta di apprendere che in relaltà si trattava di una sceneggiatura ben strutturata e intimista.Il personaggio così superbamente interpretato da un eccezionale DiCaprio prende per mano lo spettatore sino a condurlo alla conoscenza del suo animo più nascosto.Non si può non prendere le difese di quello che nonostante venga descritto come un ricattatore doppiogiochista e perfidamente malvagio in realtà appare ad una interpretazione più profonda, come vittima di se stesso e della"famiglia" in cui è vissuto ed è stato educato.Per la prima volta nella storia della cinematografia internazionale il tema dell'omosessualità viene tratteggiato e trattato con così tanta delicatezza.
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Pensando che si trattasse di un film di azione sono rimasta entusiasta di apprendere che in relaltà si trattava di una sceneggiatura ben strutturata e intimista.Il personaggio così superbamente interpretato da un eccezionale DiCaprio prende per mano lo spettatore sino a condurlo alla conoscenza del suo animo più nascosto.Non si può non prendere le difese di quello che nonostante venga descritto come un ricattatore doppiogiochista e perfidamente malvagio in realtà appare ad una interpretazione più profonda, come vittima di se stesso e della"famiglia" in cui è vissuto ed è stato educato.Per la prima volta nella storia della cinematografia internazionale il tema dell'omosessualità viene tratteggiato e trattato con così tanta delicatezza.assolutamnete da non perdere un vero capolavoro che ci ha regalato un grande regista la cui bravura è direttamente proporzionale alla sua età...! Merita inoltre una menzione particolare la colonna sonora il cui ascolto anche senza le immagini del film può far certamente commuovere ed emozionare!!!!!!!!!!Ottima interpretazione anche quella del segretario particolare di Edgar.
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runda
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mercoledì 18 gennaio 2012
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grande recitazione, grande storia, ma film noiso
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Di Caprio fantastico, storia interessante, ma film terribilmente noioso. E dire che sono un fan del regista ma questa volta la sceneggiatura non riesce mai ad accendersi e il film scivola lentamente. Peccato perché la recitazione di tutti gli attori è ottima, e l'argomento molto interessante
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gaarhouse
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mercoledì 18 gennaio 2012
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un grande film, ritratto di un grande personaggio
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Clint Eastwood non si smentisce. Anche questa sua ultima fatica può essere considerata un piccolo capolavoro. Ha avuto l'abilità, e anche il coraggio, di mettere in scena la vita, in tutti i suoi aspetti, di uno dei personaggi più discussi del Novecento, che ha cambiato il nostro modo di pensare alla sicurezza e all'investigazione, J. Edgar Hoover. Il regista riesce a non celare i lati più discutibili dell'uomo, e a non ridurre questo film, come capita a molti film a sfondo biografico, a una mera adulazione del protagonista. Da lodare anche la delicatezza con cui Clint Eastwood riesce a parlare della vita privata di Hoover, rendendo particolarmente toccanti le scene con la madre e quelle con il suo vice.
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Clint Eastwood non si smentisce. Anche questa sua ultima fatica può essere considerata un piccolo capolavoro. Ha avuto l'abilità, e anche il coraggio, di mettere in scena la vita, in tutti i suoi aspetti, di uno dei personaggi più discussi del Novecento, che ha cambiato il nostro modo di pensare alla sicurezza e all'investigazione, J. Edgar Hoover. Il regista riesce a non celare i lati più discutibili dell'uomo, e a non ridurre questo film, come capita a molti film a sfondo biografico, a una mera adulazione del protagonista. Da lodare anche la delicatezza con cui Clint Eastwood riesce a parlare della vita privata di Hoover, rendendo particolarmente toccanti le scene con la madre e quelle con il suo vice. Infine è impossibile non notare anche l'abilità di Di Caprio, attore che negli ultimi anni ha compiuto un salto di qualità notevole, e che qui deve fare i conti con una parte non facile e con un personaggio che invecchia di quarant'anni.
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peter2005
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martedì 17 gennaio 2012
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noioso
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ottimo di caprio, buona la regia come sempre di clint eastwood , ma lento e troppo incentrato sul personaggio principale , storia poco universale , mancanza di notizie su cosa era l'america negli anni in questione
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pipay
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lunedì 16 gennaio 2012
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perché musiche di clint eastwood? e' bach!!!
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Purtroppo non ho visto i titoli di coda fino in fondo. Forse qualcuno può aiutarmi a sciogliere un mio dubbio. Sullo schermo, alla fine del film, campeggia a tutto campo la scritta: "Musiche di Clint Eastwood" (come era già avvenuto nei suoi ultimi film). Nella schermata successiva si specifica che le musiche sono arrangiate e dirette da qualcun altro. Suppongo comunque che il grande Clint abbia scritto le musiche per quel che riguarda la parte orchestrale. Ci sono, infatti, qua e là, opportunamente inseriti, con sensibilità ed eleganza, dei commenti musicali affidati al pianoforte. Ma qui Clint non c'entra. Ha scelto, infatti, notissimi brani del grandissimo Bach, ovvero l'Aria delle "Variazioni Goldberg" e altri frammenti delle suite francesi e inglesi.
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Purtroppo non ho visto i titoli di coda fino in fondo. Forse qualcuno può aiutarmi a sciogliere un mio dubbio. Sullo schermo, alla fine del film, campeggia a tutto campo la scritta: "Musiche di Clint Eastwood" (come era già avvenuto nei suoi ultimi film). Nella schermata successiva si specifica che le musiche sono arrangiate e dirette da qualcun altro. Suppongo comunque che il grande Clint abbia scritto le musiche per quel che riguarda la parte orchestrale. Ci sono, infatti, qua e là, opportunamente inseriti, con sensibilità ed eleganza, dei commenti musicali affidati al pianoforte. Ma qui Clint non c'entra. Ha scelto, infatti, notissimi brani del grandissimo Bach, ovvero l'Aria delle "Variazioni Goldberg" e altri frammenti delle suite francesi e inglesi. Non oso pensare che Clint abbia voluto tentare un bluff. Se non è specificato questo particolare - che cioè i "pezzi" al pianoforte sono di Bach, si sarà certamente trattato di un errore di chi ha curato la stesura e il montaggio dei titoli di coda in italiano. Qualcuno ha letto i titoli di coda fino alla fine e sa darmi una risposta?
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pipay
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lunedì 16 gennaio 2012
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il maestro non delude mai
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Ottimo film, girato con carattere e con mano sicura. Ottima regia, e così dicasi per la sceneggiatura e la fotografia. Un plauso va anche all'insuperabile interpretaz<ione di Di Caprio.
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pipay
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lunedì 16 gennaio 2012
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la mano del maestro non delude
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Film realizzato e diretto con indubbia perizia. Clint Eastwood non delude neanche questa volta. La mano del Maestro si vede, e come. Ottimo il ritmo e altrettanto dicasi per la fotografia e per l'insieme della storia. Merita un plauso anche l'insuperabile l'interpretazione di Di Caprio.
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francosile
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sabato 14 gennaio 2012
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eastwood stavolta resta alla finestra.
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Un film pesante, con grandi attori ed Eastwood che rimane alla finestra e lascia ad un grandissimo Di Caprio il compito di far dipanare il racconto; angosciante la colonna sonora, un assurdo lamento che aumenta la grevità dell'insieme. Un film che non si fa amare ma è da vedere.
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immanuel
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venerdì 13 gennaio 2012
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la stereotipia del potere
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L'ultimo film di Eastwood si allontana dalla riflessione sulla dinamica del potere - a fortiori giustificata in un film sul capo storico, nonché fondatore del federal bureau of investigation come abbiamo imparato a conoscerlo- per realizzare una tragicommedia intorno agli effetti e alle conseguenze umane, di dolore, -invero scontate e prevedibili- che un potere smisurato può comportare. Sembrava che si cominciasse con movimento lento, rappresentando piano piano, compostamente, le vicende e assemblando i tasselli della scalata al potere di Hoover. Ad un certo momento però la pellicola si perde, la narrazione si fa più confusa, comincia a scontare il difetto irrimediabile della scelta infelice di mostrare alternativamente i due Hoover, quello vecchio e malfermo e quello giovane e spavaldo, che però finiscono per confondersi e confliggere, rendendo sempre di più macchinosa percezione l'intero scenario degli eventi.
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L'ultimo film di Eastwood si allontana dalla riflessione sulla dinamica del potere - a fortiori giustificata in un film sul capo storico, nonché fondatore del federal bureau of investigation come abbiamo imparato a conoscerlo- per realizzare una tragicommedia intorno agli effetti e alle conseguenze umane, di dolore, -invero scontate e prevedibili- che un potere smisurato può comportare. Sembrava che si cominciasse con movimento lento, rappresentando piano piano, compostamente, le vicende e assemblando i tasselli della scalata al potere di Hoover. Ad un certo momento però la pellicola si perde, la narrazione si fa più confusa, comincia a scontare il difetto irrimediabile della scelta infelice di mostrare alternativamente i due Hoover, quello vecchio e malfermo e quello giovane e spavaldo, che però finiscono per confondersi e confliggere, rendendo sempre di più macchinosa percezione l'intero scenario degli eventi. Il racconto si fa sconnesso, le immagini e i personaggi confusi, affastellati, giustapposti alla rinfusa, senza una logica apparente, mostrando qua e la ritagli, lacerti dei celebri successi, che alla fine del flm si riveleranno -trovata questa sì originale ma caduta nel vuoto- proiezioni apocrife della propaganda dell'ufficio investigativo federale. Poi l'irrimediabile scelta, che all'inizio del film appariva bilanciata, di puntare il focus esclusivo del racconto sulla debolezza umana del protagonista e sulla relazione omosessuale col suo delfino; una scelta irrimediabilmente pregiudizievole; devastante perché rovina un lavoro, nonostante tutto, cominciato con giusto adagio, sulle note del racconto familiare e dell'avvio cauto ma sostenuto della carriera del cinico "edgar". Il rapporto col "compagno"-sherpa inseparabile finisce poi per diventare insopportabile, nauseante, come le mani nelle mani, i sorrisi languidi dell'uno, la ritrosia malcelata dell'altro, l'assurda e patetica scenata di gelosia del cicisbeo contro un'insensibile e sempre accigliato hoover... Insomma, il film finisce per intraprendere una china difficile da recuperare e che fa sprofondare negli inghiottitoi del grigiore, della sciatteria, del patetismo.... Ultimamente sembra che, purtroppo per un bravo attore, eastwood ne stia sbagliando una dietro l'altra. Sarà la tarda età. Ma dalle mie parti si dice che anche per la vecchia esiste la speranza che qualcosa anche a novant'anni, si possa imparare.
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