jonnylogan
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martedì 16 aprile 2024
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me la dai l''amicizia?
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L’idea che accompagna la visione film di David Fincher, sceneggiato dal premio Oscar Aaron Sorkin, che inizialmente era stato scelto per dirigere la pellicola, è che il giovane Zuckerberg pur di potersi mettere di fronte alla tastiera del suo personal computer sia stato da sempre capace di calpestare ogni amicizia e affetto. Prima irridendo per vendetta Erica, la sua ex-ragazza, poi gli amici e coloro che desideravano collaborare con lui alla creazione di un social innovativo, per concludere la propria parabola all’interno delle aule di un tribunale.
A dare vita a Facebook si va quindi ben al di la delle linee di programmazione di un computer; si parla di reati e di vita da campus, di idee sottratte ed impiegate indebitamente e di un ragazzo molto eccentrico e abile con il computer ma anche inadatto a conservare e alimentare i rapporti interpersonali.
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L’idea che accompagna la visione film di David Fincher, sceneggiato dal premio Oscar Aaron Sorkin, che inizialmente era stato scelto per dirigere la pellicola, è che il giovane Zuckerberg pur di potersi mettere di fronte alla tastiera del suo personal computer sia stato da sempre capace di calpestare ogni amicizia e affetto. Prima irridendo per vendetta Erica, la sua ex-ragazza, poi gli amici e coloro che desideravano collaborare con lui alla creazione di un social innovativo, per concludere la propria parabola all’interno delle aule di un tribunale.
A dare vita a Facebook si va quindi ben al di la delle linee di programmazione di un computer; si parla di reati e di vita da campus, di idee sottratte ed impiegate indebitamente e di un ragazzo molto eccentrico e abile con il computer ma anche inadatto a conservare e alimentare i rapporti interpersonali. Se il libro di Ben Mezrich, che non aveva avuto quel successo iniziale arrivato al momento della sua riproposizione in libreria, ha saputo ispirare un film molto interessante narrando sia il parto difficoltoso di una delle aziende più trendy del momento, ma anche sottolineando l’inadeguatezza di un ragazzo tanto potente e abile con le linee di codice quanto determinato nel raggiungere i propri scopi. Tutto il giovane cast, il più “vecchio” risulta essere l’allora 29enne Justin ‘Sean Parker’ Timberlake, riunito per l’occasione da Kevin Spacey, sì avete letto bene, riesce a catturare l’attenzione del pubblico senza mai dare tregua a uno spettatore anche non avvezzo al mondo di social network e programmazione.
Il romanzo di Mezrich viene qui riproposto nella sua interezza, fatta eccezione per qualche piccola licenza cinematografica. Le interviste con i vari protagonisti della vicenda legale sono ricollocate in un arco temporale cronologico e narrate nel corso di una serie di udienze preliminari per un processo che non si è mai tenuto, perché alla fine Zuckerberg ha preferito liquidare i suoi ex soci. Le vicende stesse non sono mai state smentite dall’attuale CEO di Meta, che comunque non ha voluto ostacolare l’uscita della pellicola.
Una pellicola capace di tenere incollati allo schienale della poltrona gli spettatori in una maniera decisamente più efficace del migliore dei thriller.
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emanuele 1968
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giovedì 27 maggio 2021
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uno su 1.000.000
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4.5 Spero che nel reale non sia cosi Mark Zuckerberg , troppo teso , comunque penso che sia un genio del computer .
Strano che abbiano vinto le cause i suoi ex collaboratori ed amici , forse avra pensato "cosa me ne faccio di tutti sto soldi ? "
Se vi è piacito guardate pure questo - the founder
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fabio 3121
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lunedì 8 febbraio 2021
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battaglia legale per la paternità di facebook
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il film racconta come è nato Facebook. Mark Zuckerberg (Jesse Eisenber) studente all'università di Harward insieme all'amico Eduardo Saverin crea un sito internet "The Facebook" per connettere tutti gli studenti dell'università. Poiché tale idea era stata sviluppata insieme anche da altri 2 fratelli studenti della predetta università, questi ultimi intentano una causa legale per ottenere il risarcimento da Zuckerberg per furto di idea. Una seconda causa verrà proposta dall'ex amico Eduardo quando scoprirà che le sue quote nella neonata società sono state quasi azzerate con un raggiro di contratti firmati. Con la conoscenza di Sean Parker (Justin Timberlake) cofondatore di Napster, Parker consiglia a Zuckerberg di chiamare il social semplicemente "Facebook".
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il film racconta come è nato Facebook. Mark Zuckerberg (Jesse Eisenber) studente all'università di Harward insieme all'amico Eduardo Saverin crea un sito internet "The Facebook" per connettere tutti gli studenti dell'università. Poiché tale idea era stata sviluppata insieme anche da altri 2 fratelli studenti della predetta università, questi ultimi intentano una causa legale per ottenere il risarcimento da Zuckerberg per furto di idea. Una seconda causa verrà proposta dall'ex amico Eduardo quando scoprirà che le sue quote nella neonata società sono state quasi azzerate con un raggiro di contratti firmati. Con la conoscenza di Sean Parker (Justin Timberlake) cofondatore di Napster, Parker consiglia a Zuckerberg di chiamare il social semplicemente "Facebook". La prima parte del film stenta a ingranare anche per l'eccessivo utilizzo di termini troppo tecnici nella creazione di un social. La seconda parte è più fluida e interessante e mostra anche le diverse personalità di Zuckerberg (più introverso e sempre collegato al computer) e Parker (più belloccio e con la testa ai soldi e alle belle ragazze). Buona prova di tutto il cast di giovani attori. Nel complesso un film più che sufficiente; voto: 6,5/10.
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fabio 3121
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lunedì 8 febbraio 2021
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battaglia legale per la paternità di facebook
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il film racconta come è nato Facebook. Mark Zuckenberg (Jesse Eisenberg) studente all'Università di Harward insieme all'amico Eduardo Saverin crea un sito internet "The Facebook" per connettere tutti gli studenti dell'università. Poiché questa idea era stata sviluppata insieme ad altri 2 studenti fratelli, questi ultimi gli intentano una causa legale per furto di idea allegando numerose mail a sostegno della loro richiesta di risarcimento danni. In un secondo momento anche l'amico Eduardo farà causa a Zuckerberg per avergli ridotto la sua quota nella nuova società. Nel film viene dato ampio spazio anche al rapporto tra Zuckerberg e Sean Parker (Justin Timberlake) cofondatore di Napster che consiglia di chiamare il social solo "Facebook".
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il film racconta come è nato Facebook. Mark Zuckenberg (Jesse Eisenberg) studente all'Università di Harward insieme all'amico Eduardo Saverin crea un sito internet "The Facebook" per connettere tutti gli studenti dell'università. Poiché questa idea era stata sviluppata insieme ad altri 2 studenti fratelli, questi ultimi gli intentano una causa legale per furto di idea allegando numerose mail a sostegno della loro richiesta di risarcimento danni. In un secondo momento anche l'amico Eduardo farà causa a Zuckerberg per avergli ridotto la sua quota nella nuova società. Nel film viene dato ampio spazio anche al rapporto tra Zuckerberg e Sean Parker (Justin Timberlake) cofondatore di Napster che consiglia di chiamare il social solo "Facebook". La pellicola nella prima parte stenta a ingranare anche perché i giovani protagonisti utilizzano troppi termini tecnici legati alla creazione del sito. La seconda parte scorre invece più fluida e fa capire bene tramite le 2 battaglie legali come si è giunti alla espansione del social network ancora oggi più utilizzato al mondo. Buone le prove di Eisenberg e Timberlake che in modo realistico danno vita a 2 personaggi del tutto diversi tra loro, il primo più introverso e sempre connesso ai computer, il secondo più belloccio che pensa più agli affari e alle belle ragazze. Nel complesso un film più che sufficiente consigliato prr
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fabio
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sabato 16 marzo 2019
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una solitudine miliardaria
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Il film si concentra soprattutto sulla figura di Zuckerberg per evidenziarne prevalentemente l'aspetto umano. Attraverso lui esploriamo il mondo di questi collegiali, futura elite d'America. Non vengono mai espressi giudizi netti: è lasciato allo spettatore il compito.
Il film non annoia grazie ai dialoghi azzeccati e un buon ritmo. Non esagera troppo con il linguaggio iniziatico dei programmatori e mantiene un sostanziale equilibrio.
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fourt
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giovedì 22 marzo 2018
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figurestorie divertimento.
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Una storia struggente. Dove non è favoloso tutte le volte essere
un inventore... se così si può dire, un grande del mondo, perchè
se poi una nazione o dieci mila persone ti si mettono contro
senza scusarsi per tutte le bugie gate che hanno raccontato fino a
ieri domani te ne vogliono dire ancora, signor zucchenberg è
difficile se il tuo paese e alla tua gente non
gliene frega niente chiedi scusa per non aver fatto niente e avere soldi a palate
non serve a niente, non li ha votati nessuno a quelli
e emanano accuse e diciture di candidabilità anche se geppetto ha creato
pinocchio il perchè qual'è, soltanto per ricordare che non è candidabile perchè
condannato, proprio senza un motivo come tante fesserie fatte e dette a caso,
non hanno niente da dare i burattini e non ci si può comportare come
fossimo ricchi e esistere di rendita, soltanto delle tasse e fesserie che vanno
dicendo tali persone, zingari esistenziali a disposizione delle assurdità loro
tipo non basta essere onesti e governi la città se ne è capace, ecco che dal
marziano alle corde dove il suo paese non ha niente da dare.
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Una storia struggente. Dove non è favoloso tutte le volte essere
un inventore... se così si può dire, un grande del mondo, perchè
se poi una nazione o dieci mila persone ti si mettono contro
senza scusarsi per tutte le bugie gate che hanno raccontato fino a
ieri domani te ne vogliono dire ancora, signor zucchenberg è
difficile se il tuo paese e alla tua gente non
gliene frega niente chiedi scusa per non aver fatto niente e avere soldi a palate
non serve a niente, non li ha votati nessuno a quelli
e emanano accuse e diciture di candidabilità anche se geppetto ha creato
pinocchio il perchè qual'è, soltanto per ricordare che non è candidabile perchè
condannato, proprio senza un motivo come tante fesserie fatte e dette a caso,
non hanno niente da dare i burattini e non ci si può comportare come
fossimo ricchi e esistere di rendita, soltanto delle tasse e fesserie che vanno
dicendo tali persone, zingari esistenziali a disposizione delle assurdità loro
tipo non basta essere onesti e governi la città se ne è capace, ecco che dal
marziano alle corde dove il suo paese non ha niente da dare... all'america quella
visto, della befanae, inesistente che vuol essere adorata da scarioti senza voto,
senza imu, senza articolo 18 miracolato dalle
vostre perplesstà o coscienze sporche, dove rispondete dalle
bancarotte alle incandidabilità con la vostra persona, costretti a
immedesimarsi in quel pinocchi, e che neanche hanno creato, chi si
suicida forse segue il surrealismo delle loro assurdità senza stupirsi
quei bambini alla resa dei conti con la società, chi vuol fare qualcosa per loro,
e chi vi detta se potete candidarvi, se siete processabili e altre cose prendendo
tutte le vostre cose senza che gli spetti niente, non si ricordano più dell'invenzione,
soltanto di darvi le colpe e di scartarvi, inventino
il motivo per il quale vi ha votato la gente allora, inventino
qualcosa, quando feci vedere Microsoft e windows nessuno ci credeva che fosse
la scoperta del secolo, e che fossi il più ricco del mondo a poterne fare utilizzo,
una mela marcia pensavano fossi, si piazzarono nelle
stanze a scuola a assurgersi a chissàcosa, ora al polso ho un garmin, è mio,
e ringrazio solo chi è in grado di fare cose così come, zucchenberg, film incredibile.
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orietta
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giovedì 2 febbraio 2017
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un "rivoluzionario".
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The Social netwok, racchiude il carattere tenace, passionale e coraggioso di un ragazzo semplice che dimostra con le sue capacità di essere in grado di creare dal niente un progetto, "sogno", che con tanta difficoltà e sacrificio fa diventare realtà riuscendo a conquistare il web.
Il risultato è stato sorprendente e unico in quanto il suo obiettivo non era il guadagno ma è stato realizzarlo ai fini di portarlo nel mondo per tutti.
Oggi sta a noi usare al meglio con criterio personale questa grande invenzione che da ormai 13 anni esiste e ci condiziona .
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enzo70
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domenica 13 novembre 2016
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fincher racconta benissimo zuckerberg
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David Fincher prova a raccontare la storia di facebook e del suo fondatore Mark Zuckerberg. Non è compito dello spettatore valutare la verità storica, ma la gradevolezza del film: obiettivo raggiunto. Non è un’agiografia di Zuckeberg; anzi, i difetti del giovane talento di Harvard, le sue ansie, l’incapacità di relazionarsi con le persone emergono con chiarezza; come la capacità di immaginare il maggior aggregatore di persone e di esperienze del mondo. E riuscendo a diventare il più giovane miliardario della storia. Le battaglie legali, i tradimenti, anche del suo miglior amico, rientrano nella logica di mercato cui, chiaramente, un’azienda come facebook doveva rispondere. Jesse Eisenberg è perfetto nella parte di Zuckerberg per la capacità di essere inespressivo quanto basta.
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David Fincher prova a raccontare la storia di facebook e del suo fondatore Mark Zuckerberg. Non è compito dello spettatore valutare la verità storica, ma la gradevolezza del film: obiettivo raggiunto. Non è un’agiografia di Zuckeberg; anzi, i difetti del giovane talento di Harvard, le sue ansie, l’incapacità di relazionarsi con le persone emergono con chiarezza; come la capacità di immaginare il maggior aggregatore di persone e di esperienze del mondo. E riuscendo a diventare il più giovane miliardario della storia. Le battaglie legali, i tradimenti, anche del suo miglior amico, rientrano nella logica di mercato cui, chiaramente, un’azienda come facebook doveva rispondere. Jesse Eisenberg è perfetto nella parte di Zuckerberg per la capacità di essere inespressivo quanto basta. Il film è nel complesso di grande gradevolezza e, in fin dei conti, rende l’autore di facebook simpatico, proprio per gli evidenti limiti umani che, non è una contraddizione, lo rendono più umano.
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dandy
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giovedì 4 febbraio 2016
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la vendetta sul mondo di un nerd genialoide?
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Dal libro "The Accidental Billionaire" di Ben Mezrich,la storia dell'inventore di un fenomeno di portata mondiale,che è arrivato a rivoluzionare la visione non solo della socialità su internet,ma ovunque.Ma Fincher non guarda al giovanilismo ammicante o alla rivincita del nerd Zuckerberg(per il quale non si prova simpatia come non se ne prova per i figli di papà che ha raggirato,o per il suo nuovo collega Parker),e mostra il marcio che si cela dietro la sua incredibile invenzione.Facebook non è altro che il risultato di un capriccio nato da una mente tanto brillante quanto frustrata dal desiderio di piacere ad ogni costo,finendo per mettere l'apparenza al primo posto,e sacrificare tutto in un mito di vuotezza morale e sociale che è l'esatta antitesi della definizione social network.
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Dal libro "The Accidental Billionaire" di Ben Mezrich,la storia dell'inventore di un fenomeno di portata mondiale,che è arrivato a rivoluzionare la visione non solo della socialità su internet,ma ovunque.Ma Fincher non guarda al giovanilismo ammicante o alla rivincita del nerd Zuckerberg(per il quale non si prova simpatia come non se ne prova per i figli di papà che ha raggirato,o per il suo nuovo collega Parker),e mostra il marcio che si cela dietro la sua incredibile invenzione.Facebook non è altro che il risultato di un capriccio nato da una mente tanto brillante quanto frustrata dal desiderio di piacere ad ogni costo,finendo per mettere l'apparenza al primo posto,e sacrificare tutto in un mito di vuotezza morale e sociale che è l'esatta antitesi della definizione social network.E in un mondo sempre più preda di idiozia,arrivismo,discriminazione sociale( a partire dai college come base per il futuro in società),conformismo e totale mancanza di criterio nei confronti della privacy altrui,questa invenzione geniale non poteva che trasformarsi nell'ennesima pseudo-valvola di sfogo di un'incalcolabile schiera di zombi schiavi complici del gossip d'accatto di un sistema ipocrita e manipolatrorio.La perfetta droga a dipendenza immediata di chi è contento di non pensare col proprio cervello e si illude di comunicare qualcosa(dalla grande massima,alla scemenza più inutile,poco importa)sfornando post su post e ricevendo pollici in sù.Senza che una sola virgola cambi nel mondo reale,fuori dallo schermo.Il fatto che Zuckerberg non fosse partito con queste intenzioni e che il film non mostri intenzionalmente tutto questo non influisce sulla legittima sgradevolezza e spietatezza che emergono.Un film illuminante,a suo modo sconsolante e disturbante,che purtroppo non ha aperto gli occhi come avrebbe dovuto(la gente,dopo averlo visto,dovrebbe boicottarlo Facebook...).Ottima regia serrata,dialoghi frenetici e coinvolgenti,e un bravissimo Eisenberg.L'allora ventiseienne Zuckerberg,ovviamente non ha dato il suo appoggio al progetto.Oscar alla sceneggiatura non originale di Aaron Sorkin(che appare brevemente),al montaggio,e alla colonna sonora(Trent Reznor e Atticus Ross).
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aristoteles
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lunedì 12 ottobre 2015
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zuckerberg
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Quando lo fecero al cinema ne evitai accuratamente la visione perché rabbrividivo all'idea di andarmi a sciroppare un film su facebook.
L'ho visto In TV e devo dire di essermi parzialmente ricreduto.
Gran merito va dato a Fincher,che effettivamente in un certo tipo di film,è un maestro.
La tenacia descrittiva di molti elementi, che potrebbero anche risultare noiosi,e' così profonda e studiata che anche i dettagli diventano motivo di interesse e dibattito.
In questo concordo in pieno con il recensore.
Dunque il film si fa seguire anche quando ci si imbatte in cavilli burocratici per capire chi ha torto o ragione.
Alla fine di tutto non mi sembra che Zuckerberg faccia una grande figura,mi sembra uno sfigato arrivista, tuttavia con il successo ottenuto credo proprio che se la stia godendo alla faccia di tutti.
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Quando lo fecero al cinema ne evitai accuratamente la visione perché rabbrividivo all'idea di andarmi a sciroppare un film su facebook.
L'ho visto In TV e devo dire di essermi parzialmente ricreduto.
Gran merito va dato a Fincher,che effettivamente in un certo tipo di film,è un maestro.
La tenacia descrittiva di molti elementi, che potrebbero anche risultare noiosi,e' così profonda e studiata che anche i dettagli diventano motivo di interesse e dibattito.
In questo concordo in pieno con il recensore.
Dunque il film si fa seguire anche quando ci si imbatte in cavilli burocratici per capire chi ha torto o ragione.
Alla fine di tutto non mi sembra che Zuckerberg faccia una grande figura,mi sembra uno sfigato arrivista, tuttavia con il successo ottenuto credo proprio che se la stia godendo alla faccia di tutti.
Il problema di fondo che non innalza il film da discreto a capolavoro, nonostante alcune parti veramente interessanti sulla quasi casualità della creazione iniziale,è che assomiglia molto a un documentario di alto livello, e quindi non emoziona e se ci riesce lo fa davvero in minima parte.
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