The Social Network |
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Un film di David Fincher.
Con Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer, Max Minghella.
continua»
Biografico,
durata 120 min.
- USA 2010.
- Sony Pictures Italia
uscita venerdì 12 novembre 2010.
MYMONETRO
The Social Network ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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L'amicizia dei giorni nostri
di SiperFeedback: 3435 | altri commenti e recensioni di Siper |
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venerdì 12 novembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uno dei film più attesi del 2010 era senza dubbio “The social network”, basato sulla storia della creazione di Facebook. Il film, per la regia di David Fincher, narra le vicende del creatore del social network, Mark Zuckerberg (Jesse Eisenberg) destinato a diventare il più giovane miliardario al mondo. Questi è un brillante studente di Harvard che assieme al suo unico amico, Eduardo (Andrew Garfield), a partire da un’idea di altri due studenti della prestigiosa università, crea un sito di condivisione di informazioni personali e non solo, insomma Facebook. La trama si sviluppa su due livelli: da un lato quello contemporaneo dei processi giudiziari che vedono coinvolto Zuckerberg e, dall’altro, la storia della creazione del sito che viene spiegata attraverso l’utilizzo di un costante flashback. Il rischio per un film come “The social network” era quello di proporre una semplice biografia celebrativa del protagonista Zuckerberg e della sua creazione. Tale pericolo viene scampato alla grande da Fincher il quale si limita a esporre i fatti mettendo in risalto pregi e difetti del giovane genio. Interessante anche la tematica dell’amicizia, un termine ambiguo in un film come questo, dove per amico si intende chiunque si iscriva al sito. Fincher pone l’accento proprio su questo aspetto,cioè sul tradimento da parte di Mark nei confronti del suo unico vero amico, Eduardo, pur di allargare sempre di più il bacino di utenza di Facebook. Il regista però dosa con le giuste quantità questa ambivalenza di Zuckerberg criticandolo o giustificandolo con accortezza. Ottimo il dipanarsi della trama e la linearità del film, aiutata probabilmente anche dalla modernità del tema, la quale però poteva rivelarsi una lama a doppio taglio per l’eccessiva preparazione sul tema dello spettatore. Nel complesso si trattava di un esame non facile per David Fincher, che però lo supera con una pellicola asciutta e senza fronzoli: complimenti.
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