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Teddy Daniels (Leonardo Di Caprio) è un agente federale che, assieme al collega Chuck Aule (Mark Ruffalo) viene inviato nel manicomio di Ashecliffe a Shutter Island per indagare sulla misteriosa scomparsa di Rachel Solando detenuta per aver ucciso i suoi tre figli, i responsabili della casa di cura cercano di depistare le indagini di Daniels il quale dal canto suo inizia a nutrire forti sospetti sulla conduzione del manicomio e sui vari misteri che avvolgono l’isola. “Shutter Island” è un thriller stile domino in cui ogni tassello ne fa cadere un altro e si incastrano tra loro come in un puzzle. Il film di Scorsese ha una struttura complicata in cui il reale e l’illusione si intrecciano e spesso si sovrappongono, questo genera una certa confusione ma il risultato finale è sicuramente positivo, ottimo il lavoro del regista newyorkese che sfruttando un’ampia gamma di colori freddi rende evidente il degrado e il mistero che avvolgono il manicomio e con esso tutta l’isola, innestando fin da subito, nello spettatore, l’idea di un ambiente agghiacciante. E’ questo il carattere pregnante di tutto il film un frullato di tensione psichica che assume quasi i tratti di un horror poiché punta sulla paura che noi abbiamo della nostra stessa psiche e degli effetti che l’esperienza ha su di essa. Da sottolineare, infine, la perfetta interpretazione di Di Caprio che conferma ormai di essersi attestato su livelli di bravura eccelsi
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