Somewhere

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Un film di Sofia Coppola. Con Stephen Dorff, Elle Fanning, Chris Pontius, Simona Ventura, Nino Frassica.
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Drammatico, durata 98 min. - USA 2010. - Medusa uscita venerdì 3 settembre 2010. MYMONETRO Somewhere * * 1/2 - - valutazione media: 2,92 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
valeria de bari sabato 4 settembre 2010
la metafora di un'esistenza in un piano-sequenza Valutazione 3 stelle su cinque
18%
No
82%

Johnny Marco (Stephen Dorff) è un attore alloggiato al famoso hotel Chateau Marmont che vive un'esistenza anestetizzata. Le giornate scorrono tutte uguali a loro stesse tra alcool, pasticche, sesso e ballerine di lap-dance a domicilio. La vita di Johnny gira a vuoto, finché non arriva Cleo (Elle Fanning), sua figlia, detentrice di una genuinità e un'innocenza che si possono possedere solo a undici anni. A partire da questo momento due mondi vengono posti a confronto: l'universo di Johnny si scontra con le lezioni di pattinaggio artistico di Cleo, con l'affetto con cui la ragazzina prepara la colazione, con le partite giocate a Guitar Hero. Il protagonista comprenderà così di dover dare letteralmente una svolta alla propria vita, cercando una qualche direzione (Somewhere, come suggerito dal titolo della pellicola). [+]

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francesco giuliano venerdì 10 settembre 2010
il vuoto dell'anima Valutazione 4 stelle su cinque
40%
No
60%

Sesso senza amore, Eros senza Psiche, monotonia, desideri non naturali e non necessari soddisfatti, squallore, superficialità, solitudine e ancora tanto altro nella vita di un uomo che ha molto successo e che possiede tutto ciò che la civiltà opulenta dei paesi post-industrializzati possa offrire, ma che ha il vuoto dentro di sé e attorno a sé. Un attore famoso che svolge una vita, programmata nei minimi particolari, e basata sul superfluo e sulla bizzarria e sullo sfogo degli istinti sessuali, con tante sottili e curate attenzioni, ma priva di significato e di affetto. Quell'affetto che, in termini epicurei, è un desiderio spontaneo naturale e necessario. Un desiderio questo che esplode nell'animo di John -così si chiama il protagonista - dal momento in cui è "costretto" ad accudire per un certo periodo la figlia undicenne, la quale manifesta quella genuinità sentimentale e spontanea nei confronti del padre caratteristica di quell'età. [+]

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alexia62 giovedì 16 settembre 2010
una ferrari nera Valutazione 3 stelle su cinque
23%
No
77%


Una Ferrari nera apre la prima scena del film e lo chiude con l'ultima.Una ferrari simbolo del lusso,del potere,dell'agio e anche della vacuità in cui vive,o meglio non vive il protagonista del film. Vita vacua fatta di droga ,sesso facile,alcool e tanta noia.....finchè compare inaspettata la figlia undicenne che lo pone di fronte alla cruda realtà e cioè che la vita è fatta di piccoli piaceri e non di frivolezze e la felicità sta nell'apprezzare le piccole cose come  l'esibizione di pattinaggio artistico,la colazione  preparata dalla figlia,una partita a tennis con la wi.....Ed infine resosi conto di ciò un pianto liberatorio al telefono con l'ex moglie e la decisione di cambiare vita. [+]

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zozner domenica 5 settembre 2010
non abbiamo solo la marini, la ventura e.. Valutazione 3 stelle su cinque
24%
No
76%

Buono anche se un po' troppo pretenzioso. Ad esempio, pretendere che lo spettatore si "diverta" a vedere quattro, cinque minuti continui di riprese a camera fissa. Ho trovato invece molto interessante il riferimento alla cultura italiana, dove é vero che facciamo i conti con la Ventura, Frassica e la Marini ma, abbiamo il Duomo e il Colosseo, quelli veri e soprattutto registi come Olmi. Il finale é lo stesso dell'inizio del film "Centochiodi" dove il protagonista, interpretato da Raz Degan, lasciata Bologna, la sua macchina sportiva, nera, il successo e si avvia a cercare se stesso lungo il Po. In Somewehere, nel deserto, dando all'immagine un significato simbolico più diretta e pregnante. [+]

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nigel mansell martedì 14 settembre 2010
dopo lost in traslation Valutazione 4 stelle su cinque
18%
No
82%

Dopo Lost in Traslation, ancora questi luoghi non luoghi, questa gente che è il riflesso di se stessa. La Coppola stessa afferma di avvere passato l'infanzia in questi alberghi alienanti così artificiosi e fuori dal mondo. La vita che scorre è quella della bambina che pattina e va in campeggio; quella fissa, che gira intorno a se stessa come la nera Ferrari 360 nel deserto, è invece l'esistenza del padre: bello, famoso, ma senza prospettive. Tutto concorre a creare questa sensazione, la telecamera molto fissa con le inquadrature lunghe ed interminabili, una colonna sonora quasi inesistente ed il rumore dell'otto cilindri di Maranello che ipnotizza. [+]

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sickboy giovedì 23 settembre 2010
distanze incolmabili... Valutazione 4 stelle su cinque
18%
No
82%

Soldi, successo, bellezza, potere, sesso, lussi e stravaganze : nella "perfetta" vita dell'attore Johnny Mario, sembra non manchi nulla. Ma quando si presenta l'occasione di trascorrere alcuni giorni con la figlia Cleo, qualcosa comincerà ad incrinarsi... Sofia Coppola ha un grande pregio : pur non raccontando nulla di nuovo, sa usare un suo personale linguaggio espressivo, tale da far assumere ai suoi film una dimensione di rara efficacia. Fin dalla sua opera d'esordio, il cardine del suo cinema si fonda sull'incomunicabilità e le sue drammatiche conseguenze : incomprensioni, spaccature e distanze incolmabili. E così anche questa sua ultima fatica dall'emblematico titolo Somwhere, non fa eccezione. [+]

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jayan giovedì 23 settembre 2010
la solitudine di un famoso attore Valutazione 5 stelle su cinque
22%
No
78%

Johnny Marco è un famoso attore che trascorre gran parte della sua vita, oltre alla recitazione nei film a vivere in grandi e lussuosi alberghi, circondato da donne facili che entrano nella sua camera per danzare seminude e fare l'amore con lui. Tutte vogliono andare a letto con il grande attore, tutti vogliono incontrarlo, ma solo perché è un attore famoso, non per altro. E lui si annoia, al punto da addormentarsi mentre fa l'amore con una donna. Tutte donne che incontra una volta e poi dimentica. Nessuna vera amicizia. Poi un giorno va a stare da lui la figlia avuta con la moglie da cui si era separato, una ragazzina di 11 anni, molto semplice e fresca di sentimenti. [+]

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francesco2 venerdì 1 ottobre 2010
e' nata un'autrice?forse. Valutazione 4 stelle su cinque
22%
No
78%

E' arrivato il Leone d'Oro, dunque, per chi era stato accusato ne di avere confezionato un polpettone storico("Maria Antonietta")postmoderno, come se l'alternativa all'elogio smodato del postmoderno sia considerare sempre questa parola sinonimo dis superficialità. Dopo elogi non sempre meritati per "Il giardino delle vergini suicide" e "Lost in Translation", questo film sembra ispirarsi proprio a quello con la Johannson, per come ironizza stile "Pret-à-porter" sulla vacuità di un certo mondo. Nelle prime scene si respira una ripetitività, forse non priva di presunzione, basata su insistiti primi piani riguardanti Dorrf, che, sia detto senza offesa, appare altettanto (in) espressivo come il "divo" che vorrebbe raffigurare. [+]

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sodrunkintheaugustsun sabato 4 settembre 2010
sofia coppola ci riesce ancora Valutazione 4 stelle su cinque
37%
No
63%

La storia ruota attorno al rapporto tra un padre e sua figlia interpretati impeccabilmente da Stephen Dorff ed Elle Fanning (la sorellina altrettanto brava di Dakota) guidati magistralmente da un inappuntabile regia di Sofia Coppola al suo quarto lungometraggio di cui il secondo con sceneggiatura originale.
E' impossibile non richiamare alla mente Lost in Translation guardando il suo nuovo lavoro (da considerare a mio parere più "complementare" che "simile"). Indubbiamente i due lungometraggi hanno molte (forse troppe) analogie  negli elementi e in alcuni temi, tuttavia mentre in Lost in Translation la regista riusciva nel miracoloso intento di creare e mantenere un equilibrio impalpabile e indistinto che implode nel finale (ma che allo stesso tempo continua ad andare avanti); in Somewhere questo equilibrio rimane soffocato "da qualche parte" appunto, ossia perso in una serie di ambientazioni assolutamente prive di appartenenza e significato precisi per il personaggio di Dorff -  intrappolato nel tipico non-tempo sofiacoppoliano che contribuisce in maniera ingente alla spirale del vuoto interiore del protagonista. [+]

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audreyandgeorge giovedì 30 settembre 2010
somewhere.. over the rainbow Valutazione 3 stelle su cinque
12%
No
88%


è la tipica risposta che si riceve postando questa parola su un social network. In effetti, il film è recente e non richiama il grande pubblico. Però mi chiedo se sia da escludere che il Mago di Oz, in tutto questo, possa avere qualche ruolo…
L’indifferenza di Moravia di sicuro ce l’ha: chi lo ha letto, sono certo, avrà come un dejà vu osservando con attenzione il ruolo giocato da ricchezza e successo nel vuoto d’anima di Johnny.

Radici assenti, non-luoghi in cui si non-abita, apatia e edonismo: tutti elementi marcati a dovere e sfacciatamente in contrasto con quanto portato dall’arrivo della figlia di 11 anni. [+]

[+] colonna sonora (di elenute)
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