giovanni tessari
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domenica 10 aprile 2022
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buon film
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bellissimo in tutto anche nella trama che nel quinto film mi ha un po deluso
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marco85
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martedì 20 ottobre 2020
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inguardabile
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Non sono un cultore del cinema e non so trovare collegamenti giustificativi a queste scene. Un misto tra star wars, un catastrofico e walker texas ranger. Noioso, pieno di esplosioni tipo telefilm e basta. Uno dei film piú brutti e noiosi che abbia mai visto.
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pezzi facili
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martedì 3 febbraio 2015
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i piatti
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Dialoghi piatti e personaggi monodimensionali. Storia poco credibile: l'intera base operativa di Skynet è difesa da un unico e misero robot. Ma quello che manca di più a questo film è il prendersi meno sul serio, niente a che vedere con Swarzy...
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paolomiki
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giovedì 2 gennaio 2014
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spettacolare
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Eccellenti gli effetti speciali,passabile il resto...
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aldolg
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giovedì 12 settembre 2013
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solo se avete tempo
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Sequel e siamo a 4 ! La novità è stata bella e avvincente, continuare ad insistere senza inserire temi nuovi è avvilente. Se non si vede non succede niente ! Tematica: VIAGGIO NEL TEMPO
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Sequel e siamo a 4 ! La novità è stata bella e avvincente, continuare ad insistere senza inserire temi nuovi è avvilente. Se non si vede non succede niente ! Tematica: VIAGGIO NEL TEMPO
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bella zio
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mercoledì 19 giugno 2013
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effetti speciali ottimi
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il primo rimane il migliore però questo quarto capitolo se la cava molto bene,ottimi effetti speciali recitazioni pure,stori carina:4 stelle meritatissime :)
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amandagriss
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martedì 2 aprile 2013
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il primo amore non si scorda mai
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OvveroTerminator 4.Scalzando il III capitolo,rozza pellicola di Jonathan Mostow,si riallaccia direttamente al prototipo del 1984 di James Cameron,'rudimentale' (visti i progressi dell'odiernatecnologia) gioiello del moderno cinema fanta-action,che prefigura una lunga ed aspra guerra tra il genere umano e le macchine,ribelli ultra avanzate intelligenze artificiali,capaci di vivere di vita propria,organizzarsi,sopraffare ed annientare -terminare- il loro creatore di carne ed ossa.Il regista la cui identità è siglata da ‘arcane’ iniziali,reduce dal successo del dittico superficialotto e fracassone Charlie's Angels,produttore perla tv del serial horror Supernatural,si misura con un'opera sicuramente imponente ed impegnativa (viste anche le grandi aspettative che su questo sequel si ripongono),cercando di mantenere il passo con le 2 pellicole-cult precedenti ed il loro papà(Cameron),che molto ha contribuito nell'accrescere la fama econ essa le risorse e potenzialità del grande cinema d’intrattenimento/spettacolare yankee.
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OvveroTerminator 4.Scalzando il III capitolo,rozza pellicola di Jonathan Mostow,si riallaccia direttamente al prototipo del 1984 di James Cameron,'rudimentale' (visti i progressi dell'odiernatecnologia) gioiello del moderno cinema fanta-action,che prefigura una lunga ed aspra guerra tra il genere umano e le macchine,ribelli ultra avanzate intelligenze artificiali,capaci di vivere di vita propria,organizzarsi,sopraffare ed annientare -terminare- il loro creatore di carne ed ossa.Il regista la cui identità è siglata da ‘arcane’ iniziali,reduce dal successo del dittico superficialotto e fracassone Charlie's Angels,produttore perla tv del serial horror Supernatural,si misura con un'opera sicuramente imponente ed impegnativa (viste anche le grandi aspettative che su questo sequel si ripongono),cercando di mantenere il passo con le 2 pellicole-cult precedenti ed il loro papà(Cameron),che molto ha contribuito nell'accrescere la fama econ essa le risorse e potenzialità del grande cinema d’intrattenimento/spettacolare yankee.E,in fondo,ci riesce creando un filmone visivamente suggestivo,che 'allarga' i claustrofobiciflashback/incubi/ricordi del primo episodio in 1 conflitto pienamente in atto,traducendoli in una rappresentazione convincentemente realistica ed assolutamente inquietante dell'immane catastrofe profetizzata dalla Cassandra di fine millennio Sarah Connor.Scenari post-apocalittici davvero efficaci,una Los Angeles sventrata e ridotta ad un cumulo di ferraglie,che l'indovinata fotografia 'bellica',scanditada colori grigio-polvere,esalta,potenziando l'effetto visivo di un mondo distrutto,dove le macerie testimoniano un'umanità dispersa,costretta alla fuga disperata,a nascondersi dall'occhio perennementevigile ed infallibile(?)dei robot killers,a muoversi lesta e guardinga su quelle strade che un tempo(assai remoto)appartenevano unicamente ad essa.McG sceglie il volto giusto di Christian Bale per il carismatico leader della resistenza John Connor,gli affianca la sorpresa Sam Worthington,crea un'algida cattiva con le fattezze di Helena Bonham-Carter,si serve,per contrasto,della bellezza antica della setosa Bryce Dallas Howard,affida alla bella Moon Bloodgood il ruolo della girl power,omaggia la statuaria fisicità di Schwarzy riproducendolo in un perfetto digitale,rispolvera il kattivissimo scheletro d'acciaio con quelle inquietanti spie rosse a far da occhi,così ben scolpito nella memoria collettiva.Grande spettacolo,svolgimento fluido,citazioni della nuova e vecchia fantascienza in pellicola: l'inseguimento aereo fra i Canyon che rimanda a Star Wars,grattacieli e ciminiere infuocate,nonché riflessioni esistenzial-filosofiche che non possono non ricordarci l'imprescindibile Blade Runner,macchine killers antropomorfiche alla Transformers,strizzate d'occhio al II episodio('91)della serie con le note trascinanti degli estinti Guns'n Roses,che ne firmarono l’energica soundtrack,e le colate incandescenti che decretarono la fine dell'obsoleto I modello d’acciaio e di quello 'liquido' più avanzato Robert Patrick.Notevole l'idea del lager gestito dalle creature metalliche.2 ore di pura evasione e divertimento assicurato,poche,in verità,le emozioni: il pathos del capostipite e del suo dignitosissimo seguito stavoltaviene meno.Ci accontentiamo che sia ancora ben vivo dentro di noi.
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giorpost
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venerdì 28 dicembre 2012
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il seguito che non t'aspetti,meglio del terzo e...
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Ecco il capitolo 4 della saga fantascientifica Terminator creata da James Cameron. Se da un lato i fan della serie sentivano la necessità di un seguito, dall’ altro gli appassionati di Cinema in genere potevano avere qualche timore reverenziale legato soprattutto al flop del terzo capitolo, ovvero Le macchine ribelli. Smentendo anche il più pessimista dei conservatori filo - Schwarzenegger, invece, la quarta puntata firmata McG (regista proveniente dal mondo della musica) spiazza tutti, affascina per il realismo, appaga i palati fini del genere sci-fi e, soprattutto, si scrolla di dosso il mito dell’ attore austriaco.
Terminator Salvation (USA, UK, Germania 2009) è uno di quei sequel (ma che in realtà è un prequel, se ci si attiene alla cronologia degli eventi e si tiene conto dei viaggi nel tempo) che lasciano il segno: pathos, azione, drammaticità e sequenze mozzafiato, il tutto condito da un egregio cast (nel quale spicca l’ ormai esperto seppur giovane Bale), da una sceneggiatura incalzante, ambientazione post-apocalittica e costumi eccezionali.
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Ecco il capitolo 4 della saga fantascientifica Terminator creata da James Cameron. Se da un lato i fan della serie sentivano la necessità di un seguito, dall’ altro gli appassionati di Cinema in genere potevano avere qualche timore reverenziale legato soprattutto al flop del terzo capitolo, ovvero Le macchine ribelli. Smentendo anche il più pessimista dei conservatori filo - Schwarzenegger, invece, la quarta puntata firmata McG (regista proveniente dal mondo della musica) spiazza tutti, affascina per il realismo, appaga i palati fini del genere sci-fi e, soprattutto, si scrolla di dosso il mito dell’ attore austriaco.
Terminator Salvation (USA, UK, Germania 2009) è uno di quei sequel (ma che in realtà è un prequel, se ci si attiene alla cronologia degli eventi e si tiene conto dei viaggi nel tempo) che lasciano il segno: pathos, azione, drammaticità e sequenze mozzafiato, il tutto condito da un egregio cast (nel quale spicca l’ ormai esperto seppur giovane Bale), da una sceneggiatura incalzante, ambientazione post-apocalittica e costumi eccezionali. Si diceva del cast, dunque, ed in effetti vedere il mitico Michael Ironside invecchiato, calvo e con qualche chilo di troppo ma stavolta nei panni di un buono, beh, solo questo vale già tanto. Di Christian Bale si è già detto tutto, il sottoscritto aggiunge umilmente che non poteva esser scelto interprete migliore per indossare i panni scomodi di John Connor, capo della Resistenza e vera icona del Cinema di fantascienza. Meritano una citazione anche Sam Worthington, ottimo nei panni del cyborg infiltrato dal cuore (letteralmente) umano e l’ atletica e tenebrosa Moon Bloodgood in quelli dell’avvenente pilota di caccia dei ribelli.
E’ chiaro sin da subito che il regista dall’ acronimo facile (il suo vero nome è Joseph McGinty Nichel) risente del passato della saga tant’ è che i cyborg scheletrici T-600 sono del tutto simili a quelli del primo leggendario Terminator (quando essi venivano raccontati nei flash forward) e, soprattutto, il modello T-800 ripresenta il volto “digitalizzato” dell’ Arnold internazionale, in un giusto tributo all’ ex culturista nonché ex governatore. Ma ciò che sobbalza agli occhi è l’ interminabile serie di citazioni più o meno famose di lungometraggi del genere post-apocalittico. C’è l’ omaggio a Mad Max, innanzitutto per i costumi dei sopravvissuti all’ olocausto nucleare, del tutto simili a quelli della serie di George Miller, ma anche per la scena della fuga dal mega-robot che sgancia moto-terminator, fedele riproduzione di quella girata da Mel Gibson in fuga sulla sua Ford Falcon XB GT Coupè nera tra rottami di camion abbandonati immersi in piccole nubi di fumo biano, oltre che per la presenza della piccola Star, un personaggio identico al giovane Kid in Mad Max 2 - il Guerriero della strada. In alcune scene nelle quali Marcus (alias Worthington) è dapprima in fuga con l’altro personaggio chiave della serie, ovvero Kyle Reese e poi con Blair (la pilota) il regista si è chiaramente ispirato ad Alfonso Cuaròn e al suo I figli degli uomini (altro capolavoro), in particolare alla single - shot sequence dei 7 minuti senza stacco. Inoltre come non notare che lo stesso mega-robot che compare verso la metà del film è una sorta di unicum tra i Transformers di Bay e i tripodi di spilberghiana memoria (ascoltare il suono emesso dal gigante di ferro e notarne le movenze). Ispirazioni a parte (per le quali chi vi scrive ne ha un evidente debole) e nell’ esentarmi dal raccontarvi il plot, il film gode di lealtà assoluta alla serie, di una fotografia spettacolare, di ritmo, di una buona track-list musicale e soprattutto cammina con le proprie gambe.
Personalmente sono molto combattuto se collocare Terminator Salvation al secondo o al terzo posto nelle gerarchie della saga, ma il solo fatto di mettere in difficoltà un appassionato sullo scegliere se scalzare il secondo capitolo (ovvero Il giorno del giudizio) la dice lunga sulla qualità dell’ opera. Bravo il regista, bene i protagonisti, si poteva fare un po’ di più con i dialoghi, ma si sarebbe rasentata la perfezione. Attendiamo il capitolo 5. Voto: 8
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mystic
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domenica 3 giugno 2012
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tradizione e rivoluzione nel film di mcg
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Anno 2018. John Connor guida la resistenza contro i terminator, macchine ideate dalla Skynet. Per alcuni egli é il punto di forza per imporre la definitiva vittoria dell'uomo sui robot, per altri è solo un falso profeta. Le due fazioni che si sono venute a creare (uomo/macchina) sono ben distinte, almeno fino a quando dal passato emerge un nuovo supereroe: il misterioso Marcus Wright. Tornano le avventure della saga "Terminator" con un prequel interessante diretto questa volta da McG. Dopo l'Apocalisse McG incide un film appassionato che si apre nel lontano 2003. La capacità visionaria del regista permette di approfondire temi cinematografici ormai abusati; nel film viene accentuata solo inizialmente la netta differenza tra l'uomo e il robot per poi ribaltare il tutto con la straordinaria fusione tra forza e sentimento, che si incarnerà in Marcus.
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Anno 2018. John Connor guida la resistenza contro i terminator, macchine ideate dalla Skynet. Per alcuni egli é il punto di forza per imporre la definitiva vittoria dell'uomo sui robot, per altri è solo un falso profeta. Le due fazioni che si sono venute a creare (uomo/macchina) sono ben distinte, almeno fino a quando dal passato emerge un nuovo supereroe: il misterioso Marcus Wright. Tornano le avventure della saga "Terminator" con un prequel interessante diretto questa volta da McG. Dopo l'Apocalisse McG incide un film appassionato che si apre nel lontano 2003. La capacità visionaria del regista permette di approfondire temi cinematografici ormai abusati; nel film viene accentuata solo inizialmente la netta differenza tra l'uomo e il robot per poi ribaltare il tutto con la straordinaria fusione tra forza e sentimento, che si incarnerà in Marcus. Tuttavia la solidarietà che il personaggio di Worthington nutre nei confronti della nostra specie si scontra con la robotica insofferenza e con la violenza artificiale. Solo con un combattimento interiore sconvolgente Wright può affermarsi con un'identità forte e indissolubile, tipica dell'eroe hollywoodiano. Ancor più annodata è la relazione che si stringe tra Connor e il misterioso eroe che culmina poi con un gesto di amicizia valoroso, dettato dai canoni idealistici del personaggio. Da sottolineare l'interpretazione di un Bale che dimostra come stupire in un film che forse non sembrava adatto alle sue ambizioni; il suo personaggio non è più l'uomo travagliato dalle esperienze di "The Prestige", "L'uomo senza sonno" o "Batman Begins": questa volta Christian è un eroe commerciale sicuro e coraggioso. McG non può fare a meno di alternare ai suoi elementi rivoluzionari scene belliche travolgenti che ricordano "Transformers" di Michael Bay. Il regista omaggia quindi la tradizione, fortemente voluta dai fan, con un ritorno ai film di Cameron.
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luca scial�
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lunedì 30 aprile 2012
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il futuro è arrivato
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Anno 2018, la guerra tra Skynet e gli esseri umani è in pieno svolgimento. In soccorso di John Connor e di colui che nel passato lo dara' alla luce, Kyle Reese, arriva Marcus Wright, un ragazzo condannato a morte per aver ucciso suo fratello e due poliziotti e dal cui cadavere è stato costruito un cyborg. Ma Connor non si fida di lui...
Quarto episodio della fortunata saga di Terminator, la quale, dopo un passo indietro compiuto con il terzo film, ritorna ai livelli del primo.
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Anno 2018, la guerra tra Skynet e gli esseri umani è in pieno svolgimento. In soccorso di John Connor e di colui che nel passato lo dara' alla luce, Kyle Reese, arriva Marcus Wright, un ragazzo condannato a morte per aver ucciso suo fratello e due poliziotti e dal cui cadavere è stato costruito un cyborg. Ma Connor non si fida di lui...
Quarto episodio della fortunata saga di Terminator, la quale, dopo un passo indietro compiuto con il terzo film, ritorna ai livelli del primo. Trama complessa ma credibile e molto fedele al lungometraggio che ha dato il La a tutta la serie. La morale è sempre la stessa, sebbene qui ancor più rimarcata: cio' che distingue gli uomini dalle macchine sono i sentimenti, e in Terminator salvation il cuore fa la differenza in tutti i sensi.
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