stefano capasso
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giovedì 26 marzo 2015
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confontarsi per trovare le proprie regole
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Un coppia di trentenni, Burt e Verona sono in attesa della loro bambina. Ormai al sesto mese scoprono che i genitori di lui di lì a breve partiranno per passare due anni in Belgio. Delusi dal fatto di non avere più dei nonni per la loro figlia, decidono di trovare un posto dove trasferirsi e poter ricominciare una nuova vita con nuovi amici. Visitano una serie di coppie, vecchie conoscenze, in giro per gli Stati Uniti per cercare un appoggio ed un sostegno per questa nuova parte della loro esistenza così impegnativa, ma gli incontri che faranno saranno deludenti.
Una commedia che fa riflettere questa di Sam Mendes. Semplice, tocca con delicatezza e ironia temi importanti che sono quelli della ricerca dell’identità.
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Un coppia di trentenni, Burt e Verona sono in attesa della loro bambina. Ormai al sesto mese scoprono che i genitori di lui di lì a breve partiranno per passare due anni in Belgio. Delusi dal fatto di non avere più dei nonni per la loro figlia, decidono di trovare un posto dove trasferirsi e poter ricominciare una nuova vita con nuovi amici. Visitano una serie di coppie, vecchie conoscenze, in giro per gli Stati Uniti per cercare un appoggio ed un sostegno per questa nuova parte della loro esistenza così impegnativa, ma gli incontri che faranno saranno deludenti.
Una commedia che fa riflettere questa di Sam Mendes. Semplice, tocca con delicatezza e ironia temi importanti che sono quelli della ricerca dell’identità. I due giovani sono vicino all’inizio di una nuova fase della loro vita che percepiscono come molto impegnativa e verso la quale forse si sentono inadeguati e pieni di dubbi. Hanno bisogno di qualcuno che li guidi, che sia da esempio per le loro fragili esistenze tutte da definire. Ma è proprio viaggio che faranno che permetterà di conoscersi meglio come individui e come coppia e che li porterà al termine di tanti incontri strampalati a formulare le loro personali “regole del gioco” e trovare quindi il posto adatto per cominciare la nuova vita. Il processo di crescita e maturazione passa attraverso l’incontro e il confronto con gli altri, col coraggio di saper seguire le proprie personali inclinazioni.
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eugenio
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giovedì 17 luglio 2014
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viaggio nella generazione new age
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Cos’è il viaggio? Il con l’articolo. Non è facile rispondere con certezza.
Un’occasione per partire, certamente, una fuga, un movimento di rinnovamento necessario per l’animo e per il fisico, una ricerca di una nuova sfida per conoscere i propri limiti, una metafora di una nuova genesi per definizione.
L’ignoto ha sempre affascinato molta letteratura e anche la cinematografia ha spesso condito questo elemento con altri topoi propri della commedia in connubi non sempre ottimali. Sam Mendes, regista premio Oscar per American Beauty ritorna nel suo territorio prediletto, quello della grande terra delle opportunità, L'America, per narrare con occhio lucido e disincantato, “l’epopea dell’incertezza” di una giovane coppia prossima ai trent’anni in procinto del lieto evento: la nascita di un figlio.
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Cos’è il viaggio? Il con l’articolo. Non è facile rispondere con certezza.
Un’occasione per partire, certamente, una fuga, un movimento di rinnovamento necessario per l’animo e per il fisico, una ricerca di una nuova sfida per conoscere i propri limiti, una metafora di una nuova genesi per definizione.
L’ignoto ha sempre affascinato molta letteratura e anche la cinematografia ha spesso condito questo elemento con altri topoi propri della commedia in connubi non sempre ottimali. Sam Mendes, regista premio Oscar per American Beauty ritorna nel suo territorio prediletto, quello della grande terra delle opportunità, L'America, per narrare con occhio lucido e disincantato, “l’epopea dell’incertezza” di una giovane coppia prossima ai trent’anni in procinto del lieto evento: la nascita di un figlio.
Precari in un mondo che fatica a comprenderli e consci della loro instabilità affettiva e culturale che temano possa livellare le aspettative del piccolo che Verona, questo il nome della protagonista, porta in grembo- la giovane coppia, parte alla riscoperta di sè mediante un viaggio che è genesi e involuzione.
Il pretesto, sottile- il trasferimento dei genitori di Burt (queli di lei son morti) ad Anversa, città della luce, diviene quasi emblema della sfida che i giovani sono portati a compiere per comprendere la maturità dei lori padri, celebrando in qualche modo il significato di un’esistenza dalla quale si sentono tagliati fuori (“Are we fuck-ups?”: “siamo dei falliti?”, si chiedono spesso) e a cui difficilmente potranno aspirare.
Mendes ne segue analiticamente i loro passi, i loro movimenti, descrivendo attraverso gli emblematici protagonisti incontrati, l’isterismo, la voglia di apparire, il lassismo di una società quasi allo sbando, dove il ruolo genitoriale è spesso ridotto a quello di comica macchietta superficiale.
In un mondo dove “lo specchio” (distorto) della giovane coppia è rappresentato da individui (non meglio identificabili come genitori) che feriscono in continuazione i propri figli nell'intimo pretendendo che non se ne accorgano, che assumono il controllo di teorie imponendo una sorta di fratellanza hippie quasi roussoniana dove il fanciullo è libero di essere libero senza limiti imposti dall’unità parentale (paradigmatica la figura della psicologa che allatta al seno i figli in ufficio), dove la depressione e lo scherno verso una condizione che dovrebbe essere fonte di piacere e di soddisfazione sono terreno fertile per attechire le virtù di madre, Burt e Verona nel loro on the road da Miami al Canada, sono una zattera della medusa nell’oceano impetuoso dell’immaturità.
Inutile la lotta, aspra e forte è quell’onda contro cui la piccola base dell’ingenuità della dolce coppia si scontra; persino i parenti e amici da cui dovranno ricevere conforto si mostrano estranei al concetto “classico” di unità familiare, di identità, di crollo dei valori. I modelli di riferimento poggiano su un delicato cristallo pronto a spezzarsi a causa di un urto improvviso, a infrangersi perchè la base d’appoggio è in costante movimento, un mare incerto in cui sembra lontana la meta.
La forza dell’unità però sembra dirci Mendes, travalica ogni sentimento in direzione ostinata e contraria ad ogni moda passeggera, trattamento delicato comune per un’infanzia indegna, contro una maturità naturale e “normale”, contro le inadeguatezze del vivere, i perbenismi di facciata per approdare infine a un porto, forse incerto e insicuro ma naturale punto di arrivo verso un ignoto futuro tutto da vivere.
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achab50
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giovedì 10 luglio 2014
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on the road of life
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Viaggio quasi iniziatico di una coppia che si scopre via via sempre più affiatata ed indipendente, il regista o lo sceneggiatore devono aver molto apprezzato "brocken flowers" visto che le varie situazioni in cui si vengono a trovare i due protagonisti occhieggiano abbastanza spesso a questo film, e non è una critica.
Per noi europei è un ulteriore spaccato della vita "all'americana" che non potrebbe essere più distante dal nostro modo d'essere.
Girato con grande finezza e grazie ad una coppia di attori particolarmente in forma, coinvolge lo spettatore e gli propone continui motivi di riflessione.
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giovannicucca
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martedì 30 ottobre 2012
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leggero e piacevole...
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Sam Mendes, dopo l'acclamato American Beauty ci regala una commedia sempre "American"...
I protagonisti di questa pellicola, sono due fidanzati che aspettano un figlio.
I due alle soglie dei 35anni, fanno un resoconto della loro vita e si interrogano sul futuro.
Iniziano così un tour di alcune città americane dove avrebbero intenzione di mettere su radici; un susseguirsi di incontri strambi con parenti e vecchi amici ci trasporteranno fino all'epilogo...quando i due innamorati dovranno prendere una decisione.
Decisamente piacevole...
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carlez
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venerdì 6 luglio 2012
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difficoltà e sorrisi
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Un piccolo capolavoro degli sceneggiatori che Mendes è riuscito a rendere al meglio. Quando si analizzano le difficoltà e i reali problemi della vita è sempre difficile non appesantire il film. Ma "American Life" procede con leggerezza mostrando le preoccupazioni, i disagi e i desideri dei protagonisti in un clima sereno, a tratti scherzoso. L' altalenare di momenti di inquietudine e disagio a momenti di sorrisi e nuove speranze è merito anche del carattere di Bart, ragazzo ormai uomo, capace di riflettere sulle scelte sorridendo alle difficoltà. Ne viene fuori un film interessante, attento, divertente, emozionante impreziosito da una colonna sonora indovinata.
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shanks
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venerdì 13 aprile 2012
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sottrarre spesso paga
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La ricerca, che sia un qualcosa di astratto o di pratico, sta alla base della condizione umana; il viaggio l'elemento in grado di donarle la meta. Con queste premesse Sam Mendes crea un opera leggiadra, di una semplicità sensazionale, giocando le carte della paura e del dubbio con polso tanto deciso quanto delicato. Una giovane coppia, in procinto di avere un figlio, parte alla ricerca del luogo ideale dove crescerlo, il tanto agognato posto perfetto che sappiamo gia non esistere. Un viaggio dove impareranno (impareremo) a fidarsi (fidarci) dell'esperienza ed a credere in loro stessi (in noi stessi). Esattamente come non erano Frank ed April, e prima ancora i protagonisti di quel capolavoro chiamato American Beauty, Burt e Verona sono dannatamente simpatici, complici nella vita,nei momenti più seri e in quelli leggeri, miscelando la classica sindrome da peter pan al desiderio di essere genitori responsabili.
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La ricerca, che sia un qualcosa di astratto o di pratico, sta alla base della condizione umana; il viaggio l'elemento in grado di donarle la meta. Con queste premesse Sam Mendes crea un opera leggiadra, di una semplicità sensazionale, giocando le carte della paura e del dubbio con polso tanto deciso quanto delicato. Una giovane coppia, in procinto di avere un figlio, parte alla ricerca del luogo ideale dove crescerlo, il tanto agognato posto perfetto che sappiamo gia non esistere. Un viaggio dove impareranno (impareremo) a fidarsi (fidarci) dell'esperienza ed a credere in loro stessi (in noi stessi). Esattamente come non erano Frank ed April, e prima ancora i protagonisti di quel capolavoro chiamato American Beauty, Burt e Verona sono dannatamente simpatici, complici nella vita,nei momenti più seri e in quelli leggeri, miscelando la classica sindrome da peter pan al desiderio di essere genitori responsabili. E non di meno la differenza sostanziale è quella di aver diretto per "sottrazione", risultando comunque potente nel messaggio.
"Siamo completamente privi di vincoli è uno scenario da sogno". Mendes ci regala un film caldo e divertente. Se ti viene voglia di esplorare il mondo o semplicente di rivedere la pellicola allora il narratore è un artista.
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nigel mansell
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venerdì 2 dicembre 2011
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prosegue il viaggio nell'america
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Prosegue il viaggio nell'America, questa volta con un occhio più poetico ed ottimista. Sinceramente però preferisco Mendes quando è più cattivo e cinico come in American Beauty o Revoutionary Road.
Oh ma in quanti film è protagonista la Volvo 240? Ne ricordo tantissimi, italiani e stranieri, diciamo che è l'auto da film.
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peppe.simeone
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domenica 9 ottobre 2011
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mendez ritrova la gioia di vivere?
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considerando i precedenti di mendez non si può che rimanere stupiti da questa nascente fiducia verso l'amore di coppia, e forse anche quello parentale. scena iniziale inusualmente fastidiosa. un viaggio alla ricerca della felicità e della gioia di vivere, che (forse) si trova proprio al punto di partenza, nel "nido" dimenticato che altro non è che un bel villino su lago lontano e nascosto lontano da una società ormamai troppo sbagliata per allevare un figlio. mah!
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gabriella
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martedì 23 agosto 2011
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il collante giusto
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Burt e Verona sono una giovane coppia di trentenni che stanno per diventare genitori, lavoro precario per entrambi, una casa vicina ai genitori di lui,ma la coppia sulla quale i due fanno affidamento per poter crescere ed educare la loro bambina, delude le apettative in quanto i nonni vogliono trasferirsi per almeno un paio d'anni ad Anversa, cosicchè i nostri protagonisti si mettono a girare gli States in lungo e in largo presso parenti e amici nella speranza di un approdo sicuro . Il viaggio però riserverà loro soltanto amare sorprese, incontreranno genitori inaffettivi e irrisolti ( la coppia di Phoenix), o invaghiti da modelli educativi alternativi ( la coppia infarcita da filosofie new age che trova diseducativo l'uso del passeggino), fino a Montreal, dove per un istante hanno l'illusione di aver trovato la famiglia perfetta, ma che si rivela anche quest'ultima problematica.
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Burt e Verona sono una giovane coppia di trentenni che stanno per diventare genitori, lavoro precario per entrambi, una casa vicina ai genitori di lui,ma la coppia sulla quale i due fanno affidamento per poter crescere ed educare la loro bambina, delude le apettative in quanto i nonni vogliono trasferirsi per almeno un paio d'anni ad Anversa, cosicchè i nostri protagonisti si mettono a girare gli States in lungo e in largo presso parenti e amici nella speranza di un approdo sicuro . Il viaggio però riserverà loro soltanto amare sorprese, incontreranno genitori inaffettivi e irrisolti ( la coppia di Phoenix), o invaghiti da modelli educativi alternativi ( la coppia infarcita da filosofie new age che trova diseducativo l'uso del passeggino), fino a Montreal, dove per un istante hanno l'illusione di aver trovato la famiglia perfetta, ma che si rivela anche quest'ultima problematica.. una coppia apperentemente felice con ben cinque figli adottati, un clima familiare sereno dove si assiste al film "Tutti insieme appassionatamente", ma solo per metà; si perchè anche loro sono figli accettati fino a un certo punto e tutti insieme non riescono a colmare il desiderio di maternità della loro madre adottiva ( cinque aborti).
Così alla fine i due si troveranno nella casa dove Verona è cresciuta, decidendo da ripartire da lì, un luogo rassicurante perchè pregno di ricordi belli e forse perchè partire dalle origini, quando per essere genitori bastava solo il buon senso e la capacità di costruirsi piano piano, senza schemi prestabiliti o vademecum educativi è la scelta migliore.. In fondo Burt e Verona possiedono già , senza saperlo le chiavi per diventare di buoni genitori, perchè si amano ( Io non ti lascerò mai, ma non ti sposerà mai, dice Verona a Burt) e non hanno bisogno del matrimonio per confermare la loro unione. Molto bella la scena in cui i due si scambiano le promesse sul loro futuro e su come crescere la loro bambina.. Burt e Verona sono una coppia piena di dubbi e d'incertezze ( e chi non lo è), e non è tanto la casa natale cui arriveranno alla fine il porto sicuro dove mettere radici, perchè la bambina che nascerà ha già trovato quel posto, nell'amore dei loro genitori, poi il resto sarà tutto da scoprire.
Freud, rispondeva a una mamma che gli chiedeva cosa doveva fare per essere un genitore perfetto " faccia come crede, tanto sbaglierà comunque"
Una commedia leggera, ma profonda, delicata, tenera con dei momenti divertenti ( vedi la scena in cui Burt fa fare un giro in passeggino al bambino attorno al tavolo) e molti spunti di riflessione. Consigliata.
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luana
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domenica 7 agosto 2011
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disincantato
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Spregiudicato, amaro, disincantato, Sam Mendes offre in questo film degli sketches squisiti su cui avrebbe dovuto, a mio parere, schiacciare di più il pedale sia in intensità che in incremento. Ma il sale c'è e il finale/bilancio è amarissmo: la capanna solitaria che funge da sicuro rifugio non può esistere e qui infatti gli interrogativi su come affrontare la situazione non sono liquidati e infatti il film li lascia tutti in sospensione. La coppia protagonista è in qualche modo astratta: funziona da testimone e da termometro di una società più che decadente, marcescente. Film intelligente ma un po' troppo trattenuto.
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