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Trovo particolarmente fastidioso che un film intenzionalmente indirizzato ad un pubblico adolescente (femminile) tra i 12 ed i 16 anni, tratto da un libro sicuramente commerciale ma non pedante, sia pensato come un contenitore di scontati stereotipi. Diversi spot pubblicitari di auto ed uno spot di cellulari, bullismo esibito ed accettato come naturale corpontamento maschile, ruolizzazione femminile svuotata da qualsiasi relazione sociale, idealizzazione della diversita' come superiorita' fisica, ma al contempo confinamento dei ragazzi di etnia non bianca a marginali ruoli da idioti (l'asiatico e' un buffone cretino, il nero un molestatore aggressivo), infine gli adulti mostrati come incapaci e marginali rispetto alle problematiche sentimentali giovanili. Non vorrei calcare la mano, ma un adolescente osserva e codifica i comportamenti, forse sarebbe meglio proporglieli non come dati di fatto, ma tramite contrasti che gli permettano di farsi una pesonale opinione attraverso il confronto. Il film fa esattamente l'opposto proponndo una Barbie "poco ribelle e molto conformista" accerchiata da un nugolo di "snaturati" vampirelli belloni e bulletti, tanto vuoti di intelletto quanto effeminati visipallidi nel trucco. Dello spirito del libro non rimangono tracce.
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