jonnylogan
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mercoledì 29 giugno 2022
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fine di un impero
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Sul finire della seconda guerra mondiale il colonnello Claus Von Staufenberg, rimasto ferito durante la campagna d’Africa, si accorge di non voler essere impotente davanti alla follia del terzo Reich, dal quale non si trova minimamente rappresentato. Assieme ad un gruppo di comandanti ribelli darà il via ad un tentativo di colpo di stato che avrebbe dovuto uccidere Hitler e tutte le maggiori personalità del Reich, consentendo così alla Germania di trattare con le forze alleate.
La pellicola porta per la sesta volta sul grande schermo la vera storia di un colpo di stato fallito e che prese il via dalle scelte suicide di un manipolo di uomini pronti a tutto pur di soverchiare un Reich ormai in preda agli ultimi deliri di onnipotenza.
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Sul finire della seconda guerra mondiale il colonnello Claus Von Staufenberg, rimasto ferito durante la campagna d’Africa, si accorge di non voler essere impotente davanti alla follia del terzo Reich, dal quale non si trova minimamente rappresentato. Assieme ad un gruppo di comandanti ribelli darà il via ad un tentativo di colpo di stato che avrebbe dovuto uccidere Hitler e tutte le maggiori personalità del Reich, consentendo così alla Germania di trattare con le forze alleate.
La pellicola porta per la sesta volta sul grande schermo la vera storia di un colpo di stato fallito e che prese il via dalle scelte suicide di un manipolo di uomini pronti a tutto pur di soverchiare un Reich ormai in preda agli ultimi deliri di onnipotenza. L’operazione valchiria però è trattata senza scrutare i numerosi dubbi e le incertezze di questi uomini troppo intenti nel soverchiare un potere logoro e folle e solamente Claus Von Stauffenberg, servo fedele della “sua Germania”, prima che della pazzia di Hilter, ne è sfiorato nei meandri della propria vita privata, fatta di moglie e figli, ma senza mai scendere di troppo nei particolari. Per il resto il film di Synger, esperto di cine-comics, suoi due episodi di X-Men e l’ultimo Superman, è un bel canovaccio fatto di azioni, colpi di scena e sussulti e anche di decisioni dei protagonisti, prese velocemente, il tutto mixato alla perfezione permettendo così un ritmo parecchio serrato ad una narrazione ben strutturata dagli sceneggiatori McQuarrie e Alexander. Cruise aggiunge alla pellicola, interpretando il ruolo di Von Stauufenberg, una dose di azione senza concedere però molto, nemmeno lui, al personaggio in termini introspettivi e in fin dei conti trattandolo alla stregua dell’Ethan Hunt di “Mission Impossible”. Da vedere se volete rimanere sino al termine con il fiato sospeso, nella speranza di un’Operazione Valchiria andata a buon fine.
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fabio silvestre
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giovedì 30 aprile 2020
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la tana del lupo
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Il film si basa sui reali eventi e sui giorni antecedenti la preparazione del (fallito) attentato ai danni di Adolf Hitler avvenuto il 20 luglio 1944 presso la Tana del Lupo - quartier generele del Fùhrer durante la seconda guerra mondiale - perpretato da un gruppo di ufficiali tedeschi guidato dal colonello Stauffenberg (Tom Cruise). Il film è ben girato dal regista Bryan Singer che, grazie ad una valida sceneggiatura, fà rivere una pagina della guerra con un montaggio ed una tensione sempre alta. Ottima la fotografia così come la scenografia. Ho apprezzato in particolar modo la ricostruzione della Tana del Lupo all'inteno di una pineta inaccessibile. Un ottimo cast (tra tutti Tom Wilkinson e Bill Nighy) e una perfetta interpretazione di Tom Cruise - che si
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Il film si basa sui reali eventi e sui giorni antecedenti la preparazione del (fallito) attentato ai danni di Adolf Hitler avvenuto il 20 luglio 1944 presso la Tana del Lupo - quartier generele del Fùhrer durante la seconda guerra mondiale - perpretato da un gruppo di ufficiali tedeschi guidato dal colonello Stauffenberg (Tom Cruise). Il film è ben girato dal regista Bryan Singer che, grazie ad una valida sceneggiatura, fà rivere una pagina della guerra con un montaggio ed una tensione sempre alta. Ottima la fotografia così come la scenografia. Ho apprezzato in particolar modo la ricostruzione della Tana del Lupo all'inteno di una pineta inaccessibile. Un ottimo cast (tra tutti Tom Wilkinson e Bill Nighy) e una perfetta interpretazione di Tom Cruise - che si preparò al ruolo per 8 mesi studiando libri sulla vita del suo personaggio - contribuiscono a fare di questo un gran bel film!
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elgatoloco
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giovedì 3 ottobre 2019
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comunque da apprezzare
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Senz'altro apprezzabile, pur se storicamente discutibile(cfr.vari punti che non collimano per esempio con la monumentale analisi storica di William Shirer, che era stato testimone degli eventi, nella sua monumentale"Storia del Terzo Reich"), questo"Valkyrie"di Bryan Singer(2008), dove si ricorda il coraggioso tentativo, fallito, di attentare alla vita del dittatore Adolf Hitler nel 1944 da parte del colonnello Von Stauffenberg e di alcuni suoi collaboratori-amici-compagni di idealità: storicamente discutibile, dettagli a parte, perché il cinema ha bisogno comunque di fare spettacolo, di realizzare un thriller, quando l'esperienza etica ed esistenziale di questo umanista(come lo definisce Singer stesso)porta a una tensione, però di altro tipo, che non si lascia imbrigliare, diciamo così, in una dimensione metamente temporale, di x-minuti, quando per esempio la comunicazione relativa alla morte del dittatore effettivamente si protrasse(non c'erano anche informatica e telematica o meglio le stesse erano solo a livello primoridlae-intuitivo, senza alcuna realizzazione tecnologico-pratica), ma non come si pretende sia avvenuto con la dilazione proposta ad hoc dal e nel film.
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Senz'altro apprezzabile, pur se storicamente discutibile(cfr.vari punti che non collimano per esempio con la monumentale analisi storica di William Shirer, che era stato testimone degli eventi, nella sua monumentale"Storia del Terzo Reich"), questo"Valkyrie"di Bryan Singer(2008), dove si ricorda il coraggioso tentativo, fallito, di attentare alla vita del dittatore Adolf Hitler nel 1944 da parte del colonnello Von Stauffenberg e di alcuni suoi collaboratori-amici-compagni di idealità: storicamente discutibile, dettagli a parte, perché il cinema ha bisogno comunque di fare spettacolo, di realizzare un thriller, quando l'esperienza etica ed esistenziale di questo umanista(come lo definisce Singer stesso)porta a una tensione, però di altro tipo, che non si lascia imbrigliare, diciamo così, in una dimensione metamente temporale, di x-minuti, quando per esempio la comunicazione relativa alla morte del dittatore effettivamente si protrasse(non c'erano anche informatica e telematica o meglio le stesse erano solo a livello primoridlae-intuitivo, senza alcuna realizzazione tecnologico-pratica), ma non come si pretende sia avvenuto con la dilazione proposta ad hoc dal e nel film. Inoltre, è da apprezzare il tentativo di Tom Cruise di spogliarsi dei panni dell'agente segreto e comunque dei ruoli ricoperti in tanti film d'azione, ma il tutto riesce con difficoltà, anche perché nell'immaginario del pubblico si aspetta che Cruise"scatti", quando pure sa che le cose, in un film comunque"storico"vanno diversamente e anche se(almeno qualcuno/a)sa almeno qualcosa a riguardo di Stauffenberg e degli altri tentativi di attentato alla vita di Hitler. Altri grandi interpreti, da Kenneth Branagh a Terence Stamp, a Bill Nighy, in un film degnissimo sul piano etico-storico(il cinema di per sé, diremmo meglio"in sé"hegelianamente, non può di per sè fare storia, porsi sul piano della pura storiografia, cosa, credo, evidente a ogni spettatore possibile), fanno del loro meglio e rendono un notevole servizio alla causa della memoria, ma complessivamente rimane l'ombra del sospetto relativo a un Cruise troppo identificato-identificabile con i vari"Mission impossibile" per risultare credibile fino in fondo, anche se è doveroso riconoscere la bontà e apprezzabilità dello sforzo... El Gato
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contrammiraglio
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martedì 7 giugno 2016
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si ma però
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Peccato che si sappia già come vada a finire perchè altrimenti sarebbe assai più avvincente; qui la rigidità espressiva di Cruise è, peraltro, un punto a favore! ;-)
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andrea alesci
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martedì 29 marzo 2016
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il percorso nascosto di tanti coraggiosi tedeschi
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Ci sono date nel corso della storia umana che diventano spartiacque di un tempo che poteva essere diverso, di un tempo che gli inglesi definiscono con due sole parole: What if. Già, che cosa sarebbe accaduto se… se ad esempio quel 20 luglio 1944 alle 12.42 nella Wolfschanze (Tana del lupo) a Rastenburg l’esplosivo nella valigetta lasciata dal colonnello Claus von Stauffenberg avesse ucciso Adolf Hitler.
Perché purtroppo – come sappiamo già prima di accostarci a Operazione Valchiria diretto da Bryan Singer – questa versione non è divenuta realtà, bloccata nel fumo del se per via di minute imprevedibili circostanze (la seconda carica non correttamente innescata; lo spostamento della borsa, da parte di un ufficiale, dietro il massiccio zoccolo del tavolo di quercia) che salvarono per l’ennesima volta il Führer dall’ultimo di innumerevoli attentati orditigli contro.
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Ci sono date nel corso della storia umana che diventano spartiacque di un tempo che poteva essere diverso, di un tempo che gli inglesi definiscono con due sole parole: What if. Già, che cosa sarebbe accaduto se… se ad esempio quel 20 luglio 1944 alle 12.42 nella Wolfschanze (Tana del lupo) a Rastenburg l’esplosivo nella valigetta lasciata dal colonnello Claus von Stauffenberg avesse ucciso Adolf Hitler.
Perché purtroppo – come sappiamo già prima di accostarci a Operazione Valchiria diretto da Bryan Singer – questa versione non è divenuta realtà, bloccata nel fumo del se per via di minute imprevedibili circostanze (la seconda carica non correttamente innescata; lo spostamento della borsa, da parte di un ufficiale, dietro il massiccio zoccolo del tavolo di quercia) che salvarono per l’ennesima volta il Führer dall’ultimo di innumerevoli attentati orditigli contro.
L’ultimo dei quali portato avanti con determinazione proprio dal colonnello Stauffenberg (Tom Cruise), 37enne eroe di guerra, ferito in Tunisia (dove perse mano destra e occhio sinistro), da anni orripilato dalle atrocità commesse dai nazisti e – reclutato dal generale von Treskow (Kenneth Branagh) – dal settembre 1943 entrato a far parte del complotto che altri ufficiali stavano portando avanti da tempo per fare fuori Hitler.
Con le premesse di una vicenda tristemente nota, il film di Singer fa perno sulla figura del giovane colonnello, che mette da parte l’obbedienza per liberare la voce della coscienza. Lo fa centrando tutta la propria azione sulla meticolosa preparazione di una congiura concepita per mettere in pratica l’Operazione Valchiria: ossia il piano operativo che l’esercito territoriale tedesco aveva predisposto in caso di rivolta o di territori occupati. Quel piano che il generale Olbricht (Bill Nighy) fa artatamente modificare a Stauffenberg per mobilitare l’esercito non contro la minaccia preventivata bensì contro le SS e i vertici del partito.
Vediamo così compiersi sullo schermo ciò che la realtà aveva già scritto, con la sceneggiatura di Christopher McQuarrie e la direzione di Bryan Singer che sanno isolare due momenti caposaldi del soverchiante potere di Adolf Hitler: il sinestetico zoom in che allinea vista e udito sul piatto di un giradischi, mentre nell’aria si diffonde la Cavalcata delle valchirie di Richard Wagner e la famiglia Stauffenberg si ripara nel bunker di casa dai bombardamenti alleati; e il pianto di una stenografa allorché riceve la comunicazione della morte del Führer diffusa dall’Alto comando.
In quelle due immagini si condensa tutto il male che un misero uomo ha potuto fare alla sua patria e al mondo intero, tutto il male che un dittatore può fare piegando alla sua volontà l’arte e volgendola in mezzo di un’ossessione malata. E trasformando altri uomini in quelle macchine devote e consenzienti che già Charlie Chaplin tratteggiò calorosamente nel Grande dittatore.
Ma non tutti gli uomini sono macchine, non tutti gli uomini sono disposti a soccombere all’oscurantismo di un potere nefasto. Come fu per gli autori di quella congiura alla quale Hitler sopravvisse e che poi punì mandando a morte quasi 5.000 persone, cominciando da Claus Schenk Graf von Stauffenberg.
E la frase che i colpi di fucile gli strozzano in gola (“Lunga vita alla santa Germania”) ci resta come monito a discernere sempre e confidare negli uomini che riconoscono e combattono il male. Come tanti coraggiosi tedeschi fecero, cercando di far esplodere il peggior tumore del Novecento.
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renato c.
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lunedì 16 febbraio 2015
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bel film storico
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Un bel film sulla storia recente, interpretato da un grande Tom Cruise! In barba a chi di tutta l'erba un fascio, non c'erano solo i Tedeschi malvagi, o ciechi esecutori di ordini, ma anche chi amava il proprio paese non come potenza ma come luogo in cui vivere degnamente e che non avesse una così cattiva fama di fronte al resto del mondo! Da quanto ho letto in testi storici, le cose sono andate esattamente come descritte nel film! Io sono, in linea di principio, nettamente contrario all'assassinio politico, a mano che, come nel caso di Hitler, non serva per salvare la vita ad altre migliaia di persone! E penso che se Hitler fosse appunto morto un anno prima ci sarebbero stati tantissimi morti in meno, soprattutto Ebrei! Ma sembra che a volte il fato vada ad aiutare i personaggi scomodi, e
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Un bel film sulla storia recente, interpretato da un grande Tom Cruise! In barba a chi di tutta l'erba un fascio, non c'erano solo i Tedeschi malvagi, o ciechi esecutori di ordini, ma anche chi amava il proprio paese non come potenza ma come luogo in cui vivere degnamente e che non avesse una così cattiva fama di fronte al resto del mondo! Da quanto ho letto in testi storici, le cose sono andate esattamente come descritte nel film! Io sono, in linea di principio, nettamente contrario all'assassinio politico, a mano che, come nel caso di Hitler, non serva per salvare la vita ad altre migliaia di persone! E penso che se Hitler fosse appunto morto un anno prima ci sarebbero stati tantissimi morti in meno, soprattutto Ebrei! Ma sembra che a volte il fato vada ad aiutare i personaggi scomodi, ed invece gli attenati riescono con i personaggi buoni (vedi Lincoln e Kennedy!) e poi quando questi mostri, questi anticristi, la scampano, dicono che è stato Dio a salvare loro la vita per portare a termine la loro missione! Credo che da questi films i giovani abbiano molto da imparare! E poi non è affatto un film pesanto o noioso, ma coinvolge moltissimo e non annoia in nessun momento!
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jacopo b98
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venerdì 4 ottobre 2013
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un cruise rigido fa rivivere stauffenberg
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20 luglio 1944. Il colonnello Claus Von Stauffenberg (Cruise), insieme ad altri membri dell’alto comando tedesco, mette in atto un attentato per uccidere Adolf Hitler (Bamber) e impadronirsi della Germania allo scopo di terminare la guerra prima della caduta finale. C’è una storia vera alla base del film di Synger, regista ebreo-americano, e la sceneggiatura (di Christopher McQuarrie e Nathan Alexander) ne ricostruisce tutti gli aspetti e indaga e racconta il prima e il dopo l’attentato. Film che punta sulla tensione e sulla ricostruzione ambientale, ottima ma un po’ troppo pulita ed ordinata per una Berlino bombardata da mesi. Per il resto tutto funziona, gli attori sono magnetici (con eccezione per Cruise, rigido come un paletto di legno) e la scansione degli eventi puntigliosa ed è proprio qui che il film fallisce, diventando un classico thriller di guerra, storico.
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20 luglio 1944. Il colonnello Claus Von Stauffenberg (Cruise), insieme ad altri membri dell’alto comando tedesco, mette in atto un attentato per uccidere Adolf Hitler (Bamber) e impadronirsi della Germania allo scopo di terminare la guerra prima della caduta finale. C’è una storia vera alla base del film di Synger, regista ebreo-americano, e la sceneggiatura (di Christopher McQuarrie e Nathan Alexander) ne ricostruisce tutti gli aspetti e indaga e racconta il prima e il dopo l’attentato. Film che punta sulla tensione e sulla ricostruzione ambientale, ottima ma un po’ troppo pulita ed ordinata per una Berlino bombardata da mesi. Per il resto tutto funziona, gli attori sono magnetici (con eccezione per Cruise, rigido come un paletto di legno) e la scansione degli eventi puntigliosa ed è proprio qui che il film fallisce, diventando un classico thriller di guerra, storico. Synger punta sul sentimentalismo e la sceneggiatura è troppo banale per reggere un film di questo tipo, i dialoghi sono incerti e persino il personaggio di Stauffenberg ha il carisma di una trota surgelata. Insomma, le potenzialità c’erano, come sono state sfruttate è tutta un’altra storia. Costato novanta milioni di dollari ne ha incassati quasi duecento. Girato in gran parte a Berlino.
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giorpost
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giovedì 14 febbraio 2013
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operazione quasi fallita. la storia merita altro
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Nell’ oceano infinito dei films ispirati alla Seconda Guerra Mondiale ne mancava uno relativo ai tentativi di uccisione del peggior dittatore della Storia, Adolf Hitler. Bryan Singer ci racconta per filo e per segno quello che fu l’ ultimo attentato perpetrato per eliminarlo, 9 mesi prima del suicidio, organizzato da un’ elite di alti funzionari dell’ esercito tedesco, dissidenti rispetto al folle piano del Führer, guidati dal giovane colonnello Claus Von Stauffenberg.
Operazione Valchiria(USA, Germania, 2008) è senz’ altro un buon film di qualità con un ottimo cast, nel quale spicca tra gli altri Tom Wilkinson, ma devo necessariamente muovere una critica al regista per come ha condotto sul set il pur bravo Tom Cruise.
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Nell’ oceano infinito dei films ispirati alla Seconda Guerra Mondiale ne mancava uno relativo ai tentativi di uccisione del peggior dittatore della Storia, Adolf Hitler. Bryan Singer ci racconta per filo e per segno quello che fu l’ ultimo attentato perpetrato per eliminarlo, 9 mesi prima del suicidio, organizzato da un’ elite di alti funzionari dell’ esercito tedesco, dissidenti rispetto al folle piano del Führer, guidati dal giovane colonnello Claus Von Stauffenberg.
Operazione Valchiria(USA, Germania, 2008) è senz’ altro un buon film di qualità con un ottimo cast, nel quale spicca tra gli altri Tom Wilkinson, ma devo necessariamente muovere una critica al regista per come ha condotto sul set il pur bravo Tom Cruise. L’ attore di Syracuse a mio parere è stato molto fortunato, in quanto nella sua carriera ha avuto la possibilità di lavorare con alcuni dei più grandi registi moderni (da Spielberg ad Anderson passando per il compianto Kubrick), ma non sempre è stato all’ altezza del compito. Se nei film d’ azione come il franchise Mission: impossibile si trova a suo agio, in quei ruoli più “ragionati” dove si necessita di una maggiore espressività o dove ci si dovrebbe maggiormente calare nel personaggio, il buon Tom va in difficoltà. In Eyes Wide Shut secondo mio modesto avviso si sono visti tutti i suoi limiti, ovviamente per chi li ha voluti vedere, in quanto l’ opera kubrickiana è talmente alta da oscurare le interpretazioni degli attori. Limiti che si sono intravisti anche in Rain Man, anche se lì aveva la sfortuna di trovarsi di fianco un certo Dustin Hoffman, mentre il meglio di se lo ha dato in pellicole tipicamente hollywoodiane come Gerry Maguire o Vanilla Sky o nell' indipendente Magnolia, ma in questo Valkirie proprio non mi va giù il fatto che il cinquantenne dal sorriso d’ oro abbia trasformato un personaggio realmente esistito in Tom Cruisenberg, molto poco credibile come soldato teutonico. Inoltre credo che questa pellicola più che essere il racconto della vera Operazione Valchiria sia un’ operazione di marketing a favore di una sorta di recupero dell’ immagine del popolo tedesco per allontanare le ipotesi di una Germania interamente invasata e sottomessa al volere di un pazzo. Per ben 2 volte, infatti, viene pronunciata la frase “voglio che il mondo sappia che non eravamo tutti come lui” (sbagliando, almeno nel doppiaggio, i tempi del verbo, al passato invece che al presente), a rimarcare una sorta di restyling del pensiero germanico non si sa fino a che punto necessario.
Resta l’ intenzione di un film sicuramente ben fatto dal punto di vista tecnico ma con una fotografia, a mio parere, deludente e troppo frettolosa, resta una buona occasione per chi non conosce quest’ episodio storico di aggiornare le proprie conoscenze, resta nel vuoto, invece, un minimo accenno alla tragedia dell’ Olocausto, totalmente assente in questo film, un grave errore spero non dovuto a distrazione. Regista e attore protagonista rimandati a settembre.
Voto: 6+
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marzaghetti
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giovedì 3 gennaio 2013
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passo falso di singer
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Clamoroso passo falso di Singer, che cincischia con personaggi tratteggiati male e recitati peggio (Cruise ha la stessa espressione dall'inizio alla fine del film), che seguono una vicenda (vera) pur interessante, ma che non riesce mai a catturare la giusta tensione. Una Berlino sbiadita e minimale fa da sfondo alla scarsa azione militare, inserita qua e là per alleggerire i molti noiosi dialoghi all'interno di monolitici e monotoni uffici. Valutazione: 2,25.
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salvo996
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domenica 2 settembre 2012
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grande film
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Ci sono poche parole da dire alla visione di questo film.....questo è un grande film!!!
Ha una carica di tensione che non mi trasmetteva un film da tempo immemore....un film sulla guerra con colpi di arma da fuoco solo nei minuti finali (ad eccezion fatta del prologo iniziale).
FILM ASSOLUTAMENTE DA VEDERE!!!
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