ultimoboyscout
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domenica 15 novembre 2009
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finalmente un western bello!!
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Per un genere profondamente in crisi (nessuno fa più western), ne esce uno ed è persino bello...che chiedere di più? Gran personaggio Harris, buona spalla Mortensen, ritmo compassato ma piacevole. Harris mostra di meritare parecchio, cura anche la regia e canta una canzone della colonna sonora (sarò di parte ma è bella pure la canzone!!). Un buon film...da uomini veri!!!
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vittorio
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domenica 7 giugno 2009
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vecchio western?? non direi proprio....
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Film godibile, ma molto pesante e lento.....Premetto che non amo molto il genere però anche questo non ha portato nulla di nuovo......
Complessivamente da vederes se proprio non si ha di meglio da fare!!
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gabriella
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martedì 21 aprile 2009
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una pistola per viggo
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Quando si recita con lo sguardo, quando si riducono i dialoghi all'essenziale e i movimenti lenti dei protagonisti sono ripresi in primi piani perfetti, quando a recitare c'è un cast di tutto rispetto, aggiungiamoci pure una colonna sonora azzeccata, ecco che si ottiene un risultato eccellente. I grandi spazi di frontiera, il cattivo di turno, lo sceriffo e il vice, uomini rudi, di poche parole, specie il capo, sempre ala ricerca del termine esatto, ma dalla mira precisa, la loro amicizia, un legame onesto e schietto, che nemmeno le moine della bella straniera riescono a scalfire. Tra i due c'è una sottintesa intimità e complicità,, qualcosa di solido che va difeso, e a questo ci penserà Everett, prima di scomparire verso altre terre, altri orizzonti.
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Quando si recita con lo sguardo, quando si riducono i dialoghi all'essenziale e i movimenti lenti dei protagonisti sono ripresi in primi piani perfetti, quando a recitare c'è un cast di tutto rispetto, aggiungiamoci pure una colonna sonora azzeccata, ecco che si ottiene un risultato eccellente. I grandi spazi di frontiera, il cattivo di turno, lo sceriffo e il vice, uomini rudi, di poche parole, specie il capo, sempre ala ricerca del termine esatto, ma dalla mira precisa, la loro amicizia, un legame onesto e schietto, che nemmeno le moine della bella straniera riescono a scalfire. Tra i due c'è una sottintesa intimità e complicità,, qualcosa di solido che va difeso, e a questo ci penserà Everett, prima di scomparire verso altre terre, altri orizzonti.
un western del quale si sentiva francamente la nostalgia.
Unico appunto: troppo leziosa la Zellweger.
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[+] giusto
(di puntevvirgola)
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deko
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lunedì 9 marzo 2009
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un genere defunto
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Questo film è la dimostrazione che neanche dei grandi attori come Harris,Irons e Mortensen riescono a rivitalizzare un genere morto e sepolto da anni come il western.
INUTILE
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ciro
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martedì 24 febbraio 2009
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western romantico e retrò
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Un Western. I grandi spazi del New Mexico. Due pistoleri legati da profonda amicizia. Una donna venuta da lontano che porta scompiglio. E ancora: duelli cui si va con una sola pallottola caricata nel tamburo, uomini che sparano guardandosi negli occhi, ritmo lento e cadenzato, dialoghi scarni ed efficaci. Più che un film, un saggio di cinema americano, quello vero, “classico”, in cui i movimenti della macchina da presa sono impercettibili perché si privilegia la narrazione e la messa in scena piuttosto che il virtuosismo. Insomma, si respira un’aria splendidamente retrò, ci si affeziona ai personaggi e si fa il tifo per i “buoni” nel solco di uno schematismo – morale e narrativo – che nasce proprio con il western e che solo successivamente è stato applicato al cinema americano nella sua interezza.
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Un Western. I grandi spazi del New Mexico. Due pistoleri legati da profonda amicizia. Una donna venuta da lontano che porta scompiglio. E ancora: duelli cui si va con una sola pallottola caricata nel tamburo, uomini che sparano guardandosi negli occhi, ritmo lento e cadenzato, dialoghi scarni ed efficaci. Più che un film, un saggio di cinema americano, quello vero, “classico”, in cui i movimenti della macchina da presa sono impercettibili perché si privilegia la narrazione e la messa in scena piuttosto che il virtuosismo. Insomma, si respira un’aria splendidamente retrò, ci si affeziona ai personaggi e si fa il tifo per i “buoni” nel solco di uno schematismo – morale e narrativo – che nasce proprio con il western e che solo successivamente è stato applicato al cinema americano nella sua interezza.
La forza del film sta tutto qua: nella sua semplicità. Non c’è un parola o una scena di troppo. Anche la recitazione sembra sottotono, ma solo in apparenza. Alla coppia Harris/Mortensen basta infatti un solo sguardo per renderci partecipi della profonda amicizia che li lega, e capiamo subito che la ragazza arrivata ad Appaloosa (una come al solito smorfiosissima Renée Zellweger pronta a cambiare uomo a seconda di dove va il potere), non riuscirà mai a scalfirla. Anche in questo, sembra di essere tornati indietro di decenni: l’amicizia vera è solo quella tra gli uomini, le donne sono soltanto perfide calcolatrici, secondo una visione misogina dei rapporti uomo-donna anch’essa prerogativa del cinema western classico.
In un film elegante ed equilibrato dalla prima all’ultima inquadratura, restano nella memoria la splendida sequenza del duello in un fatiscente villaggio messicano (ci si dà appuntamento con il sorriso sulle labbra, e ci si spara incuranti della morte, come nella leggendaria sequenza finale de “Il mucchio selvaggio”), e il regolamento di conti finale, in cui Mortensen/Hitch, pur di non tradire il rigido codice morale che si è costruito, è costretto a lasciare per sempre Appaloosa (e dunque il lavoro, l’amico e la compagna).
Il coraggio e l’onore prima di tutto.
Se non è Western questo…
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[+] schematismo
(di francesco2)
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andrea
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domenica 22 febbraio 2009
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il vecchio west non muore mai
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Il western è un genere che viene dato spesso per morto,salvo poi resuscitare proponendoci grandi film come Gli Spietati, L'assassinio di Jesse Jemes ecc,Open range o Quel treno per Yuma. Appaloosa non fa eccezione a questa "regola". Harris si rivela grandioso anche come regista,proponendoci un western vecchio stampo ma ugualmente originale,soprattutto grazie alla figura della donna,rivalutata e resa importante anche più degli altri protagonisti. Ed Harris esalta nobili valori come lealtà,amicizia,amore e coraggio,condendo il tutto con una buone dose di ironia che non guasta. I dialoghi sono briosi e mai banali,"coatti" nel senso più positivo della parola("hai paura di morire?" "No,non ho paura.
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Il western è un genere che viene dato spesso per morto,salvo poi resuscitare proponendoci grandi film come Gli Spietati, L'assassinio di Jesse Jemes ecc,Open range o Quel treno per Yuma. Appaloosa non fa eccezione a questa "regola". Harris si rivela grandioso anche come regista,proponendoci un western vecchio stampo ma ugualmente originale,soprattutto grazie alla figura della donna,rivalutata e resa importante anche più degli altri protagonisti. Ed Harris esalta nobili valori come lealtà,amicizia,amore e coraggio,condendo il tutto con una buone dose di ironia che non guasta. I dialoghi sono briosi e mai banali,"coatti" nel senso più positivo della parola("hai paura di morire?" "No,non ho paura." "Bene,perchè sarai il primo"),i silenzi tipici di questo genere di film sono eloquenti e significativi,il cast è di primissimo ordine e aumenta indubbiamente il valore della pellicola. Per me un gran bel film,che ci conferma che,se fatti bene,i western sono immortali.
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[+] è propio vero il western non muore mai
(di riccardo93)
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ruggero
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mercoledì 18 febbraio 2009
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per i fans del western
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UN OTTIMO FILM,UN GRANDE WESTERN QUASI TUTTO INCENTRATO SULL'AMICIZIA DEI DUE PROTAGONISTI E CHI AFFERMA CHE SIANO GAY,DI AMICI VERI NON NE HA DI CERTO E PROBABILMENTE NON NE POTRA' MAI AVERE.STREPITOSO HARRIS CHE SI INNAMORA COME UN RAGAZZINO DELLA SUA PRIMA DONNA NON INDIANA E NON PROSTITUTA.....MORTENSEN NON GLI E' PERALTRO DA MENO NELL'INTERPRETARE L'AMICO FEDELE FINO ALLE ESTREME CONSEGUENZE.CHI NON L'HA VISTO LO VADA A VEDERE FINCHE' E' IN TEMPO E PORTI CON SE SOLO CHI SA CAPIRE,ALTRIMENTI VADA SOLO,NE VALE LA PENA.
[+] condivido pienamente: un grande western
(di emilio58)
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frapasce
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domenica 15 febbraio 2009
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d'accordissimo con te
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Ottimo film, valorizzato dalla performance di Mortensen e Harris (e un po' meno da quella della Zellweger).
Consigliatissimo (tranne agli amatori degli horror e dei cinepanettoni).
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thebro
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domenica 15 febbraio 2009
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delusione
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Il film mi ha deluso tanto. L'ho trovato noioso e lento,il racconto banale, le battute nè profonde nè spiritose e neanche ironiche.
Attori bravi e paesaggi belli, ambienti ben curati.
Ci sono stati western molto più belli e memorabili.
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claux
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sabato 14 febbraio 2009
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un film sulla stupidità delle donne...
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Non è uno dei western più esaltanti di sempre, però lascia il segno. Almeno la grande interpretazione di Mortensen sottolinea il fatto di quanto sia meglio avere accanto un calibro 8 che una donna! =)
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(di francesca)
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