luis
|
venerdì 21 marzo 2008
|
il crimine non paga
|
|
|
|
La storia é più o meno conosciuta, due deficienti pensano di risolvere i loro microproblemi svaligiando il negozio dei loro genitori, perché pensano che sia un giochetto, invece si scatenano gli imprevisti che li porteranno ad una impietosa fine. Dal punto di vista della cadenza delle sequenze e dei colpi di scena, il film é veramente strepitoso e gli interpreti sono tutti molto bravi. Da vedere
|
|
[+] lascia un commento a luis »
[ - ] lascia un commento a luis »
|
|
d'accordo? |
|
chiaravm
|
venerdì 21 marzo 2008
|
con il diavolo alle calcagna
|
|
|
|
Sidney Lumet ha fiutato il vento dell'America contemporanea e l'ha trasformato in un film. Il denaro, unico signore e padrone, movente sufficiente a qualunque nefandezza - complice anche una certa dose di sfortuna - trionfa incontrastato in questo ritratto familiare a tinte forti. Nessuno uscirà indenne dalla catastrofe, ma, forse, la vera catastrofe era già accaduta prima ancora che il film avesse inizio, nelle vite quotidiane dei protagonisti, nelle nostre stesse vite. Che cosa saremmo disposti a fare per denaro?
Meglio scoprirlo in fretta, prima che il diavolo si accorga della nostra morte e venga a reclamarci.
Grande regia, grande ritmo, ottimi attori, ottimo montaggio.
Per dirla con i fratelli Coen, quest'America continua a non essere un paese per vecchi.
[+]
Sidney Lumet ha fiutato il vento dell'America contemporanea e l'ha trasformato in un film. Il denaro, unico signore e padrone, movente sufficiente a qualunque nefandezza - complice anche una certa dose di sfortuna - trionfa incontrastato in questo ritratto familiare a tinte forti. Nessuno uscirà indenne dalla catastrofe, ma, forse, la vera catastrofe era già accaduta prima ancora che il film avesse inizio, nelle vite quotidiane dei protagonisti, nelle nostre stesse vite. Che cosa saremmo disposti a fare per denaro?
Meglio scoprirlo in fretta, prima che il diavolo si accorga della nostra morte e venga a reclamarci.
Grande regia, grande ritmo, ottimi attori, ottimo montaggio.
Per dirla con i fratelli Coen, quest'America continua a non essere un paese per vecchi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a chiaravm »
[ - ] lascia un commento a chiaravm »
|
|
d'accordo? |
|
darius
|
giovedì 20 marzo 2008
|
un autentico capolavoro
|
|
|
|
Il meccanismo che muove l'ultima fatica di Lumet è di tipo classico, ossia quello che sta al fondamento della tragedia greca: un'azione sciagurata mette in moto una catena di effetti devastanti che non può essere arrestata in alcun modo. In questo film, però, gli uomini non sono semplici vittime del Fato, ma autori, seppur inconsapevoli, del disastro. Lo scavo psicologico di Lumet attinge a piene mani, se ben si osserva la gestualità dei due fratelli, da un'attenta definizione psicoanalitica dei caratteri ( splendida la scena in cui Hoffmann si raggomitola, infantilmente, sul letto di casa sua ). La sceneggiatura è un orologio e meritava senz'altro l'Oscar, così come i 3 protagonisti ( anche la Tomei è bravissima, ma la sua parte è minore, per quantità, di quelle altrui ).
[+]
Il meccanismo che muove l'ultima fatica di Lumet è di tipo classico, ossia quello che sta al fondamento della tragedia greca: un'azione sciagurata mette in moto una catena di effetti devastanti che non può essere arrestata in alcun modo. In questo film, però, gli uomini non sono semplici vittime del Fato, ma autori, seppur inconsapevoli, del disastro. Lo scavo psicologico di Lumet attinge a piene mani, se ben si osserva la gestualità dei due fratelli, da un'attenta definizione psicoanalitica dei caratteri ( splendida la scena in cui Hoffmann si raggomitola, infantilmente, sul letto di casa sua ). La sceneggiatura è un orologio e meritava senz'altro l'Oscar, così come i 3 protagonisti ( anche la Tomei è bravissima, ma la sua parte è minore, per quantità, di quelle altrui ). Il film andrebbe visto in lingua originale, ovviamente sottotitolato; la potenza interpretativa di Hoffman risulta stratosferica più che nella versione doppiata. Peccato che il pubblico americano non abbia premiato questo film. Forse perché il ritratto di assoluto cinismo e indifferenza verso tutto e tutti che ne scaturisce è un boccome troppo amaro da mandar giù per gli statunitensi che preferiscono di gran lunga il cliché di bambinoni ottimisti/buonisti col quale parte di Hollywood li titilla dagli albori del cinema; forse perché i mostri infantili e preconsci di Lumet sono la copia esatta di milioni di storie di " falliti " nordamericani che hanno tentato invano di perseguire uno stolido ideale di successo e benessere materiale che ha finito per condurli sul lastrico della disperazione e della solitudine più amara.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a darius »
[ - ] lascia un commento a darius »
|
|
d'accordo? |
|
cosimo
|
giovedì 20 marzo 2008
|
un film troppo lento, con un finale scontato!
|
|
|
|
Sarà un capolavoro ma io davvero non me ne sono accorto. Il film è come scrive mereghetti del corriere "una tragedia" e il genere è da tragedia anche perchè non saprei classificarlo. La lentezza, oscura la bravura delle interpretazioni e i continui ritorni ai giorni precedenti alla rapina angosciano un pò troppo. Il finale è tra l'altro scontato e finisce nella violenza più estrema, togliendo fascino al filo tragico e border-line che contraddistingue la storia. Insomma pessimo.
|
|
[+] lascia un commento a cosimo »
[ - ] lascia un commento a cosimo »
|
|
d'accordo? |
|
vic
|
giovedì 20 marzo 2008
|
"i fiori del male" in versione cinematografica!
|
|
|
|
Questo film è superlativo!Le interpretazioni sono a dir poco eccellenti,specialmente quella di Andy(Philip Seymour Hoffman)e quella di Charles(Albert Finney),senza nulla togliere allo straordinario Ethan Hawke(Hank).A differenza di cio'che diceva Oscar Wilde "Pleasure for a beautiful body,pain for a beautiful soul",in questo film,la sofferenza non rende migliori i personaggi,ma,al contrario accentua e amplifica iperbolicamente il "male" insito in ognuno di loro.Non c'è un momento in cui si riesca a provare pietà per loro perchè tutto quello che affiora,sempre e comunque,è il loro cinismo,la loro accidia,la loro avidità,la loro amoralità,la loro alienazione e incomunicabilità da cui deriva la loro infelicità quotidiana e profonda solitudine.
[+]
Questo film è superlativo!Le interpretazioni sono a dir poco eccellenti,specialmente quella di Andy(Philip Seymour Hoffman)e quella di Charles(Albert Finney),senza nulla togliere allo straordinario Ethan Hawke(Hank).A differenza di cio'che diceva Oscar Wilde "Pleasure for a beautiful body,pain for a beautiful soul",in questo film,la sofferenza non rende migliori i personaggi,ma,al contrario accentua e amplifica iperbolicamente il "male" insito in ognuno di loro.Non c'è un momento in cui si riesca a provare pietà per loro perchè tutto quello che affiora,sempre e comunque,è il loro cinismo,la loro accidia,la loro avidità,la loro amoralità,la loro alienazione e incomunicabilità da cui deriva la loro infelicità quotidiana e profonda solitudine.Per una volta tanto,la traduzione del titolo originale "Before the Devil Knows You're Dead" in "Onora il padre e la madre" è perfetta. Di religioso qui c'è ben poco se non nulla visto che tutti i personaggi sono "tristi"(nel senso machiavelliano del termine),ma l'ossimoro tra la storia raccontata e uno dei più importanti comandamenti si sfalda alla fine del film:che genitore è colui che finge di perdonare il figlio moribondo e reo confesso e successivamente,accecato dalla sete di vendetta per la morte dell'adorata moglie(che forse ha avuto il brutto Andy da un altro...),lo uccide?Chi è allora più cattivo tra Andy e Charles?Una cosa è certa:in questo film non si puo'non vedere il male in ogni dove e soprattutto in ogni chi.Ottimo film,sapientemente diretto e interpretato.E voilà"Les Fleurs du Mal" in versione cinematografica.
[-]
[+] esageratoooo!!!
(di piro)
[ - ] esageratoooo!!!
|
|
[+] lascia un commento a vic »
[ - ] lascia un commento a vic »
|
|
d'accordo? |
|
max67
|
giovedì 20 marzo 2008
|
grande vecchio sidney
|
|
|
|
Che Lumet fosse un grande di Hollywood (pur essendo in disparte dalla Mecca della cinema) era un dato di fatto, ma confezionare opere così dure e nello stesso tempo affascinanti non era facile prevederlo.
La distuzione di una famiglia, solo parzialmente determinata da una rapina infelice è l'icona di un'America troppo spesso intenta a specchiarsi (senza correggersi).
La struttura del film assai suggestiva e straniante rende lo spettatore ancora più attento alle debolezze dei protagonisti, analizzati con tratto dispregiativo da Lumet.Nessuno è esente dal fallimento, dai tradimenti tra fratelli alle distinzioni dei genitori verso i figli..tutto è condannabile ma soprattutto sembra essere ineluttabile e/o indispensabile.
[+]
Che Lumet fosse un grande di Hollywood (pur essendo in disparte dalla Mecca della cinema) era un dato di fatto, ma confezionare opere così dure e nello stesso tempo affascinanti non era facile prevederlo.
La distuzione di una famiglia, solo parzialmente determinata da una rapina infelice è l'icona di un'America troppo spesso intenta a specchiarsi (senza correggersi).
La struttura del film assai suggestiva e straniante rende lo spettatore ancora più attento alle debolezze dei protagonisti, analizzati con tratto dispregiativo da Lumet.Nessuno è esente dal fallimento, dai tradimenti tra fratelli alle distinzioni dei genitori verso i figli..tutto è condannabile ma soprattutto sembra essere ineluttabile e/o indispensabile.
Attori in stato di grazia (Seymour Hoffman migliora di film in film) e la regia che non declina verso l'ironia come spesso è solita fare Hollywood in questi ultimi tempi, fanno si che questo film arrivi dritto dritto nello stomaco di noi spettatori e ci induca a sperare ed augurare lunga vita al maestro 84enne!!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a max67 »
[ - ] lascia un commento a max67 »
|
|
d'accordo? |
|
sickboy_1983
|
mercoledì 19 marzo 2008
|
la rapina imperfetta
|
|
|
|
Quello che colpisce maggiormente, dal momento in cui la situazione inizia a precipitare, è il volto di Albert Finney: il dolore viene trasfigurato in una maschera tragica, che lo accompagna in ogni azione. Non è più un uomo, è un archetipo della lacerazione interiore, dell'ansia e del terrore che le cose siano realmente come sembrano.
Non mi soffermerò troppo sulla straordinaria bravura di Philip Seymour Hoffman, talento inarrivabile nel parco dei "nuovi" talenti hollywoodiani: ma è giusto tributare ad un attore di questo calibro i riconoscimenti adeguati. In questo momento potrebbe interpretare qualsiasi tipo di personaggio - mi vengono in mente il professore frustrato della "Famiglia Savage" e la spia grottesca di "La guerra privata di Charlie Wilson" - senza nessun imbarazzo o difficoltà.
[+]
Quello che colpisce maggiormente, dal momento in cui la situazione inizia a precipitare, è il volto di Albert Finney: il dolore viene trasfigurato in una maschera tragica, che lo accompagna in ogni azione. Non è più un uomo, è un archetipo della lacerazione interiore, dell'ansia e del terrore che le cose siano realmente come sembrano.
Non mi soffermerò troppo sulla straordinaria bravura di Philip Seymour Hoffman, talento inarrivabile nel parco dei "nuovi" talenti hollywoodiani: ma è giusto tributare ad un attore di questo calibro i riconoscimenti adeguati. In questo momento potrebbe interpretare qualsiasi tipo di personaggio - mi vengono in mente il professore frustrato della "Famiglia Savage" e la spia grottesca di "La guerra privata di Charlie Wilson" - senza nessun imbarazzo o difficoltà. Erano anni che non si incontrava un attore così poliedrico.
Non ho mai nutrito grande simpatia per Ethan Hawke, invece, che ho sempre ritenuto un attore non particolarmente capace. Eppure, forse anche perchè il ruolo gli si addice particolarmente, è ottima la sua interpretazione del fratello imbranato, eterno indeciso, e, in ultima analisi, immarcescibile bambino.
Sidney Lumet dimostra che il talento non si perde certo con l'età, offrendo al pubblico un thriller che non lascia scampo, in un turbine di suspence sempre più serrata, che non permette allo spettatore di avere un attimo di requie. Il finale, inevitabilmente noir, non scade nel banale o nella falsa retorica.
[-]
[+] bravo
(di max67)
[ - ] bravo
|
|
[+] lascia un commento a sickboy_1983 »
[ - ] lascia un commento a sickboy_1983 »
|
|
d'accordo? |
|
zompa
|
mercoledì 19 marzo 2008
|
onora il padre e la madre
|
|
|
|
drammatico,ma molto reale
|
|
[+] lascia un commento a zompa »
[ - ] lascia un commento a zompa »
|
|
d'accordo? |
|
lobohombre
|
mercoledì 19 marzo 2008
|
recitazione sublime, sceneggiatura incompiuta
|
|
|
|
Prima di qualsiasi altra cosa, Onora il Padre e la Madre è una meravigliosa sinfonia di recitazione. Una di quelle situazioni di stato di grazia collettivo che quando vengono a crearsi giustificano da sole l'acquisto del biglietto. Ethan Hawke nel ruolo di Hank sfodera la sua migliore performance di sempre, riuscendo a oscurare perfino il "fuoriclasse" Philip Seymour Hoffman, ottimo nel ruolo di Andy. Albert Finney è come sempre da applausi, e Marisa Tomei ci dimostra - ove ce ne sia ancora bisogno - di essere un'attrice importante, oltre che una bellissima donna (a questo proposito, se tra chi legge vi fosse una signorina somigliante alla Gina del film, sarei molto onorato di sposarla). Dal punto di vista narrativo non credo ci si trovi di fronte a un prodotto di qualità ineguagliabile.
[+]
Prima di qualsiasi altra cosa, Onora il Padre e la Madre è una meravigliosa sinfonia di recitazione. Una di quelle situazioni di stato di grazia collettivo che quando vengono a crearsi giustificano da sole l'acquisto del biglietto. Ethan Hawke nel ruolo di Hank sfodera la sua migliore performance di sempre, riuscendo a oscurare perfino il "fuoriclasse" Philip Seymour Hoffman, ottimo nel ruolo di Andy. Albert Finney è come sempre da applausi, e Marisa Tomei ci dimostra - ove ce ne sia ancora bisogno - di essere un'attrice importante, oltre che una bellissima donna (a questo proposito, se tra chi legge vi fosse una signorina somigliante alla Gina del film, sarei molto onorato di sposarla). Dal punto di vista narrativo non credo ci si trovi di fronte a un prodotto di qualità ineguagliabile. La storia è piuttosto originale e fotografata molto bene, ma ho trovato la decostruzione nella sceneggiatura un tantino fine a sè stessa e in un certo senso "incompiuta", non sfruttata a dovere, lontana dai perfetti meccanismi a incastro riusciti a Leone e Tarantino. Il torbido triangolo tra i due fratelli e la consorte di uno dei due appare come un elemento avulso alla trama, o comunque non abbastanza sviluppato da rendere ammissibili - ad esempio - le modalità con cui Gina lascia Andy in una delle scene madri del film. Anche la decisione finale di Charles, padre dei due protagonisti, malgrado la gravità del gesto di cui è diretta conseguenza, si accetta faticosamente, forse perchè non adeguatamente preparata mediante un buon approfondimento psicologico del personaggio. Insomma la sensazione è che sia stata messa troppa carne al fuoco per un film di appena due ore. Gli intrecci sono molti, ed ognuno di essi per essere pienamente efficace esigeva un grande lavoro sulla psicologia dei personaggi. Per ragioni di tempo ciò è riuscito pienamente con Hank ed Andy; un pò meno per quanto riguarda Charles e Gina. Concludendo, definirei Onora il Padre e la Madre un film incompiuto, sebbene assolutamente godibile grazie ad una trama originale e alle magnifiche performance dei protagonisti.
[-]
[+] e io sposo la sorella brutta di gina
(di opidum)
[ - ] e io sposo la sorella brutta di gina
[+] il vecchio maestro sidney
(di ninos)
[ - ] il vecchio maestro sidney
|
|
[+] lascia un commento a lobohombre »
[ - ] lascia un commento a lobohombre »
|
|
d'accordo? |
|
leo
|
mercoledì 19 marzo 2008
|
il buono , il brutto , il cattivo
|
|
|
|
ANDY = IL CATTIVO
HANK = IL BUONO
CHARLES = IL BRUTTO
MARISA TOMEI = LA FEMMINA
UN FILM CHE TI INCURIOSISCE SIN DAL TRAILER
TI SORPRENDE SIN DAI PRIMI MINUTI
TI LASCIA AMMUTOLITO ALLA FINE
3 STATI EMOTIVI , PASSEGGERI E MUTEVOLI , CHE NON TI RIEMPIONO , PIUTTO STO TI RESETTANO.
QUANDO SEI FUORI DALLA SALA , NON PENSI,
HAI SOLO UN SENSO DI VUOTO ANGOSCIANTE ADDOSSO.
SIDNEY LUMET , DALL'IMPEGNO CIVILE NEI SUOI FILM , SI ARRENDE ALLA CULTURA DISILLUSA DEL DOPO 2001.
SE IERI ERA LO STATO OPPRRESSIVO , OGGI è LO SMARRIMENTO DI FEDE IN QUALCUNO, CHE CI TERRORIZZA PEGGIO DI OGNI ALTRA COSA .IL RELATIVISMO.
RELATIVISMO CHE è LUNGI DALL'AVERE VINTO LA SUA BATTAGLIA MILLENARIA CONTRO L'ASSOLUTISMO.
[+]
ANDY = IL CATTIVO
HANK = IL BUONO
CHARLES = IL BRUTTO
MARISA TOMEI = LA FEMMINA
UN FILM CHE TI INCURIOSISCE SIN DAL TRAILER
TI SORPRENDE SIN DAI PRIMI MINUTI
TI LASCIA AMMUTOLITO ALLA FINE
3 STATI EMOTIVI , PASSEGGERI E MUTEVOLI , CHE NON TI RIEMPIONO , PIUTTO STO TI RESETTANO.
QUANDO SEI FUORI DALLA SALA , NON PENSI,
HAI SOLO UN SENSO DI VUOTO ANGOSCIANTE ADDOSSO.
SIDNEY LUMET , DALL'IMPEGNO CIVILE NEI SUOI FILM , SI ARRENDE ALLA CULTURA DISILLUSA DEL DOPO 2001.
SE IERI ERA LO STATO OPPRRESSIVO , OGGI è LO SMARRIMENTO DI FEDE IN QUALCUNO, CHE CI TERRORIZZA PEGGIO DI OGNI ALTRA COSA .IL RELATIVISMO.
RELATIVISMO CHE è LUNGI DALL'AVERE VINTO LA SUA BATTAGLIA MILLENARIA CONTRO L'ASSOLUTISMO.
IL RELATIVISMO , SIGNIFICA , VEDERE E FARE TUTTO NELL'ARCO DI 24 ORE E POI SCORDARSENE IL MATTINO DOPO.
REGISTI COME LUMET AFFASCINATI DAL POTERE INFINITO DEL RELATIVISMO CERCANO DI RACCONTARLO , CON IL TRAMITE DI PERSONAGGI DEBOLI.
E DI CONSEGUENZA QUESTA DI LUMET PIù CHE UN RACCONTO DISINTERESSATO DEL
NOSTRO STILE DI VITA , DELLA NOSTRA CULTURA è PIUTTOSTO UNA CONDANNA.
CONDANNA CHE NE DERIVA DAL SUO GIUDIZIO FINALE , QUANDO I PERONAGGI PERDENDO TUTTA LA LORO SIICUREZZA , SMENTISCONO LA LORO FILOSOFIA INIZIALE.
FILM COME QUESTO RAPPRESENTANO TUTT'ALTRO CHE LA IDENTIFICAZIONE DI HOLLIWOOD CON IL MONDO , PIUTTOSTO UN RINNEGAMENTO ( COME FANNO I PERONAGGI DEL FILM ) DEL MONDO CHE LORO STESSI HANNO CREATO.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a leo »
[ - ] lascia un commento a leo »
|
|
d'accordo? |
|
|