pol85
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giovedì 10 gennaio 2008
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meglio il libro!!!!!!!!!!
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Il film non è molto attinente al libro nonostante il grande sforzo del regista. ma la interpretazione degli attiri è maravigliosa proprio grazie a questo si deve il successo del film.Per quanto riguarda la storia la perversa mentalità degli Uzeda vuole mostrare una delle tante malattie che compongono il corpo umano e che escono fuori in seguito a dei forti turbamenti come un lutto in questo caso oppure l'avidita di denaro e potere che sono le principali, anzi le ripetitive "malattie" che si manifestano in persone molto turbate.
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professor monti
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giovedì 3 gennaio 2008
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dignità, qualità, coinvolgimento: ottimo film
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Eccellente trasposizione cinematografica di uno dei romanzi più scomodi dell'ottocento. La libera interpretazione di Faenza è accompagnata da un montaggio incalzante e inquadrature da grand cinemà. Ne risulta una storia ben raccontantata, interpretata da attori di qualità e destinata a far riflettere sull'oggi, sull'ieri e su certe posizioni che si riflettono anche in questo Forum. Si esce dalla sala con l'impressione che questo film doveva proprio essere girato e con un senso di gratitudine per tutti coloro che hanno prestato la propria professionalità affinchè venisse realizzato.
Molto interessante il proseguimento dell'iniziativaa vantaggio delle scuole: l'approfondimento della nostra storia passa anche da qui.
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Eccellente trasposizione cinematografica di uno dei romanzi più scomodi dell'ottocento. La libera interpretazione di Faenza è accompagnata da un montaggio incalzante e inquadrature da grand cinemà. Ne risulta una storia ben raccontantata, interpretata da attori di qualità e destinata a far riflettere sull'oggi, sull'ieri e su certe posizioni che si riflettono anche in questo Forum. Si esce dalla sala con l'impressione che questo film doveva proprio essere girato e con un senso di gratitudine per tutti coloro che hanno prestato la propria professionalità affinchè venisse realizzato.
Molto interessante il proseguimento dell'iniziativaa vantaggio delle scuole: l'approfondimento della nostra storia passa anche da qui. Film consigliatissimo.
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uno che se ne intende
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giovedì 3 gennaio 2008
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insomma
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E' un film che non mi piace perchè è brutto ma proprio bruttoooo
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salabuia
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domenica 30 dicembre 2007
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leggetevi il libro
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Mi è servito a leggere il libro che avevo (da siciliano) colpevolmente trascurato. Il film come si dice ha una bella fotografia, bei costumi, una buona ricostruzione della Sicilia Barocca (bellisima) ma niente di più. I personaggi non hanno lo spessore psicologico del libro che Sciascia ha definito il più bel romanzo dell'ottocento dopo i Promessi Sposi. Per fare un esempio nel film Consalvo è rappresentanto come un liberale un pò opprtunista e guascone, nel libro è invece una persona cinica (non gliene frega niente della sorella alla quale appioppano il cugino stupido) ma riconosce nella politica l'unico mezzo per perpetuare il potere degli Uzeda ed i privilegi di un'aristocrazia ingorda, arida intenta anche tra consaguinei ad arraffare denaro e potere (la zia ferdinanda è un usuraia, lo zio Duca un opportunista che si aricchisce con la politica.
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Mi è servito a leggere il libro che avevo (da siciliano) colpevolmente trascurato. Il film come si dice ha una bella fotografia, bei costumi, una buona ricostruzione della Sicilia Barocca (bellisima) ma niente di più. I personaggi non hanno lo spessore psicologico del libro che Sciascia ha definito il più bel romanzo dell'ottocento dopo i Promessi Sposi. Per fare un esempio nel film Consalvo è rappresentanto come un liberale un pò opprtunista e guascone, nel libro è invece una persona cinica (non gliene frega niente della sorella alla quale appioppano il cugino stupido) ma riconosce nella politica l'unico mezzo per perpetuare il potere degli Uzeda ed i privilegi di un'aristocrazia ingorda, arida intenta anche tra consaguinei ad arraffare denaro e potere (la zia ferdinanda è un usuraia, lo zio Duca un opportunista che si aricchisce con la politica.) De Roberto della classe politica itailiana di allora (così simile a quella odierna) aveva capito tutto (trasformismo, demagogia, nessun interesse per la cosa pubblica) e non ne nutriva alcuna fiducia.
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alex69
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sabato 29 dicembre 2007
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un grande buzzanca.
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Ottima fattura del film, ci si puo' fare un idea della storia d'Italia, per chi non fosse erudito. La cosa che colpisce nel film che certi temi possono essere trasportati nell'Italia Odierna, come se i problemi di ieri non fossero stati risolti.
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teresa
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domenica 16 dicembre 2007
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bellissimo
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matteoaragorn
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sabato 15 dicembre 2007
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gattopardo versione soap opera...
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...o peggio ancora un pretenzioso polpettone con il peso culturale di un libro di storia scritto da Bruno Vespa.
Il film si salva solo all'inizio, ma il contesto storico è affrontato in maniera troppo superficiale così come – Buzzanca a parte – il carattere dei personaggi.
Ideale per la televisione, la domenica sera, per massaie romantiche e annoiate.
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valerio
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giovedì 13 dicembre 2007
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un buon film tutto italiano
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Desidero consigliare il bel film I Vicerè di Faenza che ho visto ed apprezzato, dopo aver letto l'equilibrato commento sul Corriere Magazine:
"Ci voleva ambizione e coraggio (Visconti rinunciò) per affrontare un'opera cosi alta. Attraverso le vicende di tre generazioni di principi e prelati, De Roberto parla di costanti dell'animo umano: avidità, dispotismo, passioni negate, infelicità inevitabili. Sullo sfondo la Sicilia del clero rapace e degli aristocratici prepotenti, capaci di passare con cinismo disinvolto dai Borboni all'Italia parlamentare. Se questo pessimismo storico è valido oggi, la colpa non è di Faenza. Forse lo stile è da buon teleromanzo e non ci sono colpi d'ala, ma mi sembra il miglior film autarchico della stagione.
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Desidero consigliare il bel film I Vicerè di Faenza che ho visto ed apprezzato, dopo aver letto l'equilibrato commento sul Corriere Magazine:
"Ci voleva ambizione e coraggio (Visconti rinunciò) per affrontare un'opera cosi alta. Attraverso le vicende di tre generazioni di principi e prelati, De Roberto parla di costanti dell'animo umano: avidità, dispotismo, passioni negate, infelicità inevitabili. Sullo sfondo la Sicilia del clero rapace e degli aristocratici prepotenti, capaci di passare con cinismo disinvolto dai Borboni all'Italia parlamentare. Se questo pessimismo storico è valido oggi, la colpa non è di Faenza. Forse lo stile è da buon teleromanzo e non ci sono colpi d'ala, ma mi sembra il miglior film autarchico della stagione."
Da Corriere della Sera Magazine, 23 novembre 2007
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burt lancaster
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giovedì 13 dicembre 2007
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faenz,l più moderno regista dell'ottocento: bravo!
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Ho 72 anni, non so cosa voglia dire rivombrosiano, ho letto De Roberto e il saggio di Di Grado e ho visto un ottimo film, una sceneggiatura agile e espressionista e validissimi interpreti. Gli attori sono tutti convincenti se non addirittura superlativi (Buzzanca!). Sorprendenti i giovani: piangono, si odiano, lottano e dimostrano notevolissime capacità attoriali e mimiche. Anche i critici stranieri apprezzano questo film; ad esempio, Jean Rocquart sostiene che Faenzà è il regista dell'"ottocento" più moderno e sanguigno d'Italia. Ovviamente Faenza è apprezzato anche dalla più illuminata critica nostrana, però - se lo dicono all'estero - forse aumenteranno i "meriti artistici"...
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(di claudia cardinale)
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claudia cardinale
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giovedì 13 dicembre 2007
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siete tutti parenti?
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sicuramente siete molto giovani e quindi irrecuperabilmente appiattiti nei target rivombrosiani. Una fiction, niente più che ad una ricca fiction assomiglia questa pellicola. I paragoni con Visconti sono quasi un insulto
[+] vada a lezione da di grado
(di burt lancaster )
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