alice
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lunedì 28 aprile 2008
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è un film con due ragazzi pieni di vita da vivere.
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è stato un film spettacolare,però avevano detto che se il film usciva,quelli che vivono nell'Afghanistan minacciavano gli attori:"Li uccidevano".Ora il film è uscito e adesso non so se gli attori sono morti,ma credo solo che questo narra la civiltà,la vera storia,come è nata la città dell'Afighanistan.
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w
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lunedì 28 aprile 2008
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bellissimo
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Bellissimo e struggente...
A questo punto mi è venuta voglia di leggere
il libro!
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max
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domenica 27 aprile 2008
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film d'autore di grande capacità emotiva.
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E' senz'altro uno dei pochi film contemporanei, che ha saputo far conoscere le tante sfaccettature di una realtà colpita dalle contrapposizioni tra il potere e la sudditanza, la verità e la falsità, la malvagità e la bontà. Gli opposti sono un simbolo del film, soprattutto quando le loro esagerazioni, sfociano, attraverso le scene cinematografiche di crudeltà,nel grave imbarazzo che ha lo spettatore di assistere impotente alla miseria umana. Eh, sì| Perché in quei momenti, lo spettatore avrebbe voluto con tutte le sue forze difendere i deboli, i diseredati, i bisognosi, gli incapienti contro la cattiveria, la malvagità, le maldicenze, le prepotenze; contro il razzismo, di quelle povere anime tristi e sconsolate, che gridano pace e fratellanza.
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E' senz'altro uno dei pochi film contemporanei, che ha saputo far conoscere le tante sfaccettature di una realtà colpita dalle contrapposizioni tra il potere e la sudditanza, la verità e la falsità, la malvagità e la bontà. Gli opposti sono un simbolo del film, soprattutto quando le loro esagerazioni, sfociano, attraverso le scene cinematografiche di crudeltà,nel grave imbarazzo che ha lo spettatore di assistere impotente alla miseria umana. Eh, sì| Perché in quei momenti, lo spettatore avrebbe voluto con tutte le sue forze difendere i deboli, i diseredati, i bisognosi, gli incapienti contro la cattiveria, la malvagità, le maldicenze, le prepotenze; contro il razzismo, di quelle povere anime tristi e sconsolate, che gridano pace e fratellanza.
In conclusione; ben vengano film di autore e di grande successo come "Il cacciatore degli aquiloni".
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tiziano
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sabato 26 aprile 2008
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una mera successione di scene
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Il romanzo ha avvicinato il grande pubblico a questo sconosciuta realtà: l'Afganistan. Il fascino di un mondo sempre visto come dimora dei Taliban si scopre in tutto il suo fascino prima dell'invasione russa. Il film non ha saputo trasmettere allo spettatore l'amore per questo paese, ma ciò che è peggio è che si limita ad una successione scombinata di scene. Solo chi ha gustato il libro può riempire le mille lacune fatte di pensieri, sguardi, frustrazioni. Nessuno impone che un film sia di breve durata, però una tale scelta deve per forza obbligare alla selezione di scene importanti rispetto a particolari che non aggiungono niente. Pertanto meno immagini di teste mozzate di pecora (il regista è rimasto scioccato da questo aspetto di Kashgar) e maggior risalto al senso di frustrazione provata dal protagonista.
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Il romanzo ha avvicinato il grande pubblico a questo sconosciuta realtà: l'Afganistan. Il fascino di un mondo sempre visto come dimora dei Taliban si scopre in tutto il suo fascino prima dell'invasione russa. Il film non ha saputo trasmettere allo spettatore l'amore per questo paese, ma ciò che è peggio è che si limita ad una successione scombinata di scene. Solo chi ha gustato il libro può riempire le mille lacune fatte di pensieri, sguardi, frustrazioni. Nessuno impone che un film sia di breve durata, però una tale scelta deve per forza obbligare alla selezione di scene importanti rispetto a particolari che non aggiungono niente. Pertanto meno immagini di teste mozzate di pecora (il regista è rimasto scioccato da questo aspetto di Kashgar) e maggior risalto al senso di frustrazione provata dal protagonista. Meno importanza al banchetto nuziale, ma una spiegazione del perchè Sorab, il piccolo nipotino alla fine si ammutolisca. Gli attori poi recitano con poca convinzione e di Pashtun ne ho visti veramente pochi. In generale un'occasione mancata. Devo capire come Housseini possa aver detto di essersi commosso di fronte al film. Ma forse intendeva in senso negativo
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[+] proprio così
(di hymne)
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rex
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giovedì 24 aprile 2008
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buono
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lafcadio
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giovedì 24 aprile 2008
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la "verità" di hosseini
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La coscienza a ritroso. Troppo comodo. Amir, col pretesto (ma occorreva questo per riflettere sul passato?)d'una lettera ricevuta, dopo anni, da Hassan motiva il suo viaggio verso la sua terra d'origine. E, in questo viaggio,trovare l'opportunità d'un riscatto personale. Pure, le azioni compiute avevano lasciato tracce ben marcate: i due tradimenti commessi ai danni dell'amico nel passato hanno cambiato l'intero percorso di vita ad Hassan. Primo:il mancato intervento per tentare di difenderlo dall'atto di violenza del tedesco-afgano allora ragazzo;secondo:il suo silenzio e l'aver tramato, mettendo in cattiva luce agli occhi di suo padre il padre di Hassan perché entrambi, padre e figlio,per la fiducia venuta meno, fossero costretti a lasciare la loro casa in cui erano a servizio.
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La coscienza a ritroso. Troppo comodo. Amir, col pretesto (ma occorreva questo per riflettere sul passato?)d'una lettera ricevuta, dopo anni, da Hassan motiva il suo viaggio verso la sua terra d'origine. E, in questo viaggio,trovare l'opportunità d'un riscatto personale. Pure, le azioni compiute avevano lasciato tracce ben marcate: i due tradimenti commessi ai danni dell'amico nel passato hanno cambiato l'intero percorso di vita ad Hassan. Primo:il mancato intervento per tentare di difenderlo dall'atto di violenza del tedesco-afgano allora ragazzo;secondo:il suo silenzio e l'aver tramato, mettendo in cattiva luce agli occhi di suo padre il padre di Hassan perché entrambi, padre e figlio,per la fiducia venuta meno, fossero costretti a lasciare la loro casa in cui erano a servizio. Questo, perché Amir, vergognandosi per quanto Hassan aveva subito, non ne tollera più la vicinanza in quanto sarebbe per lui un costante vivo riflesso della propria vigliaccheria. Ne è scaturirà un danno peggiore: alle violenze fisiche si aggiugono quelle morali, nonché lo stravolgimento della vita, per Hassan e suo padre. La differenza di casta, apparentemente poco pesata nella famiglia di Amir,in vero, rappresenta uno schema rigido all'interno del quale le esistenze vengono a priori definite. Risulta scomoda l'invasione sovietica, per i più agiati sicuramente,ma quanto più brutale in concreto quella successiva di stampo filo-americana! Il punto di vista di Hosseini, nonché del regista che ne ha appiattito la storia, resta un punto di vista di parte. Di comoda parte. Come se il sorriso stentato del figlio di Hassan, alla fine, possa stendere un velo pietoso sulle azioni compiute.... e assolvere, possibilmente.
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[+] caro lafcadio,
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petrina92
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martedì 22 aprile 2008
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"per te un milione di volte"
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Film bellissimo, emozionante, fa riflettere su molti aspetti della vita quali la fedeltà, l'amicizia, il razzismo, l'amore.
E' la storia di un giovane afghano figlio di un ricco imprenditore(Amir) e del rapporto che il ragazzo ha con il suo schiavo(Hassan). I due ragazzi sono legati da un'amicizia profonda, ma Amir, il protagonista è abbastanza coraggioso per prendersi le sue responsabilità.
A Kabul in inverno i ragazzi oraganizzano una gara con gli aquiloni; partecipano anche Amir e Hassan, che vincono. Così Hassan deve recuperare l'aquilone per far vincere definitivamente Amir; ma si troverà in una situazione che gli cambierà la vita.
Tutto questo viene raccontato da Amir ormai cresciuto diplomato e sposato, che dopo essersi trasferito in America a causa dell'invasione dei talebani, torna a Kabul per riprendere la sua dignità e per "tornare ad essere buono".
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Film bellissimo, emozionante, fa riflettere su molti aspetti della vita quali la fedeltà, l'amicizia, il razzismo, l'amore.
E' la storia di un giovane afghano figlio di un ricco imprenditore(Amir) e del rapporto che il ragazzo ha con il suo schiavo(Hassan). I due ragazzi sono legati da un'amicizia profonda, ma Amir, il protagonista è abbastanza coraggioso per prendersi le sue responsabilità.
A Kabul in inverno i ragazzi oraganizzano una gara con gli aquiloni; partecipano anche Amir e Hassan, che vincono. Così Hassan deve recuperare l'aquilone per far vincere definitivamente Amir; ma si troverà in una situazione che gli cambierà la vita.
Tutto questo viene raccontato da Amir ormai cresciuto diplomato e sposato, che dopo essersi trasferito in America a causa dell'invasione dei talebani, torna a Kabul per riprendere la sua dignità e per "tornare ad essere buono".
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giovanna
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martedì 22 aprile 2008
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un bellissimo film!
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Un bellessimo film....delicato, struggente, malinconico, drammaticamente vero!Un film che ha anche una valenza sociale, perchè a noi occidentali quante volte capita di pensare a chi vive in parti del mondo lontane, straziate dalla povertà, dalla crudeltà, dal terrore, dall'ignoranza? Pensiamo che esistiamo solo noi e il nostro modello di vita, mentre siamo solo nati in una parte fortunata del mondo...Uscendo dalle sala si pensa a quanto si è infinitamente piccoli, a volte, nel darsi pena per cose di nessuna importanza, a vivere nell'agiatezza pensando che tutto ci sia dovuto...mentre la stessa sorte non è riservata ad altri figli di Dio. Mi sono chiesta durante le scene di violenza, come sia possibile tutto questo, come fa Dio a non ribellarsi di fronte a simili orrori.
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Un bellessimo film....delicato, struggente, malinconico, drammaticamente vero!Un film che ha anche una valenza sociale, perchè a noi occidentali quante volte capita di pensare a chi vive in parti del mondo lontane, straziate dalla povertà, dalla crudeltà, dal terrore, dall'ignoranza? Pensiamo che esistiamo solo noi e il nostro modello di vita, mentre siamo solo nati in una parte fortunata del mondo...Uscendo dalle sala si pensa a quanto si è infinitamente piccoli, a volte, nel darsi pena per cose di nessuna importanza, a vivere nell'agiatezza pensando che tutto ci sia dovuto...mentre la stessa sorte non è riservata ad altri figli di Dio. Mi sono chiesta durante le scene di violenza, come sia possibile tutto questo, come fa Dio a non ribellarsi di fronte a simili orrori... Nonostante i libri siano la mia passione non ho letto il libro da cui il film è tratto, ma solo per pregiudizio, credo che lo comprerò presto. Non posso fare raffronti tra il libro e il film ma forse, per questa mia "mancanza", il mio giudizio è meno inficiato, meno compromesso (anche a me i film tratti dai romanzi che ho letto mi lasciamo sempre un pò perplessa). Posso senz'altro dire che è uno dei film più belli che io abbia visto negli ultimi tempi. Vale davvero la pena andarlo a vedere!
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cinzia
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lunedì 21 aprile 2008
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un film meravijioso
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è un film meravijioso,km poki neji ultimi tempi...sn uscita dalla sala in lacrime e con la consapevolezza di aver visto un capolavoro!sn tantx le tematike affrontate e la principale è sikuramnt l'amicizia.in qst lungometraggio è rakkiusa l'essenza di qst splendido sentimento k è prp della specie umana.
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